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Autore: _joy    18/07/2013    5 recensioni
[Attenzione!! Questa OS non fa parte della mia serie "Far Away"]
La prima notte d'amore di Caspian e Susan Pevensie.
Missing moment del secondo capitolo di "Queen of my heart" della bravissima Susan The Gentle
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due parole prima di lasciarvi alla storia...
Come sapete, io non sono una fervente sostenitrice della coppia Caspian/Susan...quindi, che sto combinando? :)
Questa storia nasce dalla richiesta di un'amica, Susan The Gentle, che qui su Efp, nel fandom Le Cronache di Narnia, sta scrivendo una storia bellissima, "Queen of my heart", che io seguo appassionatamente. Susan voleva una OS che completasse un momento raccontato all'inizio della sua storia: la notte che precede la notizia del ritorno di Peter e Susan Pevensie sulla Terra e che la Regina Dolce passa con il re di Narnia, Caspian X.
L'atmosfera e la trama seguono la storia di Susan, la mano invece è la mia.
Che altro dire?
Da entrambe noi, buona lettura! :)





Quando Caspian accostò i pesanti tendaggi, Susan sentì il cuore balzarle in gola.
 
Se se ne fosse andata prima da quella stanza, se non avessero iniziato quella conversazione, se non…
Ma ormai era tardi.
Non si poteva più tornare indietro.
Di più: lei non voleva più tornare indietro.
Caspian tornò accanto a lei e la sollevò tra le braccia, per poi deporla delicatamente sul letto.
Si stese accanto a lei e la ragazza si voltò sul fianco.
Le loro mani si intrecciarono, le bocche si fusero.
Il bacio di lui divenne più audace: le socchiuse le labbra con la lingua e lei si sentì illanguidire.
Non avrebbe mai immaginato di darsi a qualcuno prima del matrimonio: sua madre si era spesso raccomandata in merito a questo.
Le diceva sempre: “Susan, sei talmente bella che dovrai stare attenta… Non tutti gli uomini sono onorevoli…”
Ma lei sentiva che Caspian lo era.
Poteva fidarsi ciecamente di lui, poteva affidarsi a lui.
Niente le sembrava più giusto: se non potevano avere una vita insieme, allora era giusto che almeno fosse data loro quella notte.
Quando lui fece scivolare una mano sul suo collo e sul corpetto del vestito lei lo strinse più forte.
I baci si fecero affamati, sempre di più.
Il cuore di Susan martellava nel petto… era così strano: insieme certezza e paura, desiderio e rimpianto.
Desiderio per la vita che avrebbe potuto avere, rimpianto per quello che le sarebbe costato andarsene, dopo quella notte.
Quando Caspian la fece dolcemente adagiare sulla schiena lei aprì gli occhi per guardarlo.
Non sapeva bene cosa aspettarsi, ma lui si mosse con calma, quasi impacciato.
“Scusa…non sono bene come controllarmi” disse lui timidamente e allo stesso tempo impaziente. 
“Va tutto bene” lo rassicurò lei.
Le abbassò il vestito sulle spalle con mani tremanti e questo la commosse profondamente.
Gli prese una mano e la baciò.
“Hai paura?” chiese, stupita.
Lui annuì.
Sembrava incerto, titubante.
“Susan, ti amo…ti desidero così tanto. Ma mi è stato insegnato a rispettare le donne e so che…”
Lei lo zittì con un dolce bacio a fior di labbra.
“Sono una donna adulta. Una regina di Narnia. Io scelgo te: sono tua”
Lui deglutì convulsamente e riprese a baciarla.
E lei capì che le resistenze erano crollate, che la passione ormai aveva preso il sopravvento.
Pian piano, accarezzandola, lui le fece scendere il vestito dalle spalle, liberando la pelle chiara e perfetta.
Susan era imbarazzata, continuava a chiedersi se lui l’avrebbe trovata bella… e, come se il suo principe fosse capace di leggerle nella mente, la risposta a quella domanda inespressa giunse presto.
