Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: shadyrules    21/07/2013    7 recensioni
«La vera amicizia non dovrebbe mai nascondere ciò che pensa.»
Questo è ciò che capirà Samantha, una sedicenne pronta ad affrontare molti ostacoli e a scoprire il vero valore dell'amicizia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


-"Guarda là che fighe!"- disse mio fratello con tono spiritoso, non appena intravide Mandy e le sue amiche.
Io mi limitavo a camminare tranquillamente per i corridoi, non pensavo a nessuno, se non agli amici che avrei potuto avere. 
Era suonata la prima campanella. Io mi ero persa nel vuoto, non conoscevo perfettamente le aule, anche se in ogni piano c'era una mappa della scuola che aiutava i novellini come me ad avviarsi nella rispettiva aula. Io ed Andrew eravamo nella stessa aula, ci mancherebbe solo che ci dividessero fin dal primo giorno.
Premetto che non sono brava a fare amicizia e quindi avere fin da subito qualcuno che conosci al tuo fianco è meraviglioso.
Non appena entrammo, il professor di matematica ci presentò alla classe. Tutte le ragazze fissavano mio fratello. Sentivo Mandy sussurrare alle sue amiche "Secondo voi è bravo a letto?", "Guarda là che figo" e altre cose che non son riuscita a capire. Sinceramente me l'aspettavo da una come lei, perchè se una ragazza si veste così uno dei primi pensieri che ti vengono in mente sono questi.
Dopo un po' vidi il viso di Mandy pieno di gelosia e probabilmente anche di rabbia nei miei confronti. Era perchè Matthew, il suo ragazzo, mi guardava sorridendo. Aveva un sorriso bellissimo, era alto, coi capelli castani e con un'espressione a dir poco incantevole, ma non volevo avere rivali fin dal primo giorno e quindi mi limitavo a non fissarlo e a sorridere a tutti come se non fosse successo niente.
Dopo un'ora di matematica, ecco che arriva il cambio di lezione.
Dovevamo far italiano. La professoressa aveva ritardato per cinque minuti per prendersi un caffè all'entrata. Giuro. Quelli furono i cinque minuti più lunghi della mia vita. Tra le ragazze sembrava una gara a chi conquistava mio fratello. Avevo paura che se lo potessero portare via, lasciandomi definitivamente sola.
Forse mi sbagliavo. Quando iniziò l'intervallo, Mandy e le sue amiche si avvicinarono a me con un'aria apparentemente simpatica.
-"Quindi tu sei quella nuova? Sammy, giusto?"- mi disse Mandy, sorridendomi.
-"Preferisco Samantha, grazie"- le risposi con tono serio e soprattutto timido.
Mandy mi guardò male. Ma poi continuò a sorridere. -"Pazienza, preferisco Sammy."- mi disse, prendendomi a braccetto e portandomi a fare un giro turistico della scuola.
-"Tu sei nuova qui e noi non vogliamo che tu scelga la compagnia sbagliata."- mi disse Mandy guardandomi dritta negli occhi, mentre le sue due amiche annuivano seguendo il discorso.
-"Allora"- continuò guardando le MCV -"Quelle due sono ragazze da non frequentare. Sono così strane"-. In quel momento le stavo guardando anch'io, mentre loro fissavano noi. Sembrava che mi dicessero "Non diventare come loro, non sono buone compagnie". Io sinceramente non sapevo se credere a Mandy o a loro. Sapevo che questa cosa non sarebbe finita bene, perciò facevo il possibile per non farmi condizionare da entrambi i gruppi.
Io ho paura di cambiare, specialmente di cambiare per gli altri. Perchè se cambi per te stessa, riesci a riconoscerti, mentre se cambi per gli altri, non sai veramente cosa stai facendo e non sai se quel che stai facendo ti fa bene o male.
Mentre fissavo Julia e Rose, Mandy cambiò direzione facendomi girare di soppiatto.
