Justin si
sentiva schiacciare dal peso di Brian e non sapeva per quanto avrebbe
ancora resistito.
Cominciava anche a mancargli l’aria nei polmoni pressati.
Stranamente Brian
continuava a coprirlo con il suo corpo nudo, ancora ansimante e sudato
dopo il
suo orgasmo. Uno di quelli che lo lasciava sempre senza fiato, dopo
aver dato
tutto se stesso in un amplesso animalesco, riducendo il piccolo Justin
in poca
cosa.
Di solito, per non pesare troppo su
quel corpicino
tendeva a scansarsi, rimanendogli comunque sempre accanto. Del resto
Sunshine
era speciale per lui, non come quei tizi che scopava a caso e che, a
fine sesso,
venivano subito allontanati e dimenticati.
Quando Justin non ne
poté veramente più, Brian sentì
la sua flebile vocina, come se arrivasse da una cavità
profonda < Brian, ti puoi scansare?
>
Brian rispose scocciato a quelle
parole < Sunshine … ti
lamenti sempre … dici che
ti faccio poche coccole, e quando te le faccio piagnucoli lo stesso
>. E
intanto non fece nessuna mossa per spostarsi, anzi, trovò
una posticino ancora
più comodo in Justin, dove si rintanò ancora di
più.
<
Brian … mi stai schiacciando … non respiro!!
>
con voce
affannata.
<
A me
sembra di sì, continui a parlare > Ancora intenzionato a
rimanere in quella posizione.
<
Devo
respirare e cominciano a farmi male le costole, spostati! >, cominciando
a spingerlo con i palmi delle sue mani sul petto di Brian < E poi queste non sono coccole, mi stai
usando solo come materasso >.
Brian sembrava ancora riluttante a
spostarsi, ma
guardò il corpicino di Justin sprofondato
nell’incavo del divano bianco, prima
dalle sue possenti spinte e poi dal suo peso rilassato. Aveva anche il
fiatone
e appariva tutto rosso in viso. Però cazzo, quanto gli
piaceva sentirlo sotto
di lui. Gli sembrava di possederlo completamente, riuscendo a tenerlo
così
fermo, impedendogli di scansarsi o di andarsene addirittura. Da tempo
temeva
l’idea che il biondino potesse lasciarlo di nuovo. Fosse
stato per lui avrebbe
continuato a tenerlo immobilizzato, così non lo avrebbe
più visto andar via.
Ma il piccolo rompicoglioni doveva
per forza dire la
sua.. sarebbe stato un miracolo se avesse smesso di parlare.
Comunque, Brian si
scansò buttandosi a peso morto
sull’altra estremità del divano, continuando a
tenerlo d’occhio e tenendo una
gamba incastrata alla sua.
<
Cazzo,
stavo per morire asfissiato >
Brian alzò gli occhi al
cielo < Quante storie!! >
<
Forse sei ingrassato …> Non riuscì a finire al
frase che Brian gli
diede un calcio sullo stinco, offeso da morire.
<
Fanculo
Sunshine! Io sono perfetto, sei tu che non hai abbastanza resistenza
>
Justin lo guardava stupefatto < Brian, stiamo insieme da 4
anni…>, sorvolò
alla smorfia stizzosa di Brian al suo
commento, < …e mi sembra
che tu non
possa lamentarti sulla mia resistenza. Sfido chiunque a durare un
quarto di
quanto sono riuscito io a resisterti accanto per così tanto
tempo. Non solo hai
un carattere impossibile e delle abitudini discutibili, ma mi obblighi
a fare
sesso una decina di volte al giorno... sai che la media umana
è di 5 volte a
settimana? Dico, a settimana >.
<
Di
che cazzo ti lamenti Sunshine!? Tu stai con il re dei froci e ti
lamenti pure?!
E poi mi sembra che dopo che ti ho scopato per 8 volte di seguito sei
sempre tu
poi a chiedermi il bis, seguito dal ter… quindi smettila di
frignare. Puff.. 5
volte a settimana, forse persino Michael e Ben riescono a farlo una
volta in
più! E poi voglio puntualizzare un'altra cosa. Io non sono
grasso!! >
<
Forse i maccheroni al tonno erano più pesanti del solito
… >
<
Cazzo
non mi ricordare quel mattone che ancora mi viene su > facendo
un piccolo rigurgito.
