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Autore: Mapel    23/07/2013    4 recensioni
Un anno dopo il suo litigio con Severus, Lily si ritrova sotto lo stesso albero a piangere e troverà conforto nell'ultima persona che si sarebbe mai aspettata.
Un possibile inizio della relazione tra James e Lily.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Anche i fiori piangono, e ci sono stupidi che pensano sia rugiada.»

Jim Morrison

 

«Mi dispiace».

«Non mi interessa».

«Mi dispiace!».

«Risparmia il fiato».

Non è vero che non ti interessa, non è assolutamente vero. È passato un anno da quando il tuo migliore amico – ex migliore amico – ti ha chiama schifosa Mezzosangue, eppure la ferita non si è rimarginata neanche un po’.

Lo eviti e cerchi in ogni modo di non incrociare mai il suo sguardo quando siete a lezione insieme, fai finta che non ti importa niente di lui e di quello che era per te.

Ormai anche i tuoi amici Grifondoro iniziano a credere alla farsa della tua felicità, stranamente il solo che pare non aver abboccato è Potter.

Ma non vuoi pensare nemmeno a lui, infondo è anche colpa sua se in questo momento sei in giardino sotto una betulla – quella betulla – incurante del vento gelido che ti sferza la faccia: non doveva permettersi di trattare così Sev. Ti correggi mentalmente per l’ennesima volta: Severus, non Sev, anzi sarebbe meglio se per te diventasse Piton. Non sarà mai più il tuo Sev, il tuo migliore amico.

Basta il suo pensiero per far sgorgare le lacrime, non hai nemmeno la forza di asciugarle.

«Evans? Che ci fai qui?»

Merlino no, fa che non sia veramente chi penso che sia. Tutti ma non lui, non adesso!

Il tuo appannato campo visivo viene riempito dalla figura infangata di James Potter vestito di tutto punto per il Quidditch.

«Vattene via! Lasciami stare» riesci a tirare fuori senza singhiozzare in modo palese e nascondendo la faccia nella sciarpa per non far vedere che stai piangendo. Lo sai che sembri una ragazzina, ma non riesci a pensare a niente di meglio in queste condizioni.

Evidentemente non serve a niente perché senti un tonfo vicino a te e un tocco sorprendentemente gentile sulla spalla.

«Lily, va tutto bene, tranquilla».

«Come puoi dire che va tutto bene, Potter? E non osare chiamarmi Lily!» tuoni alzando la testa di scatto.

È tutta colpa sua, se solo non lo avesse provocato per cinque anni non sarebbe mai scattato così. E adesso si permette anche di dirti di stare tranquilla.

In realtà sai che non è solo colpa di Potter, era da un po’ che Piton si comportava in modo ambiguo, attaccandosi sempre di più ai suoi amici Serpeverde e allontanandosi da te. Probabilmente prima o poi sarebbe successo comunque, ma in questo momento tutto quello che vuoi fare è colpire quello sbruffone di Potter per aver accelerato il processo con i suoi commenti stupidi e le sue prese in giro.

Non fai in tempo a pensarlo che ti accorgi che lo stai già facendo, tempestandogli di pugni il petto mentre continui a singhiozzare.

Lui ti lascia sfogare per tutto il tempo necessario, senza cercare di fermarti e, quando i tuoi colpi iniziano a farsi sempre più radi, ti stringe improvvisamente in un abbraccio soffocante. Ti accarezza la schiena con la mano, compiendo piccoli cerchi per rilassarti mentre ti sussurra all'orecchio qualcosa di incomprensibile.

Il tuo respiro inizia a regolarizzarsi, ma rimani comunque avvinghiata a lui, timorosa che una volta finito l'attimo avrebbe iniziato a prenderti in giro per la tua debolezza.

Dopo quelle che paiono ore, è lui ad allontanarsi leggermente per guardarti negli occhi.

Ti sorride, ed è un vero sorriso, non quello pseudo ghigno che si plastica solitamente sulla faccia per sembrare più attraente, e ti viene spontaneo cercare di ricambiare, anche se senti ancora le lacrime sulle guance.

Ridacchia al tuo tentativo e poi passa il pollice su una striscia salata, catturando una lacrima sul polpastrello. Rimane per qualche secondo incantato dalla goccia, ammirando il modo in cui riflette la luce, e poi si porta il dito alle labbra.

Trattieni il respiro nel vedere la sua lingua saettare velocemente fuori per assaggiarla e poi lo senti sussurrare qualcosa.

«Chi l'avrebbe mai detto, anche i fiori piangono».

Poi ti guarda con aria interrogativa e sai quello che sta per succedere, ma per una volta non hai intenzione di impedirlo.

Chiudi gli occhi quando senti le sue labbra passare sulla tua guancia, asciugando anche le altre lacrime. Quando arriva vicino alla tua bocca, si ferma e sei tu stessa a completare la rotazione del viso per incontrare la sua.

È un bacio tranquillo, casto, e quando vi separate senti finalmente che non hai più lacrime e che un capitolo della tua vita si è definitivamente chiuso alle tue spalle per lasciare spazio ad uno nuovo.

Di certo non immaginavi che i protagonisti sareste stati tu e James Potter.

  
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