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Autore: Harmony394    19/07/2013    3 recensioni
Loki non era mai stato come gli altri bambini. Era più gracile, più piccolo, più tutto.
Lo deridevano i compagni, chiamandolo Argr, perché era abile nell’uso delle arti magiche e scarso nella lotta, inadatto a scendere in battaglia. Lui non rispondeva: si mordeva la lingua e tirava avanti, testa alta e il petto in fuori: non avrebbe mai dato loro la soddisfazione di farsi vedere debole.
Ma quando nessuno lo vedeva, quando era certo che nemmeno Heimdall potesse scorgerlo, piangeva. Non a causa della tristezza, ma per la rabbia: la frustrazione di non essere mai abbastanza.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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~ Monster.

 

Smettiamo di cercare i mostri sotto al nostro letto quando realizziamo che sono dentro di noi.
- Anonimo.
 

 
 
Loki non era mai stato come gli altri bambini. Era più gracile, più piccolo, più tutto.

Lo deridevano i compagni, chiamandolo Argr*, perché era abile nell’uso delle arti magiche e scarso nella lotta, inadatto a scendere in battaglia. Lui non rispondeva: si mordeva la lingua e tirava avanti, testa alta e il petto in fuori: non avrebbe mai dato loro la soddisfazione di farsi vedere debole.

Ma quando nessuno lo vedeva, quando era certo che nemmeno Heimdall potesse scorgerlo, piangeva. Non a causa della tristezza, ma per la rabbia: la frustrazione di non essere mai abbastanza.

Osservava suo fratello e vedeva tutto quello che avrebbe sempre voluto essere: possente, bello e coraggioso. Quindi stringeva i pugni e si mordeva forte la lingua, perché non esiste peggior sconfitta del dover coesistere con ciò che non si potrà mai essere. Cercava di mentire a se stesso, sputando fuori parole simili a veleno e dicendo che era Thor ad essere brutto, troppo possente per la sua età, che non avrebbe mai voluto essere come lui e che preferiva rimanere magro e svelto così da poter fuggire più velocemente in caso di pericolo. Poi ritornava nelle sue stanze, tronfio per essere riuscito a darsi un po’ più di tono e felice per aver ammesso a se stesso ciò che pensava, e si godeva quei pochi attimi di superbia finché, come al solito, il senso di colpa non gli lambiva le viscere e lo faceva sentire come uno di quei personaggi cattivi di cui Madre gli narrava prima di andare a dormire.

Ma non avrebbe comunque chiesto scusa. In fondo, aveva semplicemente detto ciò che pensava e per questo non doveva chiedere perdono a nessuno!
Dunque si rannicchiava sotto le coperte, il petto che sembrava essere preso a pugni tanto era forte il rimorso che lo tormentava, e cadeva in un sonno senza sogni.

Non avrebbe mai chiesto scusa, perché nessuno lo aveva fatto con lui quando era nato.

 
 
Adesso però Loki è cresciuto ed è diventato il Re di Asgard, il sovrano assoluto di tutti i Nove Regni.

Nelle dita affusolate stringe Gungnir, la lancia del potere di Odino, mentre alla sua destra sta, in un folto ammasso di riccioli rossi, la sua donna: il viso di eterna bambina e il cielo negli occhi.

Ha avuto la sua rivincita, il Dio degli Inganni: nei confronti di Asgard, di Jötunheimr e di coloro che lo schernivano con parole cattive e sprezzanti. Si è impossessato del Trono con la forza e con l’inganno, ma anche questa volta non chiederà scusa a nessuno perché non è mai stato lui il cattivo della situazione, ma loro troppo ciechi per vedere quanto realmente avesse provato ad essere loro pari; troppo sordi per riuscire ad udire le sue suppliche di essere trattato come tutti gli altri e troppo stupidi per accettare chi è diverso.

Non ha alcun rimorso. Voleva il trono di Asgard e se lo è preso, desiderava vedere il timore negli occhi di coloro che una volta si facevano beffe di lui e si è preso anche quello; ciò che gli manca, adesso, è il loro rispetto.

Ma si prenderà anche quello, in un modo o nell’altro, perché nessuno può osare disobbedirgli se non vuole perdere la testa. Non è lui il malvagio, si ripete, ma gli altri che lo descrivono come tale. Lui, semplicemente, ha deciso di comportarsi nell’esatto modo in cui lo hanno descritto per secoli.

