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Autore: Mary07    15/07/2013    5 recensioni
“Brian ti va di fare un gioco?”
“Certo! Dove vuoi farlo stavolta.. sulla lounge, contro il palo, oppure addosso al frigorifero come l’ultima volta?” Chiese Brian con un sorriso pieno di aspettative.
“Non quel tipo di gioco … non adesso almeno …”
Brian alzò il sopracciglio destro con l’aria desolata … eppure a lui quel gioco piaceva tanto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Desidero ringraziare tutte le persone che hanno avuto la voglia e la pazienza di arrivare fino qui, all’ultimo capitolo. Anche se non originale, spero che la storia vi sia piaciuta. Un abbraccio a tutti/e



Justin si sentiva schiacciare dal peso di Brian e non sapeva per quanto avrebbe ancora resistito. Cominciava anche a mancargli l’aria nei polmoni pressati. Stranamente Brian continuava a coprirlo con il suo corpo nudo, ancora ansimante e sudato dopo il suo orgasmo. Uno di quelli che lo lasciava sempre senza fiato, dopo aver dato tutto se stesso in un amplesso animalesco, riducendo il piccolo Justin in poca cosa.

 

Di solito, per non pesare troppo su quel corpicino tendeva a scansarsi, rimanendogli comunque sempre accanto. Del resto Sunshine era speciale per lui, non come quei tizi che scopava a caso e che, a fine sesso, venivano subito allontanati e dimenticati.

 

Quando Justin non ne poté veramente più, Brian sentì la sua flebile vocina, come se arrivasse da una cavità profonda < Brian, ti puoi scansare? >

 

Brian rispose scocciato a quelle parole < Sunshine … ti lamenti sempre … dici che ti faccio poche coccole, e quando te le faccio piagnucoli lo stesso >. E intanto non fece nessuna mossa per spostarsi, anzi, trovò una posticino ancora più comodo in Justin, dove si rintanò ancora di più.

 

< Brian … mi stai schiacciando … non respiro!! > con voce affannata.

 

< A me sembra di sì, continui a parlare > Ancora intenzionato a rimanere in quella posizione.

 

< Devo respirare e cominciano a farmi male le costole, spostati! >, cominciando a spingerlo con i palmi delle sue mani sul petto di Brian < E poi queste non sono coccole, mi stai usando solo come materasso >.

 

Brian sembrava ancora riluttante a spostarsi, ma guardò il corpicino di Justin sprofondato nell’incavo del divano bianco, prima dalle sue possenti spinte e poi dal suo peso rilassato. Aveva anche il fiatone e appariva tutto rosso in viso. Però cazzo, quanto gli piaceva sentirlo sotto di lui. Gli sembrava di possederlo completamente, riuscendo a tenerlo così fermo, impedendogli di scansarsi o di andarsene addirittura. Da tempo temeva l’idea che il biondino potesse lasciarlo di nuovo. Fosse stato per lui avrebbe continuato a tenerlo immobilizzato, così non lo avrebbe più visto andar via.

 

Ma il piccolo rompicoglioni doveva per forza dire la sua.. sarebbe stato un miracolo se avesse smesso di parlare.

Comunque, Brian si scansò buttandosi a peso morto sull’altra estremità del divano, continuando a tenerlo d’occhio e tenendo una gamba incastrata alla sua.

 

< Cazzo, stavo per morire asfissiato >

 

Brian alzò gli occhi al cielo < Quante storie!! >

 

< Forse sei ingrassato …> Non riuscì a finire al frase che Brian gli diede un calcio sullo stinco, offeso da morire.

 

< Fanculo Sunshine! Io sono perfetto, sei tu che non hai abbastanza resistenza >

 

Justin lo guardava stupefatto < Brian, stiamo insieme da 4 anni…>,  sorvolò alla smorfia stizzosa di Brian al suo commento, < …e mi sembra che tu non possa lamentarti sulla mia resistenza. Sfido chiunque a durare un quarto di quanto sono riuscito io a resisterti accanto per così tanto tempo. Non solo hai un carattere impossibile e delle abitudini discutibili, ma mi obblighi a fare sesso una decina di volte al giorno... sai che la media umana è di 5 volte a settimana? Dico, a settimana >.

