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Autore: Leyton_Nenny    18/07/2013    2 recensioni
Melanie aveva un sogno: sin da quando era piccola, l'aveva rinchiuso nel proprio cuore, così che nessuno potesse rubarlo.
La sua infanzia era stata felice: nella sua dimora di marmo era rimasta ben protetta. Difesa dall'orrore, difesa dal dolore.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Autore: Leyton_Nenny
Titolo: Ogni notte a mezzanotte
Rating: giallo
Avvertimenti: //
Genere: Angst, Sentimentale
Personaggi e Pairing: Originale
Note: A fine composizione


Ogni notte a mezzanotte



Melanie aveva un sogno: sin da quando era piccola, l'aveva rinchiuso nel proprio cuore, così che nessuno potesse rubarlo.
La sua infanzia era stata felice: nella sua dimora di marmo era rimasta ben protetta. Difesa dall'orrore, difesa dal dolore.
Fino a che non era successo: i bellissimi dipinti che contornavano le pareti si erano macchiati del sangue della madre.
Aveva così deciso di rinunciare al suo sogno. Perché le cose belle non durano mai per sempre.
Ma nonostante la sua decisione, la sua mano continuava a tracciare linee precise: il richiamo della carta era per lei irresistibile.
L'arte era il suo sogno, la pittura la sua parola.
Sì, perché Melanie era muta: dalle sue labbra usciva solo un rantolo.
Per questo sua madre era morta: suo padre non aveva potuto sopportare l'umiliazione.
Per questa ragione era stata protetta dal male: lei era una vergogna.
Per questo motivo amava l'arte: l'arte non ha bisogno di parole per vivere, la pittura si nutre di lacrime.
Melanie era sola: si era ben presto accorta che la sua esistenza non era che un foglio di carta, un insieme di segni che lei poteva riprodurre, ma non pronunciare.
Oscurità era il suo nome, oblio il suo destino.
Per questo aveva lasciato che il suo desiderio riaffiorasse dalle tenebre del suo cuore: se la luce doveva tramontare sul suo volto, tanto valeva che trascorresse la propria esistenza a fare ciò che più amava.
Guardava le stelle, Melanie, mentre la flebile luce della luna illuminava i suoi dipinti: sempre lo stesso soggetto, sempre un volto di qualcuno, di una persona senza nome come lei.
Una volta, si era soffermata a contare le gemme del cielo: dal crepuscolo aveva atteso, fino a che la prima stella non si era mostrata.
Le piacevano, le stelle: aveva letto che anche se una di loro cessava di esistere, la sua luce continuava a rischiarare la terra per molti anni.
Non come lei: una volta che si fosse spenta, sarebbe tutto cessato. Sempre che ci fosse mai stato qualcosa.
Speranzosa in qualcosa di migliore – perché il male non può durare per sempre – aveva congiunto le mani ed aveva pregato: sul suo cuore aveva inciso una frase.
Non voglio più essere sola.
Aveva osservato il cielo, rammaricandosi di quella sua debolezza e ripromettendosi di cancellare tutti i suoi dipinti. Se davvero non era mai esistita, perché mai doveva lasciare un cenno del suo passaggio?
Si era coricata ed aveva lasciato che l'ombra della notte l'avvolgesse: in fondo quello era il suo elemento.
Ma la Notte era clemente, non era mai stata sua nemica: dall'alto del cielo l'aveva protetta dal male della gente della luce, da lontano aveva vegliato sulla piccola nebulosa che era la sua vita.
Fu per questo che, quella sera, esaudì il suo desiderio.
Non voglio più essere sola.

La carta fruscia, un volto sorride.
“Ogni notte a mezzanotte, come ogni fiaba che si rispetti”
Una voce gentile la sveglia, sa d'estate, nelle sue parole c'è il sole.
Il sorriso lattiginoso l'abbaglia: l'Uomo Senza Nome è davanti a lei, le protende la mano di carta e la stringe forte.
Non piangere, se non vuoi che scompaia
La sua mente comanda l'ineseguibile: la pittura è fatta di lacrime. Lui non si scioglierà.
Sarà lei a sciogliersi in un abbraccio, ogni notte a mezzanotte, non più sola, finalmente amata.





NdA: Se non fosse chiaro, l'amore impossibile è dovuto al fatto che, fondamentalmente, lui è fatto di carta, lei invece è una persona in carne ed ossa.
Per quanto riguarda le note in corsivo, queste ritraggono i pensieri della protagonista, la contraddizione finale, ovviamente, è dovuta al pensiero razionale di Melanie: l'acqua scioglie la carta o, quantomeno, sbiadisce le scritte, quindi, essendo lui un disegno, se i contorni sbiadissero, anche lui cesserebbe di esistere. La convinzione del fatto che, appunto, lui non scomparirà è invece la certezza dettata dal cuore di Melanie, il suo pensiero si può riassumere più o meno così “Il male non dura per sempre, quindi se questo è il bene che mi è stato concesso, non scomparirà solo per le lacrime che è venuto ad asciugare”
Ah, Melanie come nome, deriva dal greco, è vuol dire oscurità.












«Partecipante al concorso “All you need is love ~ Settimo girone,"Tanabata Matsuri", indetto da KikiWhiteFly».
  
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