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Autore: sarasenpaidesu    17/07/2013    0 recensioni
Camilla è una ragazza italiana di 17 anni che si trasferisce in Argentina per motivi di lavoro dei genitori.E' una ragazza piena di sogni e di passioni, ama suonare il pianoforte.
A Buenos Aires, incontra Diego, un ragazzo della sua stessa età che arriva lo stesso giorno dalla Spagna.Anche lui aveva tanti sogni e passioni , però amava suonare la chitarra.
Entrambi i ragazzi, sono un po' freddi, solitari e riservati, ma ci sarà una grande attrazione tra i due.
Si ritroveranno ad affrontare tantissimi problemi.
Spero che la storia vi piaccia molto.Naturalmente in qualche parte prenderò ispirazione da qualche storia televisiva, dato che io ne seguo davvero molte e sono un'esperta ormai ahah :)
Lasciate qualche recensione, mi renderete felice ;) *-*
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi felicidad es verte feliz
“Continuo a dire e ridire che questo posto è noioso. Anzi NOIOSISSIMO….noiosolandia…la città della noia assoluta…non ho mai niente da fare. Perché proprio qui? Davvero, non c’è niente qua. Sto tutto il giorno su Facebook a rovinarmi la vita guardando le foto che pubblicano i miei amici scattate al mare, quel bellissimo mare che non rivedrò più. Il mio mare. Solo una gran malinconia. E’ una settimana che sono lontana da Valentina, mia migliore amica, capite?Non la rivedrò mai più, se non attraverso una stupida webcam.  Mi manca la mia casa, la mia vecchia camera piena di poster, il giardino pieno di fiori che raccoglievo sempre e che facevo diventare splendide coroncine. Mi odiate così tanto?Ho proprio rovinato la vostra vita?Non lo so, spiegatemi. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?” disse lagnandosi Camilla. Era una ragazza dalla lagna facile, ma non tanto lagnosa.
“Smettila di lamentarti in continuazione. E se non hai niente da fare, tornatene in camera e metti a posto.E’ solo una settimana che sei qui e c’è già un caos impensabile in quella stanza.” Disse sua madre, stanca dei continui lamenti.
“Sempre la solita!Vai a pulire, pulire, sistemare, pulire, lavare, sistemare, lavorare, ecc…” e continuò a lamentarsi. “Sai cosa ti dico?Ora esco e vado a fare un giro.Magari trovo qualche delinquente fuggito dal carcere che mi vuole portare via, così me ne vado assieme a lui e non mi rivedrete mai più” disse con tono convinto, sbattendo la porta.
Cellulare in borsa, frangia raccolta con una spillina, jeans strappati e rabbia. Così Camilla si avventurava da sola per Buenos Aires, la stupenda metropoli sudamericana.
Dopo mezz’oretta che camminava entrò in un parco, il Rosedal.Lo esplorò un pochino, lei amava davvero tanto i parchi di questo genere perché le ricordavano il giardino della sua vecchia casa. Era circondata da fiori coloratissimi, prevalentemente rose, che rilassavano Camilla con il loro profumo delicato.Attraversò un ponte bianco e si rifugiò sotto un gazebo.
Prese il suo cellulare, mise le cuffiette ed iniziò a guardare un video che aveva fatto il giorno in cui era arrivata.Fuori dall’aereoporto di Ezeiza, c’era un ragazzo che cantava e suonava la chitarra.Ne rimase praticamente colpita, la sua voce, la sua canzone, i suoi occhi.Per lei erano magia.
Riguardò quel video milioni di volte fino a quando non alzò lo sguardo e si trovò davanti proprio quel ragazzo.Non ci credeva, era proprio lui.Si spaventò anche un po’, perché pensava di essere sola.
“t…tu….c….che ci fai qui?....ohhh scusa.Scusami.Tu sei il ragazzo che domenica scorsa era alla stazione che suonava la chitarra vero?P…piacere sono Camilla Rinaldi..vengo dall’Italia” disse la ragazza un po’ intimidita.
“Io mi chiamo Diego Fernandez e vengo dalla Spagna, io sono qui da un mesetto. Cosa ne pensi della mia musica?”
“Stupenda. Ti…ehm…la amo. Sei davvero bravo, non capisco perché sei ancora qui in strada e non sei già una star della musica. Per me faresti carriera”
“No no no, per carità.La fama? E’ l’ultima cosa che voglio. Per me la musica è una passione, diciamo che per ora è la mia unica ragione di vita. Non accetterei mai la fama. Troppe persone che ti amano solo per il personaggio che diventi dietro lo schermo. Io voglio essere amato per quello che sono, e voglio che la mia musica venga amata semplice così com’è, senza tanto caos.”
