Sgrano il mio rosario: grano per grano
e cola in sangue dalla mia mano.
Un pianto risale nel buio spettrale
Della mia di fede cattedrale
Grano per grano, apro e chiudo il cerchio.
Si distruggono delle dita le ossa.
Ogni scavata di fossa:
un oblio per ogni giovane e vecchio.
Sospiri e singulti nella fredda ombra
e il serpente che si dilania le membra.
ogni peccato vi sarà perdonato
ma quello di cui mi son macchiato?
Piange e distrugge i pilastri
l’ombra dei meri disastri:
del signore la gola fu lacerata
e la donna stuprata,
io uccisi la loro creatura.
con la lama sicura, ma ho rivisto
in lui, il sofferente Cristo