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Autore: whitedeer    20/07/2013    1 recensioni
A steps of love è una raccolta di tre capitoli extra che parlano della terza ed ultima coppia dei personaggi secondari di Falling in love: Scarlett e Mario.
Tratto dal capitolo 1:
Riuscito nel suo intendo, ovvero farla sorridere almeno per un’ultima volta prima di voltarsi e andare via, Mario la lasciò lì e senza voltarsi si avviò verso casa sua. Le sarebbe mancata quella ragazzina che più volte gli aveva fatto battere il cuore come se fosse un uomo totalmente innamorato. Perché partendo non lasciava solo la sua migliore amica, la sua aiutante nei complotti.. lì lasciava lei, Scarlett e con lei qualcosa di molto più importante.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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A sterps of love - Cap. 1

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Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.                            

                                                  Capitolo 1

<< Ehi piedi d’anatra, sei troppo lenta a correre! >> 
Scarlett una bambina con poco più di dieci anni, sapeva che non era veloce a correre, non lo era mai stata. Per questo motivo quando le chiedevano se voleva partecipare a qualche gara scolastica rifiutava sempre. Lo sapeva, non c’era bisogno che il suo vicino di casa, un ragazzino dai capelli biondo cenere con gli occhi sul verde scuro, glielo ricordasse sempre ogni volta che tornavano a casa dopo aver finito le lezioni scolastiche.
Roteando gli occhi cercò di accelerare ma non c’era nulla da fare. Quel marmocchio spavaldo come lo chiama lei, poco più grandi di lei con l’età, era più veloce e agile in tutti i sensi.
Quando arrivò sotto il cancelletto di casa sua, Scarlett si piegò sulle ginocchia e prese quanta più aria possibile cercando di far tornare il suo respiro normale. Quando si ricompose, alzò lo sguardo e lo vide proprio lì. Sul cancello di casa sua, appoggiato con la schiena alla ringhiera, braccia incrociate al petto, gambe incrociate e il suo solito ghigno da spavaldo. Non aveva affatto l’aria di aver corso, anzi sembrava fosse appena uscito da casa.
<< Ma come fai!? >> sbuffò Scarlett incrociando le braccia al petto per non urlare ai quattro venti che lo odiava quando faceva così.
<< Mi alleno! E poi a me piace correre. >> fece spallucce il ragazzo scostandosi dal cancello per lasciarla entrare. Scarlett fece una piccola smorfia e lo superò senza dire altro.
<< Ci vediamo oggi pomeriggio anatroccolo? >> beffeggiò il ragazzino ridacchiando.
<< Non oggi marmocchio. >> fece la linguaccia lei indietreggiando verso la porta di casa sua. Il ragazzo di fronte a lei la guardò triste e chiese il motivo e lei gli rispose: << Ho danza oggi pomeriggio, devo allenarmi per il saggio.. >> fece spallucce la ragazza con un mezzo sorriso.
Il ragazzo le sorrise dolcemente come solo lui sapeva fare e con un cenno di capo si allontanò in direzione di casa sua poco più distante da quella della compagna.
Scarlett entrò in casa senza troppi preamboli e quando si chiuse la porta alle spalle, il suo cuore prese a martellarle in petto forte. Le succedeva sempre quando lo salutava. All’inizio non ci pensava e incolpava il fatto che lo odiasse per il suo comportamento. Poi le guance diventavano sempre più rosse pensando al suo sorriso e dovette ammettere a se stessa che la verità era un’altra. Si era presa una cotta per il suo vicino di casa, e il suo migliore amico dai tempi dell’asilo!

Mario percorse l’ultimo tratto di strada correndo e tenendo ben stretto il suo skateboard sotto braccio poiché quella parte di strada era brecciata  e le ruote si sarebbero potute rompere. Percorreva spesso quella strada e arrivò a quello che da fuori poteva sembrare un comune capannone, in realtà però dentro vi era un vero e proprio istituto di danza classica.
