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Autore: sleepingwithdemons    23/07/2013    10 recensioni
[Jamie Campbell Bower x OC][2.1k words]
Si portò una ciocca bionda dietro all'orecchio, osservando dalla finestra la pioggia che cadeva sull'asfalto.
Era immersa nei suoi pensieri.
Non vedeva Jamie, il suo migliore amico, da tre mesi per via delle riprese di un suo nuovo film. Non si era fatto sentire molto nell'ultimo periodo e Sophie sperava che ciò fosse dovuto alla stanchezza e non al fatto che l'avesse dimenticata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lord hear my prayers
I'll be waiting here
I'll be waiting here
When you come home

 

Era dicembre inoltrato e Londra era ricoperta da nuvole grigie che non facevano altro che sputare pioggia.

Sophie aveva sempre amato il brutto tempo e forse era per quello che si era trasferita a Londra, lasciando la sua famiglia in un paese sperduto della Francia.

Non era stato facile andare via ma la Francia non era il suo posto ideale dove voleva costruirsi una vita, le stava troppo stretta.

Si portò una ciocca bionda dietro all'orecchio, osservando dalla finestra la pioggia che cadeva sull'asfalto.
Era immersa nei suoi pensieri.
Non vedeva Jamie, il suo migliore amico, da tre mesi per via delle riprese di un suo nuovo film.

Non si era fatto sentire molto nell'ultimo periodo e Sophie sperava che ciò fosse dovuto alla stanchezza e non al fatto che l'avesse dimenticata.
Senza contare che nell'ultimo periodo era diventato molto famoso e nei mesi a venire lo sarebbe diventato ancora di più, ed era più impegnato che mai.
Prima era tutto così facile. La sua notorietà era ai minimi livelli e poteva andare nei pub a suonare con il suo gruppo senza che un'orda di ragazzine gli corresse contro e urlasse cose poco caste. Prima potevano andare a fare una passeggiata senza che qualche fotografo li inseguisse pensando che avessero una relazione sentimentale.
Jamie e Sophie erano semplici migliori amici che non si amavano.

 

Give me faith 
Give me strength 
I know I can 
I know I can 

 

Aveva in mano una tazza fumante di tè ed era seduta su una vecchia poltrona, avvolta da una coperta di lana, essendo sera; senza contare il riscaldamento inesistente e gli spifferi che si intrufolavano dalle finestre.

Viveva in un condominio malmesso, abitato solo da persone anziane e lei in confronto si sentiva una bambina. Ovviamente non si poteva permettere un appartamento migliore; la mattina lavorava in un bar e la paga le serviva giusto per permettersi di pagare l'affitto, le bollette e il cibo. D'altro canto, le case grandi non facevano per lei e, in un certo senso, in quell'appartamento riusciva a sentirsi a casa.

Al solo pensiero di una casa grande con solo lei dentro, le metteva un senso di solitudine addosso.

Chiuse gli occhi per un attimo, intenta ad ascoltare il rumore della pioggia e non si accorse che qualcuno era entrato nell'appartamento.

Adorava ascoltare quei ticchettii contro la finestra, avevano un effetto rilassante su di lei.

 

Lord give me strength
I'll be waiting here
I'll be waiting here
When you come home


«Buu!»
Una voce grossa e mascolina la catapultò di colpo alla realtà, facendola sobbalzare dallo spavento.

«Dio santo, Jamie!» urlò portandosi una mano sul cuore che aveva preso a battere all'impazzata per la paura. O forse per la felicità o forse per via di un sentimento diventato oramai ingombrante. «Sei un idiota! Stavo per morire dalla paura!» continuò esasperata, trafiggendolo con lo sguardo.

Il ragazzo di tutta risposta fece una semplice alzata di spalle, guardandola con un'espressione innocente. «Volevo solo constatare se eri ancora viva, sembravi in una specie di tranche.»

«Facendomi venire un infarto?!»

«Ammetto che l'idea di trovare una persona morta mi alletta ma tu sei l'ultima persona, sia chiaro.» un sorriso enigmatico spuntò sulle sue labbra e si sedette di fronte a lei, scompigliandole i capelli.