Justin rise senza farsi vedere,
anche se gli faceva un
po’ pena vedere Brian in quelle condizioni. Solitamente era
sempre attento alla
sua linea e cercava di rispettare un’alimentazione
equilibrata, ma poi arrivava
la cara Debbie con le sue pirofile colme e addio alla dieta sana. Non
come lui,
che forse grazie alla sua giovane età riusciva a mangiare
grandi quantità di
cibo e non preoccuparsi minimamente della linea. E poi ci pensava Brian
a
fargli bruciare le calorie. Motivo in più per Debbie di
rimpinzarlo fino
all’estremo. Si preoccupava sempre per loro.
Justin provò ad alzarsi
dal divano, doveva andare in
bagno. Ma era difficile uscire da quella posizione intricata con Brian.
Quando
il moro si accorse che si stava alzando, strinse ancora di
più la morsa. Non
sembrava intenzionato a lasciarlo andare. A volte non lo capiva quando
faceva
così.
<
Brian, devo andare a fare pipì … se posso
…> provando
a slegarsi da quel groviglio che erano le loro gambe.
<
Ma
non riesci a stare fermo per un attimo? Che hai sempre da agitarti?
>
Justin lo guardava stupito
avviandosi verso il bagno,
nudo come mamma Jennifer l’aveva fatto.
<
Sai
ogni tanto mi scappa, non posso farci niente > sghignazzando.
Brian lo vide allontanarsi da lui,
completamente nudo
e dando mostra di sé in tutto il suo splendore. Era
bellissimo, ma lo sguardo
di Brian si posò decisamente sul suo fondoschiena. Justin
aveva un culo
fantastico. Piccolo, rotondo e tonico. Per non parlare delle sensazioni
meravigliose che provava al suo interno …
<
Ok,
ma sbrigati a riportarmi il tuo culo qui, mi è venuta un
idea … >
Justin si girò un attimo
prima di entrare nel bagno, e
vide chiaramente quello sguardo da cacciatore che aveva Brian, quando
usava il
suo radar fisso sul tuo fondoschiena e poteva anche cascare il mondo,
lui quel
sedere l’avrebbe avuto.
<
Sì
certo, mi è chiaro a cosa ti serve … dagli
tregua!! >
Brian arrivò a pensare a
tutte le posizioni sconce e a
tutti gli usi che ne avrebbe fatto di quel meraviglioso sedere, altro
che
dargli tregua! E rimase ad aspettarlo con lo sguardo voglioso e
libidinoso …
fino a quando la sua attesa venne interrotta dal suono del citofono. “Cazzo, ma possibile che quella sera
tutti
avevano intenzione di chiamarlo al telefono o di andare a rompergli i
coglioni?? Ma la gente perché non se ne stava a casa
propria… a scopare????”
Lui lo faceva ogni
lunedì, giorno di chiusura del
Babylon. Tutte le altre sere era lì o da qualche altra parte
sempre a scopare.
Ma cazzo … si sa che il lunedì è il
giorno della scopata casalinga!!
Cercò alla rinfusa tra i
vestiti lanciati per terra, e
indossò i jeans. Solo quelli, ma lo faceva giusto per
rispetto, non voleva che
sua suocer.. ehm, intendeva dire che non voleva che la cara Jennifer si
scandalizzasse un'altra volta. Ogni volta che capitava al loft per
vedere il
figlio, li trovava sempre nudi o che stavano per “fare
qualcosa”. E
immancabilmente Brian appariva sempre in desabillé.
Quando fece scorrere la porta di
ferro, gli venne
l’impulso di richiuderla all’istante. E
l’avrebbe fatto se un astuto Emmett non
gli avesse messo una borsetta rosa in mezzo alla porta, intuendo subito
le
intenzioni di Brian. Gli fece un sorrisino dei suoi, tipo “So che sono venuto in un momento
sbagliato e so cosa tu e Justin state
facendo in questo istante, ma tanto voi fate sempre e solo quello, per
cui
sbaglierei sempre il momento con voi due”. Mentre
impose la sua presenza,
facendo un passo nel loft, Brian notò anche un Ted,
intimidito, seguire il suo
caro amico Emmett. Di sicuro aveva più timore rispetto
all’amico. Del resto
Brian era sempre il suo datore di lavoro.