C’erano alcuni scatoloni appoggiati al muro, lui era alto ma quelli gli furono utili per alzarsi ancora di più e porsi verso la finestra che dava dentro la sala da ballo dove Scarlett si allenava quasi tutti i pomeriggi.
Era un posto isolato lì nessuno poteva vederlo, nessuno avrebbe mai visto che stava spiando Scarlett mentre si allenava, neanche la ragazza stessa.
La finestra era semiaperta e con una leggera spinta riuscì ad aprirla maggiormente e quindi anche a sentire cosa dicessero nella sala. Come ogni pomeriggio che Scarlett si allenava, con lei c’erano altre tre ragazze e l’insegnante di danza. La signora Wood. Una vecchia megera scorbutica e acida, magra come uno stecchino e dai capelli grigio-bianco che raccoglieva sempre in uno chignon perfetto, impeccabile.
Non gli aveva fatto nulla di cattivo quella vecchia, ma a Mario non piaceva e basta. 
<< Scarlett stiamo lavorando da un’ora su questi passi e tu sbagli ogni santissima volta!! >> gridò la signora Wood alla ragazza che si accasciò a terra per la stanchezza. Ma nonostante tutto, la vecchia non cercò di aiutarla ad alzare, anzi continuò a rimproverarla.
<< All’inizio pensavo fosse colpa del tuo compagno. Ma Michael non sbaglia i passi, sei tu che sei un nulla facente!! >> E portandosi due dita alla congiuntura del naso, chiuse gli occhi e si massaggiò.
<< Ragazze per oggi abbiamo finito. Potete andare. Alla prossima settima! >> parlò la vecchia alle ragazze poi rivolse uno sguardo a Scarlett e aggiunse: << E tu.. ti conviene allenarti duro se vuoi avere il ruolo di protagonista nel balletto. >> 
Le ragazze e la signora Wood uscirono dall’istituto dopo pochi minuti, Scarlett invece si accasciò a terra e chiuse gli occhi.
Entrambi i ragazzi conoscevano Nicolas, il signore anziano che aveva il compito di chiudere l’istituto quando tutti se ne fossero andati perciò i due ragazzi non avevano timore a rimanere chiusi dentro. Mario entrò nell’istituto e dopo essersi scambiato uno sguardo con Nicolas, si avvicinò verso la sala dov’era Scarlett. Qualche passo prima di entrare Mario udì una musica soft provenire dalla sala e sbirciando vide Scarlett riscaldare i muscoli prima di iniziare a riprendere l’allenamento. Mario la vedeva ogni sera rimanere e continuare ad allenarsi da sola ma non era mai entrato fin nella sala insieme a lei.
Quando Scarlett alzò lo sguardo verso lo specchio di fronte a lei, vide alle sue spalle una figura che conosceva bene. Era Mario.
Si alzò di scatto e si ritrovarono faccia a faccia.
<< Ehi. >> salutò la ragazza mentre il cuore le martellava forte in petto, lui le sorrise senza dire una parola e prima di aggiungere altro Scarlett abbassò il volume della musica.
<< Che.. cosa ci fai qui? >> domandò Scarlett incontrando i suoi occhi. Si stava agitando per nulla. Datti una calmata Scarlett!! 
<< Ti stavo guardando. In realtà lo faccio ogni pomeriggio quando ti alleni. Da lì. >> indicò lui la finestra da dove la guardava.
Scarlett si fece paonazza per l’imbarazzo e non poté credere a quello che aveva udito. Come poteva dirle che la spiava ogni volta che lei si allenava? 
<< Grazie tante. Adesso non riuscirò più a concludere molto sapendo che tu mi spii! >> borbottò la ragazza accigliata.
Lui rise fragorosamente e si avvicinò a lei posando lo skateboard ai suoi piedi. Scarlett rimase dov’era osservandolo.
