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Autore: _fedss    19/07/2013    9 recensioni
"E anche oggi, come da tre anni, non farai da padre a tuo figlio e da marito a tua moglie.
E non farai da partner a me."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Javier Esposito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Infinitamente.
 

 

A Noemi.
Compagna, amica e sorella di una vita.

 

 
 
 
 
Sono io, amico mio, quello che fa a modo suo,
penso che, tra me e te, meglio un pugno che un addio.


Come sai, non ti ho mai detto una parola in più, e ora che non ci sei …
vorrei mi parlassi tu.


 

 
Manca poco.
Una manciata di minuti e arriverà il tanto atteso momento.
Mi sistemo il colletto della camicia con calma, mi gira la testa. Un respiro, due. Devo calmarmi. Poggio lo sguardo sulla poltroncina rosa che ho di fianco a me. Vorrei vedere te, seduto e agitato quanto me. Ma non ci sei.
Sono ormai tre anni che non ci sei.
E mi manchi.
In questo istante, ti saresti alzato e avvicinato a me. Saresti stato tu a sistemare il colletto della mia camicia bianca. Mi avresti aiutato con il nodo della cravatta, pur sapendo di essere più incapace di me. Avresti capito di non essere all’altezza e avresti chiamato in soccorso la tua dolce metà. Lei si che è brava in certe cose. Lei sarebbe corsa in aiuto, con il vostro bambino fra le braccia. Lo avresti preso in braccio tu, guardando estasiato Jenny, mentre avrebbe realizzato un’opera d’arte con le sue mani.
 
Ma tutto questo non può succedere.
Tutto questo, non potrà succedere mai più.
Oggi non sarai al mio matrimonio.
Oggi non sarai il mio testimone di nozze.
Oggi non mi abbraccerai subito dopo la cerimonia.
Oggi non mi tirerai i chicchi di riso dritti nell’occhio, come abbiamo fatto io e te al matrimonio di Castle.
Oggi non farai il discorso durante il ricevimento.
E anche oggi, come da tre anni, non farai da padre a tuo figlio e da marito a tua moglie.
E non farai da partner a me.
 
 

Infinitamente, manchi ma ci sei,
silenziosamente, dentro ai giorni miei.
 
Infinitamente, son sicuro che quando chiudo gli occhi stai ridendo …
Qui con me.

 
Le lacrime cercano di uscire prepotenti. Ma resisto. Non piangerò ancora. Ti ho promesso che la tua morte non avrebbe inciso sul mio lavoro, sul mio carattere … sul mio futuro!
Ma come potrebbe non farlo?
Sei stato mio partner per troppo tempo.
Eri come un fratello. Sei come un fratello.
Ma non sono pronto a lasciarti andare. E non lo sarò mai.
Avrei voluto prendere quella pallottola al posto tuo. Io non avrei dovuto lasciare una moglie, e tantomeno un figlio.
Quando te l’ho detto, mentre eri morente tra le mie braccia, hai trovato le forze per darmi uno schiaffo sulla guancia.
Non pensarlo neanche, Javi,hai detto. Sono contento di averla presa io, lo rifarei ancora. Una cosa sola … forse due. Jenny … e il bambino.
Io annuivo, annuivo ad ogni tua parola. La mia mano era premuta sul tuo petto. Ma sapevo che ci sarebbe stato poco da fare. Lo sapevamo entrambi. E lo stavamo accettando.
Ho sonno.
Dormi, Kevin. Penso sia la cosa giusta da fare.
Hai riso. Sicuro?
Ho smesso di annuire. Non ero sicuro di niente.
Sposa Lanie.
Le tue ultime parole.
E forse, le parole più belle che tu mi abbia detto in tutti gli anni della nostra amicizia.
E adesso, lo sto per fare, Kevin.
Sto per sposare Lanie Parish.
 
 
È andata.
Siamo marito e moglie.
Guardo Castle, mi fa l’occhiolino.
Stringe la mano a sua moglie. Lei è in dolce attesa. Mi fa l’occhiolino anche lei.
Piange.
Oh, Kate …
Accanto a loro c’è Jenny. Lei sorride, invece. Ha un sorriso smagliante.
So perché.
Il desiderio del suo uomo è stato finalmente realizzato. Alla sua destra c’è un bambino. È biondo. E bellissimo.
E identico al padre.
Torno con gli occhi su … mia moglie. È un incanto.
La sua carnagione scura è messa in contrasto con il suo abito bianco.
Le sorrido.
 
Camminiamo per la navata.
Parte un lungo applauso, lei arrossisce, io continuo a sorridere.
Sposto lo sguardo fra i presenti.
La cugina di mia zia, il fidanzato di mia sorella, mia madre, la sorella di mia madre e poi …
 
Eccoti, Kevin Ryan.
Sei impeccabile nel tuo abito grigio.
Mi fai l’okay con la mano, prima di prendere dalla tasca un chicco di riso.
Me lo tiri. Dritto nell’occhio.
Ma non lo sento arrivare.
Ti cerco ancora con lo sguardo.
Ma non ci sei più.
 

E vorrei poterti ancora stringere, dirti solo un’altra volta che …
Ti voglio bene.
 
E fra tutti quanti questi applausi,
spero sempre che il tuo sia per me.

 
 
Infinitamente – Eros Ramazzotti
 
Due paroline.
Il testo non è completo.
Ho usato solo tre strofe che mi servivano.
Adoro questa canzone. Triste, si, ma bellissima.
A presto, spero.
Fede.
 
   
 
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