Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: Noeru    16/07/2013    3 recensioni
Ansie, preoccupazioni e paure certe volte arrivano da ogni angolo ed insistono prepotentemente ma grazie al cielo c'è sempre qualcuno pronto a comprenderci e portare metà del nostro peso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ohne Dich:
 
Andrò tra gli abeti.
Là, dove l'ho vista l'ultima volta...
 
{Rammstein}
 
Non appena poggiò la testa sul cuscino, Matt si ritrovò in un'altro universo opposto alla grande e grigia città.
Gli alberi, in una forma caotica quanto la loro compatta disposizione, si ergevano maestosi cercando di sfidare il loro limite e raggiungere 
il cielo più blu di quello che si vedeva in certe foto perfette per le quali ci erano voluti tempo ed infiniti tentativi.
Il cantante si guardò un'attimo intorno prima di addentrarsi in quell'oscura selva di abeti: uno scarabeo il cui lucido verde cambiava sfumature a seconda
della luce del sole assumendo anche colori irreali per la sua specie svolazzò e si posò sul suo palmo, sopra al quale brillava come se fosse stato una pietra
preziosa invece che un repellente insetto.
Nel frattempo, farfalle di ogni dimensione, colore e forma di ala possibile che sarebbero state la brama di qualsiasi artista, entomologo o collezionista d'insetti
volavano senza posa fermandosi di tanto in tanto sui semplici fiori di prato ai quali conferivano un tocco in più di vivacità accentuato soprattutto dal
brillare del sole.
Gli uccelli cantavano arditi mentre si spostavano da un ramo all'altro o passavano radenti sul verde in cerca di gustosi insetti da mangiare.
Era così bello e avrebbe potuto fornirgli parecchia ispirazione per canzoni, video e outfits da usare ai prossimi concerti però la selva esercitava un richiamo
molto più magnetico ed invitante di quel paesaggio ideale, oltre ad essere molto più adatta al loro genere che tendeva ad innovare, creare e non si lasciava affatto intimorire
dall'evolversi e ricercare anche nell'impensabile.
Matt si decise dunque ad entrare in quel nuovo mondo senza curarsi minimamente di quanto si stava per lasciare alle spalle.
 
 
Walking on air:
 
Sai che potresti far bruciare il tuo mondo
Se sei abbastanza forte da abbandonare i tuoi dubbi...
 
{Kerli}
 
Dominic si rigirò dall'altra parte un'altra volta senza sapere cosa lo infastidisse impedendogli di abbandonarsi al dolce conforto del sonno.
Non si trattava del caldo soffocante o degli effetti della caffeina, siccome era un giorno di primavera e lui aveva bevuto caffé solo quel mattino.
D'istinto, attraversò l'appartamento e si diresse verso la camera di Matt sentendosi un sonnambulo mentre scivolava lentamente nell'ombra orientandosi
perfettamente senza accendere la luce.
Richiuse la porta del soggiorno e si addentrò nel corridoio lasciando che il buio e la brezza notturna avvolgessero il suo corpo esile e parzialmente
svestito.
Sempre da solo riuscì a trovare la maniglia ed esercitò pressione su di essa aprendo quel tanto che bastava per infilarsi ed entrare.
Affidandosi ai suoi passi leggeri e cadenzati, totalmente diversi dall'andatura che aveva quando invece andava di fretta trovò il letto su cui dormiva il 
cantante e frontman della sua band e vi si sedette sopra stando ben attento a non svegliarlo.
Osservarlo mentre si trovava tra le braccia di Morfeo era ormai diventata una sua abitudine da quando aveva cominciato a provare qualcosa
in più rispetto all'amicizia nei suoi confronti.
Era davvero bello in quella posizione laterale con una mano sotto e l'altra sopra al cuscino, gli occhi blu ricchi di emozioni chiusi, un sorriso
appena accennato ed il fisico fragile e delicato in apparenza avvolto dalle lenzuola candide che evidenziavano ogni sua forma ricandendo su di esso
come la carezza di una madre sul figlio neonato.

 
Wo bist Du:
 
Ti cerco dietro alla luce. Dove sei?
Così solo non voglio stare. Dove sei?
 
