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Autore: Kylu    23/07/2013    3 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa si sono detti Harry e Ginny dopo il loro primo bacio, in sala comune dopo la vottoria di Grifondoro della Coppa del Quidditch, durante la loro passeggiata notturna?
Questa one shot cerca di ricostruire quel pezzo mancante di storia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Uscirono insieme dalla sala comunque di Grifondoro, lasciandosi alle spalle il fragore della festa, che sarebbe continuata ancora per ore tra urla, chiacchiere, musica, incantesimi, banchetto e giochi improvvisati. Avevano vinto il campionato di Quidditch… Harry non aveva ancora metabolizzato l’idea. Ma in quel momento, neanche il coronamento di quel sogno dopo un anno di allenamenti serrati - con tutti i sacrifici che avevano comportato – importava davvero. A Harry importava soltanto della figura nascosta da quella chioma di capelli rosso fuoco che stava in piedi accanto a lui. Il motivo, cioè, per cui in quel momento si sentiva così completamente, infinitamente felice…
Con un enorme sorriso dipinto in faccia, prese per mano Ginny e insieme si avviarono lungo il corridoio, non curandosi nemmeno di chi avrebbero potuto incrociare strada facendo – Gazza o la sua stupidissima gatta, tanto per cominciare. Sentirono distrattamente dietro di loro la Signora Grassa borbottare qualcosa riguardo a studenti che, non contenti di limitarsi a festini notturni nel dormitorio, pensavano bene di farsi una scappatella fuori dal castello a quell’ora.
Harry e Ginny proseguirono, gettandosi l’un l’altra sguardi furtivi, un silenzio imbarazzato tra di loro. Sempre senza parlare, ma senza mai lasciarsi le mani intrecciate, raggiunsero i prati fuori da Hogwarts (Gazza si era come sempre dimenticato di chiudere il portone) e poi il lago, che riluceva nerissimo e liscio come l’olio sotto il chiarore della luna. Si sedettero vicini sotto un albero isolato, lo stesso sotto il quale tanto tempo prima si era seduto un certo quartetto di ragazzi dopo un esame.
Stettero fermi per un po’, Harry con lo sguardo fisso sul lago, cercando di trovare il coraggio per quello che avrebbe dovuto dire, Ginny che guardava alternativamente per terra e il viso del ragazzo, attendendo che parlasse. Quando constatò che lui non si sarebbe deciso, provò a buttare lì un argomento leggero, giusto per rompere il silenzio assoluto di quella notte stellata, fresca, perfetta.
“Insomma, la partita…”
“Ti amo, Ginny” la interruppe Harry.
Era stata un’azione avventata, una frase con un “ora o mai più” fisso in testa. Harry arrossì, il cuore a mille, con l’impressione di avere uno schiopodo sparacoda in pancia. Ma ora il peggio era fatto, il ghiaccio era stato rotto e non restava altro che continuare il discorso che si era mentalmente preparato a fare. Solo  che quando lo provava nella sua testa non c’erano i meravigliosi occhi di Ginny a fissarlo, il suono del suo respiro e la sensazione della sua mano che lo sfiorava.
Deglutì, chiuse gli occhi e riprese.
“Ti amo, Ginny.. e da un bel po’. Non so da quando di preciso, ma di colpo mi sono accorto di essere geloso di ogni ragazzo che ti abbracciava, ti toccava o ti parlava soltanto. E non era una gelosia da fratello maggiore, come continuavo a ripetermi… Era che tu mi piacevi. E man mano la cosa è cresciuta fino a non poterla più nascondere. Quando ti ho vista nel passaggio segreto a baciarti con Dean… ho sul serio preso in considerazione l’idea di buttarlo fuori dalla squadra o meglio ancora di ucciderlo sul momento”. Ginny sorrise all’ultima confessione. “E poi agli allenamenti, o in sala comune, o… no, non so spiegartelo” Harry scosse la testa, avvilito. Non era bravo in quelle cose. “E’ che… me lo tenevo dentro da troppo tempo, capisci? Dovevo dirtelo. Dovevo dirti come non riesco a respirare normalmente quando ti vedo sorridere, come non possa fare a meno di guardarti ogni volta che sei nella mia stessa stanza, o come mi batte il cuore cinque volte più veloce del normale quando ti sto vicino.. anche in questo momento” concluse il ragazzo.