<
Brian
… > Lo salutò Ted tossendo
un po’, non sapendo cosa dire
<
Dov’è
Splendore?? Sono disperato senza i suoi consigli! > aggiunse
un ansioso Emmett
Ted rivolto all’orecchio
di Emmett < Ti avevo detto di lasciar
stare, hai
visto che faccia Brian? E guarda che casino tutti quei vestiti per
terra >
Brian li stava incenerendo con lo
sguardo.. ah se
avesse avuto veramente quel potere … che grandi cose avrebbe
fatto!!!
<
Fanculo Emmett! Sai oggi che giorno è? > Guardandolo come si
guarderebbe un idiota.
Emmett per risposta alzò
il sopracciglio facendo una
smorfia.
<
Lunedì, perché? E’ il giorno di
chiusura del Babylon, quindi sapevo di trovare
qui Raggio di sole. Ho bisogno del suo aiuto >. Lo disse
come se fosse la cosa più ovvia al mondo. Poi come se non ce
la facesse più a
reggere quello sguardo sfrontato di Brian, cominciò a
lamentarsi < Sai cosa vuol dire
organizzare un
allestimento in una galleria d’arte senza averlo mai fatto
prima? Soprattutto
se la mostra racchiuderà i capolavori del nostro Sunshine
… >
<
Il
mio Sunshine, vorrai dire >
<
… Sì
insomma, lui mi ha dato questa grande opportunità e non
voglio rovinare tutto
con le mie indecisioni. Se faccio uno sbaglio potrei rovinare la mostra
di
Justin e io non me lo perdonerei mai!!! >
Brian non riusciva a fermare quella
valanga di parole
dette da un isterico Emmett, completamente più
del solito fuori di zucca.
Per non parlare di Ted, che non
faceva altro che
curiosare nel loft, forse sperava di trovare qualche giochino indecente
o di
capire in quale parte della casa lui e Jus non avessero ancora fatto
l’amore. Curiosità
nata da quando Sunshine, al Dinner , aveva affermato senza pudore che
lui e
Brian lo avevano fatto ormai in ogni angolo del loft.
Brian stava per andare incontro ad
Emmett per provare
a strattonarlo un po’, tanto per farlo tornare in
sé, quando Justin decise di
fare la sua entrata proprio in quel momento, apparendo davanti a lui e
ai suoi
amici completamente nudo, e già con il pene eccitato per
l’idea che gli era
venuta in bagno.
In quell’istante, come
per magia, Emmett smise di
piagnucolare e Ted di osservare in giro. Rimasero entrambi a bocca
aperta, con
gli occhi fissi su Sunshine.
Justin non aveva sentito
né il citofono né gli urletti
isterici di Emmett. Per gran parte del tempo speso in bagno aveva
tenuto
l’acqua aperta. Aveva cominciato a fantasticare su cosa
avrebbe chiesto a Brian
per l’ultima parte del gioco che stavano facendo. Ovvero
l’obbligo. Di idee
gliene erano venute, tutte più o meno verosimili.. alcune
pure troppo
fantastiche, come quella di scopare mentre lievitavano in aria.
Pertanto,
convinto di trovare solo Brian ancora disteso sul divano, era uscito
dal bagno,
camminando in modo provocante, esibendo pure una bella erezione
svettante.
Tutto avrebbe immaginato, tranne di
trovarsi davanti
Emmett e Ted a fissarlo come due maniaci… Sotto lo sguardo
incazzato di Brian.