{Rammstein}
 
Matt si guardò intorno illuminato dalla curiosità che provava verso l'inaspettato ed il nuovo e procedette di qualche passo in più. Ora era totalmente dentro
e non ci sarebbe stato verso di uscire da quel labirinto verde, a meno che non si avesse un senso dell'orientamento fenomenale. 
Lui non se ne curò e continuò spedito guardando attentamente dove camminava: il suolo era ricoperto di sottili aghi verdi e marroni mentre altri solo del primo colore
gli punzecchiavano il viso dai rami di appartenenza.
Poco lontano scorreva un ruscello che riluceva di un colore azzurro in continuo cambiamento nella cui superficie a tratti liscia ed impalpabile ad altri soggetta a rocce
e vegetazione che ne alteravano la regolarità.
Matt si specchiò in quelle chiare, fresche e dolci acque notando subito in esse qualcosa di familiare. Immerse la mano incrinando così l'immagine perfetta
ricevuta in cambio da parte loro.
Improvvisamente il leggero venticello che muoveva appena le fronde e le acque divenne parecchio più forte facendo rabbrividire il cantante e dandogli un
senso d'inquietudine.
Quest'ultimo guardò meglio il corso d'acqua in crescente agitazione e desiderò di colpo avere di fianco la persona che amava più di ogni altra al mondo: 
il rigagnolo aveva lo stesso colore mutevole di quegli occhi, gli unici ai quali si era offerto in ogni modo possibile ed immaginabile per bearli di qualsiasi
visione essi desiderassero.
"Dominic!" gridò in preda all'impulso mentre il cielo si scuriva conferendo alla foresta una spettralità in totale contrappsizione con la serenità che infondeva
agli animi prima: "dove sei?" un secondo grido disperato gli esplose dalla gola seguito da molti altri aventi le stesse due semplici parole.
Cominciò quindi a correre angosciato in cerca di un'uscita da quell'inferno buio, freddo e sconosciuto. Avanzava alla cieca finendo spesso a terra contro gli
aghi caduti ora irti come aculei: "dove sei?" Solo il suo eco si sentiva, insieme al soffiare del vento: "dove sei?" le tenebre non avevano la risposta a tale
domanda.
Una richiesta d'aiuto gridata a vuoto: "Dove sei?" le sue energie stavano cominciando ad abbandonarlo. Continuò fino a che vinto dalla stanchezza ed il senso
di sconfitta si accasciò contro un ruvido tronco abbandonandosi alle lacrime: "se tu non ci sei, io..."
 
 
Nightmare:
 
Il mio respiro diventa più veloce così come il mio battito cardiaco 
e desidero la fine di tutto questo...
 
{Set it Off}
 
Un sorriso sereno prese spazio sul volto di Dominic: questa volta Matt stava avendo un sonno sereno a differenza di altre notti passate in bianco o tormentate
da mostri della sua sconfinata fantasia.
Gli si sdraiò accanto, cerando di farsi circondare anche lui da un'aura pacifica e serena come quella del compagno, il quale percepì la sua presenza allungando
istintivamente una mano verso di lui.
Il batterista ricambiò quel contatto ospitandola nel suo palmo caldo con cui l'aveva più volte accarezzato.
Avrebbe voluto sussurrargli qualcosa, ma si ricordò quanto i sonni del cantante fossero leggeri la maggior parte delle volte e preferì restare in quella silenziosa
adorazione che in fondo in fondo gli bastava perché l'importante per lui era di poter stare vicino al suo amato, non contava se si trattava di sesso o di un'intervista od un
posto al cinema.
Ogni volta che stavano insieme si sentiva più tranquillo, soprattutto da quando l'aveva aiutato nel difficile periodo successivo alla morte del padre.
Allora aveva scoperto che il silenzio non era destinato a durare in eterno.
"Sta dormendo bene..." pensò mentre si alzava a prendere un bicchiere d'acqua per calmare la sua gola secca.
Era all'ultimo sorso quando un grido squarciò il silenzio: non poteva che essere la voce acuta ed apprezzata da milioni di fans e critici che contraddistingueva Matt da
tutti i suoi colleghi.
Dominic lasciò cadere il bicchiere e tornò correndo a velocità folle nella stanza, preoccupatissimo per lui. Lungo la breve distanza che separava le due camere incespicò più volte e sbatté
contro alcune mensole tirando giù qualche santo ad ogni botta.
Non appena fu dentro, le grida cessarono e si mutarono in un sussurro spezzato dal pianto che per quanto fosse a bassa voce riuscì comunque a percepire: "che sogno stai facendo?" mormorò
prima che il suo compagno se lo trascinasse addosso stringendolo in una morsa intenzionata a non lasciarlo andare: "è ancora mezzo addormentato..." annaspò nel tentativo di liberare almeno le
braccia: "...ma mi sta stritolando!"
Matt non si diede per vinto arpionandogli la schiena con le unghie e continuando il suo pianto disperato: "s-s-se tu non fos-s-si qui..." sussurrò, sempre in quello stato confusionale.
"...N-non riuscirei p-p-più a c-c-ontinuare a..." s'interruppe di colpo: "senza di te non potrei mai stare"

 
Sunday Morning:
 
Questo è forse tutto ciò di cui ho bisogno.
Nell'oscurità lei è tutto quello che vedo.
 
