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Autore: TheWhiteRose    21/07/2013    5 recensioni
In questa confusione totale l'unica cosa che ricordo è che mi sono divertita e lui era con me.
Il mio sguardo resta fisso su di lui, sul suo naso, sulla sua bocca. Vorrei poterlo baciare ancora una volta ma non so se lui lo vorrebbe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caldo. Sento molto caldo.

Non riesco ad aprire gli occhi, tutto è ovattato e confuso.

Ricordo tanto alcol e tanto divertimento. Mi sono divertita come non mai ieri notte.

Sono un un morbido letto e un corpo giace appiccicato al mio.

A fatica apro gli occhi e subito vengo accecata dalla luce del sole che filtra tra le finestre.

In questa confusione totale l'unica cosa che ricordo è che mi sono divertita e lui era con me.

Il mio sguardo resta fisso su di lui, sul suo naso, sulla sua bocca. Vorrei poterlo baciare ancora una volta ma non so se lui lo vorrebbe. Non so se per lui tutto questo ha significato qualcosa o se si è trattata di una sveltina, se sono stata l'ennesima donna di una notte.

Improvvisamente mi faccio triste. Ieri notte non avevo pensato a quest'ipotesi. Ieri notte per me esistevamo solo noi due. Un'unica cosa.

 

“Che ne dici? Festeggiamo con una birretta?”- mi dici alla fine delle riprese. Mi ero ripromessa che mai e poi mai sarei andata a casa tua dopo il lavoro, perchè ultimamente non riuscivo più a controllarmi e sapevo, che non sarei riuscita a fermarmi.

“Scusa Nath. Questa sera non posso.”- ti rispondo abbassando lo sguardo.

“E dai non farti pregare! Non ci siamo visti tutta l'estate e la prossima girerai di nuovo col Polish e non ci vedremo.”- rispondi triste.

“Che c'è Fillion? Geloso?”- ti rispondo ridendo ed entrando nel mio camerino, ma mi afferri un braccio e mi costringi a voltarmi.

Sei serio. Non ti ho mai visto così serio.

“Di te? Always.”

Resto a bocca aperta. Non so cosa dire, non oso muovermi.

“Ti prego.”- dici ancora.

Sospiro. Se per te è così importante verrò.

“Ho un impegno prima, ma va bene. Ci vediamo da te questa sera.” -

 

Sono arrivata da te alle 11 passate, purtroppo fra traffico e il mio impegno precedente non sono riuscita ad arrivare prima.

Ho il sacchetto delle birre in mano anche se probabilmente ti sei addormentato.

Busso e tu apri la porta scioccato di vedermi a quell'ora.

“Scusami, non sono riuscita ad arrivare prima.”-

“L'importante è che tu sia qui.”- dici sorridendo e facendomi entrare.

Mi fai accomodare nel divano mentre apri le due birre che ho portato.

“A noi!”- dici facendo un brindisi.

Sorrido e bevo un sorso di birra.

Mi tengo a distanza da te, poichè so che se solo tu mi sfiorassi io impazzirei. In questi mesi sono partita all'estero, volevo dimenticarti, volevo cancellare qualsiasi cosa provassi per te dalla mia testa e dal mio cuore, ma non ce l'ho fatta.

Appena ti ho rivisto tutti i miei buoni propositi sono andati a farsi friggere.

“Ehi! Guarda che non ho la lebbra!” - mi dici prendendomi la mano.

Sorrido divertita e mi avvicino un po' di più.

Chiacchieriamo del più e del meno, ridiamo e scherziamo come due buoni amici, quando il mio telefono squilla. È mio fratello, ero con lui questa sera, voleva presentarmi la sua nuova ragazza.

Sorrido vedendo la loro foto ma tu ti irrigidisci.

“Il tuo fidanzato?”- chiedi.

Ti guardo sorridendo e prima che possa risponderti continui:

“Si, sono geloso ok?”-

“Nathan... è mio fratello. Era lui il mio impegno di stasera. Ho fatto tardi per lui.”-

“Oh.”- dici buttando giù l'ennesima birra.