<< Sta tranquilla anatroccolo, questo è l’ultimo pomeriggio che ti guardo. >>
<< Perché dici questo? >> 
<< Perché i miei si vogliono trasferire a Las Vegas, parto tra qualche giorno.. >> La voce di Mario si abbassò quasi in un sussurro per la tristezza di quelle parole. 
<< Quindi non verrai a vedere il saggio questo sabato? >> deglutì Scarlett sperando in cuor suo che la risposta non fosse negativa. Perché Mario c’era sempre stata per lei durante i saggi. Lei era così agitata che non riusciva a calmarsi e solo Mario, solo lui, era in grado di farla ridere e non pensare a nient’altro che a dare il meglio sul palco.
<< Certo che ci sarò, non posso mancarmi una tua caduta davanti a tutte quelle persone! >> ridacchiò il ragazzo e anche lei sorrise dandogli una leggera spinta sulla spalla. Ma c’era comunque tristezza nell’aria per quella notizia inaspettata e Mario se ne accorse, così decise di cambiare  argomento.
<< Allora anatroccolo, come mai quella vecchia megera urlava tanto prima? >> 
<< Perché sbaglio un passaggio.. >>.
<< Quale? Forse posso aiutarti! >> disse serio lui.
<< Ma tu odio la danza classica! >> parlò Scarlett sorpresa quando Mario si offrì di aiutarla.
<< E la odio ancora, credimi. E’ roba da femminucce, ma per te questa volta farò un’eccezione. >> sorrise il ragazzo portando le mani ai fianchi.
<< D’accordo. >>
<< Allora dimmi cosa devo fare. >> cominciò serio. Era così sicuro di potercela fare che Scarlett stava quasi per ridere, divertita per quella scena.
<< Tu non devi fare granché. Devi solo prendermi e sollevarmi in aria senza farmi cadere. >> aggiunse lei con nonchalance e Mario sbatté più volte le palpebre sorpreso e aggiunse: << Roba di niente in pratica! >>
Scarlett rise e dopo qualche piccolo stiramento di muscoli, lei gli spiegò dove avrebbe dovuto afferrarla per alzarla.
Ci voleva una piccola corsetta prima che la afferrasse e più volte poco prima che Mario la prendesse, lui urlava STOP-STOP perché non era sicuro di potercela fare. Ci volle qualche minuto, poi finalmente, Mario riuscì a sollevarla del tutto e Scarlett stupita di non aver perso l’equilibrio per quei pochissimi secondi sorrise e aggiunse: << Ci siamo riusci.. >> Ma la frase si bloccò a mezz’aria perché Mario perse le forze e la lasciò cadere sul suo corpo.  Così entrambi si ritrovarono sdraiati sul pavimento a ridere. Lui sotto e lei sopra. 
Certo Mario non era pratico, non era allenato a sollevare in aria ragazze per un determinato tempo, ma sapeva che ci sarebbero riuscito. Era un ragazzino per nulla minuto e fragile, anzi tutto il contrario, era leggermente più alto di lei e anche con quei pochi muscoli che si stavano sviluppando, era comunque un ragazzo forte. << Io lo sapevo!! >> rise la ragazza.
<< Cosa? Che ti avrei fatto cadere? >> rise anche lui tenendola stretta a sé.
Senza dargli retta Scarlett continuò la frase e aggiunse: << Michael non riesce a tenermi è troppo fragile! Tu sei riuscito a tenermi per sette secondi esatti.. ma siamo caduti perché anche tu sei fragile. >> sorrise divertita la ragazza guardandolo diritto negli occhi. 
<< Beh sono contento per te anatroccolo, ma io .. non sono fragile! >> spiegò il ragazzo facendole il solletico.
<< Ok. Ok. Hai ragione non sei fragile.. >> rise lei scostandosi dal ragazzo per allontanarsi e poi aggiunse: << .. sei una pappa-molla! >> e iniziando a correre sapendo che lui prima o poi l’avrebbe acchiappata, afferrò il suo zaino e uscì dall’istituto salutando Nicolas in fretta.