Brian faceva correre il suo sguardo
tra Justin, così
sensuale nella sua nudità agli sguardi lussuriosi dei suoi
amici. Non solo lo
stavano ammirando, come del resto facevano gran parte del tempo,
perché Jus era
proprio un bel bocconcino, ma lo stavano divorando con gli occhi e
sicuramente
si stavano pure eccitando. Ecco, da adesso in poi, quei due idioti
avrebbero
sempre fatto pensieri erotici sul suo Sunshine. Come se non li avessero
già
fatti in passato, ma almeno se lo potevano solo immaginare nudo, non
avendolo
mai visto. Ora invece sapevano quanto fosse perfetto e seducente nella
sua
nudità.
Comunque, vide Justin scappare
all’istante girandosi
di spalle e, con una pugnalata nel petto di Brian, diede mostra anche
con il
suo fantastico fondoschiena. Quei due idioti, aprirono la bocca ancora
di più.
Adesso li avrebbe uccisi e si sarebbe sbarazzato dei loro corpi.
Più tardi
avrebbe anche punito Raggio di Sole, anche se l’unica colpa
che aveva era quella
di essere bello da morire.
Justin corse in camera da letto e
si nascose dietro ai
separé che fungevano da pareti. Mettendosi subito qualche
vestito addosso. Si
vergognava, anche se la metà degli uomini di Pittsburgh lo
avevano già visto
nudo. Ma farsi vedere da Ted ed Emmett era un’altra cosa. E
poi per un attimo
gli era sembrato di scorgere qualcosa nello sguardo di Brian
… possibile che
gli avesse dato fastidio?… sembrava geloso …no,
ma che cazzo pensi
Justin? Brian di nuovo geloso? … sarebbe più
fantastico della tua idea di
scoparvi mentre lievitate in aria … Sicuramente gli
avrà dato fastidio, per il
fatto che sono Em e Ted, come quella volta con Michael nel suo letto
… Un
momento, ma Brian allora si era ingelosito veramente, quindi poteva
essergli
successo anche adesso. Justin sorrise, e una parte
di sé si intenerì a
quel pensiero. Allora Brian poteva essere veramente geloso di lui.
Aveva fatto
bene ad aspettare così tanto, quasi 4 anni, tanto da veder
capitolare il gay
più single del pianeta trasformarsi, per amore, in un
compagno geloso.
Appena finito di vestirsi
tornò nel salotto. Voleva
studiare ancora l’espressione del suo Brian e capire cosa
pensava realmente.
Mentre Justin si era rintanato in
camera, Brian si
parò davanti agli sguardi ancora sognati di Emmett e
Theodor. < Voi due …
> detto in modo
alquanto minaccioso < …per
quanto è
vero che mi chiamo Brian Kinney, consideratevi due froci morti se
provate,
anche solo per un attimo, a ripensare a quello che avete visto o anche
solo ad immaginare
Justin nudo …. Lui è mio! Appartiene al
sottoscritto e non sarà più di nessun
altro! >
Ted ed Emmett rimasero
piacevolmente sconvolti, seppur
impauriti, dalla rabbiosa reazione di Brian. Non riuscirono a non
intenerirsi,
sentendo il loro amico parlare in quel modo del suo compagno.
Finalmente Brian
Kinney stava dimostrando a loro, e forse al mondo intero, quanto
tenesse al suo
Raggio di sole.
Non che non lo sapessero, ma
sentirlo dalle belle
labbra di Brian li fece commuovere. Entrambi si guardarono e si
capirono al
volo. Dovevano in qualche modo togliersi davanti agli occhi
l’immagine del
biondino nudo, anche se non sapevano ancora come…
Uhm.. Emmett già pensava
quanto sarebbe stato difficile
cancellare quell’immagine. Ma del resto teneva anche alla sua
pelle, e vedersi
un Brian incazzato che gli teneva un dito minaccioso sotto il mento, lo
convinse ancora di più.
Ted uguale, anzi per lui sarebbe
stato anche più
difficile, visto che vedeva e frequentava Brian tutto il giorno alla
Kinnetic,
ma in qualche modo ci sarebbe riuscito. Lui non temeva solo per la sua
vita, ma
anche per il posto di lavoro.
In ogni caso lo dovevano a Brian, e
non solo per paura
della ritorsione, ma perché per quanto fosse cinico e
stronzo, in passato aveva
fatto molto per loro, dimostrandosi un buon amico, meglio di tanti
altri. E poi
non era corretto provarci o fantasticare sul compagno di un proprio
amico.
