Lei
vive in te
“Non
so se lo sai, ma
hai gli stessi occhi di tua madre. Oh si, conoscevo Lily.
Tua
madre mi è stata a fianco in un momento
in cui nessun altro c'era. Non solo era una strega singolarmente
dotata, era
una donna gentile, fuori dal comune. Sapeva vedere la bellezza negli
altri,
perfino, e forse particolarmente, quando una persona non riusciva a
vederla in
sé stessa”.
[Remus Lupin a Harry – Harry Potter e il Prigioniero di
Azkaban (film)]
Quando
ho scoperto di essere malato, volevo fuggire via, nascondermi, lontano
da
tutti, il più lontano possibile e vivere come se non fossi
mai esistito.
I miei amici, o meglio tuo padre, cercava di fare
l’impossibile per
alleviare le mie sofferenze, ma non sempre aveva successo. Un essere
mostruoso
mi consideravo, ai confini della miseria e di questo miserabile mondo.
D’un tratto la magia perse il suo fascino, soprattutto,
quando vedevo giovani
maghi giocare e far danni proprio come te.
E
quando l’oscurità dell’oblio diveniva
sempre più densa e la sensazione di non
poterne uscire sempre più acuta, al mio fianco, a tendermi
la mano, sempre e
solo Lily.
Con
la sua dolcezza sapeva cogliere in me la bellezza, riusciva a farmi
credere
nella sua esistenza. Io, inebriato dalle sue gesta, minime,
significative,
preziose, riuscivo ad affrontare il mondo, con lei al mio fianco.
Una
parte di me moriva quando James la prendeva in giro o scherzava
pesantemente
con lei. Molto spesso cercavo di mediare tra i due, ma tuo padre sapeva
essere
molto, molto testardo; ragionarci, spesso, risultava vano.
Come
sovente accade alla vostra età, l’amore possiede
mille sfaccettature e la
potenza di quello tra i tuoi genitori superava ogni cosa.
Ora
penserai che mi fossi innamorato di lei. In realtà no.
Sapevo sin dal primo
momento che lei apparteneva a James, e un torto del genere non lo avrei
mai
fatto al mio amico.
Tenevo
moltissimo alla sua amicizia, tuttavia, una persona gentilissima,
onnipresente.
Se credevi che il mondo ti stesse crollando a dosso, se non trovavi un
solo
motivo per continuare a vivere quella vita infelice, lei riusciva a
svuotarti
la mente e farti dimenticare tutti i pensieri negativi.
Nei momenti più bui, io potevo contare su di lei, sempre!
Ridevo
a crepapelle ogni qual volta, per sollevarmi il morale, mi faceva
vedere
qualche artificio babbano o mi parlava dei loro modi di fare. Spesso mi
raccontava delle magie che, involontariamente, faceva a tua zia. Che
bel
sorriso aveva… il più bello di tutti.
Ma
ora, carissimo Harry, lo spazio della memoria termina qui e riprendiamo
la
lezione. Troppo tempo è passato senza accorgercene.
Accidenti come vola ricordando!
E non fare quell’espressione contrariata, prometto di
raccontarti qualcosa di
loro ogni qual volta verrai qui.
Ora, il nostro molliccio ci attende.
Concentrati, ok?
Pronto?