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Autore: Saphira96    18/07/2013    3 recensioni
'- C'è stato un grave incidente ferroviario - disse Aslan con voce pacata. - Voi e i vostri genitori, come dite nella Terra delle ombre, siete morti. - [L'ultima battaglia, capitolo 16 - L'addio alla terra delle ombre.]' Aslan annuncia ai ragazzi la loro morte. Ma Susan? Come reagisce Susan alla notizia della morte della sua famiglia? E soprattutto perchè era cambiata, sembrava non credere più in Narnia?
'. Il leone la leccò e solo allora Susan si rese conto di essere in un prato. Accanto a lei cresceva un albero dalle mele color oro.'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Susan Pevensie
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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C’era sole, perciò Susan passeggiava per le strade di Londra sfoggiando il suo ombrellino estivo. Era rosso, con lavoretti in pizzo rosso chiaro. Aveva finito di prendere il tè da Bechy, un’amica appartenente all’aristocrazia, In realtà, Susan non aveva molto in simpatia Bechy, ma fingeva perché era una fortuna che la ragazza avesse stretto con una ragazza qual’era Susan. Bechy la invitava ai balli dei nobili, e Susan accorreva. Le piacevano perché le ricordavano i bellissimi e allegri balli che facevano lei e i suoi fratelli nel periodo in cui erano re e regine di Narnia. Solo che quelli a cui la invitava Bechy erano noiosissimi, perciò Susan era costretta a stare seduta sulle poltroncine di velluto verde, in attesa che qualche anima pia la invitasse a danzare.  Tutti si meravigliavano della sua bravura, e quando le chiedevano dove avesse imparato lei si guardava bene dal non rispondere: - una regina deve conoscere tutti i balli - ; alzava semplicemente le spalle e diceva: - mi viene naturale, non so perché -.
A Susan mancava Narnia. Al contrario di quello che sostenevano i suoi fratelli e gli altri. Il suo problema era l’orgoglio.

Susan era orgogliosa.

Tutto cominciò qualche anno prima, quando aveva seguito i suoi genitori negli Stati Uniti. Lì aveva conosciuto le mode del tempo, aveva osservato le altre donne. Si, perché nonostante avessero la stessa età che allora aveva Susan, si comportavano da adulte. Ma a Susan non importava, anzi fu felice di ricevere la letterata sua sorella Lucy in cui le annunciava che insieme Edmund ed Eustachio – loro cugino – erano di nuovo andati a Narnia. In quella lettera, Lucy le annunciava che una volta di presenza le avrebbe raccontato tutto. Susan passò le vacanze pensando all’avventura che la sorella aveva vissuto. Desiderava ritornare a Narnia, Lì, soltanto lì, si sentiva a casa. E sapeva sempre di fare la cosa giusta, perché era Aslan a guidarla. Sul treno di ritorno la pervase un pensiero cattivo: lei non sarebbe più tornata a Narnia. Aslan, durante il suo ultimo viaggio le aveva rivolto parole che la fecero rasserenare. Ma Susan su quel treno si rese conto che né Londra, né gli Stati Uniti sarebbero potuti essere la sua casa. Così, quando il treno arrivò e la ragazza si avviò sul binario insieme i suoi genitori, decise che sarebbe cresciuta. Quando sarebbe diventata donna a tutti gli effetti sarebbe stata capace di convincersi che era stato tutto un gioco.
Lucy le corse incontro e lei la strinse in un abbraccio, quasi di addio.
- Devo raccontarti tante cose … Aslan, Caspian, il veliero … - disse la bambina radiosa.
- Oh, è bello vedere che ti diverti ancora con i giochi che facevamo da bambini! – rispose quella.
Lucy la guardò sconvolta.
Mentre Susan si preparava alla sua vita buia e sola, perché sapeva che avrebbe perso i suoi fratelli.
Quella sera ascoltò di nascosto il racconto dei fratelli a Peter. Da quel giorno ascoltava in segreto Lucy che ricordava e raccontava a Jill o Eustachio i suoi anni felici a Narnia, quando era regina. Susan nel frattempo, si copriva il volto con una polverina che dava colorito alla carnagione e il rossetto nelle labbra.
Mentre ripercorreva gli ultimi anni infelici, Susan si avvicinava sempre di più a casa. Era da sola, i suoi fratelli erano da Digory e Polly, e si preparavano insieme Jill ed Eustachio a tornare a Narnia. Anche questo aveva ascoltato origliando Peter e ed Edmund.

L’orgoglio di Susan le aveva fatto sprecare l’occasione di tornare a casa.