 

< Di che cazzo ti lamenti Sunshine!? Tu stai con il re dei froci e ti lamenti pure?! E poi mi sembra che dopo che ti ho scopato per 8 volte di seguito sei sempre tu poi a chiedermi il bis, seguito dal ter… quindi smettila di frignare. Puff.. 5 volte a settimana, forse persino Michael e Ben riescono a farlo una volta in più! E poi voglio puntualizzare un'altra cosa. Io non sono grasso!! >

 

< Forse i maccheroni al tonno erano più pesanti del solito … >

 

< Cazzo non mi ricordare quel mattone che ancora mi viene su > facendo un piccolo rigurgito.

 

Justin rise senza farsi vedere, anche se gli faceva un po’ pena vedere Brian in quelle condizioni. Solitamente era sempre attento alla sua linea e cercava di rispettare un’alimentazione equilibrata, ma poi arrivava la cara Debbie con le sue pirofile colme e addio alla dieta sana. Non come lui, che forse grazie alla sua giovane età riusciva a mangiare grandi quantità di cibo e non preoccuparsi minimamente della linea. E poi ci pensava Brian a fargli bruciare le calorie. Motivo in più per Debbie di rimpinzarlo fino all’estremo. Si preoccupava sempre per loro.

 

Justin provò ad alzarsi dal divano, doveva andare in bagno. Ma era difficile uscire da quella posizione intricata con Brian. Quando il moro si accorse che si stava alzando, strinse ancora di più la morsa. Non sembrava intenzionato a lasciarlo andare. A volte non lo capiva quando faceva così.

 

< Brian, devo andare a fare pipì … se posso …> provando a slegarsi da quel groviglio che erano le loro gambe.

 

< Ma non riesci a stare fermo per un attimo? Che hai sempre da agitarti? >

 

Justin lo guardava stupito avviandosi verso il bagno, nudo come mamma Jennifer l’aveva fatto.

< Sai ogni tanto mi scappa, non posso farci niente > sghignazzando.

 

Brian lo vide allontanarsi da lui, completamente nudo e dando mostra di sé in tutto il suo splendore. Era bellissimo, ma lo sguardo di Brian si posò decisamente sul suo fondoschiena. Justin aveva un culo fantastico. Piccolo, rotondo e tonico. Per non parlare delle sensazioni meravigliose che provava al suo interno …

< Ok, ma sbrigati a riportarmi il tuo culo qui, mi è venuta un idea … >

 

Justin si girò un attimo prima di entrare nel bagno, e vide chiaramente quello sguardo da cacciatore che aveva Brian, quando usava il suo radar fisso sul tuo fondoschiena e poteva anche cascare il mondo, lui quel sedere l’avrebbe avuto.

< Sì certo, mi è chiaro a cosa ti serve … dagli tregua!! >

 

Brian arrivò a pensare a tutte le posizioni sconce e a tutti gli usi che ne avrebbe fatto di quel meraviglioso sedere, altro che dargli tregua! E rimase ad aspettarlo con lo sguardo voglioso e libidinoso … fino a quando la sua attesa venne interrotta dal suono del citofono. “Cazzo, ma possibile che quella sera tutti avevano intenzione di chiamarlo al telefono o di andare a rompergli i coglioni?? Ma la gente perché non se ne stava a casa propria… a scopare????”

 

Lui lo faceva ogni lunedì, giorno di chiusura del Babylon. Tutte le altre sere era lì o da qualche altra parte sempre a scopare. Ma cazzo … si sa che il lunedì è il giorno della scopata casalinga!!

Cercò alla rinfusa tra i vestiti lanciati per terra, e indossò i jeans. Solo quelli, ma lo faceva giusto per rispetto, non voleva che sua suocer.. ehm, intendeva dire che non voleva che la cara Jennifer si scandalizzasse un'altra volta. Ogni volta che capitava al loft per vedere il figlio, li trovava sempre nudi o che stavano per “fare qualcosa”. E immancabilmente Brian appariva sempre in desabillé.

