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Autore: BabySloth    19/07/2013    1 recensioni
Dal testo: "Iniziò una cantilena infinita fatta di “Basta” e di “smettila” contro quella risata talmente cristallina e perfetta da diventare malsana alle orecchie di un innamorato illuso, ferito, ucciso dal suo stesso amore."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm sorry, I'll go back.

 

La sera calò troppo velocemente o, forse, era lui a non saper più tener conto del tempo.
Guardò verso l'orizzonte, dove ora il cielo si faceva più scuro e la luce pallida delle stelle illuminava quel paesaggio stanco.
Stanco un po' come lui.
I suoi occhi erano spenti, il verde pungente delle sue iridi era stato cancellato, lasciato appassire come le foglie in autunno.
Erano cerchiati dal rosso di chi non ce la fa più, da quel gonfiore dovuto alle troppe lacrime che lo hanno prosciugato, fino ad abbandonandolo per sempre.
Non importava più nulla, oramai, per lui.
Avvicinò meccanicamente una sigaretta alle labbra, l'ennesima di chissà quante altre, accendendola ed aspirando lentamente, chiudendo gli occhi.
Li riaprì poi di scatto perché no, non poteva permettere alle immagini di susseguire dietro le palpebre stanche, uccidendolo ancora una volta.
Il petto faceva dannatamente male, eppure non avvertiva il proprio cuore, un macigno troppo ingombrante lo stava soffocando lentamente, lasciandolo in bilico su un muretto di pochi centimetri, sospeso da terra per chissà quanti metri.
Mathieu era stanco, Mathieu non aveva più voglia di lottare.
L'orrore di svegliarsi un mattino completamente solo, rigirarsi tra le lenzuola ed avvertire il freddo dalla parte accanto alla propria, senza nessun avvertimento, nessuna spiegazione.
Un semplice 'Scusami, tornerò.'
E poi, soltanto il silenzio.
Mathieu odiava il silenzio, l'odiava con ogni fibra del suo corpo perché il silenzio lo riportava a 
lui, sempre.
Se prima il silenzio fosse un luogo in cui pensare, in cui rimanere solo con sé stesso, in cui ritrovare sé stessi; per Mathieu era diventato un incubo, pura follia, un peso troppo grande da sopportare.
Il cono cilindrico che teneva tra le mani andava a consumarsi lentamente, così come la sua interiorità si stava degradando.
La sua anima era completamente squarciata, stava continuando a dissolversi, a diradarsi come nebbia.
Dovette strozzare un singhiozzo mentre tutto il corpo vibrò carico d'angoscia e dolore.
Non aveva più lacrime da versare, e gli occhi bruciavano come lava incandescente, il corpo urlava in silenzio come se fosse sottoposto alle peggiori torture.
Perché un amore deve portare a tutto questo?
Amore era gioia, erano sorrisi, speranze, nuovi sogni.
Amore era qualsiasi cosa di bello e magico esistesse e lui, questo, glielo aveva promesso.
Deglutì a fatica provando a scacciare il groppo insano che gli bloccava il respiro ma, nulla, non serviva provarci, nemmeno sperarci.
La gola era stretta, come se delle mani rozze e scortesi premessero contro il suo pomo d’Adamo, cercando in tutti i modi di farlo rientrare e soffocarlo.
L'amore, adesso, era divenuto disperazione, sgomento, dolore.
L'amore era insano, malsano, era follia, era morte.
Quale pazzo avrebbe mai affidato la propria vita ad un altro essere vivente?
Mathieu l'aveva fatto, non si era nemmeno soffermato a pensare quali rischi questo potesse comportare.
Mathieu era un pazzo, un sadico, un masochista.
Chiunque avesse chiesto a Mathieu se si fosse pentito di quella scelta, lui avrebbe scosso la testa silenzioso e poi, dopo averlo guardato negli occhi, avrebbe risposto “No, non ho mai fatto scelta migliore.”
L'amore e l'odio gli contorcevano le budella, gli squarciavano un'ennesima volta l'anima, togliendogli il respiro.
Mathieu amava, sapeva amare più di chiunque altro, lui lo amava.
Quel ragazzo dai capelli color tabacco imparò ad odiare, odiare l'amore, odiare il silenzio, odiare lui, lui che amava più di se stesso.
Non c'era più grande contraddittore di Mathieu, al mondo.
Annaspò quasi non stesse respirando da secoli, come se l'aria riempisse per la prima volta i suoi polmoni.