 

I am going crazy,
Over somebody else's baby

 

A quel gesto il broncio di Sophie si trasformò in un sorriso dolce. Jamie sapeva sempre come farsi perdonare, non gli si poteva resistere, in tutti i sensi.

«Cosa ci fai qui James? E soprattutto come sei riuscito ad entrare?» lo guardò allibita, cambiando tutto ad un tratto discorso, sperando che non vedesse che era arrossita come un peperone.

Jamie sorrise compiaciuto. «Be', è stato facile! Metti la chiave di riserva sotto allo zerbino. Proprio antifurto, eh Soph?» Le sfilò con noncuranza la tazza di tè dalle mani, sorseggiandone un po'.

«Tanto qua niente non c'è nulla di prezioso e.. ehi! Quello era il mio buonissimo tè che hai appena sbavato!» allungò le mani per potergliela prendere ma lui alzo il braccio in modo da non fargliela nemmeno sfiorare.

 

I am going crazy,
Over somebody else's baby

 

Non è vero, qua dentro c'è qualcosa di prezioso. Tu.” pensò il ragazzo ma stette zitto, credendo fosse la cosa migliore da fare. «C'è chi pagherebbe per la mia saliva, ma chérie

«Interessante, davvero. E chi sarebbe questa persona malata?»

Si passò una mano tra i capelli e fece un'espressione come per far intendere che era una cosa del tutto normale. «Alcune mie fan lo farebbero.»

Sophie si portò una mano sullo stomaco. «Mi sta venendo il voltastomaco. Forse è meglio parlare d'altro. Perché sei qui?»

«Non posso andare a trovare la mia migliore amica? Cosa c'è di tanto strano?»

«Sei stato via per un po' di mesi, non ci siamo sentiti molto e non mi avvisi nemmeno che arrivi. La tua presenza mi scombussola, e non poco.» Si riprese la tazza e sorseggiò il poco tè rimasto.

Appoggiò la testa allo schienale della poltrona. «Volevo farti una sorpresa.»

«Jamie cosa sta succedendo? Insomma, c'è qualcosa che non va, me lo sento.»

«Un pensiero stupido continua a martellarmi il cervello, a diventare sempre più insistente.» disse toccandosi più volte la tempia e portando lo sguardo altrove. «Prima che tu me lo chieda, sì, c'entra una ragazza.»

I know I
Can make it through

 

Bang.
Un colpo dritto al cuore di Sophie e un vuoto immediato si impossessò del suo stomaco.
“Ti amo Jamie, ti amo più della mia stessa vita, più dell'aria che respiro, più del mio amatissimo caffè accompagnato dalla solita sigaretta, più di qualcun altro uomo o donna sul pianeta, anzi nell'universo.” Questa stupida e banale frase se l'era ripetuta un miliardo di volte nella testa per più di una settimana. Aveva intenzione di diglielo quando l'avrebbe accompagnato all'aeroporto ma all'ultimo aveva preferito rimandare a quando sarebbe tornato, ma anche in quel momento le parole le erano morte in gola.
Era troppo tempo che si teneva tutto dentro, che questo pensiero morboso la tormentava giorno e notte, ma non poteva fare altrimenti. Se solo gli avesse confessato il suo amore molto probabilmente avrebbe rovinato per sempre la loro amicizia.

Il 'problema' era che si era ripromessa di dirglielo oppure sarebbe morta per via del rimpianto.

Deglutì, cercando d'inghiottire quel boccone amaro «E lei lo sa?»

Jamie alzò subito lo sguardo. «No e forse è meglio così.»

«Magari le piaci e ora stai perdendo tempo a parlare con me quando potresti benissimo confessarle i tuoi sentimenti.»

«Lei» disse con un mezzo sorriso «non mi noterebbe anche se mi mettessi a ballare nudo per tutto il Tamigi.»