 

Quando fece scorrere la porta di ferro, gli venne l’impulso di richiuderla all’istante. E l’avrebbe fatto se un astuto Emmett non gli avesse messo una borsetta rosa in mezzo alla porta, intuendo subito le intenzioni di Brian. Gli fece un sorrisino dei suoi, tipo “So che sono venuto in un momento sbagliato e so cosa tu e Justin state facendo in questo istante, ma tanto voi fate sempre e solo quello, per cui sbaglierei sempre il momento con voi due”. Mentre impose la sua presenza, facendo un passo nel loft, Brian notò anche un Ted, intimidito, seguire il suo caro amico Emmett. Di sicuro aveva più timore rispetto all’amico. Del resto Brian era sempre il suo datore di lavoro.

 

< Brian … > Lo salutò Ted tossendo un po’, non sapendo cosa dire

 

< Dov’è Splendore?? Sono disperato senza i suoi consigli! > aggiunse un ansioso Emmett

 

Ted rivolto all’orecchio di Emmett < Ti avevo detto di lasciar stare, hai visto che faccia Brian? E guarda che casino tutti quei vestiti per terra >

 

Brian li stava incenerendo con lo sguardo.. ah se avesse avuto veramente quel potere … che grandi cose avrebbe fatto!!!

 

< Fanculo Emmett! Sai oggi che giorno è? > Guardandolo come si guarderebbe un idiota.

 

Emmett per risposta alzò il sopracciglio facendo una smorfia.

< Lunedì, perché? E’ il giorno di chiusura del Babylon, quindi sapevo di trovare qui Raggio di sole. Ho bisogno del suo aiuto >. Lo disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo. Poi come se non ce la facesse più a reggere quello sguardo sfrontato di Brian, cominciò a lamentarsi < Sai cosa vuol dire organizzare un allestimento in una galleria d’arte senza averlo mai fatto prima? Soprattutto se la mostra racchiuderà i capolavori del nostro Sunshine … >

 

< Il mio Sunshine, vorrai dire >

 

< … Sì insomma, lui mi ha dato questa grande opportunità e non voglio rovinare tutto con le mie indecisioni. Se faccio uno sbaglio potrei rovinare la mostra di Justin e io non me lo perdonerei mai!!! >

 

Brian non riusciva a fermare quella valanga di parole dette da un isterico Emmett, completamente  più del solito fuori di zucca.

Per non parlare di Ted, che non faceva altro che curiosare nel loft, forse sperava di trovare qualche giochino indecente o di capire in quale parte della casa lui e Jus non avessero ancora fatto l’amore. Curiosità nata da quando Sunshine, al Dinner , aveva affermato senza pudore che lui e Brian lo avevano fatto ormai in ogni angolo del loft.

 

Brian stava per andare incontro ad Emmett per provare a strattonarlo un po’, tanto per farlo tornare in sé, quando Justin decise di fare la sua entrata proprio in quel momento, apparendo davanti a lui e ai suoi amici completamente nudo, e già con il pene eccitato per l’idea che gli era venuta in bagno.

In quell’istante, come per magia, Emmett smise di piagnucolare e Ted di osservare in giro. Rimasero entrambi a bocca aperta, con gli occhi fissi su Sunshine.

 

Justin non aveva sentito né il citofono né gli urletti isterici di Emmett. Per gran parte del tempo speso in bagno aveva tenuto l’acqua aperta. Aveva cominciato a fantasticare su cosa avrebbe chiesto a Brian per l’ultima parte del gioco che stavano facendo. Ovvero l’obbligo. Di idee gliene erano venute, tutte più o meno verosimili.. alcune pure troppo fantastiche, come quella di scopare mentre lievitavano in aria. Pertanto, convinto di trovare solo Brian ancora disteso sul divano, era uscito dal bagno, camminando in modo provocante, esibendo pure una bella erezione svettante.