Volevano la pace? Lui avrebbe dato loro devastazione e terrore; desideravano un regno prospero e rigoglioso? Lui avrebbe fatto appassire i campi e ucciso le vacche, gioendo della paura impressa sui visi della plebe e godendo delle loro urla strazianti e agonizzanti che invocavano pietà. Una volta non era così: in passato, aveva provato ad accontentarli, a cercare di essere come loro, ma i suoi sforzi erano stati vani e l’unica cosa che era riuscito ad ottenere erano stati rancore e disprezzo generati a causa di una razza a cui non aveva mai chiesto di appartenere, una diversità che non aveva mai desiderato.

È Loki il malvagio, lui: l’Ingannatore, il Bastardo e lo Jotun maledetto; l’essere che non sa amare e che non merita accoglienza. Ebbene, se è così che la pensano, si comporterà esattamente come si aspettano che faccia e darà loro ciò che vogliono: la guerra, la paura e il caos. Perché in fondo è questo che desiderano: avere conferme, un mostro da giudicare per convincersi di non essergli simili, qualcuno come lui.

Ghigna e il suo sguardo si fa più aguzzo, quasi felino, e una vampata d’irritazione lo avvolge: avrà la sua vendetta, li sottometterà tutti, nessuno escluso. Perché adesso il trono non gli basta più; ciò che vuole ora è il loro rispetto, l’adorazione dettata dalla paura di essere in bilico sul filo del rasoio, e se per ottenerlo dovrà ucciderli uno per uno, così sarà. Torturerà donne, bambini e anziani, se sarà necessario, tutto purché possa raggiungere il suo scopo. In fondo, il fine giustifica i mezzi, e questo lo ha imparato a sue spese.

Ma quando si guarda allo specchio e il suo sguardo si scontra con quello del suo riflesso, Loki sgrana gli occhi, sgomento, e resta senza parole per alcuni minuti: gli occhi verdi gli restituiscono il cipiglio severo di un ragazzo soggiogato dal potere, sempre in lotta con il Destino e che combatte per sopravvivere dentro un covo di lupi – che altro non è che la sua stessa mente. La sua espressione è stanca, di chi ha guerreggiato per una vita intera per qualcosa che non potrà mai ottenere, e i suoi occhi sono quelli di qualcuno che ha solo bisogno di certezze ed è disposto a tutto pur di ottenerle.

Infine sorride, amaro, perché finalmente riesce a districare gli inganni creati da lui stesso con così tanta cura e premura al fine di nascondere una verità che conosce già da tempo, che è già scritta, ma che si ostina a nascondere per timore.
 

In realtà, il mostro è sempre stato lui.
 
 
 



- Note dell’Autrice.


(1): Il termine “Argr”, veniva usato dai nordici per indicare un uomo effemminato, incline all’arte della magia – usata perlopiù dalle donne – e omosessuale. Non per niente, il termine in sé significa “Frocio”.
 
Buongiorno! ( o buonasera, dipende da che ora state leggendo XD).

Finalmente posso scrivere una fan fiction incentrata esclusivamente su Loki! Spero sia venuta fuori carina, perché a me è piaciuto molto scriverla.
Ho usato come prompt la citazione iniziale, ossia: Smettiamo di cercare i mostri sotto al nostro letto quando realizziamo che sono dentro di noi.Credo sia parecchio azzeccata per Loki, in quanto quel povero Cristo è sempre pieno di demoni interiori (i lupi) e guerre continue. Quindi applaudiamo tutti le mani all’Anon che l’ha scritta! :33

Spero di non essere andata in OOC con Loki, ho cercato di tenere il personaggio più attinente possibile all’originale! ^^

Per quanto riguarda la “donna” di Loki; sì, chi di voi ha letto “la Volpe e il Lupo” che potete trovare qui: (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1107984&i=1 ), saprà che la ragazza in questione è la nostra cara Emily. E so perfettamente che durante il film Loki non è mai stato fidanzato ( o almeno così ci fanno credere) ma, come vi ho già detto, prendetela come una scelta poetica del tutto personale xD (non riesce ancora a capacitarsi del fatto che La Volpe e il Lupo sia finita).

Come avrete già capito, la storia si basa, dal punto di vista temporale, dopo l’ascesa al trono di Loki. Quindi per questo è così gasata la cara divaH.
E… niente. È tutto! Posso solo chiedervi di lasciare una recensione se la storia vi è piaciuta, così da fare felice un’autrice costantemente bisognosa di attenzioni e conferme. ^^’’
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Bacioni! :)
   
 
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