Anche se bellissimo.
Quando Justin tornò,
finalmente vestito, Brian tirò un
sospiro di sollievo. Sembrava vergognoso, ma anche
qualcos’altro che non
riusciva a capire … perché
sembrava
emozionato? Mah!
< Come mai da queste parti
ragazzi? > chiese
Justin con la voce ancora vergognosa.
Stranamente rispose Brian < Niente, Emmett voleva qualche consiglio
sull’allestimento della
mostra, ma all’improvviso gli è venuta una bella
idea ed ha pensato bene di
andar via, e cominciare a progettarla … con
l’aiuto del caro Theodor, giusto?
> Rigirandosi a guardali con sguardo minaccioso, senza
essere visto da
Justin alle sue spalle.
Stavolta fu Emmett a rispondere < Ehm.. sì
sì… proprio come dice Brian! Non ti preoccupare
Sunshine
ma ho già tutto qui, nella mia testolina. Vedrai, un idea
brillante. Ma non
posso parlartene, altrimenti ti toglierei la sorpresa! >
Justin invece cominciò a
preoccuparsi. Si fidava di
Emmett, per questo gli aveva dato quell’incarico,
però sperava che l’eclettico
amico non esagerasse con la sua favolosità. Già i
suoi quadri erano folli,
mettendo in mostra tante scene nude e di sesso tra lui e Brian, e non
c’era bisogno
dell’ulteriore follia di Emmett.
In pochi secondi vide sia Emmett
che Ted essere spinti
da Brian, non troppo carinamente, verso l’uscio di casa.
Sentì solo i ragazzi
che lo salutarono e le loro voci affievolirsi dietro la porta,
già sbarrata da
Brian.
Era di umore nero, si
vedeva. Ma bene…
penso Justin.
Brian voleva nascondere la sua
rabbia, ma al momento
non ci riusciva. Era proprio infastidito da quello che era accaduto.
Che cosa
ridicola poi … In fin dei conti perché si doveva
preoccupare? Justin se voleva
poteva uscire da quella porta e andare a scopare con chiunque,
l’importante è
che dopo sarebbe tornato a casa, da lui. Era il loro modo di vivere,
libero e
spregiudicato.. E poi in quanti avevano visto Justin nudo? Parecchi, se
Brian
faceva bene il conto. Quindi che fastidio potevano dare Ted ed Emmett?
Proprio
come quella volta ”non accaduta” con Michael.
Cazzo no, eccome se gli dava
fastidio, proprio come
ogni volta che pensava a quella sera tra Justin e Micky… Ora
si sarebbe dovuto
preoccupare anche per quei due. Comunque erano suoi amici, qualcosa
doveva pur
contare e poi Justin non sembrava interessato a loro. Anche se non
poteva dire
la stessa cosa di Emmett … Brian aveva sempre saputo che
Miss Honeycutt non era
del tutto indifferente al fascino dal biondino, ma da quello che sapeva
non era
mai accaduto nulla. Quindi perché preoccuparsi oltre? E poi
voleva terminare la
serata in tutt’altro modo, piuttosto che continuare a tenere
il broncio. Cazzo
lui era Brian Kinney, e il broncio non lo aveva mai tenuto, anzi non
sapeva neppure
come sarebbe stato sulla sua faccia.
Convinto a voler cambiar il proprio
umore, si avvicinò
al suo compagno appoggiando le braccia sulle sue spalle e guardarlo
dritto
negli occhi. Sembrava ancora emozionato, anche se Brian non sapeva
spiegarsi il
motivo. Però trovò che i suoi occhi azzurri
fossero ancora più splendenti di
una luce propria. Se avesse continuato a guardarlo così, si
sarebbe perso in
tutto quel blu. Doveva fare qualcosa, non rimanere incantato, ma poi fu
Justin
a muoversi per primo. Prese a baciargli la bocca, soffermandosi sul
labbro
inferiore. Un gesto piccolo che riuscì a stuzzicarlo.
Finalmente erano di nuovo
soli.
Stavolta fu lui a baciarlo con
tutta la passione e un
po’di quella rabbia repressa.
