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Autore: veronika88    28/01/2008    3 recensioni
- È un bel bambino, papà… - Ah si? E come avete deciso di chiamarlo? - Non lo sappiamo ancora, papà..
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IO SONO FORTE

Pensavo che ieri notte scherzassi quando mi dicevi che ce l’avrei fatta anche da sola.
Mi hai detto che non sarebbe stata così essenziale la tua presenza.
Mi hai spaventata dicendomi che sono sempre stata una persona “forte” e determinata e che per questo tu avresti sempre avuto fiducia in me.
Mi hai fatto rabbrividire quando hai detto che poco importava se durante lo scontro incombente qualcuno avrebbe potuto perdere la vita. Hai detto che la cosa più importante sarebbe stata solo la fine definitiva di Cell.
Niente da controbattere…ma sappiamo entrambi che quel “qualcuno” di cui parlavi non è uno fra i tuoi compagni e non si trattava nemmeno di Gohan, tu stavi parlando di te stesso.
Sapevi che qualcosa del genere sarebbe accaduta irreparabilmente, lo sapevi da quando sei tornato dal palazzo dal Supremo. Io l’avevo intuito da quell’unica volta nella quale approvasti la mia scelta di far studiare Gohan, il giorno in cui abbiamo festeggiato il suo compleanno. Tu lo sapevi e basta. Siamo stati troppo tempo insieme negli ultimi giorni…un comportamento insolito da parte tua.
Tu che scappi appena puoi, per isolarti da tutto.
Ma poi, ieri notte sei rimasto con me per tutto il tempo, mi hai ascoltata mentre ti parlavo di Gohan e nel momento in cui ti supplicavo di non farlo combattere mi accarezzavi il grembo. Mi toccavi come se il bambino stesse per nascere di lì a poco, anche se in realtà sono incinta solo da otto settimane. Poi ho cercato di dormire accanto a te, convincendomi che i miei timori fossero infondati, ma non mi potrai mai ingannare, non l’abbiamo mai fatto così fino a ieri notte. Sembrava che fosse per l’ultima volta, mi è sembrato che tu mi stringessi più forte e che volessi farti sentire fino in fondo all’anima. Come se mi volessi lasciare dentro un ricordo, solo attraverso il tuo corpo…

Adesso sono qui nello stesso posto di sempre e tutto quello di cui avevo paura si è compiuto. Gohan mi ha detto che non ci sei più, perché preferisci stare in un’altra dimensione piuttosto che trascorrere altro tempo con la tua famiglia.
Non riesco ancora a capire qual è il motivo scatenante dei tuoi ritardi, della tua partenza e delle tue lontananze, ma percepisco solo quell’attimo in cui ci lascerai di nuovo. Come è successo l’altra notte, quando ho sentito nei tuoi gesti e nei tuoi sussurri l’addio definitivo, quello che ha separato le nostre vite per sempre. Ma non mi lasci mai vuota o almeno questa volta non l’hai fatto. Le nausee mattutine, i soliti giramenti di testa e le corse in bagno per vomitare anche l’anima mi ricordano la tua presenza, perché custodisco dentro di me una piccola parte di te. Non riesco a comprendere se mi hai lasciato questo tuo seme per torturarmi ancora di più a causa della tua assenza o per darmi un po’ di speranza. La verità è che mi manchi lo stesso.

Passarono mesi e quei giorni di sofferenza furono soffocati dalle priorità che la vita ci impone. Il nono mese era ormai giunto e al primo cambio di luna forti contrazioni si rinnovarono con maggior intensità nel cuore di una notte. Il dolore crescente le faceva accaldare le gote pallide e il timore di non riuscire ad arrivare in tempo all’ospedale la fece cadere nel panico più totale. Aveva comunque decretato che se la sarebbe sbrigata da sola, in fondo non era mica la prima volta che metteva al mondo un figlio!
Uscì di casa con una borsa di ricambi già preparata da giorni e la vestaglia addosso. Sola, nel freddo pungente di una notte più triste del solito. La navetta squarciò il silenzio inquietante dell’ambiente circostante e ridestò le membra del giovane Gohan.
Chichi era già in direzione della città quando Gohan spalancò la finestra della sua stanza. Non ci fu nemmeno il tempo di pensare al da farsi. Con un balzo era già spiccato il suo volo per la stessa direzione.

