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Autore: Kunikaya    30/01/2008    2 recensioni
Sakura: - (...)Tenten ha voluto dare una festicciola tra amici.. noi sai? Però ha anche invitato i quattro di Suna.. ma temo che il Kazekage-sama non verrà.. ha ben altro da fare.. comunque a parte ciò.. C’è questa festicciola tra di noi.. nella casa in via Mahoutsukai.. hai presente che quelli che ci abitavano si sono trasferiti e la affittano per feste e cose del genere?- Ino: - Quella casa?.. A me mette i brividi..- Sakura: - O ti metteva i brividi la gente che ci viveva..?
Genere: Romantico, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yuujin no tou

Yuujin no tou

(Friend’s party)

 

Casa

-Tenten vai più pianoo!!- il ragazzo accelerò il passo per stare alla pari della compagna di squadra.

Tenten: - Scusa Lee.. è che ho fretta.. siamo.. in ritardo.

Lee: - Si cara di un minuto e mezzo..

Tenten: - Che il tempo di arrivare là sarà già diventato: 5 minuti..

Lee: - E mezzo..

Tenten: - E mezzo..- I due sfrecciavano tra la folla.

Lee cortesemente si infiltrava negli spazi che dividevano le persone prendendo bene le misure per non finire contro nessuno mentre Tenten avvolte sbagliava misure e urtava le spalle della gente o le borse delle signore girandosi subito a chiedere scusa frettolosamente per riprendere la sua camminata fulminea.

Dopo 3 minuti avevano quasi raggiunto la casa imboccando la via.

Tenten affannata: - hh.. uff.. ce l’abbiamo fatta.. in.. hhh.. tre minuti..

Lee: - E 43 secondi..

Il ragazzo si fermò per riprendere un po’ fiato mentre l’amica continuava a camminare però a passo lento.

Tenten sistemandosi il ciuffetto sulla fronte: - Veloce Lee.. sistemati! E non rimanere indietro..

Lee riprese a camminare raggiungendo la ragazza.

Lee: - Porca miseria.. quanta ansia..

Tenten: - Non ho ansia.. è che..

Lee: - Anche a te fa paura quel uomo?

La ragazza si voltò verso Rock-lee con gli occhi sgranati: - Perché a te fa paura?

Lee: - Un po’.. e non solo a me..

Tenten: - certo che sei strano.. pover uomo a me non fa paura.. anche se… non l’ho mai visto..

Lee: - Questo spiega tutto..

Tenten: - Ma ci ho parlato al telefono.. e non mi sembrava tanto lugubre..

Lee: - Io non ci ho mai parlato al telefono.. quindi non so che dirti..

Tenten: - Ecco la casa!

Davanti a loro una bella villetta color indaco con un giardino fiorito e munito persino di laghetto con ponticello. La staccionata appena ridipinta e il viottolo ciottoloso che conduceva alla porta ben tenuto.

Lee: - Uh..

Tenten: - dimmi te come fate ad avere paura di persone che abitano in un posto come questo..

Lee: - Lo so.. ma.. non sempre nella botte bella c’è il vino buono..

Tenten avanzando verso il cancellino e aggrottando la fronte: - E questa?

Lee: - Io riciclo i detto per farne uscire di nuovi..

Tenten suonando il campanello: - oppure hai le idee confuse e spari intrugli dicendo che sono ricicli di detti veri..

Lee: - Dipende dai punti di vista.

La porta della villetta si aprì di pochissimo e dal citofono al cancello uscì una voce:- Si? 

Tenten riconobbe il tono del signore col quale aveva parlato al telefono: - Salve signor Aka.. sono Tenten.. ho prenotato la casa..

Sig. Aka: - Ah.. certo

Dal cancello provenne un rumore improvviso e scattante. Rock lee sobbalzò e Tenten spinse per entrare.

I due camminarono per il vialetto scrutando il giardino fino a che arrivati all’uscio bussarono e questo si aprì subito.

Un signore sulla sessantina li guardò dall’alto al basso con un’ espressione disprezzante sul volto per poi accennare a un assenso col capo e farli entrare.

 

Toctoc.

Il ragazzo dal capello rosso alzò il capo dalle scartoffie e rivolse i suoi occhi azzurri alla porta del suo “ufficio”.

-Si?-

Dall’altra parte della porta Gaara sentì la voce della sorella maggiore: - Gaara sono io..

Il kazekage  si lasciò scappare un sorrisetto sentendosi rincuorato dal fatto che fosse lei e non un altro rompiscatole pronto a aggiungergli un problema alla giornata o fogli sulla scrivania.

-Ah.. vieni vieni..

Temari entrò con la sua solita sensualità da maschiaccio che non l’abbandonava mai. La cosa strana in lei era proprio quella: il suo essere maschiaccio si contrapponeva alla sua sensualità, ma Gaara era così abituato a vederla che ormai non ci faceva più caso mentre c’erano molte persone che se ne accorgevano eccome.

Temari: - Ti disturbo?

Gaara: - No no.. anzi.. mi distrai un po’ da tutti questi fogli.. dimmi..

Temari si avvicinò alla scrivania cominciando a parlare: - A Khonoa..

