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Autore: JolietBlues    20/07/2013    0 recensioni
Joliet, una blueswoman in piena regola;
Tayra, la più in gamba batterista dell'Illinois;
Katherine, una studentessa modello;
Andrew, un chitarrista eccelso...
Cosa lega insieme questi quattro ragazzi? la Musica.
Riusciranno a vincere il prestigioso premio del Northernweast Theatre?
Lo scoprirete solo leggendo...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III
 
 
Il Colloquio

 
“Pronto? Sono il signor John Webster, chi parla?” disse la voce dall’altro capo del telefono.
“Ermh, sì… il mio nome è Joliet Lacksome: sarei interessata ad iscrivermi all’audizione per giovani band emergenti.” spiegò Joliet.
“Oh, giusto in tempo, signorina Lacksome! Oggi è l’ultimo giorno per le iscrizioni!”
“Azz!”
“Come, scusi?”
“Oh, eh… volevo dire… Che fortuna!” si corresse Joliet, quasi risentita dell’espressione alquanto scurrile pronunciata poco prima.
“Molto bene, signorina Lacksome…” sovvenne Webster “Qual è il nome della sua band?”
Prima che Joliet potesse rispondere, un’altra voce, quella di Katherine, che stava nervosamente studiando l’ennesimo capitolo di antropologia, esclamò: “Agricoltura Intensiva!”
“Alquanto originale, signorina Lacksome!” sentenziò Webster.
“Ma…” tentò di replicare Joliet.
“Si rechi nel mio ufficio al 529 in Valentine’s Street alle due, con il suo gruppo.”
Webster riagganciò, lasciando Joliet con aria piuttosto basita.
“Allora? Cosa ti han detto?” strepitò Katherine.
“Ma era proprio necessario studiare l’agricoltura intensiva adesso, Katherine?” si stizzì Joliet a denti stretti.
“Sai che domani ho l’interrogazione! Anzi, dovresti studiare anche tu!” replicò Katherine, portando ambedue le mani sui fianchi a mo’ di biasimo.
“Ma che bella notizia dell’ultima ora! AAARGH! Al diavolo questa roba, Katherine! Alle due abbiamo un colloquio che potrebbe cambiare per sempre la nostra vita, lo capisci o no?”
Katherine restò ad osservare il viso paonazzo di Joliet per qualche istante: in fondo aveva ragione. Quell’audizione avrebbe potuto davvero conferire una svolta decisiva al loro progetto.
“Voi che ne pensate, ragazzi?” aggiunse Joliet, rivolgendosi ad Andrew e Tayra.
“Tentar non nuoce, Joliet: lo dici sempre anche tu, no?” disse Tayra.
“Ecco, questi son discorsi per le mie orecchie!”
Joliet si esibì in un goffo balletto di gioia.
“E tu, Andrew?”
“Io ci sto!” esclamò.
Poco prima delle due del pomeriggio, i quattro ragazzi salirono sul primo taxi che videro passare nell’isolato e, dopo un’accesa diatriba fra il conducente e la burbera Joliet, si fecero condurre al 529 di Valentine’s Street alla modica somma di venti dollari.
“Che ladri questi tassisti!” biascicò Joliet, non appena il taxi scomparve dietro l’angolo.
“Avevi intenzione di venire fin qui a piedi, per caso?” domandò Tayra con fare ironico.
“Beh, partendo tre ore prima…”
“Sempre la solita, Joliet!” sospirò Katherine.
Erano appena scoccate le due sull’orologio della torre quando Joliet e il suo gruppo varcarono la soglia del 529 EASTFLAT. Ad attenderli c’era un uomo sulla cinquantina, basso e alquanto in sovrappeso, elegantemente vestito, e con sulla testa un cappello molto simile a quello che indossava Joliet.
“Dev’essere Webster.” sentenziò Joliet con un filo di voce. “Toh, guarda un po’… ha il mio stesso cappello!”
“Oh, benvenuti ragazzi! Io sono John Webster. Accomodatevi pure nel mio studio!”
“Piacere, signor Webster: io sono Joliet Lacksome e loro sono i membri della mia band.”
“Il piacere è mio, entrate entrate!” li esortò l’uomo, facendoli accomodare su delle poltroncine in pelle.
“Ora vi rivolgerò alcune domande, affinché mi sia possibile verificare la vostra idoneità all’audizione.” sentenziò con volto serio il signor Webster.
“Proceda pure!” disse Joliet, incrociando freddamente le braccia.
“Bene, innanzitutto… assumete medicinali?”
“Sì, ma poi li licenziamo!” rispose Joliet senza batter ciglio.
John Webster restò in silenzio per un’interminabile frazione di secondo:
“Mmh, noto che avete un certo senso dell’umorismo!” proruppe con fare poco convinto.
“Grazie!” fece Joliet con frigidi modi.
“La vostra amica è così con tutti?” domandò Webster agli altri membri del gruppo.
“Solo con chi le sta simpatico!” esordì Tayra.
“Oh, okay, okay! Che genere suonate, solitamente?”
“In realtà siamo nati come una cover-band dei Beatles; tuttavia ci stiamo approcciando anche ad altri generi musicali…” spiegò Joliet.
“Interessante! Ad esempio?” chiese Webster.
“Ad esempio i Blues Brothers: a lei piacciono, signor Webster?”
“Oh sì, certo! Quando ero giovane sono stato ad un loro concerto a Winterland!”
A Joliet brillaron gli occhi:
“Lei merita la mia più totale stima!”
Webster sorrise compiaciuto:
“Molto bene ragazzi: vi prego ora di raggiungere l’ingresso e di attendermi lì per qualche minuto.”
Joliet fu quasi sorpresa da quell’affermazione ma eseguì quanto ordinato.
“Cos’è, un modo elegante e raffinato per spedirci dritti a casa?” domandò sommessamente ai suoi amici.
“Mi auguro di no!” disse Tayra.
A quel punto Katherine, che non aveva proferito parola per tutto il tempo, esplose:
“Stiamo soltanto perdendo tempo! Invece di pensare a studiare… E’ ovvio che non ci prenderanno mai per quell’audizione!”
“Congratulazioni ragazzi! Ci vediamo alla gara: mi raccomando, il venti aprile al Northernweast Theatre.”
Il signor Webster era appena comparso alle spalle di Katherine, pronunciando quelle parole con la fierezza di qualcuno che ha appena acquistato un paio di scarpe nuove.
“Oh cavolo! Speriamo che non scappi nessuno da quel teatro!” esclamò Joliet con aria palesemente incredula.
“Perché dovrebbero scappare, signorina Lacksome!” soggiunse Webster “Avete tutti i requisiti giusti per partecipare all’audizione e, perché no, vincerla!”
“Se lo dice lei, ci fidiamo!” sorrise Joliet “E ad ogni modo grazie, grazie davvero! Ci ha dato una grande opportunità!”
Così dicendo, Joliet e gli altri uscirono dall’edificio: non appena fuori, i quattro ragazzi si abbracciarono, quasi in lacrime dalla gioia, per quel loro sogno che stava per realizzarsi.
“C’è ancora un problema…” la voce seria di Andrew interruppe l’idilliaco momento “Quale canzone presenteremo all’audizione?”
  
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