Il bacio risultò
infinito e si staccarono solo quando entrambi
non ebbero più aria nei polmoni. Ma fu solo una pausa, in
quanto ripresero a
baciarsi subito, stavolta senza riuscire a tenere le mani lontane dai
loro
corpi. Justin gli accarezzava languidamente la schiena nuda, mentre
Brian ci
andava giù pesante, tenendo una mano sulla patta dei
pantaloni del biondo, e
l’altra dietro la sua nuca, mentre continuava con la sua
lingua continuava a
frugare la bocca del compagno. Justin non riusciva quasi a seguirlo con
la
lingua, sembrava che Brian dettasse i suoi tempi e i suoi spazi. E per
quanto
Jus volesse ricambiare quel bacio con altrettanta passione, Bri non
glielo
permetteva. Se avesse potuto, Brian se lo sarebbe mangiato.
Quando si staccarono, Justin si
sentì marchiato a
fuoco con lo stampo di Brian Kinney. Come se con quel bacio avesse
segnato il
proprio territorio. Era veramente geloso.
Jus si sentiva elettrizzato solo a
pensarlo. Forse
c’era qualche speranza di sentirsi dire un giorno, che anche
Bri lo amava,
proprio come lui faceva di tanto in tanto. Quasi a ricordargli
perché,
nonostante tutto, fosse ancora lì, accanto a lui e nella sua
vita. E fanculo
all’idea che Kinney fosse povero di parole in fatto di
sentimenti, ora Jus
sapeva che prima o poi gli avrebbe detto “Ti amo”.
Forse in questa vita o
nell’altra, ma glielo avrebbe detto.
Brian prese il volto di Justin tra
le mani e lo guardò
dritto negli occhi.
<
Sunshine mi devi qualcosa …>
<
L’hai già avuto il tuo pompino, non ci provare! O
te lo sei dimenticato??>
Brian per un attimo fece finta di
pensarci, ma poi
aggiunse < Certo che me lo ricordo. Ma
ricordo anche che adesso sarai obbligato a darmi un’altra
cosa. O ti sei
stancato di giocare al tuo gioco? >
Justin inghiottì la
saliva, già ben propenso a quello
che lo aspettava. Sicuramente sesso estremo per tutta la notte, oppure
fargli
numerosi pompini fino a slogarsi la mandibola, o …
<
Da
oggi ti obbligo a stare solo con me > si sentì dire dalla
voce
sussurrata di Brian, quasi impaurito all’idea che altre
orecchie potessero
sentire. Sperava di non ripeterlo, non sapeva se avrebbe ritrovato il
coraggio.
<
Eh!!
Che vuoi dire??>
Perché Justin era un
genio solo in certe circostanze?
<
Ti
voglio solo per me. Da oggi farai l’amore solo con me!
>
Aveva usato le parole
“fare l’amore” e non scopare.
Justin lo guardava sbalordito, con la bocca semiaperta e gli occhi che
già
accennavano qualche lacrima. Gli si buttò addosso e lo
riempì di piccoli baci, anzi
tempestandolo di baci e succhiotti, e non avrebbe smesso
mai… Solo che poi si
ricordò di una cosa …
Brian intanto si lamentò
per quella interruzione,
perché gli piacevano quelle coccole, anche se troppo da
lesbiche romanticone.
<
Ora
tocca a me > guardandolo in modo sfrontato.
Brian continuava a fissarlo,
sapendo già cosa gli
avrebbe chiesto il suo Sunshine. Ovviamente di rispettare anche lui la
sua
regola. Di non andare più con nessun’altro.
Touchè! Del resto se l’era cercato.
Poteva già dire addio ai Go Go Boys del Babylon, o alla
darkroom, tanto che ci
andava a fare se non poteva giocarci?? Quindi rimase in silenzio
aspettando di
sentirsi decretare la sua condanna.
La voce di Justin si fece
più roca e calda < Voglio
entrare dentro di te! E non solo
una volta > L’ultima frase gliela disse a
muso duro.
Brian sbattè le ciglia,
non sicuro di aver capito
bene. Forse perché si aspettava di sentirsi dire un'altra
cosa. E forse perché sarebbe
stato anche meglio.