Lui si sollevò per sfilarle l’abito e le rivolse un sorriso adorante.
“Susan sei meravigliosa… non avrei mai immaginato così tanta bellezza…”
Lei sgranò gli occhi azzurri, mentre lui la contemplava, e stranamente non si sentì timida o impacciata: lo sguardo di lui le regalava la consapevolezza di essere bella, di essere giusta, di essere desiderabile…
Alzò le mani per posarle sul petto di lui, desiderando di vederlo senza abiti.
Ma Caspian non aveva fretta: passò le dita lievemente tra i capelli di lei, appuntandole il fiore blu dietro l’orecchio.
“Bellissima” mormorò ancora, prima di distendersi sul petto nudo di lei.
E Susan schiuse le labbra sotto quelle di lui, poi fece scorrere le mani sulla sua schiena, accarezzandolo dolcemente.
Dopo poco, premette la mano sul petto di lui, invitandolo a scostarsi.
Caspian si mosse subito, preoccupato:
“Scusa. Tu… stai bene?”
Lei annuì, con un sorriso che lo lasciò senza fiato, e raggiunse con le dita il primo bottone della camicia di lui.
Il re la guardò, felicemente meravigliato, mentre lei sbottonava piano l’indumento, fino a che non si aprì sul petto di lui.
Gli occhi di Susan si fecero più scuri mentre contemplava quel torace perfetto: allungò una mano, curiosa di sentire la morbidezza della sua pelle, e si mise a tracciare lievi disegni con la punta delle dita.
Il respiro di Caspian accelerò.
Dolcemente, finirono di spogliarsi a vicenda, restando sono con la biancheria intima.
Lui sapeva di dover fare le cose con calma, per non spaventarla, ma controllarsi era davvero difficile: Susan era tutto ciò che lui voleva e ora era lì, per lui…
I baci e le carezze non erano impacciati ma pieni di dolcezza e di rispetto: entrambi erano curiosi di scoprire il corpo dell’altro e sembravano non averne mai abbastanza.
Quando Susan mormorò il suo nome, rapita, mentre lui le baciava dolcemente il seno perfetto, Caspian seppe che non sarebbe riuscito a trattenersi a lungo.
Ma prima c’era una cosa che andava chiarita.
“Susan, amore mio” mormorò, posando le labbra su quelle di lei “Devo confessarti una cosa”
Lei annuì, passandogli una mano sul volto.
“Puoi dirmi tutto, lo sai”
Lui sembrò improvvisamente imbarazzato.
“È che…sappi che per me questa notte ha il valore della prima notte di nozze. Tu non sei una donna qualunque, non potresti mai esserlo. So che non potremo stare insieme, forse mai… ma per me sei l’unica. Ora e per sempre”
Lei sgranò gli occhi celesti.
“Ma… Caspian, possibile che tu…”
Lui comprese e annuì, timido.
“Non ci sarà mai nessun’altra, per me. E non c’è mai stata prima”
Lei sorrise, al settimo cielo, sentendo il suo cuore librarsi, leggero.
“Anche per me tu sei l’unico”
Il suo principe sembrava stupito, rifletté Susan.
Certo, i loro mondi erano diversi, ma…
“Davvero pensavi che io…?”
“No…non sapevo cosa pensare, Susan. Sei talmente bella che quando ti guardo… non lo so, non sono lucido… sei talmente desiderabile…”
Lei, desiderabile?
Non si era mai sentita così… ma lei voleva esserlo per lui.
Se Caspian era felice, se Caspian la trovava bella, allora lei non aveva bisogno di altro.
Si sollevò verso di lui, offrendogli le labbra senza riserve.
Lui vi premette le sue, accarezzando poi dolcemente la lingua di lei con la propria, mentre le mani percorrevano il corpo perfetto della sua regina, senza sosta.
Susan non era da meno: Caspian sembrava una statua greca tanto era perfetto, scolpito e proporzionato, che lei poteva solo toccarlo ancora e ancora, per assicurarsi che davvero erano lì, insieme, soli.