Tutto avrebbe immaginato, tranne di trovarsi davanti Emmett e Ted a fissarlo come due maniaci… Sotto lo sguardo incazzato di Brian.

 

Brian faceva correre il suo sguardo tra Justin, così sensuale nella sua nudità agli sguardi lussuriosi dei suoi amici. Non solo lo stavano ammirando, come del resto facevano gran parte del tempo, perché Jus era proprio un bel bocconcino, ma lo stavano divorando con gli occhi e sicuramente si stavano pure eccitando. Ecco, da adesso in poi, quei due idioti avrebbero sempre fatto pensieri erotici sul suo Sunshine. Come se non li avessero già fatti in passato, ma almeno se lo potevano solo immaginare nudo, non avendolo mai visto. Ora invece sapevano quanto fosse perfetto e seducente nella sua nudità.

Comunque, vide Justin scappare all’istante girandosi di spalle e, con una pugnalata nel petto di Brian, diede mostra anche con il suo fantastico fondoschiena. Quei due idioti, aprirono la bocca ancora di più. Adesso li avrebbe uccisi e si sarebbe sbarazzato dei loro corpi. Più tardi avrebbe anche punito Raggio di Sole, anche se l’unica colpa che aveva era quella di essere bello da morire.

 

Justin corse in camera da letto e si nascose dietro ai separé che fungevano da pareti. Mettendosi subito qualche vestito addosso. Si vergognava, anche se la metà degli uomini di Pittsburgh lo avevano già visto nudo. Ma farsi vedere da Ted ed Emmett era un’altra cosa. E poi per un attimo gli era sembrato di scorgere qualcosa nello sguardo di Brian … possibile che gli avesse dato fastidio?… sembrava geloso …no, ma che cazzo pensi Justin? Brian di nuovo geloso? … sarebbe più fantastico della tua idea di scoparvi mentre lievitate in aria … Sicuramente gli avrà dato fastidio, per il fatto che sono Em e Ted, come quella volta con Michael nel suo letto … Un momento, ma Brian allora si era ingelosito veramente, quindi poteva essergli successo anche adesso. Justin sorrise, e una parte di sé si intenerì a quel pensiero. Allora Brian poteva essere veramente geloso di lui. Aveva fatto bene ad aspettare così tanto, quasi 4 anni, tanto da veder capitolare il gay più single del pianeta trasformarsi, per amore, in un compagno geloso.

Appena finito di vestirsi tornò nel salotto. Voleva studiare ancora l’espressione del suo Brian e capire cosa pensava realmente.

 

Mentre Justin si era rintanato in camera, Brian si parò davanti agli sguardi ancora sognati di Emmett e Theodor. < Voi due … > detto in modo alquanto minaccioso < …per quanto è vero che mi chiamo Brian Kinney, consideratevi due froci morti se provate, anche solo per un attimo, a ripensare a quello che avete visto o anche solo ad immaginare Justin nudo …. Lui è mio! Appartiene al sottoscritto e non sarà più di nessun altro! >

 

Ted ed Emmett rimasero piacevolmente sconvolti, seppur impauriti, dalla rabbiosa reazione di Brian. Non riuscirono a non intenerirsi, sentendo il loro amico parlare in quel modo del suo compagno. Finalmente Brian Kinney stava dimostrando a loro, e forse al mondo intero, quanto tenesse al suo Raggio di sole.

Non che non lo sapessero, ma sentirlo dalle belle labbra di Brian li fece commuovere. Entrambi si guardarono e si capirono al volo. Dovevano in qualche modo togliersi davanti agli occhi l’immagine del biondino nudo, anche se non sapevano ancora come…

Uhm.. Emmett già pensava quanto sarebbe stato difficile cancellare quell’immagine. Ma del resto teneva anche alla sua pelle, e vedersi un Brian incazzato che gli teneva un dito minaccioso sotto il mento, lo convinse ancora di più.

Ted uguale, anzi per lui sarebbe stato anche più difficile, visto che vedeva e frequentava Brian tutto il giorno alla Kinnetic, ma in qualche modo ci sarebbe riuscito. Lui non temeva solo per la sua vita, ma anche per il posto di lavoro.