<
Cosa
hai detto? Ma .. Justin .. forse non hai capito bene cosa ti ho chiesto
io >
Guardandolo un po allarmato.
<
Certo
che ho capito, non sono mica sordo come certe persone che fingono di
esserlo >
lanciandogli una stoccata. Poi
continuando < Mi vuoi tutto per te,
ok. Da oggi non
andrò più con nessuno. Ma tu sei obbligato a
darmi il tuo bellissimo culo ogni
volta che mi va > Finì la frase con un gran
sorrisone soddisfatto.
Brian lo guardava storto, non molto
propenso alla sua
richiesta. < Scusa, ma tu non mi
vorresti tutto per te??? Non vorresti la stessa cosa che ti ho chiesto
io? >
<
Perché
vorresti diventare fedele all’improvviso?? Tu, Brian Kinney,
il dono a tutti i
gay vuole diventare monogamo solo per me? Sei sicuro che saresti
disposto a
farlo??? > E Justin lo guardava con uno
sguardo poco convinto.
<
Beh,
ci potrei provare, almeno se tu mi prometti di non tirarti indietro
ogni volta
che ci provo, sì insomma dovrai essere sempre disponibile a
qualsiasi ora e
minuto del giorno, e a tutte le mie voglie >
Come se Justin già non
lo fosse.
<
Insomma,
è una richiesta normale. La tua è …
è … >
<
Troppo
inverosimile? Darmi il tuo culo ogni tanto è più
importante che essermi fedele
per tutto il resto della tua vita??? >
<
Beh
raggio di sole, se la metti proprio così … no.
Però capisci, stiamo parlando
del mio sedere! Cioè tu lo sai … >
<
Cosa? Che il tuo culo è prezioso, mentre il mio che
è stato trivellato per anni
è ormai scontato? >
<
Non
dire stronzate Justin, lo sai che sei fantastico e che se ho deciso di
volerti
tutto per me è per quello che mi fai provare …
>
Cazzo,
questa si avvicinava quasi ad una dichiarazione nel gergo di Brian.
<
Io
ti desidero Brian, ti sembra strano che anch’io ti voglia
nello stesso modo? Ti
rendi conto che in 4 anni… eh sì, dico 4 anni,
non fare quella smorfia, ti sei
fatto scopare da me solo una volta? Tu sai che io non sono del tutto
passivo,
anzi lo sono solo con te perché ti amo. Ma vado con gli
altri perché così mi
sfogo, sognando di poter fare l’amore con il mio ragazzo, che
invece non mi si
da mai >
Per la veemenza del suo lungo discorso si sentì
arrossire, ma per una volta voleva parlare chiaramente con Brian.
Brian indeciso e ancora sognante
per le parole del
biondino, restava fermo davanti a lui. La sua unica smorfia la fece con
le sue
labbra, succhiandole all’interno della bocca. Il suo ragazzo
aveva ragione. Non
gli si era mai concesso tranne quella sera, dove un Justin testardo
l’aveva
avuta vinta su un Brian stanco dal lavoro. Così si era
concesso.
Justin però non sapeva
che le volte in cui Brian si
era dato a qualcuno, si potevano contare sulle dita di una mano. E
quella di
Justin era solo la seconda. Si era fatto fottere solo alla sua prima
volta, da
ragazzino. Ma dopo di allora aveva capito che gli piaceva scopare
più che farsi
scopare. Gli piaceva dominare, anche se ad essere sincero,
con Justin
c’erano state tante volte in cui aveva avuto il desiderio di
farsi penetrare.
Ma non glielo aveva mai fatto capire, quasi vergognandosi di lasciarsi
andare.