Voltato l’angolo che l’avrebbe portata nell’appartamento di famiglia e liberata da quell’insopportabile rossetto, un uomo le andò incontro. Era una guardia.
- Signorina Pevensie, venga – la prese sottobraccio e le suggerì di aprire la porta di casa. La scortò nel salone e propose di sedersi.
- Cosa succede? – domandò Susan.
- Lei è al corrente del fatto che i suoi genitori e i suoi fratelli questa mattina erano sul treno per … -
- Cosa è successo? .
- Un incidente ferroviario, li ha portati via - .
Susan scattò in piedi.
Era un sogno, sicuramente.
Doveva essere un sogno.
L’agente si alzò per consolare Susan che aveva iniziato a tremare.
La ragazza si spostò.
Era sconvolta. Sola.
Buio.
La guardia riprovò di nuovo ad avvicinarsi, e Susan lasciò che quella le posasse la mano sulla spalla.
- Sono sicuro che adesso loro sono in un posto migliore – sussurrò la guardia.
Un posto migliore.
- Anche il signore Kirke, la signora Polly, Jill Pole ed Eustachio Clarence? – domandò.
- Si, erano nello scompartimento con i piccoli Pevensie - .
Un posto migliore.
- Mi porti da loro, per favore – chiese Susan. L’agente accettò e la ragazza domandò con compostezza di attenderla. Andò in camera sua, si cambiò d’abito e si struccò.

Voleva smetterla di essere la falsa Susan.

Prima di uscire si accorse che sul letto di Lucy ( le due condividevano la camera ) c’era il nastro della bambina. Rosso. Come lo stemma di Narnia.
Non lo mise ai capelli, ma lo portò all’agente e gli chiese di legarlo al polso.
Quel pomeriggio, quando Susan vide i corpi dei suoi parenti e amici feriti ed inerti, prese a piangere.
Pianse e pianse per molto tempo.
E fuori prese a piovere e a piovere.
Quella notte, dopo che lo stesso agente la riportò a casa, Susan crollò stesa sul letto dei suoi genitori.
Un grande leone dalla criniera dorata e dagli occhi color oro colato le apparve in sogno.
- Aslan! – urlò Susan abbracciandolo. Profumava come i capelli della sua mamma. Il leone la leccò e solo allora Susan si rese conto di essere in un prato. Accanto a lei cresceva un albero dalle mele color oro.
- Piccola mia – disse il leone con voce possente, ma calda e familiare.
- I figlio di Eva e di Adamo che tu ami tanto, sono in un posto migliore. Hanno appena iniziato la loro vita – continuò Aslan.
Susan fu pervasa dal coraggio.
- Aslan dove mi trovo? Forse mi hai richiamata a Narnia? – domandò speranzosa.
- Guarda il cuore delle cose, piccola – poi ruggì e balzò via.
Susan si svegliò. Era felice. Anche se non doveva esserlo.
La mattina seguente riempì la valigia con tutti suoi vestiti, i quali per comprarli i suoi genitori avevano fatto enormi sacrifici.
Andò in un negozio che vendeva cose usate e con i soldi che ricavò pagò un degno funerale e sepoltura ai suoi genitori, a Lucy, Edmund e Peter. Poi Digory e Polly, infine, pregò i signori Pole e i suoi zii Clarence di seppellirli insieme.

Ogni giorno, ancora oggi sulle loro lapidi ci sono fiori rossi, gialli e bianchi. Gli anelli che Susan aveva trovato addosso ad ognuno di loro, li fece incastonare accanto il loro nome.
Susan abbandonò i balli aristocratici, rossetti e ombrellini. Divenne maestra e raccontò ai suoi alunni di Narnia, come fosse una favola. E insegno loro che dovevano imparare a guardare il cuore delle cose.
Susan aprì un corso per i suoi bambini di arcieri, e riuscì a invogliare bambini e bambine.
Per quanto riguarda la guardia che la consolò, riuscì a farla innamorare e si sposarono. Però, non ebbero figli.

All’età di settantaquattro anni, Susan andò in un posto migliore, finalmente tornò a casa.

In quanto a me, quante cose mi ha imparato la maestra Susan, sono sicuro che presto la rincontrerò per abbracciarla e dirle ce finalmente sono riuscito a scoprire il cuore delle cose.
 

C. S. Lewis
 

Angolo Saphira96 ~ Eccomi qui ad immaginare la reazione il comportamento di Susan alla notizia. Spero sia stato di vostro gradimento. 
Non tutto è scritto a caso nelle mie fanfiction: l'età in cui muore Susan è l'accoppiata del 7 (i libri totali della saga) e 4 (il numero dei fratelli Pevensie). No, era soltanto per riempire il mio angolo.
A presto.

Autrice ~ Saphira96

  
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