In ogni caso lo dovevano a Brian, e non solo per paura della ritorsione, ma perché per quanto fosse cinico e stronzo, in passato aveva fatto molto per loro, dimostrandosi un buon amico, meglio di tanti altri. E poi non era corretto provarci o fantasticare sul compagno di un proprio amico. Anche se bellissimo.

 

Quando Justin tornò, finalmente vestito, Brian tirò un sospiro di sollievo. Sembrava vergognoso, ma anche qualcos’altro che non riusciva a capire … perché sembrava emozionato? Mah!

 

< Come mai da queste parti ragazzi? > chiese Justin con la voce ancora vergognosa.

 

Stranamente rispose Brian < Niente, Emmett voleva qualche consiglio sull’allestimento della mostra, ma all’improvviso gli è venuta una bella idea ed ha pensato bene di andar via, e cominciare a progettarla … con l’aiuto del caro Theodor, giusto? > Rigirandosi a guardali con sguardo minaccioso, senza essere visto da Justin alle sue spalle.

 

Stavolta fu Emmett a rispondere < Ehm.. sì sì… proprio come dice Brian! Non ti preoccupare Sunshine ma ho già tutto qui, nella mia testolina. Vedrai, un idea brillante. Ma non posso parlartene, altrimenti ti toglierei la sorpresa! >

 

Justin invece cominciò a preoccuparsi. Si fidava di Emmett, per questo gli aveva dato quell’incarico, però sperava che l’eclettico amico non esagerasse con la sua favolosità. Già i suoi quadri erano folli, mettendo in mostra tante scene nude e di sesso tra lui e Brian, e non c’era bisogno dell’ulteriore follia di Emmett.

In pochi secondi vide sia Emmett che Ted essere spinti da Brian, non troppo carinamente, verso l’uscio di casa. Sentì solo i ragazzi che lo salutarono e le loro voci affievolirsi dietro la porta, già sbarrata da Brian.

 

Era di umore nero, si vedeva. Ma bene… penso Justin.

Brian voleva nascondere la sua rabbia, ma al momento non ci riusciva. Era proprio infastidito da quello che era accaduto. Che cosa ridicola poi … In fin dei conti perché si doveva preoccupare? Justin se voleva poteva uscire da quella porta e andare a scopare con chiunque, l’importante è che dopo sarebbe tornato a casa, da lui. Era il loro modo di vivere, libero e spregiudicato.. E poi in quanti avevano visto Justin nudo? Parecchi, se Brian faceva bene il conto. Quindi che fastidio potevano dare Ted ed Emmett? Proprio come quella volta ”non accaduta” con Michael.

Cazzo no, eccome se gli dava fastidio, proprio come ogni volta che pensava a quella sera tra Justin e Micky… Ora si sarebbe dovuto preoccupare anche per quei due. Comunque erano suoi amici, qualcosa doveva pur contare e poi Justin non sembrava interessato a loro. Anche se non poteva dire la stessa cosa di Emmett … Brian aveva sempre saputo che Miss Honeycutt non era del tutto indifferente al fascino dal biondino, ma da quello che sapeva non era mai accaduto nulla. Quindi perché preoccuparsi oltre? E poi voleva terminare la serata in tutt’altro modo, piuttosto che continuare a tenere il broncio. Cazzo lui era Brian Kinney, e il broncio non lo aveva mai tenuto, anzi non sapeva neppure come sarebbe stato sulla sua faccia.

 

Convinto a voler cambiar il proprio umore, si avvicinò al suo compagno appoggiando le braccia sulle sue spalle e guardarlo dritto negli occhi. Sembrava ancora emozionato, anche se Brian non sapeva spiegarsi il motivo. Però trovò che i suoi occhi azzurri fossero ancora più splendenti di una luce propria. Se avesse continuato a guardarlo così, si sarebbe perso in tutto quel blu. Doveva fare qualcosa, non rimanere incantato, ma poi fu Justin a muoversi per primo. Prese a baciargli la bocca, soffermandosi sul labbro inferiore. Un gesto piccolo che riuscì a stuzzicarlo. Finalmente erano di nuovo soli.