Anche lui provava le stesse emozioni di Justin, ma aveva sempre avuto
timore di
perdere quella parte di se, ancora un po’ stronza, che gli
era rimasta. Ben
poco del vecchio Kinney. Ormai Justin lo stava trasformando in una
lesbica
romanticona. Gli erano rimasti pochi limiti a cui tenersi saldo. Uno
era non
legarsi a nessuno e scopare chiunque o qualsiasi cosa che
respirasse ... e
l’altra non diventare mai passivo per nessuno. A pensarci la
prima era andata …
aveva detto a Justin di volerlo solo per lui, ed era ancora
così, soprattutto
se pensava alla gelosia provata poco prima con i ragazzi. Ma la seconda
era
disposto a cederla? Era disposto a cedere il suo culo ad un ragazzino
biondo,
che da quando era entrato nella sua vita, non faceva che
stressarlo??????????
Cosa sarebbe rimasto del famoso
Brian Kinney tolte
queste due particolarità??
Però sentirsi dire da
Justin, che lo desiderava e che
ogni volta che scopava qualcun altro si immaginava di stare con lui,
gli fece
tornare in mente quando aveva pagato quel prostituto biondo,
immaginando, anche
lui, di fare l’amore con Justin che, in quel periodo, in cui
lo aveva lasciato.
Cazzo, per un attimo
risentì il dolore provato per il
suo abbandono. All’improvviso Brian, per la prima volta nella
sua vita, si
sentì solo e provò la mancanza di qualcuno.
Quando se lo era visto rientrare
nella sua vita, con quella faccia da culo, era così felice
che si era promesso
di non allontanarlo più. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di
tenersi il suo
Justin accanto.
Quindi che male poteva fargli
concedersi ogni tanto??
E poi quante volte aveva sognato di rifarlo, come quella volta? Era
stato
meraviglioso ed eccitante quello che gli aveva fatto provare Justin
quella
sera. Mentre sprofondava in lui, andandogli a toccare delle parti che
Brian non
sapeva neppure di avere, facendo sussultare il suo corpo con dei
brividi
sconvolgenti. Si chiedeva se anche Justin provasse quelle stesse
sensazioni,
ogni volta che era lui a scoparlo. Di sicuro era così, solo
che Jus non aveva
le sue paranoie e gli veniva spontaneo darsi a lui. Quella volta con
Justin era
stata totalmente diversa dalla quella sua prima volta, così
rude e veloce, allo
stesso modo come lui trattava i ragazzi nella darkroom. Ma con Jus era
stata
subito un'altra cosa.
Continuarono a guardarsi fermi al
centro del loft,
nessuno dei due fece la mossa di allontanarsi, inclini a voler
rinunciare alle
loro posizioni.
Dopo un tempo lunghissimo, Brian
allungò una mano
verso Justin, che, ancora incredulo, lo guardava non riuscendo a capire
l’umore
del compagno. Ma la mano era ancora lì, stesa davanti a lui.
Brian non parlava,
ma del resto lui si esprimeva sempre poco in questi casi. Justin decise
di
buttarsi e di capire fino a dove sarebbero arrivati.
Allungò il suo braccio e
sentì la mano di Brian
stringere la propria. Lo guardava fisso negli occhi e gli stava
parlando in quel
modo tutto suo. Justin si sentì tirare da quella mano, e
appena gli fu
abbastanza vicino, Brian si girò verso la camera da letto e
se lo tirò dietro.
Justin si sentiva tirare da Brian,
ora girato di
spalle. Camminavano verso il letto ma per Jus era come camminare in un
sogno.
Sembrava che stesse per accadere, che Brian glielo lasciasse fare. Ma
possibile?
Quando si ritrovarono davanti al
letto Brian si girò a
guardarlo, e dopo un attimo il biondo venne spinto sul letto “E
ti
pareva” pensò un Justin deluso.
Brian si mise sopra di lui,
imprigionandolo con il suo corpo. Ma restando sollevato
perché voleva guardarlo
in faccia.
<
Da
oggi mi avrai Raggio di Sole, ma … solo qualche volta
>
risucchiandosi le labbra.
Justin incredulo alle sue parole
non riuscì altro che
annuire con la testa. Per una volta temeva di rovinare tutto se provava
ad
aprire bocca.
E Sunshine pensò
“Bene,adesso avrò il suo culo
…
domani invece lo obbligherò ad essere soltanto mio, una cosa
alla volta Mr
Kinney”.
Ah...
se Brian si fosse accorto del sorriso diabolico del piccolo Justin...
FINE