Per sempre.
Quando Caspian le accarezzò le gambe, a lei venne naturale dischiuderle, permettendogli di adagiarsi nel mezzo.
Lui si poggiava sugli avambracci, per non pesarle addosso, e lei ne approfittò per far scorrere le mani sul petto e sull’addome di lui.
Fin da quando era piccola, Susan aveva sempre pensato che suo fratello Peter fosse bellissimo: a scuola le ragazze impazzivano per lui e facevano commenti sul suo fisico scolpito, ma…
Cosa avrebbero detto allora di Caspian?
Di tutta quella perfezione che lei stava toccando?
Una strana frenesia si impossessò di lei: desiderio misto a senso di possesso, che la spinse a cercare con le labbra quella pelle, per assaggiarne il gusto.
Tutto di lui la faceva impazzire: la bellezza, l’odore, persino il sapore.
Lo sentì tremare e mormorare il suo nome mentre lei lo stuzzicava dolcemente, insistentemente: lui rispose dedicandole le stesse attenzioni, persino più audacemente di lei che si era già pentita di mostrarsi come quella nuova Susan disinibita.
Ma il re ne sembrava estasiato: quando lambì timidamente con la lingua il suo seno lei gridò, sorpresa, per poi mordersi un labbro, ma lui le sorrise, felice.
E Susan capì quanto si sentiva insicuro, quanto disperatamente voleva renderla felice e farla stare bene.
Non si negò nulla: accarezzò, toccò, giocò con qualunque parte del corpo di lui stuzzicasse la sua fantasia, mentre Caspian faceva lo stesso, con il medesimo abbandono.
Quando le mani di lui sfiorarono la sua biancheria, Susan non ebbe paura e, anzi, alzò il bacino per aiutarlo a sfilarla.
Il re non tolse subito la sua, lasciando ancora una difesa tra loro, per darle il tempo di abituarsi.
La baciò ancora e ancora, finché non sentì che lei gli accarezzava piano l’addome muscoloso.
Gemette.
“Susan … sei sicura?”
“Sì amore mio, sì” rispose lei, posandogli piccoli baci sulle spalle e il petto.
Caspian si sollevò solo un attimo, liberandosi della biancheria, e poi si stese di nuovo su di lei: la loro pelle ormai bruciava al contatto, le mani erano intrecciate, le gambe di lei avvolsero i fianchi di lui.
Caspian sospirò, sorpreso dall’ardore della bellissima donna che aveva tra le braccia, e lei gli sorrise, ammaliante.
“Sono tua…solo tua” mormorò.
Non aveva bisogno di altri inviti: lentamente, entrò in lei, baciandola per rassicurarla quando la sentì irrigidirsi per il dolore improvviso.
Ma la sua Susan era una regina e una combattente: lo strinse forte, impedendogli di allontanarsi da lei, anche quando lui bisbigliò spaventato:
“Susan, non voglio farti male!”
Ma non ci fu nulla da fare: lei lo tenne stretto e pian piano il dolore si attenuò, scemando in un fastidio latente.
“Caspian…ti prego…”
Lui sussultò a quella richiesta impellente e cominciò a muoversi piano: tutta la sua paura di non riuscire a non farle male, di non darle piacere, scomparve di fronte alla sintonia dei loro corpi che si muovevano insieme, in una danza antica come il mondo.
E, quando raggiunsero l’appagamento, lui crollò sopra di lei, e scoprì cosa era davvero la felicità, una felicità completa e fatta di lei: Susan.
 
 
Dopo l’amore, lei trovò naturale rannicchiarsi sul petto di lui.
“Sei…felice?” mormorò il re, baciandole la fronte.
Lei rise e affondò il naso nel petto di lui.
“Puoi dubitarne?”
“Bè…se vuoi dimostrarmi esattamente quanto sei felice…”
Lui stava chiaramente scherzando, ma lei si finse comunque offesa.
“Caspian! Insomma, sei insaziabile!”
Lui rotolò sul letto, imprigionandole le mani.