-"Continuiamo il nostro giro turistico"- disse, facendomi vedere il resto delle aule e dei laboratori.
Arrivò la pausa pranzo e lì sì che avrei potuto conoscere perfettamente le classi sociali di questa scuola. Ovviamente di andai con il gruppo dei popolari, erano gli unici amici che fin'ora avevo e sapevo che con loro avrei potuto conoscere un po' di persone.
-"Questi sono i nostri tavoli, vieni a mangiare con noi? Oh, certo che vieni, Sammy!"- mi disse Lucinda trascinandomi in due tavoloni accanto alla finestra. Nel primo vi erano seduti gli atleti, nell'altro c'eravamo io, Mandy, Lindsay, Lucina, Matthew e Josh, il migliore amico di Matt.
Mi piaceva chiamare Matthew con quel diminutivo, era il mio primo giorno di scuola ed eravamo già amici. Era a dir poco magnifico.
Mio fratello invece era lì, isolato e mi sembrava orribile lasciarlo là così, tanto che chiesi a Mandy se poteva pranzare con noi. Lindsay senza esitare rispose al posto dell'amica dicendo di sì. Così andai a chiamare mio fratello.
Le ragazze non facevano che fissarlo, tanto che invitarono entrambi alla festa di compleanno di Mandy, sabato alle undici di sera.
Ricapitolando, dall'altra parte della mensa, c'era un altro tavolone. Lì c'erano sedute Julia, Rose e dei loro amici: Jess, una ragazza di colore con un carattere molto forte e Rick, un ragazzo fisicamente simile a me, con i capelli color rosso naturale e gli occhi verdi. Credevo di aver trovato il mio clone, finchè non lo fidi giocare con l'hamburger. Era un idiota.

Finita la scuola tornammo a casa.
Durante l'ora di cena, nostra madre e Paul ci chiesero com'era andata la nostra giornata. Destiny era molto felice del suo primo giorno di scuola. Ci aveva raccontato tutto nei minimi particolari.
-"Questa scuola è bellissima! Ho già tanti amici e sono tutti simpatici!"- lo urlò per tutta la casa allegramente.
-"E i professori? Come sono i professori?"- le chiese nostra madre vedendola felice.
-"Simpatici sì, ma a me non importano!"- rispose Destiny ridacchiando.
Poi nostra madre voltò lo sguardo verso di noi. -"E invece a voi? Com'è andata?"- ci chiese.
-"Oh bene, abbiamo già trovato la nostra compagnia e.."- non feci tempo di finire la frase che Andrew mi parlò sopra.
-"Ehi ma', sabato possiamo andare a una festa? Ci vanno tutti quelli fighi"- chiese a mia madre, parlando con la bocca piena.
-"Dov'è?"- gli chiese mia madre con un'aria affaticata.
-"A casa di un'amica, dai possiamo?"- chiese mio fratello, costringendo mia madre a dirgli di sì.
Solo che mia madre obbiettò. Una volta saputo l'orario pensò che non era appropriato mandarci ad una festa.
Finita la cena, io ed Andrew andammo nella mia stanza.
-"Che cosa ci fai qui? Ti sei dimenticato che noi adesso viviamo in stanze separate?"- dissi a mio fratello, cercando di farlo uscire dalla mia camera.
-"Ti va di collaborare per una buona volta?"- mi rispose.
-"Di che cosa stai parlando? Lo sai che non possiamo andare a quella festa."- gli dissi.
-"E invece ci andremo."- rispose a sua volta lui.
-"E come?"- gli chiesi, iniziando a interessarmi al discorso.
Andrew mi guardò. Anch'io lo stavo fissando negli occhi. Avevamo un sorriso maligno, tutti noi pensavamo alla stessa cosa. Così mi rispose sorridendo. -"Non lo so, ma ci andremo. In un modo o nell'altro"-.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: shadyrules