Io non so cosa dire. È ovvio che mi piaccia che tu sia geloso ma perchè? È solo un capriccio il tuo Nathan?

“Stana, ti va di giocare?”- chiedi ad un certo punto.

“In che senso?”- dico con un sorriso malizioso.

“Uuuh siamo maliziosi Miss Katic! No, non intendevo quel tipo di gioco. Giochiamo a Streap Proust come Nikki e Rook. Solo che ci sarà anche l'alcol.”- dici alzandoti e andando a prendere qualche bottiglia di liquore.

“No Nath. Non mi sembra una grande idea. Domani dobbiamo lavorare.”- dico invece.

“E dai! Non capiterà mai più una serata solo per noi! Divertiamoci! Non facciamo nulla di male, e in più se non vuoi guidare puoi dormire qui!”-

Mi mordo il labbro inferiore e devo avere uno sguardo provocatore perchè mi rispondi quasi scioccato:

“Separately! Stana Katic I never...”-

Rido e con la mia risata sai che ho accettato il gioco.

“Ok, hai letto il libro, sai come funziona giusto?”-

Annuisco.

“In più possiamo bere quando e quanto ci pare.”-

“Ok Fillion. Passami la Vodka!”- esclamo.

Se dobbiamo giocare, facciamolo come si deve.

Tutto sorridente prendi un sorso di Vodka che poi passi a me.

“Prima le signore.”-

“Ok. Ummm.... musica preferita?”- chiedo scolandomi un po' di quel fantastico liquido. Magari l'alcol mi aiuterà a dimenticarlo.

“Tutta.” - rispondi sicuro.

“Nath, non barare così non vale. Devi sceglierne uno!”-

“Ok, allora dico Bieber.”-

“Stai scherzando vero?”- dico scioccata.

“Ovvio! È il primo nome che mi è venuto in mente!”-

“Certo! Via la maglietta!”- ordino.

Scocciato come se il gioco non fosse iniziato come volessi ti togli la maglia a mezze maniche e resti a petto nudo.

'E' meglio se bevo ancora. Così non lo dimenticherò mai'. - penso sconsolata.

“Ok tocca a me. Animale preferito?”- mi chiedi.

“Scherzi? Ma non ti ci stai neppure impegnando in questo gioco?”-

“Ok. Vuoi che faccia sul serio? Come sta il tuo fidanzato?”-  dici bevendo qualcos'altro di simpatico.

Cavolo! E ora?

Brava Stana! L'hai provocato e ora devi rispondere.

No aspetta! Nikki non risponde ad alcune domande ma deve spogliarsi.

Lentamente tolgo i sandali che ho ai piedi. Se tolgo il vestito che ho addosso ho già perso in partenza.

“Perchè  non ho pensato ai sandali?” - dici sconsolato.

“Perchè io sono più furba di te.”- dico appoggiando per terra la bottiglia di vodka ormai vuota e prendendo la tua.

Tu ti alzi dal divano e ti dirigi verso la cucina dove torni con lime e sale e dal mobiletto degli alcolici prendi una bottiglia di tequila.

“Ok. Ora sono pronto.”-

“Bene. Come sta la tua fidanzata?”- chiedo con una punta di gelosia.

“Sei gelosa Katic?”-

Bevo per non risponderti. Che dovrei dirti? Che ho lasciato tempo fa il mio fidanzato di una vita? Che quando ero con lui pensavo a te? Cosa posso dirti Nathan?

Non posso dirti nulla di tutto questo. Perchè per te io non sono altro che una tua cara collega.

Sorridi soddisfatto e ti abbassi, lentamente, molto lentamente i pantaloni, rimanendo solo con i boxer.

“Questo gioco non è equo però!”- dici tutto imbronciato mettendo un po' di sale sul dorso della mano pronto a quel gioco con la tequila.