Un battito di ciglia e lasciò la presa attorno al filtro della sigaretta, dalla quale aspirò solo una volta, lasciandola poi cadere, seguendola con lo sguardo, aiutato dal leggero bagliore della cartina che ancora bruciava.
Nella mano destra impugnava un foglietto stropicciato, continuava a stringerlo come un'ancora di salvezza o, forse, come la migliore delle armi.
La sua risata riecheggiò nelle sue orecchie in un lampo, facendogli serrare le palpebre quanto più poteva.
Si piegò in avanti rischiando di cadere, un po' come le foglie d'autunno smosse dal vento che minacciano di staccarsi da un momento all'altro, eppure no, lui rimase su quel dannato muretto.
Iniziò una cantilena infinita fatta di “basta” e di “smettila” contro quella risata talmente cristallina e perfetta da diventare malsana alle orecchie di un innamorato illuso, ferito, ucciso dal suo stesso amore.
Riprese a piangere e, forse era sangue quello che adesso stava scorrendo al posto delle lacrime, perché esse erano finite e, come Thomas, non sarebbero mai tornate indietro.
Per Thomas, Mathieu, aveva dato l'anima, tutto se stesso.
Si era donato a lui in tutto e per tutto, avrebbe dato la vita se questo sarebbe servito.
Thomas invece l'aveva lasciato, non aveva dato spiegazioni, non l'aveva avvertito.
Nel cuore della notte si era seduto dalla propria parte del letto, stringendosi una mano tra i capelli, tirando le ciocche quasi a farsi male.
Dopo un'occhiata ad un Mathieu addormentato si era vestito, preso un pezzo di carta e una penna e scritto “Scusami, tornerò.”.
Non era mai stato coraggioso, lui. Non affrontava i problemi, non ne era capace.
Scappava e basta.
Come tutte le volte, infatti, era fuggito.
Come un codardo.
Non aveva mai saputo da cosa scappasse, aveva semplicemente bisogno dei suoi spazi, di ritrovare se stesso.
E sarebbe scappato, anche al costo di arrecare altro dolore all'unica persona che avesse mai amato davvero.
Erano passate settimane.
Nessuna chiamata, nessun messaggio, niente.
Mathieu si era rinchiuso nella sua bolla fatta di sapone invisibile e silenzio, quella che teoricamente avrebbe dovuto proteggerlo, ma che invece non faceva che amplificare l'assenza soffocante dell'altro.
Mathieu senza Thomas era come il cielo senza le stelle, Parigi senza la propria Tour Eiffel, lo yin senza lo yang.
Mathieu senza Thomas era praticamente niente.
Un singhiozzo, un flash di due occhi color acqua marina lo investì lasciandolo senza fiato, un'ennesima volta.
Perché doveva sopportare tutto quel dolore, perché doveva sentirsi morire ad ogni respiro?
Forse me lo merito.
Era l'unica spiegazione che Mathieu riusciva a darsi.
Accese una sigaretta, l'ultima del pacchetto, l'ultima di quella notte, l'ultima di tutta la sua vita.
Aspirò una, due, tre volte.
Lasciò cadere la cenere, guardandola fluttuare libera cullata dal vento.
Prese un’ultima boccata, guardò il cielo e sorrise.
Riabbassò poi lo sguardo, lasciando cadere ciò che restava della sigaretta, fissando la caduta lenta e soave di essa.
E Mathieu si accorse di essere come una sigaretta.
L’amore, lui, l’aveva acceso.
Il fuoco gli aveva riempito i giorni, il cuore, la vita.
Si era consumato in un gioco di baci, carezze e ‘ti amo’ sussurrati tra le lenzuola.
E tra la cenere caduta ed il fuoco spento di sé stesso, sorrise per l’ultima volta, prima di lasciarsi cadere.
Tra le dita affusolate stringeva ancora quel biglietto, l'unica cosa che profumava e che sapeva ancora di Thomas.
E morì premuto su quell'asfalto così freddo e angosciante, così triste e solo.
Sulla sua lapide incolore e spoglia, regnava solamente una semplice frase: “Scusami, tornerò.”


#Spazio Autrice.

Caspita, cosa dire.
E' la prima volta che scrivo una storia originale e la porto a termine, è la prima che pubblico ed anche la prima così..angosciosa.
Non sono una persona che ama il genere ma, questa volta, ne ho sentito il bisogno.
E' una One Shot abbastanza semplice, spero vivamente che vi piaccia.
Vorrei approfittare per ringraziare una persona molto importante per me che mi ha fatto da beta ed ha ache lasciato il suo solito tocco magico nella OS, quindi, grazie amore.
Grazie per la lettura, spero che abbiate voglia di lasciarmi una recensione con ciò che pensate.
Un bacio, 
                Chiara. ♥
  
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