Sua madre stava già partorendo quando Gohan arrivò nella sala d’attesa dell’ospedale attraverso la finestra. Nella sua mente mille domande gli annebbiarono le sviluppate facoltà di percezione. Perché non lo aveva avvertito?Avrebbero potuto andare via insieme!
Cercò chiunque potesse dirgli dov’era finita sua madre, guardò in tutte le direzioni e si rese subito conto di essere nel reparto ospedaliero sbagliato.
Arrivato nel posto, il pianto di un bambino lo investì come potenti onde sull’esteso bagnasciuga. Delle infermiere uscirono da alcune stanze e pensò bene di domandare a loro. Dopo averlo rassicurato sulle condizioni fisiche della madre e del fratellino, gli dissero di rimanere in sala d’attesa ancora per qualche minuto. Così, in seguito a un sorriso rassicurante di una delle due ragazze, il giovane saiyan si lasciò cadere pesantemente su di una sedia, sollevato ed avvilito allo stesso tempo.
Come guidato da un istinto naturale, pensò a suo padre. Pensò che non era seduto accanto a lui e che non si trovava nemmeno in sala parto insieme a sua madre.
Si chiese se sua madre stesse veramente bene.
Sperava che non le mancasse tanto suo padre quanto stava mancando a lui in quel momento.
Finalmente poté entrare.
La stanza ospedaliera emanava un non so che di sinistro, il silenzio era talmente profondo che nemmeno il rumore del vento riusciva a dare l’idea di realtà. Gohan si sentiva svuotato di tutto, solo il dolore e il rancore albergavano all’interno del suo animo.
- Gohan come hai fatto a..- vibrò sua madre con voce affaticata.
- Perché non me l’hai detto? Sarei potuto venire con te!!-
- Non volevo svegliarti…- svelò con un’aria più dolce e una connotazione di voce più serena – ..e poi come vedi, ho già fatto tutto da sola…-
- Non mi sembra una ragione valida…- disse poi tenendo sempre un tono piuttosto sommesso ma tranquillo.
- Vuoi vederlo?
- Si. Ma posso anche andare da solo, ho visto arrivando dove si trova il nido – disse Gohan tenendo il tono della voce sempre molto basso e apprestandosi a lasciare velocemente la stanza.
- Aspetta Gohan, come farai a riconoscerlo? Non sai nemmeno qual è il suo nome..?- disse Chichi come a voler ridestare la sua attenzione.
- Non serve, non credo che ci si possa confondere. Quanti bambini potrebbero avere l’aura tipica da saiyan? – rispose con orgoglio.
- Certo, ma non vuoi comunque saper come l’ho chiamato?
- Perché come l’hai chiamato? – disse trattenendo a fatica le lacrime.
Chichi si accorse subito del cambiamento della voce in suo figlio ma non ebbe esitazione mentre disse:
- Non l’ho ancora fatto…aspettavo che ci fossi anche tu – sentenziò chiudendo gli occhi e incrociando le braccia.
Gohan diede sfogo al suo dolore, tanti sentimenti che oscillavano nel suo cuore da molti anni lo torturavano fino alla più tarda ora della sera, anche se si era costretto a credere di poter accettare la lontana di suo padre non poteva vivere neanche un minuto al solo pensiero che un’altra giornata sarebbe finita senza rivedere il suo viso. Si gettò al collo di sua madre singhiozzando senza riuscire a fermarsi, vergognandosi sino all’inverosimile per non saper essere più forte di quello che gli faceva comodo far credere a tutti. Avrebbe voluto consolare sua madre e rassicurarla che l’avrebbe aiutata sempre, non l’avrebbe mai lasciata sola, ma egoisticamente non riusciva a non pensare che non avrebbe potuto prendere il posto di suo padre e che a lui stesso mancava la presenza di Goku.
Chichi tenne stretto a sé il suo ragazzo come per infondergli fiducia e non riuscì nemmeno a dare la colpa dei suoi guai a Goku, come spesso accadeva… Quando Gohan smise di piangere non osò guardare negli occhi sua madre, ma dopo averla aiutata a rialzarsi si diressero entrambi verso il nido. Dopo aver chiesto all’infermiera, Gohan e Chichi poterono tenere fra le braccia il nuovo arrivato della famiglia Son. La coda non ne tradiva di certo la razza. I lineamenti ricordavano in modo del tutto evidente la profonda somiglianza con il padre.
- Sai Gohan, per scegliere come chiamarti c’è voluto un pomeriggio intero e anche allora tuo padre invece di pensare a un nome adatto indovina un po’ che cosa stava aspettando?
- Di mangiare…- disse Gohan con aria divertita ma in parte molto delusa.
- Esatto…- disse Chichi con un sorsetto brillante sulle labbra -…ma poi fu lui a decidere che “Gohan” sarebbe stato il nome più adatto e lo capì anche dal fatto che ti agitavi e ridevi, come se questo modo di chiamarti ti piacesse.
- Potremmo scegliere un nome molto simile ai nostri, cosa ne pensi? – chiese Gohan guardando il fratellino mentre veniva allattato al seno.
- Per esempio potremmo scegliere un nome che…- Chichi s’interruppe rivolgendo uno sguardo avvilito al figlio maggiore per poi annegarsi nuovamente nei suoi torturati pensieri.
- Non mi viene in mente niente..- concluse.