“Sei troppo facile Nathan. Ti arrendi o vuoi continuare?”- dico ridendo, ma ormai sembra che nella stanza ci sia il terremoto. Mi gira tantissimo la testa.

“Continuiamo.” - dici prendendo un sorso di tequila e mordendo il lime.

“Perchè hai lasciato il tuo ragazzo?”-

Spalanco gli occhi. Mi ha fregata. Se rispondo vuol dire dirgli la verità, se non rispondo vuol dire perdere il vestito che ho addosso. Mi prende tre indumenti in una sola volta così, non indosso neppure il reggiseno.

Cavolo!

Appoggio la bottiglia sul tavolino vicino e lentamente mi alzo.

Barcollo e fatico a stare in piedi.

Mi avvicino a te e mi giro.

“Devi aiutarmi con la cerniera.”- dico con la voce rotta per l'emozione.

Ti sento alzarti e posizionarti dietro di me. Le tue mani si poggiano sulle mie spalle, facendo scorrere le spalline.

Prosegui il tuo percorso, sfiorandomi i fianchi, per poi risalire e trovare la cerniera, che lentamente abbassi. Con altrettanta lentezza mi abbassi il vestito bianco, che dolcemente cade ai miei piedi.

Non ti sei mosso, ma sento la tua bocca premere sulla mia spalla e lasciare piccoli ma caldi baci sulla mia pelle.

Le tue mani vagano per il mio corpo mentre con la bocca arrivi al collo.

Non riesco, non voglio controllarmi, e un gemito soffocato esce prepotentemente dalla mia bocca quando con le mani mi sfiori il seno.

E'tutto sbagliato. È tutto maledettamente sbagliato.

Di mala voglia e mettendoci tutto il mio impegno mi allontano, raccogliendo il vestito e coprendomi come posso.

“Nathan, è sbagliato. Lo sai.”-

“No, non lo so Stana. A me non sembrava fosse sbagliato.”- dici avvicinandoti, mentre io faccio un passo indietro, ma sono talmente instabile che inciampo sui miei piedi.

Due forti braccia mi hanno afferrato prima che potessi cadere e in quel momento, solo in quel momento, capisco che non posso fare nulla.

Lo voglio. Lo desidero con tutta me stessa.

Non c'è bisogno di altre parole.

Lui mi alza e mi avvicina a sé, spostando il mio vestito.

I nostri petti sono l'uno contro l'altro e non mi sono mai sentita meglio.

È un bisogno che non riesco a controllare così mi avvicino e ti bacio.

Dio solo sa quante volte ho desiderato di baciarti così durante le riprese.

Mi stringi a te, ricambiando quel bacio che aspettavo da mesi. Con rapidità mi afferri i glutei, poggiandomi sul tavolo lì vicino.

Sono totalmente in balia di te, dei tuoi baci delle tue carezze, che non mi accorgo neppure che mi porti in camera tua.

Sento che mi hai fatta stendere e lascio la tua bocca con stupore.

Mi guardi interrogativo.

“Ho fatto qualcosa che non va?”- dici preoccupato.

“No... solo non mi ero accorta che siamo in camera tua.”- dico arrossendo un po'.

“Katic! Ti faccio questo effetto?”- dici tutto sorridente.

“You've no idea.”- rispondo maliziosa.

Riprendi a baciarmi e mi sfili le mutandine.

God! Sento la tua virilità sfiorarmi e con non poca fatica, riesco a togliere i tuoi costosissimi boxer.

Voglio essere tua questa notte e per tutta la notte.

So che è sbagliato e domani me ne pentirò, ma per ora voglio essere solo Stana con solo Nathan, due persone che si in questo momento vogliono amarsi.

 

 

Mi alzo a fatica, coprendomi il corpo con il lenzuolo.

Guardo l'orologio e per poco non cado dal letto.

È mezzogiorno! Cavolo! Nè io nè Nathan siamo andati a lavoro.

Se la notizia trapela verremmo additati come le star che possono permettersi di fare quello che vogliono.