 

Stavolta fu lui a baciarlo con tutta la passione e un po’di quella rabbia repressa.

Il bacio risultò infinito e si staccarono solo quando entrambi non ebbero più aria nei polmoni. Ma fu solo una pausa, in quanto ripresero a baciarsi subito, stavolta senza riuscire a tenere le mani lontane dai loro corpi. Justin gli accarezzava languidamente la schiena nuda, mentre Brian ci andava giù pesante, tenendo una mano sulla patta dei pantaloni del biondo, e l’altra dietro la sua nuca, mentre continuava con la sua lingua continuava a frugare la bocca del compagno. Justin non riusciva quasi a seguirlo con la lingua, sembrava che Brian dettasse i suoi tempi e i suoi spazi. E per quanto Jus volesse ricambiare quel bacio con altrettanta passione, Bri non glielo permetteva. Se avesse potuto, Brian se lo sarebbe mangiato.

Quando si staccarono, Justin si sentì marchiato a fuoco con lo stampo di Brian Kinney. Come se con quel bacio avesse segnato il proprio territorio. Era veramente geloso.

Jus si sentiva elettrizzato solo a pensarlo. Forse c’era qualche speranza di sentirsi dire un giorno, che anche Bri lo amava, proprio come lui faceva di tanto in tanto. Quasi a ricordargli perché, nonostante tutto, fosse ancora lì, accanto a lui e nella sua vita. E fanculo all’idea che Kinney fosse povero di parole in fatto di sentimenti, ora Jus sapeva che prima o poi gli avrebbe detto “Ti amo”. Forse in questa vita o nell’altra, ma glielo avrebbe detto.

Brian prese il volto di Justin tra le mani e lo guardò dritto negli occhi.

< Sunshine mi devi qualcosa …>

 

< L’hai già avuto il tuo pompino, non ci provare! O te lo sei dimenticato??>

 

Brian per un attimo fece finta di pensarci, ma poi aggiunse < Certo che me lo ricordo. Ma ricordo anche che adesso sarai obbligato a darmi un’altra cosa. O ti sei stancato di giocare al tuo gioco? >

 

Justin inghiottì la saliva, già ben propenso a quello che lo aspettava. Sicuramente sesso estremo per tutta la notte, oppure fargli numerosi pompini fino a slogarsi la mandibola, o …

 

< Da oggi ti obbligo a stare solo con me > si sentì dire dalla voce sussurrata di Brian, quasi impaurito all’idea che altre orecchie potessero sentire. Sperava di non ripeterlo, non sapeva se avrebbe ritrovato il coraggio.

 

< Eh!! Che vuoi dire??>

Perché Justin era un genio solo in certe circostanze?

 

< Ti voglio solo per me. Da oggi farai l’amore solo con me! >

 

Aveva usato le parole “fare l’amore” e non scopare. Justin lo guardava sbalordito, con la bocca semiaperta e gli occhi che già accennavano qualche lacrima. Gli si buttò addosso e lo riempì di piccoli baci, anzi tempestandolo di baci e succhiotti, e non avrebbe smesso mai… Solo che poi si ricordò di una cosa …

 

Brian intanto si lamentò per quella interruzione, perché gli piacevano quelle coccole, anche se troppo da lesbiche romanticone.

 

< Ora tocca a me > guardandolo in modo sfrontato.

 

Brian continuava a fissarlo, sapendo già cosa gli avrebbe chiesto il suo Sunshine. Ovviamente di rispettare anche lui la sua regola. Di non andare più con nessun’altro. Touchè! Del resto se l’era cercato. Poteva già dire addio ai Go Go Boys del Babylon, o alla darkroom, tanto che ci andava a fare se non poteva giocarci?? Quindi rimase in silenzio aspettando di sentirsi decretare la sua condanna.