Quando arrivarono sotto casa di Scarlett i due ragazzi stavano ancora sorridendo, anche se avevano il fiato corto. Ma quel momento di felicità durò poco. Scarlett stirò le labbra e abbassò lo sguardo ripensando al fatto che il suo migliore amico di sempre, la sua spalla, se ne sarebbe andato. 
<< Ehi piccolina, non fare così! >> la consolò Mario prendendole il mento con due dita per incontrare il suo sguardo. << Sai che torno a trovarti per le vacanze. Mi vedrai ancora in giro a darti fastidio.. >> ammiccò il ragazzo e riuscì a strapparle un sorriso, anche se una piccola lacrima rigò il volto di Scarlett.
Mario la strinse a sé e lei nascose il volto nel suo petto, lasciando che le lacrime continuassero a scendere silenziose e bagnandogli la maglietta.
<< Mi mancherai, spavaldo che non sei altro! Ti vorrò sempre bene! >> disse Scarlett tirandogli un piccolo pugno sul petto mentre cercava di fermare quelle lacrime che scendevano imperterrite.
<< Anche tu mi mancherai, piccolina. Ti vorrò sempre bene anch’io. >> concluse Mario lasciandole un bacio sulla fronte prima di allontanarsi da lei e asciugarle le lacrime con i pollici. Più la chiamava “piccolina” e più lei non riusciva a lasciarlo andare. Non era la prima volta che la chiamava così anzi, lo diceva spesso soprattutto quand’era triste e sapeva che la faceva arrabbiare quel nomignolo perché lei odiava essere chiamata piccolina.
<< Dai anatroccolo! Lo sai che questo non è un addio! Ci rincontreremo.. magari a Las Vegas e quando mi rincontrerai sarà come rivedere il tuo incubo peggiore! >> ammiccò divertito il ragazzo tornando quello di sempre e cercando di farla ridere per un’ultima volta.
O il migliore.. pensò Scarlett sorridendo. E quando ti rincontrerò sarà come vedere un anatroccolo sbocciato in un magnifico cigno ed è allora che mi metterò in mostra sperando una buona volta che i tuoi occhi mi guardino come guardi le altre ragazze che consideri più mature per stare con un quindicenne! 
Riuscito nel suo intendo, ovvero farla sorridere almeno per un’ultima volta prima di voltarsi e andare via, Mario la lasciò lì e senza voltarsi si avviò verso casa sua. Le sarebbe mancata quella ragazzina che più volte gli aveva fatto battere il cuore come se fosse un uomo totalmente innamorato. Perché partendo non lasciava solo la sua migliore amica, la sua aiutante nei complotti.. lì lasciava lei, Scarlett e con lei qualcosa di molto più importante.

 

Era a Las Vegas ormai da qualche giorno. Scarlett aveva lasciato Londra quasi a malincuore, ma doveva partire per imparare ancora di più. Aveva abbandonato la danza classica quando aveva dodici anni, continuava a ballarla certo ma adesso si dedicava anche ad altri balli come quelli di coppia, balli di gruppo. Il suo sogno era aprire una scuola di danza tutta sua, magari a Londra, dov’era cresciuta e per farlo voleva conoscere tutti i generi di ballo possibili. Era partita per Las Vegas oltre che alla sua scuola di ballo anche con una delle sue amiche più strette che aveva conosciuto iniziando a ballare balli lisci, come il tango, quello che le piaceva di più tra tutti. Diane era la sua compagna e insieme frequentavano lo stesso corso di balli lisci mentre il suo fedele compagno dai tempi della danza classica era sempre lui. Michael. Il ragazzo che alla fine quel sabato sera di moltissimi anni prima, al saggio di danza classica, per fortuna l’aveva afferrata bene senza farla cadere, anche se la presa non era stata delle migliori. Con il tempo aveva imparato ad avere una presa forte e adesso riusciva a sollevarla con molta facilità. 