Accendo il cellulare e come posseduto, inizia a suonare a più non posso.

'Zitto! Zitto! Zitto!' - penso. Non voglio che Nathan si svegli.

Disperatamente cerco i miei vestiti ma in camera trovo solo le mie mutandine.

“Ehi, che fai?”- mi dici ancora mezzo assonnato.

Troppo tardi. Ti sei svegliato.

“E' tardi Nath. E nessuno dei due è andato a lavoro oggi.”- dico con una nota preoccupata.

Ti alzi e mi abbracci.

Oddio! Non me l'aspettavo.

“Nath, devo andare. Se qualcuno scopre che sono stata qui...”- ma mi interrompi.

“Che lo scoprano pure. Non mi interessa.”- dici fissandomi con quei tuoi occhi azzurri.

“Cosa? Lo sai bene che questo non doveva succedere!”- dico con irritazione.

“Doveva succedere cinque anni fa invece, quando siamo andati a vedere i Duran Duran, durante la nostra prima uscita. Ho sempre voluto te, Stana.”-

I nostri telefoni squillano a più non posso, ma non mi importa. Ho bisogno di andare via da lì.

“No,no,no! È sbagliato! Tu hai una fidanzata e io ho il mio fidanzato!”- dico continuando la ricerca dei vestiti.

“Quale? Quello invisibile Stana? Ammettilo! Tu non stai più con lui!”- dici quasi arrabbiato.

“Non sono affari tuoi questi!”- dico iniziando ad arrabbiarmi a mia volta.

“Perchè l'hai lasciato?”- mi chiedi di nuovo.“Fermati!”- dici, afferrandomi il braccio. “Dimmelo, devo saperlo.”-

I miei occhi si riempiono di lacrime, non voglio ammettere la verità, ma il suo sguardo mi costringe a parlare.

“Vuoi saperlo Nathan? Vuoi davvero sapere che mentre stavo con lui tu eri il mio pensiero fisso? Vuoi davvero sapere che lui mi ha lasciata una notte perchè mentre facevamo l'amore ho detto il tuo nome? Vuoi davvero sapere questo?”- dico passandomi il dorso della mano sugli occhi per scacciare le lacrime.

Resti a bocca aperta. Probabilmente non ti aspettavi questa mia risposta.

“Questo...”- dico indicando il letto -”non doveva succedere Nath. Ora torneremo semplici colleghi e io ti guarderò passare da una donna all'altra.”- concludo abbassando lo sguardo. È proprio questo di cui ho sempre avuto paura.

Continui a fissarmi e prendendomi il viso fra le mani mi baci., ignorando ciò che ti ho appena detto.

La tua lingua cerca disperatamente la mia e quando finalmente si incontrano, respiriamo di nuovo, come se fino a quel momento avessimo trattenuto il fiato, come se fossimo in apnea da cinque lunghi anni.

A fatica ci stacchiamo e tu poggi la tua fronte sulla mia.

“Non scappare. Per favore.”-

Hai capito. Con tutto quello che ti ho detto, cercavo solo di allontanarti per scappare.

“Nath, io... e la tua ragazza?”- chiedo mangiata viva dalla gelosia.

“Non esiste più. Non esiste da tanto tempo. Io ho sempre e solo voluto te, Stana.”- ripeti di nuovo.

Ti guardo negli occhi e ancora una volta mi baci.

Mi fido. Sei tu l'uomo con cui voglio stare.

Mi riporti a letto, continuando a baciarmi e sapendo bene entrambi come finirà.

“Aspetta, i telefoni stanno continuando a suonare. Saranno Tamala e gli altri...”- riesco a dirti tra un bacio e l'altro.

“Per oggi faranno a meno di noi.”- dici sorridendomi, continuando a baciarmi, facendo scorrere il lenzuolo dal mio corpo.

Si probabilmente è stato uno sbaglio, ma è uno sbaglio che voglio ripetere per tutta la vita.

  
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