Dopo averlo allattato e cullato, Chichi chiese alle infermiere se fosse possibile lasciare dormire il figlio maggiore nel letto accanto al suo, dato che non era occupato da nessuna donna. Girati entrambi sul fianco Gohan guardava fisso sua madre e notò nel suo viso un certo velo di profonda stanchezza e nei suoi lineamenti un cambiamento insolito, come se fosse invecchiata più rapidamente.
Messosi in seguito supino, socchiuse leggermente gli occhi per poi essere risvegliato di colpo da una voce familiare, ma che sembrava provenisse da molto lontano.
- Gohan…Gohan…svegliati sono io…-
Il ragazzo ebbe un momento di smarrimento improvviso accompagnato da un piacevole stato di stupore una volta riconosciuta la voce.
- Eh? P-papà?! – parlò più forte Gohan avendo riconosciuto la voce di suo padre.
- Sssh…parla piano, non vorrai svegliare tua madre....ti sto parlando tramite Re Kaioh….come va, figliolo?
- Ma…ma papà non pensavo che potessimo parlarci ancora?!
- Ma certo che possiamo, è solo che preferisco non farlo tanto spesso per non farvi sentire ancora di più la mia mancanza, e lo faccio anche per me, anch’io sento la vostra mancanza…allora com’è il piccolo? Sento già la sua aura, è molto forte!
- È un bel bambino, papà… Gohan rispondeva alle sue domande con il cuore che gli tamburellava nel petto, attendendo solo il momento in cui il padre avrebbe chiesto di lui e di come se la cavavano da soli.
- Ah si? E come avete deciso di chiamarlo?
- Non lo sappiamo ancora, papà..
- Capisco…-disse Goku con un tono più roco notando una strana indifferenza nella voce del figlio -….come sta la mamma?
- Il parto è stato molto più veloce di quando sono nato io, almeno così mi ha detto, comunque sta bene anche se…- s’interruppe il giovane abbassando la testa.
- Uhm? Che ti prende figliolo? Gohan ebbe un attimo di esitazione ma poi non riuscì più a trattenersi, esplose come un fiume in piena:
- Papà tu non sai quanto ci manchi…la mamma soffre tantissimo….ritorna papà, ritorna con le sfere di Namecc, ti prego….come faremo adesso che c’è anche il piccolo, io voglio che tu…
Gohan si bloccò con gli occhi sbarrati solo sentendo il tono fermo della voce del padre:
- Basta, Gohan! Non parlare così…posso comprendere benissimo che non approvi la mia scelta di rimanere nell’aldilà, ma non per questo vi voglio meno bene. Non ho deciso di rimanere qui a causa vostra…lo sto facendo per me stesso e per migliorarmi. Questo tu lo sai bene e mi conosci abbastanza per saperlo. Non posso continuare a sfuggire alla sorte, mi è già stato permesso molte volte….so che te la saprai cavare al meglio, Gohan, tu sei mio figlio e sei un eroe! Hai salvato il mondo dalla minaccia di Cell e hai delle potenzialità nascoste fuori dal comune. Io credo in te, figliolo! Perciò continua ad allenarti e a migliorarti, capito? Devi crederci, Gohan.