Si trovavano nella sala da ballo per i  soliti allenamenti in tutto erano tre coppie che si allenavano quel pomeriggio. Lei e Michael, Diane e Simon e un’altra coppia più anziana rispetto a loro.  Stavano facendo i loro riscaldamenti quotidiani con della musica come sottofondo quando Diane parlò: << Non l’hai ancora visto? >> 
<< Chi? >> sollevò il capo Scarlett non capendo cosa volesse dire l’amica.
<< Come chi? Il ragazzo che ti ha abbandonato il giorno del saggio di fine anno quando avevi dieci anni! >> alzò un po’ la voce Diane rimproverandola quasi.
Si stava riferendo al suo migliore amico, alla sua spalla, il suo aiutante. Lui che la faceva sempre ridere quand’era nervosa e quando era triste. Mario.
Scarlett distolse lo sguardo da Diane che la osservava attentamente e scosse il capo in segno negativo, con un’espressione cupa in volto. 
Non aveva più sue notizie da anni ormai. Erano riusciti a mantenersi in contatto per quasi due anni e poi tutto si era interrotto. Il fuso orario e i chilometri di mare che li separavano, rendevano la comunicazione impossibile. Riuscivano a sentirsi solo durante le feste, ma anche quello durò  poco.
Non sapeva perché non si era presentato al saggio quel sabato sera di dodici anni prima. Glielo aveva promesso. Il loro era un rituale, lui riusciva a superare la sicurezza con una scusa e si presentava dietro le quinte per rassicurarla ma quella sera non si presentò. Era andato tutto liscio come sempre ma avrebbe voluto comunque il suo appoggio.. e lui non si era presentato.
<< Sì beh, ormai fa parte del passato. Non ci sentiamo da tantissimi anni. Non so se abita ancora a Las Vegas o si è trasferito da qualche altra parte, non so che lavoro fa.. non so nulla di lui! >> parlò Scarlett assumendo un tono serio e deciso ma sapeva di non esserci riuscita perché Diane le rivolse un sorriso rassicurante. 
Fortuna che quel momento terminò lì. La coppia di anziani decisi a ballare  aprirono le danze e così Scarlett si avvicinò a Michael e iniziarono ad allenarsi sulle note di un tango argentino.

 

<< Siamo davvero felici di averla qui signor Stevens. >> Si presentò una signora sulla cinquantina stringendogli la mano. Era arrivato a Las Vegas qualche ora prima per una questione di lavoro. Era tornato nella città dove si era trasferito da ragazzino. Era diventato un fotografo famoso, lavorava a Londra e pubblicava le sue foto sulle migliori riviste e sui migliori siti del mondo. Viaggiava spesso ma dopo essere tornato a vivere a Londra, dov’era cresciuto da bambino, non aveva più messo piede a Las Vegas. Adesso era lì e ci sarebbe rimasto  per ben due mesi e mezzo. Oltre a vagare per la città immortalando tutta la sua bellezza in ogni singolo scatto, Mario avrebbe dovuto anche lavorare per una scuola di ballo e scattare alcune foto per pubblicizzare la scuola.
<< Avete una scuola molto grande. >> costatò Mario girando per i corridoi e osservando le singole aree di ballo.
<< Oh sì, ma contiamo su di lei per delle ottime fotografie. >> ammiccò la donna conducendolo in altre stanze poi aggiunse: << Ora le mostro i ragazzi che principalmente deve fotografare. Sono ottimi ballerini, i più bravi direi, molti ragazzini in questo istituto li ammirano e vorrebbero diventare come loro.. hanno la loro popolarità anche al di fuori della scuola e scattando principalmente foto a loro, che poi pubblicheremo sulla nostra pagina .. beh forse l’anno prossimo le iscrizioni aumenteranno. >> annuì decisa la donna portandolo verso le ultime stanze.
<< In questo momento si stanno allenando ma penso che riusciremo a rubarli qualche minuto per le presentazioni. >> disse la donna avvicinandosi alla porta dove proveniva un suono quasi melodioso. Mario annuì e aspettò che la donna aprì la porta e finalmente vi entrarono.