 

La voce di Justin si fece più roca e calda < Voglio entrare dentro di te! E non solo una volta > L’ultima frase gliela disse a muso duro.

Brian sbattè le ciglia, non sicuro di aver capito bene. Forse perché si aspettava di sentirsi dire un'altra cosa. E forse perché sarebbe stato anche meglio.

 

< Cosa hai detto? Ma .. Justin .. forse non hai capito bene cosa ti ho chiesto io > Guardandolo un po allarmato.

 

< Certo che ho capito, non sono mica sordo come certe persone che fingono di esserlo >

lanciandogli una stoccata. Poi continuando < Mi vuoi tutto per te, ok. Da oggi non andrò più con nessuno. Ma tu sei obbligato a darmi il tuo bellissimo culo ogni volta che mi va > Finì la frase con un gran sorrisone soddisfatto.

 

Brian lo guardava storto, non molto propenso alla sua richiesta. < Scusa, ma tu non mi vorresti tutto per te??? Non vorresti la stessa cosa che ti ho chiesto io? >

 

< Perché vorresti diventare fedele all’improvviso?? Tu, Brian Kinney, il dono a tutti i gay vuole diventare monogamo solo per me? Sei sicuro che saresti disposto a farlo??? > E Justin lo guardava con uno sguardo poco convinto.

 

< Beh, ci potrei provare, almeno se tu mi prometti di non tirarti indietro ogni volta che ci provo, sì insomma dovrai essere sempre disponibile a qualsiasi ora e minuto del giorno, e a tutte le mie voglie >

Come se Justin già non lo fosse.

 

< Insomma, è una richiesta normale. La tua è … è … >

 

< Troppo inverosimile? Darmi il tuo culo ogni tanto è più importante che essermi fedele per tutto il resto della tua vita??? >

 

< Beh raggio di sole, se la metti proprio così … no. Però capisci, stiamo parlando del mio sedere! Cioè tu lo sai … >

 

< Cosa? Che il tuo culo è prezioso, mentre il mio che è stato trivellato per anni è ormai scontato? >

 

< Non dire stronzate Justin, lo sai che sei fantastico e che se ho deciso di volerti tutto per me è per quello che mi fai provare … > Cazzo, questa si avvicinava quasi ad una dichiarazione nel gergo di Brian.

 

< Io ti desidero Brian, ti sembra strano che anch’io ti voglia nello stesso modo? Ti rendi conto che in 4 anni… eh sì, dico 4 anni, non fare quella smorfia, ti sei fatto scopare da me solo una volta? Tu sai che io non sono del tutto passivo, anzi lo sono solo con te perché ti amo. Ma vado con gli altri perché così mi sfogo, sognando di poter fare l’amore con il mio ragazzo, che invece non mi si da mai > Per la veemenza del suo lungo discorso si sentì arrossire, ma per una volta voleva parlare chiaramente con Brian.

 

Brian indeciso e ancora sognante per le parole del biondino, restava fermo davanti a lui. La sua unica smorfia la fece con le sue labbra, succhiandole all’interno della bocca. Il suo ragazzo aveva ragione. Non gli si era mai concesso tranne quella sera, dove un Justin testardo l’aveva avuta vinta su un Brian stanco dal lavoro. Così si era concesso.

Justin però non sapeva che le volte in cui Brian si era dato a qualcuno, si potevano contare sulle dita di una mano. E quella di Justin era solo la seconda. Si era fatto fottere solo alla sua prima volta, da ragazzino. Ma dopo di allora aveva capito che gli piaceva scopare più che farsi scopare.  Gli piaceva dominare, anche se ad essere sincero, con Justin c’erano state tante volte in cui aveva avuto il desiderio di farsi penetrare. Ma non glielo aveva mai fatto capire, quasi vergognandosi di lasciarsi andare. Anche lui provava le stesse emozioni di Justin, ma aveva sempre avuto timore di perdere quella parte di se, ancora un po’ stronza, che gli era rimasta. Ben poco del vecchio Kinney. Ormai Justin lo stava trasformando in una lesbica romanticona. Gli erano rimasti pochi limiti a cui tenersi saldo. Uno era non legarsi a nessuno e scopare chiunque o qualsiasi cosa che respirasse ... e l’altra non diventare mai passivo per nessuno. A pensarci la prima era andata … aveva detto a Justin di volerlo solo per lui, ed era ancora così, soprattutto se pensava alla gelosia provata poco prima con i ragazzi. Ma la seconda era disposto a cederla? Era disposto a cedere il suo culo ad un ragazzino biondo, che da quando era entrato nella sua vita, non faceva che stressarlo??????????