{Maroon 5}
 
"Io mi ritengo fortunato perché ci sei tu. Se non fossi qui non saprei proprio come fare..." sospirò Dominic, cercando di tranquillizzarlo con parole estremamente
semplici che però trasmettevano forte e chiaro il messaggio.
Matt aprì gli occhi, ancora lucidi di lacrime e rimase in silenzio parecchi minuti ad osservare il volto placido ed evidentemente assonnato del suo tesoro: "tranquillo sono qui.
Non ti lascio solo e non mi permetterei mai di farlo" gli mormorò dolcemente il biondo: "qualsiasi cosa succederà, potrai fare affidamento su di me. Se cadrai dovrai solo afferrare la mia mano, se
piangerai ti starò accanto finché non ti si saranno asciugate tutte le lacrime, se starai male potrai raccontarmi tutto senza che io ti giudichi."
il cantante lo ascoltò attentamente cercando di imprimersi quelle frasi nella mente. Adorava quando gli parlava così: sapeva di non avere nulla da temere quando era al suo fianco, quando lo abbracciava,
quando si baciavano, quando erano insieme loro due soli e non c'era nessun'altro. 
"Ho fatto un sogno..." cominciò a raccontare Matt quando fu il suo turno dopo essersi accoccolato tra le braccia abbastanza muscolose di Dominic, ma si fermò quasi subito: ricordare faceva troppo male.
Il secondo lo accarezzò e lo strinse a sé: "va' avanti" 
"Mi trovavo in un posto fantastico..." riprese il cantante, sentendosi rassicurato: "...ma diventava tutto spaventoso." stava per scoppiare di nuovo in singhiozzi sebbene avesse sorvolato
sulla maggior parte dei dettagli presenti nella visione onirica avuta pochi istanti fa.
il batterista lo ascoltava comprensivo come un genitore con il bambino ancora piccolo. Se l'altro non se la sentiva di andare avanti, allora si sarebbe scusato e avrebbe taciuto.
"Anche se non ci sono nei tuoi sogni, sono sempre presente in questa vita e poi quello che succede nei sogni non corrisponde sempre alla realtà, quindi
non tremare più. Non ce n'è il motivo" lo rassicurò con voce soave dandogli un bacio sulla tempia vicino all'attaccatura del sopracciglio sottile e scuro.
L'altro ricambiò schioccandogliene uno sulla clavicola per poi lasciarsi andare appoggiandogli lì la testa: "sebbene fosse solo un sogno faceva molta, molta paura.
Era tutto così verosimile..."
"Ora va tutto bene. Io sono qui, l'ho già detto più volte." gli baciò l'altra tempia e continuò ad accarezzarlo venendo contraccambiato con altrettanti baci
e carezze.
Successivamente si alzò e spostò la lunga tenda bianca rivelando un suggestivo mattino rannuvolato i cui toni andavano dal celeste passando al violetto fino al grigio
scuro.
Un tuono non tardò a farsi sentire seguito da fulmini e saette che squarciavano le sfumature per attimi di tempo brevissimi, aggiungendo spettacolarità al quel cielo
già bellissimo in sé.
Matt si lasciò scivolare giù dal letto e raggiunse Dominic di fronte al freddo vetro, pronto a godersi quello spettacolo offerto dalla natura.
Tirò un'attimo le tende; l'altro lo guardò con aria interrogativa: "che vuoi fare?" non poté aggiungere altro che le loro labbra si unirono in un intenso
bacio del buon risveglio seguite dalle lingue vogliose di esplorare quegli universi già conosciuti, eppure sempre nuovi e mai esplorati abbastanza.
"Direi che può andare benissimo così" il biondo fu il primo a sentire il bisogno dell'ossigeno.
"Come non darti torto..." li aveva lasciati senza fiato.
Il moro prese poi il grande cuscino presente sul letto e lo sbatté a terra vicino alla finestra: "ma ci appoggi la testa!" gli fece giustamente notare Dominic
"Vabbé...Siamo proprio pigri..." disse aggiungendo anche quello usato da lui.
Poi si mise a sedere su di esso allargando le gambe così che il suo tesoro potesse sedersi tra di esse dopo aver scostato la tenda e gli cinse la vita.
Nessuno dei due aveva paura del temporale che infuriava in una tempesta sonora e folgorante sotto ai loro occhi.
Il fatto di sapere di poter contare l'uno sull'altro annullava ogni terrore possibile o immaginabile, fondato o infondato che fosse.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: Noeru