“Ci puoi scommettere, mia regina” bisbigliò, prima di baciarla.
I suoi occhi scuri ardevano e Susan si scoprì a pensare che non aveva mai visto occhi così neri.
“Non ci sarà mai nessun’altra, per me” disse lui, quando si staccarono per respirare.
“Nemmeno per me” confermò lei.
“Mai? Nemmeno se…se passeranno anni e noi… insomma, capitasse che noi non ci rivedessimo più?”
Il tono di Caspian all’improvviso era tristissimo.
Susan si sentì stringere il cuore, per la paura e per un senso di angosciante premonizione.
Perché le diceva questo?
A cosa stava pensando?
Malgrado lui avesse espresso i suoi stessi timori, lei in quel momento aveva una sola certezza: non sopportava di vedere il dolore negli occhi di lui.
Per il bene del suo principe, si impose di parlare con calma, per tranquillizzarlo.
Caspian non doveva soffrire.
Susan aveva una strana, angosciosa sensazione, da giorni.
Le sembrava che quando Alsan la guardava i suoi occhi divenissero tristi… cosa poteva significare?
Lei collegava quel dolore a Caspian, perché lui era quanto di nuovo e importante era apparso nella sua vita. Aveva già sperimentato cosa significava tornare a casa, lasciare Narnia, ma questa volta quanto aveva da perdere?
No, sentiva nel cuore che c’era qualcosa che non andava.
Sia lei che i suoi fratelli avevano sempre saputo che Narnia chiamava a sé i suoi antichi sovrani quando qualche pericolo la minacciava, ma ora che la guerra era finita, si profilava all’orizzonte un ritorno a casa?
Peter ne era certo, lei non voleva pensarci: per la prima volta, il pensiero di tornare nel suo mondo la angosciava.
Lei amava Narnia.. e ora aveva scoperto di amare anche il suo re.
La Regina Dolce fu colta da un tremito: donarsi a Caspian avrebbe significato inasprire il distacco? Avrebbe significato infliggergli ancora più dolore?
Certamente sì, se davvero Aslan li avesse rimandati sulla Terra.
Ma lo amava così tanto, così tanto…
“Oh Aslan” – pensò – “Ti prego, non mandarmi via!”
Battè le palpebre, imponendosi di non piangere.
“Caspian, se io non ti amassi con tutta me stessa, mi sarei data a te stanotte? Non pensi che questa promessa senza parole che ci siamo scambiati sia sacra?”
“Certo” lui annuì subito, senza esitare.
“Per me è così: lo sarà sempre. Se… se capitasse che… insomma, se mai nella vita dovessimo incontrare altri, non dubitare: il mio cuore resta tuo”
Susan aveva parlato con il cuore in mano e vide il suo re rasserenarsi.
“Io ti proteggerò, amore mio”, pensò.
Gli accarezzò i capelli con dolcezza, apprezzandone la consistenza serica.
Lui la osservava in silenzio, come se non potesse mai stancarsi di ammirarla.
Poi, all’improvviso disse:
“Susan, io vorrei essere capace di dirti quello che sei per me. Non lo sono, ma…”
“Lo sei” lo interruppe, e sfiorò il bocciolo blu tra i suoi capelli “Queste non sono parole?”
Lui annuì e la prese tra le braccia, stringendola.
Presto lei scivolò nel sonno, cullata dal respiro e dal battito cardiaco di lui.
Caspian, pur se appagato e rilassato, resistette al sonno per contemplare la splendida donna che aveva tra le braccia.
“Non può essere un addio” pensò, sgomento “Perché mi vengono questi pensieri? Non posso stare senza di lei”
La sua Susan dormiva serena nel posto che era suo: tra le sue braccia.
Lui passò le dita tra i capelli arruffati dall’amplesso e sistemò con attenzione il fiore blu.
“Vedi che sei la donna della mia vita, Susan… la donna che io voglio con me” bisbigliò, baciandole piano la tempia e ravvivandole i capelli.
“Sempre e solo tu, Susan”

   
 
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