Le tre coppie che erano nella stanza non lo notarono erano presi nel loro ballo, ma la prima figura che fu evidente del ragazzo fu una. 
Gli rivolgeva le spalle ed era di fronte al suo compagno di ballo. 
<< Cosa stanno ballando? >> domandò con un sussurro Mario alla donna.
<< È un tango argentino.. >>
I due ragazzi che stavano ballando poco prima si avvicinarono all’angolo per lasciare lo spazio all’ultima coppia. Mario li osservava affascinato dai movimenti leggiadri dei due ragazzi. Lui non ne capiva molto di danza pur avendo frequentato per qualche anno balli di coppia, anche se controvoglia sotto costrizione della madre che tanto ci teneva, e per quel poco che aveva fatto, capì che i due ragazzi che aveva di fronte erano dei veri professionisti. L’avevano nel sangue quel ballo, il ritmo, la musica, tutto. I movimenti della donna erano così sensuali che gli rizzarono i peli dietro la nuca e anche qualcos’altro in quel momento. Ondeggiava quei fianchi vicino al ventre del ragazzo che solo una fidanzata poteva fare vicino al suo compagno. Così come le mani del ragazzo percorsero il suo corpo con tanta sensualità che l’aria intorno a Mario si stava surriscaldando. Era tutto così sensuale che a ogni singolo momento gli veniva voglia di prendere la macchina fotografica e immortalare la scena. 
E anche l’ultima coppia finì di ballare e ancora un po’ ansante la ragazza si avvicinò allo stereo e abbassò la musica. 
Scarlett voltandosi vide chi stava disturbando il loro allenamento e i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo che gli era di fronte e spalancò la bocca non credendo a ciò che stava vedendo.
La reazione del ragazzo fu la medesima. 
Entrambi non potevano credere a quello che stavano vedendo e a chi avevano l’uno di fronte l’altro.
<< Ragazzi siete magnifici come sempre! >> batté euforica le  mani la donna che era al fianco di Mario. La donna raggiunse le altre coppie per congratularsi ma i due ragazzi rimasero lì dov’erano a fissarsi senza dire neanche una parola.
<< Tu? >> fiatò Scarlett con gli occhi che le brillavano.
Per Mario fu un bene che a parlare fosse lei per prima perché non sapeva davvero che cosa dire, come comportarsi. Lo avrebbe abbracciato per la felicità o gli avrebbe tirato un grosso pugno in faccia per non essersi presentato al saggio dodici anni prima?
Decisamente la seconda, pensò Mario triste sapendo in cuor suo che se lo meritava.
<< Bene ragazzi prima che ve ne andiate volevo solo informarvi che il signor Stevens rimarrà qui con noi per qualche giorno per scattarvi delle foto che verranno pubblicate sulla nostra pagina per pubblicizzare la scuola. Voi continuerete ad allenarvi come sempre solo che da domani in poi avrete anche il signor Stevens che vi terrà compagnia. >> 
Il tuo incubo peggiore.. pensò Scarlett con un sorriso amaro. Le aveva lasciato quasi una sentenza quella sera.Congratulazioni Mario sei riuscito nel tuo intento! 
<< Bene ragazzi ora siete liberi di ritirarvi. Con lei Signor Stevens per oggi abbiamo finito, può iniziare il suo lavoro domani pomeriggio alle tre in punto. >> 
Mario annuì sorridente facendo capire alla donna che aveva afferrato. Tutti i ragazzi che erano nella sala uscirono mentre Scarlett stava ancora finendo di prendere le sue cose. Quando tutti uscirono Mario chiuse la porta alle sue spalle e si voltò verso la ragazza.
<< Ciao anatroccolo. >> parlò lui con quel tono che a Scarlett vennero i brividi sulla pelle. Non lo pronunciò affatto come un insulto o con sfacciataggine come faceva sempre da piccolo quando la chiamava in quel modo. In quel momento il suo tono era dolce e melodioso con una voce profonda.
