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Autore: leleStory    19/07/2013    0 recensioni
La vera storia di un piccolo gruppo musicale nei Suburbs romani. Vogliono diventare come i grandi del passato i migliori nel loro campo e...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21 Aprile; Neanche feci in tempo ad entrare a scuola, che avevo una valanga di persone che mi chiedevano se era vero che stavamo seguendo un corso di musica extrascolastico. Tranquillamente risposi annuendo, alle sette di mattina sfido chiunque a riformulare le frasi che vengo poste, e me ne andai in classe. Durante tutta la giornata, pensai a quella melodia che la settimana prima mi aveva.. non so.. cambiato, tranquillizzato. Verso la terza ora, durante l'ora di Agronomia, Entro un ragazzo che chiedeva di me. La prof. Un po' titubante mi fece uscire e sto mezzo biondo cominciò col dire :- io sono Andrea, la settimana scorsa non sono potuto venire perchè... ecco bhè.. avevo qualche problemino( solo dopo mesi seppi che che aveva avuto un attacco brutaleche l aveva tenuto attaccato al suo cesso di casa per 2 giorni, sembrava raccontata come un qualcosa di mitologico) continuò dicendomi :- Per quelli che staranno con me in questi mesi farò qualche lezione con il basso-. Lì per lì pensai tra me e me un caloroso “Sti cazzi”, però durante il discorso venni a sapere che ero il più grande e il più esperto in materia tra i ragazzi del corso, quindi nei miei sogni di gloria avevo già fatto la mia porca figura. Ovviamente, rispetto a chi Studia invece che strimpellare, io ero un po' indietro con l apprendimento; praticamente le uniche cose che sapevo fare erano arpeggi, note e.. basta. Io e Andrea ci salutammo e lui sparì come era arrivato. Tornato in classe stetti tutto il giorno a pensare a cosa potevo fare per stupire le donzelle che apprendevano con me l' arte chitarresca. Mannaggia non riuscivo a pensare a nienteperchè fondamentalmente non sapevo fare niente. A quel punto rimandai l' esibizione ad un tempo ancora indefinito. Nel pomeriggio, cominciammo la lezione con qualcosa di pratico. Master Pompeo, ci disse a me e a Claudio di seguirlo mentre gli altri rimanevano con un altro maestro che aveva portato Pompeo. Ci portò nell' aula dei ragazzi Disabili, non pensavo a cosa stava per succedere e infatti ci parlò di un progetto, che avevano pensato lui e glia altri maestri compresa la Preside, con il quale la scuola poteva fare concerti sia dentro che fuori l' istituto mediante un gruppo che si sarebbe formato durante il corso. Fu un pomeriggio abbastanza breve, successe tutto molto in fretta tanto che quella sera a cena pensai a cosa ci aveva detto Pompeo riguardo al concerto. Il giorno dopo non andai a scuola, rimasi a casa e chiesi a mio fratello Stefano ( che qualche anno prima aveva finito di suonare la chitarra dopo 2 anni di conservatorio ), se poteva darmi qualche consiglio per aumentare la mia velocità, tecnica e postura con la Bestia (noi la chitarra la chiamavamo così). Per un po' ci stette a pensare perchè era da tanto che non prendeva in mano la chitarra, oramai si era convertito all' elettronica, ma alla fine acconsentì. Mi fece sudare sangue per 6 ore di fila, come facevano con lui al conservatorio, e per tutta la settimana lavorai sulle tecniche che Stefano mi aveva insegnato. Per la mentalità che avevo io a quel tempo, pensai subito di essere diventato un Jimi Hendrix completo. Ne fui così felice che andai fuori sul balcone e urlai :- SONO JIMI HENDRIX!!!!. La risposta non me l' aspettavo però recitava, penso con più voci di coro, caloroso e quasi commovente :- E STI CAZZI!!!. a quel punto rientrai vergognandomi come un cane, e da quel giorno non feci più una cosa del genere. La sera prima di dormire, entrò mia madre dicendomi che i vicini avevano sentito qualcuno urlare dalla nostra parte e riceverne risposta caliente. Mentre lo diceva era piegata dal ridere e sentii dalla stanza accanto mia sorella Francesca, la quale ha una risata che si può udire fino a Saturno, sputare l acua e iniziare a ridere... tutto sommato però non mi pentii dell' azione che compii, anzi non ci pensai per niente. Le giornate si prospettavano ricche ed entusiasmanti. Circa 3 giorni dopo conobbi a scuola una ragazza che era arrivata nella mia scuola il giorno che ero mancato. Si chiamava Giorgia e venne da me a presentarsi chiedendo se poteva presentarsi al corso di musica. Vedevo in lei, non chiedetemi come, una radiosità nel parlare di musica che non avevo mai visto. Le dissi di stare assolutamente tranquilla, avrei parlato con Giovanni, anche perchè la signorina adorava la Batteria. Piano piano arrivavano sempre più ragazzi a chiedermi di questo corso che, evidentemente, aveva riscosso un gran successo. Quel giorno era un po scuro, pioveva leggermente ma l atmosfera fuori era fresca e rilassante, il vento carezzava i capelli e il f profumo della pioggia appena caduta rischiarava le idee e soprattutto, camminare sul vialone che si percorre per arrivare a scuola quel giorno era un piacere. Per me, lo stare in contatto con la natura, con tutte le cose che circondano il nostro essere è un toccasana, diciamo più una rivitalizzazione del corpo e della mente, e dal poco che ho imparato studiando in quella scuola, il contatto tra uomo e natura Deve essere com marito e moglie. Se non si cura, non si ama o non si accudisce una moglie, si rischia di perderla e una volta andate le cose non tornano più indietro.
  
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