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Autore: sailormoon81    18/07/2013    2 recensioni
La vigilia di Natale ha sempre qualcosa di magico per Usagi. Ma la scomparsa di sua figlia fa cadere la donna in un baratro di disperazione.
Le prime ore dalla scomparsa sono molto importanti per le ricerche, lo sa bene Usagi, e il rincorrersi dei minuti non fa che aumentare l'angoscia e il senso di impotenza che le attanaglia il petto. Dov'è andata la sua bambina? Chi l'ha presa?
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chibiusa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Lei dov’è?

 1.          Scomparsa

 

 
La vigilia di Natale a Tokyo era sempre qualcosa di magico: le luci, i canti, lo scampanellio dei Babbo Natale che percorrevano le strade, l’allegria contagiosa della folla davano alle strade un’atmosfera festiva.
Nonostante non fossero neanche le cinque, era già buio e il cielo si stava coprendo di nuvole.
Il traffico era particolarmente intenso e i marciapiedi erano affollati di compratori dell’ultimo minuto e turisti ansiosi di dare un’occhiata alle vetrine dei negozi.
Davanti ai grandi magazzini Odakyu, nella zona ovest di Shinjuku, Chiba Usagi era appena scesa da un taxi, tenendo per mano le sue figlie, Hotaru e Chibiusa, e guidandole verso la Shinjuku Terrace City dove, come ogni anno, era stato allestito un grande albero di Natale1.
Parecchia gente si era radunata attorno a un violinista, e in pochi istanti nell’aria vibrarono le note di Silent Night.
“Restiamo ad ascoltare per qualche minuto?” propose la donna, ignorando i lamenti della bambina più piccola, e fece strada per avvicinarsi alla fonte di quella musica.
“Sarà divertente, Chibiusa. Sarà come essere nei film che guardiamo ogni anno a Natale con la nonna e il nonno.”
Usagi non nascose un’occhiata di approvazione rivolta alla figlia maggiore, e non poté fare a meno di ringraziare il giorno in cui aveva trovato quel fagottino avvolto in fasce fuori dall’ospedale in cui lavorava suo marito: i tempi per l’adozione erano stati particolarmente rapidi, ed erano trascorsi ormai undici anni da quando Hotaru era diventata a tutti gli effetti una Chiba2.
Uno sbuffo più forte da parte di Chibiusa fece tornare Usagi al presente, e osservò divertita la bambina ficcare le mani nelle tasche del cappotto blu; benché avesse solo nove anni, sembrava essere molto più grande, ed era certa che fosse dovuto ai tentativi della piccola di imitare la sorella maggiore.
 
A breve, la gente si lasciò trasportare dall’atmosfera creata dalla musica, accompagnando il violino col canto.
Quando tutto tacque, Chibiusa notò che molti lasciavano cadere monete dentro un cestino, posto dentro la custodia del violino; anche sua madre estrasse il portafoglio dalla borsa, porgendole a lei e sua sorella alcune banconote. “Hotaru, Chibiusa… mettetele nel cestino.”
Hotaru afferrò il denaro e cominciò a sgomitare per farsi largo tra la folla; Chibiusa stava per seguirla quando qualcosa attirò la sua attenzione: la madre, invece di mettere il portafoglio per bene dentro la borsa, l’aveva fatto cadere in terra. Non fece in tempo a dire nulla che una donna lo afferrò, per poi sparire tra la folla.
“Mamma!” esclamò, ma invano: il violino aveva ripreso a suonare e con lui la gente a cantare.
La ladra riapparve per qualche istante alla sua vista e prima che scomparisse di nuovo Chibiusa si lanciò al suo inseguimento.
 

*

 
“Mamma, dov’è Chibiusa?” Hotaru era di nuovo accanto alla madre.
La donna la scrutò senza capire. “Chibiusa? È qui.” Si guardò attorno, per poi tornare a concentrarsi su Hotaru: “Non è venuta con te?”
Al cenno di diniego della bambina, Usagi cominciò a chiamare a gran voce il nome di Chibiusa.
Aprì la borsa per prendere una foto della figlia da mostrare ai passanti, ma si accorse che era un po’ troppo vuota: mancava il portafoglio.
“Mamma, dov’è Chibiusa?” l’allegria con cui aveva cantato pochi istanti prima era svanita dalla voce di Hotaru: ora, come la madre, voleva solo sapere dove fosse andata la sua sorellina.
La sola cosa che Usagi poté fare, prima che le lacrime le rigassero il viso, fu rivolgersi a tutti e nessuno in particolare. “Chiamate la polizia: la mia bambina è scomparsa!”
 
***

Note:
1: In realtà, l’albero di Natale viene addobbato nel quartiere Ginza, ma a parte questo la zona è piuttosto priva di addobbi natalizi; mi piaceva però l’idea che si respirasse a tutti gli effetti aria di Natale, e per farlo avevo bisogno sia delle luci che dell’albero ^^
2: Onestamente non so quanto siano lunghi i tempi per le adozioni in Giappone, e mi rendo conto che probabilmente non regge molto l’idea di Hotaru figlia di Usagi, ma mi è venuta in mente ripensando a quando nell’anime Usagi porta tra le braccia la piccola Hotaru dopo la sconfitta di Mistress9; inoltre, mi piaceva l’idea di dare a Chibiusa una sorella, e visto che sia nel manga che nell’anime le due sono molto unite, mi son detta che male non avrebbe fatto ;)
 
Passando alle cose serie, come sempre un sentito ringraziamento a chi è arrivato fin qua e a chi lascerà un commento per farmi sapere cosa ne pensa della storia, anche se siamo solo al primo capitolo.
Non credo sarà molto lunga, come fic, è praticamente già quasi tutta scritta, quindi penso che non ci saranno tempi biblici per gli aggiornamenti.
Il titolo, tanto per cambiare, è una canzone del musical Notre Dame de Paris, e questo basta per dedicarla alle twinz Lusy, Simo e Cry
Detto ciò, rinnovo i ringraziamenti e vi do appuntamento tra qualche giorno per il secondo capitolo!
 
Bax, Kla
   
 
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