“Beh, se vuoi mi allontano” rispose Ginny con un sorriso, prendendo finalmente parola. Harry rise. Era tipico di Ginny, riuscire sempre a sdrammatizzare la situazione con qualche battuta di circostanza. “In pratica ti faccio lo stesso effetto di un Ungaro Spinato?” chiese Ginny serissima, lo sguardo fintamente innocente. “Piuomeno” ammise Harry, sforzandosi di rimanere altrettanto serio. “Solo, un Ungaro Spinato nelle sembianze della più bella ragazza che io abbia mai visto”. “A parte una certa Fleur di mia conoscenza…” rise Ginny. “Neanche lei” affermò Harry guardandola negli occhi, “e poi tu non hai solo quello… tu sei semplicemente… perfetta”.
A questo Ginny non seppe rispondere e arrossì violentemente, abbassando lo sguardo. Harry notò che tremava, nonostante l’alta temperatura di quella, seppur fresca, notte estiva.
“Tutto quello che hai detto… vale anche per me”.
Harry trattenne il fiato. Non si aspettava una frase del genere, diretta, precisa. Ma in fondo Ginny era sempre così, sempre pronta a lasciarti stupito, a meravigliarti.
“Tu mi sei… sempre piaciuto, Harry, lo sai. Fin da quel primo giorno sul binario nove e trequarti”. Sorrisero entrambi al ricordo di quella lontana mattina del primo settembre di sei anni prima. “ E… non te l’ho mai detto, mai, perché avevo paura di apparirti sempre, beh, sai, la sorellina piccola del tuo migliore amico. Ma non ho mai smesso di pensare a te. Ho avuto altre storie nel frattempo, ovvio, perché non potevo passare cinque anni a Hogwarts guardandoti da lontano e sperando. Ma non ha mai funzionato sul serio con nessuno, perché in fondo.. nessuno era te” ammise semplicemente. Arrossì di nuovo e prese fiato, distogliendo lo sguardo.
Harry raccolse il coraggio a due mani e si sporse in avanti, abbracciandola. Lei rispose a quell’abbraccio, e sarebbero rimasti a tenersi stretti così per sempre se non fosse stato per il loro desiderio di sentirsi ancora più uniti, più vicini. Automaticamente le loro bocche si trovarono, e fu diverso dal primo bacio che si erano scambiati: questo era molto più dolce, più intimo, più consapevole, ed entrambi si godettero ogni secondo. Alla fine Ginny, sorridendo debolmente, distolse un’altra volta lo sguardo e sussurrò: “Io… non so se Ron sarà contento della cosa. E tutti gli altri… non faranno altro che parlare di noi. Per me niente sarà mai un problema ma tu… ho paura che te ne andrai tra poco. E io… non potrei mai sopportarlo.”
Harry le prese il mento con due dita e la costrinse a guardarlo negli occhi. “Mi credi davvero un tale cretino? Ginny, non sono così stupido da dire cose del genere senza sentirle davvero. Io… non potrei mai lasciarti, ora che ti ho trovata. Te l’ho detto… ti amo” concluse. Le scostò delicatamente una ciocca di capelli dal viso e la baciò di nuovo, con delicatezza. Respirò il profumo dei suoi capelli, della sua pelle, sentì la morbidezza delle sue labbra, e la strinse più forte che poteva, avvolgendola tra le sue braccia, come fosse una cosa fragile da proteggere a costo della vita.
“Piuttosto tu… cioè noi… sicura che vuoi, ehm, stare con me?”
Ginny si aprì nel sorriso più bello del mondo e per tutta risposta gli schioccò un bacio sulle labbra.
“Harry… ti amo anche io.”





SPAZIO AUTRICE
Questa è la mia prima fanfiction in assoluto. Ho pensato di iniziare con una oneshot, per poi impegnarmi in progetti più lunghi. Per favore, recensite, mi fareste davvero un grande favore: ho bisogno di pareri sul contenuto della storia, ma soprattutto sul mio modo di scrivere, che non avevo mai messo alla prova in esperienze del genere. In ogni caso, spero che questa breve vicenda vi sia piaciuta, e che io sia riuscita a trasportare su carta (e poi al computer) esattamente quello che avevo in mente.
Un enorme grazie anticipato a chi leggerà (e magari recensirà) la storia!
P.s.: NOTA BENE: nel libro la festa post-scampionato si svolge di giorno: Harry torna dalla punizione con Piton verso le due del pomeriggio. Mi sono concessa questa lieve modifica per rendere l'atmosfera giusta... Spero possiate perdonarmi.
  
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