Gaara:  *No.. anche lei porta problemi oggi?*

Temari : - .. Naruto, Sakura, Ino, Tenten, Nara.. insomma tutti loro fanno una festicciola in una casa in affitto.. chiedono se andiamo anche io, te Kankuro e Matsuri.. ma vabbè a lei lo chiedo dopo..

Gaara: *..no a lei lo chiedo io..* .. no lascia stare.. faccio io..

Temari aggrottò le sopracciglia: - Che?

Gaara si rese conto della stupidità di quello che aveva detto.. aveva da fare un sacco di cose.. non poteva mollare lì tutti gli impegni e andare a avvertire la sua allieva di una festicciola a Khonoa.

Gaara: - No niente..

Temari appoggiando le mani sulla scrivania e chinandosi verso il fratello: - sai Gaara.. io credo che tu debba riposarti un po’..

Gaara: - In che senso..?

Temari: - Buttati sul letto 10 minuti.. dormi un po’.. vai sul tetto a ammirare il tuo villaggio.. passeggia.. una qualunque cosa che ti distolga un po’ dal lavoro.. è vero che essere Kazekage richiede molto.. ma nessuno ti viene lì con la frusta e ti porta a forza in ufficio se ti riposi un po’ ogni tanto sai? Ti farebbe bene..

Gaara guardò la sorella e sorrise: - Appena ho fatto qui.. andrò un po’ in giro..

Temari ridacchiò in quel modo che sembrava a presa in giro (..e non si capiva se lo sembrava o se lo fosse veramente) e si tirò su poggiando le mani sui fianchi: - Ok..

La ragazza si incamminò alla porta sotto lo sguardo confuso del fratello poi voltò la testa appena fu sulla soglia: - Comunque affrettati perché hai un po’ di occhiaie..- e si chiuse la porta alle spalle.

Il kazekage rimase a fissare la porta non sapendo se ridere o piangere: *.. occhiaie? Ma era una battuta o cosa?*

A questo punto tornò immerso nei suoi pensieri a firmare carte e compilare moduli chiedendosi come mai avesse tanta voglia di andare a dire a Matsuri della festa.

 

Tenten imboccò il viale frettolosamente seguita da Lee: - Mi rincuora il fatto che quest uomo non ci sarà alla festa..

Lee ridacchiò: - Vedi a non darmi ascolto? Io te l’avevo detto..

Tenten: - Sembrava che volesse uccidermi da un momento all’altro mentre parlavo.. mi fissava con uno sguardo da psicopatico..

Lee: - Non hai visto cosa fissava di te?

Tenten guardò l’amico disgustata: - Bleahh! Le tienitele per te queste constatazioni la prossima volta..

Lee: - Ma cosa capisci?.. Che schifo non intendevo quello..!

Tenten: - Ah.. grazie a Dio.. e cosa guardava allora?

I due non rallentarono di un secondo il passo sperando di allontanarsi il più possibile da quel uomo nel minor tempo raggiungibile.

Lee continuando a fissare la strada davanti a se: - Il collo..

Tenten spalancò gli occhi: - Che?!.. Oddio voleva succhiarmi il sangue!!

La ragazza accelerò il passo per poi mettersi a correre.

Lee: - ..=_=..* promemoria.. non dire più cose del genere a Tenten.. tienitele per te..*..

Il ragazzo si mise a correre per raggiungere l’amica e la trovò a metri di distanza che camminava tra la folla: - Uh.. grazie al cielo ti sei fermata..

Tenten con voce sarcastica: -.. sisi.. tanto ora non siamo più nella strada del “vampiro”- mentre disse “vampiro” fece con le dita i segni delle virgolette.

Lee ridacchiò: - hihi.. infatti.. chissà per quale motivo ti guardava il collo.. magari.. è un vecchietto pervertito..

Tenten si voltò verso Lee: - Ah ma me lo guardava davvero?

Lee in segno di assenso: - ah ah..

Tenten: - Che schifo..

Lee imitando la voce del proprietario della villa: - Hai un collo molto sexy..

Tenten lo spinse e proseguì per la via scuotendo la testa divertita senza più pensare al considerato “vampiro”.

 

Temari camminava tranquilla per le vie di Suna avvicinandosi alla casa della piccola Matsuri.

Passeggiava fischiettando col volto serio assorto nei pensieri. Lo sguardo le volò in alto soffermandosi sulle bianche nuvole che da piccola immaginava soffici come lo zucchero filato.

Ognuna aveva una forma sua che in pochi secondi mutava a causa del vento che le mescolava tra loro sopra il volo degli uccelli.

Temari si sentiva rilassata a guardare quel cielo che trasmetteva tranquillità e pace ma si rese conto dopo pochi minuti che stava assumendo un comportamento a lei familiare e subito aggrottò le sopracciglia e tornò a guardare la strada: *mamma mia.. ora mi metto anche a guardare le nuvole come quel piagnucolone..*- Senza che se ne accorgesse le guance le presero leggermente colore.

...continua...

 

grazie per aver letto anche questa nuova chappy..!Spero vi sia piaciuta! Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito la scorsa chappy e chi l'ha inserita tra i preferiti(scusate la proxima volta impiegherò + tempo per i ringraziamenti!).. un bacione e recensitttttteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

 

kunikaya!

  
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