Camilla a quelle parole rimase ancora più colpita.
“Mi piace il tuo modo di ragionare…sono contenta di averti conosciuto Diego.Ora devo andare a casa, sai, ho dei genitori rompiscatole. Me ne sono andata un po’ bruscamente prima, non voglio che si arrabbino ancora di più. Sai sento un tremendo bisogno di libertà”.
I due si salutarono e lei si avviò verso casa.Durante il tragitto saltava, ballava e cantava felicissima. Stava incominciando ad amare quel posto, soprattutto Diego.
“Oddio oddio oddio quanto è carino, dolce,  canta bene, benissimo, è stupendo, intelligente, affascinante, jashkjashfkjsac oddio sono troppo, troppo felice.”
Arrivata a casa, Camilla chiese scusa alla mamma e felice si mise a riordinare la sua stanza.
“Che ti succede Cami?Sei uscita con una rabbia tale che pensavo non tornassi più…invece sei tornata…la tua camera luccica da cima a fondo e non c’è un foglietto fuori ordine, anche se penso che non durerà molto…sembri felice più del solito.” Disse la mamma meravigliata.
“Beh…ho scoperto quanto sia speciale questo posto. Sai c’è un giardino stupendo a qualche minuto da qua, e mi sono sentita libera in quel paradiso.”
“Allora non è arrivato nessun maniaco a chiedere la tua mano?”
“No, nessuno.”
“Va bene. Anche se ti capisco sempre meno. Ora va a dormire e non fare storie. Buona notte tesoro.”
“Buona notte mamma.” E la ragazza corse felice in camera sua, si mise il pigiama e spense la luce. Ne lasciò una piccolina accesa perché aveva una terribile paura del buio.
Si buttò sul suo letto, prese il suo cellulare e guardò per altri miliardi di volte il video di Diego, fino a quando non si spense a causa della batteria scarica.
“Proprio ora ti dovevi spegnere?Telefono inutile odioso brutto e cattivo…” disse sottovoce lanciandolo all’angolo del letto.
“ODDIO NONONONONONONO C’è IL MIO DIEGUCCIO CHE CANTA Lì DENTRO, SCUSA TELEFONO ODDIO TI AMO SCUSA.” Disse preoccupata sotto voce.Lo mise sotto carica e ricominciò a guardare il video altre centinaia di volte. “Sto incominciando ad avere dei problemi seri, forse è meglio che spengo e che ci dormo sopra” pensò.
Dopo qualche minuto la ragazzà si addormentò e fu una nottata tranquilla.
Il mattino seguente.
“Camillina sveglia!!E’ pronta la colazione!Basta fare l’eterna dormigliona.Hai due minuti per alzarti e venire qui..” urlò la mamma dalla cucina.
“Arrivo mamma!”
“Mi sa che mi nascondi qualcosa Cami” disse la mamma confusa. “Sei troppo strana e diversa dal solito.Come mai? Dai a me puoi dirlo, sono la tua mamma.”
“Cosa??Nono ti sbagli” disse Camilla cercando di negare.
“Cosa hai intenzione di fare oggi?Io vado a fare spesa stamattina, e poi oggi pomeriggio…pensavo di andare da zia. Vieni anche tu?”
“No, non offenderti ma ho altri programmi.Stamattina penso che andrò a fare una camminata, oggi pomeriggio avevo intenzione di andare a fare shopping.Fai pure ciò che vuoi, non preoccuparti per me.”
“Va bene.Fai la brava!!!E torna per pranzo, siamo intese?”
“Certo mamma.Ora mi vesto ed esco, torno a pranzo.”
Camilla uscì.Aveva intenzione di tornare in quel posto magico.E poi il pomeriggio…altrochè shopping…il shopping la annoiava a morte.Era una delle prime cose che odiava, avrebbe fatto shopping solo se al centro commerciale lavorasse Diego. Sarebbe tornata al parco. Ormai era diventata una fissa.
 
Angolo dell’autrice.
Ciao a tutti ^_^ questa storia l’ho inventata io, e ho preso come ispirazione il parco Rosedal di Buenos Aires. Cercatelo su internet, è molto bello.
Spero che vi piaccia, e mi raccomando, recensite.
Ciao ciao *-*
  
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