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Autore: Chanilsaya    18/07/2013    1 recensioni
Pensieri, mischiati a ricordi e a speranze, di una ragazza di 17 anni innamorata... di una ragazza.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non me l’ero certo immaginata così la mia prima notte da diciassettenne. Eppure, uno dei miei più grandi desideri si era avverato; ero accanto alla persona che amavo. In quel momento però non potevo fare altro che starmene lì, sdraiata, a fissare il soffitto, nella fioca luce della luna, che filtrava dalle tende della stanza. Quella sera era piena e per qualche motivo che ancora ora non capisco la cosa mi aveva resa inaspettatamente felice.
Solo nel momento in cui il filo dei miei pensieri si spezzò, mi resi conto di non aver chiuso occhio per tutta la notte. Un leggero sonno iniziava a rendere le mie palpebre pesanti, eppure non ancora abbastanza da costringermi a chiuderle.
Rimasi lì ancora per un po’ a pensare, ad immaginare, come sarebbe potuta andare diversamente la serata precedente.  Quei pensieri mi assillavano, costringendomi a rimanere sveglia. Provai con tutte le mie forze a levarmeli dalla mente, eppure loro tornavano sempre per riempirla; di dubbi, di domande.
Rinunciai presto al vano tentativo di addormentarmi, e rimasi lì sdraiata, ascoltando il leggero respiro della persona che avevo sdraiata accanto.  Smisi per un attimo di fissare il soffitto, e mi concentrai sul suo viso, che in quel momento era rivolto verso di me.  Aveva un aspetto così fragile mentre dormiva, faceva crescere in me la voglia di proteggerla. Eppure, nello stesso tempo si insidiò in me un altro sentimento. Forse era panico, o forse semplice paura; so solo che piano piano la mia mente e il mio corpo iniziarono a desiderare solo una cosa: la fuga.
Non sono il tipo di persona che scappa solitamente, eppure in quella situazione non riuscivo a pensare ad altro. Erano ormai le 5:40 del mattino e avevo rinunciato anche al più vago tentativo di addormentarmi; mi alzai, prestando molta attenzione a non disturbare la persona accanto alla quale avevo passato quella notte, seppure solo stando sdraiate una accanto all’altra.
Mi rivestii velocemente, e senza fare altro se non lanciare un ultimo sguardo al suo viso, uscii dalla stanza.
Non andai oltre al salotto.
Mi sedetti sul divano, nell’oscurità del mattino appena nascente. Inaspettatamente delle lacrime iniziarono a scendermi dagli occhi. Ero stupita, non capivo, e anche se cercavo di asciugare quelle lacrime, loro continuavano a sgorgare dai miei occhi. Alla fine mi arresi, e rimasi lì così, a piangere singhiozzando leggermente, per quasi un’ ora, poi sfinita crollai addormentata sul divano.
Quella notte sognai di un amore impossibile che diventa possibile, di due persone che nonostante le loro paure riescono ad amarsi. Nei miei sogni le dichiaravo il mio amore.
Venni svegliata da qualcuno che chiamava il mio nome, con un sorriso poco convincente inventai una scusa per il fatto di non essere a letto.
Mi alzai dal divano e mi diressi in cucina. Nella mente avevo ancora ben presente l’immagine del sogno appena fatto, con un sorriso stampato sulle labbra portai la colazione preparata alla belle meglio nella stanza.
Quella colazione era il mio “ti amo”  anche se lei non lo sapeva.
   
 
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