<< Solo perché da piccola ho interpretato il brutto anatroccolo a scuola, questo non significa che tu debba chiamarmi ancora così! >> sbuffò Scarlett voltandosi verso il ragazzo. 
<< Ti da fastidio? >> domandò lui alzando le sopracciglia sorridente.
<< Beh.. sì. >> annuì Scarlett seria incrociando le braccia al petto.
<< D’accordo, non ti chiamo più così. Promesso.. 
piccolina. >> sorrise lui pronunciando l’altro nomignolo che tanto le dava sui nervi.
Scarlett roteò gli occhi esasperata. Non era cambiato affatto, il solito marmocchio spavaldo che aveva conosciuto anni prima se lo ritrovava adesso, solo più altro, più muscoloso e più.. affascinante.
Scarlett scosse il capo per quello che aveva pensato e iniziò a camminare per uscire dalla stanza ma quando arrivò vicino a lui, intenta a superarlo, Mario le afferrò il braccio e la bloccò, posizionandosi dietro di lei.
<< Ehi perché fai così? Non mi dirai che sei arrabbiata con me perché non mi sono presentato a quel saggio? >> chiese il ragazzo curioso afferrandole i fianchi con entrambe le mani. 
Non la riconosceva affatto. Il volto era quello di sempre, ma il corpo della ragazza era totalmente cambiato, pieno di curve e forme. Aveva un top a bretelle larghe e una culottes per danzare che lasciava intravedere tutte le curve dei glutei. Era una bomba sexy e inoltre vederla ballare in quel modo così sensuale lo aveva eccitato da morire.
Scarlett si voltò di scatto con gli occhi lucidi e uno sguardo arrabbiato.
<< Me lo avevi promesso! >> disse puntandogli l’indice contro il petto minacciosa.
<< E’ vero.. ma i miei non mi lasciavano venire, il giorno dopo sarei dovuto partire subito e non avevo via libera. >> mentì Mario. In realtà poteva andare al saggio, i suoi genitori sapevano quand’era importante la sua presenza per Scarlett ma lui aveva deciso di non andarci perché quella sarebbe stata l’ultima sera che l’avrebbe vista e sapeva che vedendola non sarebbe più voluto partire.
<< Ormai è passato.. sono qui adesso e ci resterò per un bel po’ di tempo. >> ammiccò il ragazzo prendendole il volto con le mani, lei sorrise imbarazzata e quindi lui continuò: << Perché non ceniamo insieme stasera, come ai vecchi tempi, parliamo di tutti questi anni e di cosa c’è capitato di tanto imbarazzante.. ci stai? >> 
Scarlett annuì sorridente e poi disse divertita: << Proprio il mio incubo peggiore. >> 
Mario rise fragorosamente e aggiunse: << Te l’avevo promesso che ci saremmo incontrati a Las Vegas prima o poi. >> ammiccò lui stringendola a sé e circondandole una vita con braccio.
Quello che Scarlett si domandava era.. si sarebbe presentata all’invito di Mario?

 

NOTE FINALI
Buon pomeriggio ragazze :D eccomi tornata anche con l’ultima mini storia dei personaggi secondari di Falling in love! :D Scarlett e Mario ^^
Per i due ragazzuoli avevo in mente di fare qualcosa di diverso non il solito primo incontro che ti cambia la vita, ma qualcosa che legasse i due ragazzi da sempre e quindi mi è venuta in mente l’idea di farli migliori amici da sempre anche se poi come capita alcune volte uno dei due parte e le comunicazioni vengono troncate.. ma per Scarlett e Mario non è finita qui ;D spero di avervi incuriosite almeno un po’  e per chi vorrà lasciarmi il suo pensiero io sono sempre a disposizione, se vi va ovvio ;) 
Grazie in anticipo a tutte le ragazze che leggeranno la storia e a chi lascerà una piccola recensione ^^ vi mando un bacio
Betta <3

   
 
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