- Lo farò, papà…
Gohan capì che attraverso quella conversazione non si sarebbe arrivati a nessuna conclusione razionalmente accettabile, sapeva solo di poter comprendere suo padre per mezzo di un’unica sfera emotiva, quella meno terrestre che possedeva: quella aliena….
- Ti chiedo solo una cosa: voglio che tu stia vicino a tua madre…so che ne sarai capace e so che mi comprenderai…giusto Gohan?
- Si papà..però..
- Non posso più indugiare oltre…adesso ti devo lasciare…- concluse Goku staccando debolmente la mano dalla schiena di Re Kaioh.
- No papà!Aspetta…non ti ho detto una cosa, papà… La stanza sembrava ancora più vuota, il silenzio era ancora più intenso di un martellante rumore in fabbrica. Gohan sentiva il cuore vibrargli forte nel petto, con le guance accaldate e le mani gelide non riusciva nemmeno a pensare lucidamente. Lo sorprese ancor più maggiormente il fatto di non essere completamente pervaso dalla tristezza, ma di sentirsi piuttosto immensamente felice di aver udito la voce di suo padre ancora una volta.
Dopo qualche secondo, tramortito e tremante si rimise comodamente sdraiato sul fianco e avvicinò più forte al suo viso il cuscino freddo di quel letto d’ospedale. Ma come riuscire a riaddormentarsi nuovamente? Perciò iniziò a pensare continuando a farlo per ore prima di decidersi a parlare:
- Mamma, mamma…mi senti? – sussurrò con un fil di voce.
- Mmm…che c’è Gohan, non riesci a dormire? – rispose sua madre ancora profondamente assonnata.
- Che ne pensi di “Goten”? E’ un bel nome non trovi?mi è venuto in mente adesso…
- Lo chiameremo così se ti piace…ma adesso riposa, non avremo vita facile da domani in poi…
- Perché mamma, dici che Goten piangerà molto durante la notte?
- “Piangere molto” se ha preso anche solo la metà del carattere di tuo padre non ci darà pace tutto il giorno…

In quel momento in un altro mondo lontano dalla terra qualcuno con l’aureola sorrideva tristemente abbassando la testa…

Fine

Due parole sulla fic:

Dopo molto tempo la mia cara amica Stefania (l’autrice di tutte le storie che pubblico) si è rimessa con la penna in mano….
Questo è stato un periodo emotivamente triste per lei, e penso che in alcuni tratti della storia sia evidente…non so…è come se aleggiasse una malinconia continua, no?...almeno questo è quello che ho percepito io la prima volta che ho letto la fic.
E per questo Stefania si scusa se per caso la storia risultasse un po’…come dire… “ senza via d’uscita”…..

Per quanto riguarda il titolo, questo l’ho scelto io, ormai sono specializzata (^^)…spero che sia stato reso il doppio senso, sia per Chichi che per Gohan.
Come sempre attendiamo i vostri pareri!
Grazie a chi ci lascerà un commento o a chi semplicemente leggerà!
Un abbraccio, alla prossima!!

Stefania e Veronika88 ^^

  
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