Cosa sarebbe rimasto del famoso Brian Kinney tolte queste due particolarità??

Però sentirsi dire da Justin, che lo desiderava e che ogni volta che scopava qualcun altro si immaginava di stare con lui, gli fece tornare in mente quando aveva pagato quel prostituto biondo, immaginando, anche lui, di fare l’amore con Justin che, in quel periodo, in cui lo aveva lasciato.

Cazzo, per un attimo risentì il dolore provato per il suo abbandono. All’improvviso Brian, per la prima volta nella sua vita, si sentì solo e provò la mancanza di qualcuno. Quando se lo era visto rientrare nella sua vita, con quella faccia da culo, era così felice che si era promesso di non allontanarlo più. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di tenersi il suo Justin accanto.

Quindi che male poteva fargli concedersi ogni tanto?? E poi quante volte aveva sognato di rifarlo, come quella volta? Era stato meraviglioso ed eccitante quello che gli aveva fatto provare Justin quella sera. Mentre sprofondava in lui, andandogli a toccare delle parti che Brian non sapeva neppure di avere, facendo sussultare il suo corpo con dei brividi sconvolgenti. Si chiedeva se anche Justin provasse quelle stesse sensazioni, ogni volta che era lui a scoparlo. Di sicuro era così, solo che Jus non aveva le sue paranoie e gli veniva spontaneo darsi a lui. Quella volta con Justin era stata totalmente diversa dalla quella sua prima volta, così rude e veloce, allo stesso modo come lui trattava i ragazzi nella darkroom. Ma con Jus era stata subito un'altra cosa.

 

Continuarono a guardarsi fermi al centro del loft, nessuno dei due fece la mossa di allontanarsi, inclini a voler rinunciare alle loro posizioni.

Dopo un tempo lunghissimo, Brian allungò una mano verso Justin, che, ancora incredulo, lo guardava non riuscendo a capire l’umore del compagno. Ma la mano era ancora lì, stesa davanti a lui. Brian non parlava, ma del resto lui si esprimeva sempre poco in questi casi. Justin decise di buttarsi e di capire fino a dove sarebbero arrivati.

Allungò il suo braccio e sentì la mano di Brian stringere la propria. Lo guardava fisso negli occhi e gli stava parlando in quel modo tutto suo. Justin si sentì tirare da quella mano, e appena gli fu abbastanza vicino, Brian si girò verso la camera da letto e se lo tirò dietro.

Justin si sentiva tirare da Brian, ora girato di spalle. Camminavano verso il letto ma per Jus era come camminare in un sogno. Sembrava che stesse per accadere, che Brian glielo lasciasse fare. Ma possibile?

 

Quando si ritrovarono davanti al letto Brian si girò a guardarlo, e dopo un attimo il biondo venne spinto sul letto “E ti pareva” pensò un Justin deluso. Brian si mise sopra di lui, imprigionandolo con il suo corpo. Ma restando sollevato perché voleva guardarlo in faccia.

 

< Da oggi mi avrai Raggio di Sole, ma … solo qualche volta > risucchiandosi le labbra.

 

Justin incredulo alle sue parole non riuscì altro che annuire con la testa. Per una volta temeva di rovinare tutto se provava ad aprire bocca.

E Sunshine pensò “Bene,adesso avrò il suo culo … domani invece lo obbligherò ad essere soltanto mio, una cosa alla volta Mr Kinney”. 
Ah... se Brian si fosse accorto del sorriso diabolico del piccolo Justin...

 

  

FINE

 

  
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