Sophie arrossì di colpo immaginandosi quella scena alquanto imbarazzante «Io ti noterei, purtroppo.» aggiunse poco dopo facendo una faccia disgustata.

«Mi noteresti davvero?»
«Ribadisco che purtroppo ti noterei.»
Lui le fece la linguaccia e prendendola per il braccio la fece sedere sulle sue gambe. «Tu invece?»

«Ovvio che non mi metterei a ballare nuda per farmi notare!»
Scoppiò in una risata fragorosa. «Intendo con i ragazzi. Ci sarà qualcuno che t'interessa, no?»

«Sì ma... lui non mi noterà. È lontano anni luce da me. In termini di paragone lui è il sole e io sono una semplice stella.»

«Tu non sei una stella qualunque, sei la stella.»

Sospirò e alzò leggermente lo sguardo per poterlo guardare. «Lo dici solo perché sei il mio migliore amico, Jamie.»

Le accarezzò la guancia e sorriso dolcemente. «Lo dico perché lo penso davvero, ma chérie.»

«Adoro quando mi chiami così.» sussurrò arrossendo per l'ennesima volta.

«E io adoro quando arrossisci per le piccole cose.»

Il sorriso di Sophie, però, si spense poco dopo. «Jamie, ti devo dire una cosa.»

 

I believe in you
I believe in you
I believe in you

 

Il ragazzo inclinò la testa, in attesa di una sua risposta. Avrebbe voluto sentire quelle due paroline 'magiche' ma non si poteva ottenere tutto dalla vita, soprattutto ciò che si desiderava di più al mondo. Era probabile che gli dovesse dire che il suo orsacchiotto, Flipper, era stato buttato nella spazzatura dalla madre o cose simili.

 

I am going crazy,
Over somebody else's baby

 

Sophie si morse il labbro indecisa se dirglielo o meno. «Ecco, io...»

Jamie arrotolò una ciocca dei capelli biondi della ragazza al dito mentre la osservava concentrato.

 «Sto morendo dalla curiosità e sai quanto sono curioso quando mi ci metto, quindi parla donna.»

La ragazza corrugò la fronte e scosse la testa. «Sophie non donna.» fece una breve pausa pensando che stava per dire una stupidaggine. «Lascia perdere, dimentica tutto.» cercò di alzarsi ma Jamie la teneva stretta.

 

I am going crazy,
Over somebody else's baby

 

Non l'avrebbe lasciata andare finché che non gli avesse detto quella cosa, anche se fosse stata la più futile del mondo. Non era la curiosità a farlo reagire così ma bensì quel pizzico di speranza ancora vivo.

Avvicinò il viso al suo, facendo sfiorare i loro nasi. «Dimmelo. Qualsiasi cosa tu mi devi dire, anche se è la più stupida, dilla.»

In quel momento Sophie si sentì morire. Jamie non era mai stato così vicino al suo viso se non per dargli un semplice bacio sulla guancia.

Aveva la gola secca e le parole non le sarebbero uscite dalla bocca, rimanevano bloccate proprio nel mezzo.

Prese un respiro profondo e portò una mano sul viso di Jamie, poggiando le labbra contro le sue.

Aveva desiderato fare ciò da tanto tempo ma non ne aveva mai avuto il coraggio, per il troppo timore.

Prima di chiudere gli occhi per qualche secondo, vide che lui non aveva reagito come voleva. Si era irrigidito e aveva sbarrato gli occhi.

Ma la reazione di Jamie non era dovuta al sentimento non ricambiato ma allo stupore. Mai si sarebbe aspettato un gesto così diretto da parte di Sophie. Troppo piccola, dolce e ingenua per compiere un gesto simile.

Sophie si staccò qualche istante dopo, vedendo di non essere ricambiata, e stavolta riuscì ad alzarsi, mortificata. «Scusami Jamie, non so cosa mi sia preso, io..» lasciò morire le altre parole in gola, nel tentativo di nascondere la voce tremante.

Jamie la guardò serio, non voleva subito dirle che non gli dispiaceva affatto ciò che aveva fatto, voleva vederla un po' in difficoltà.

«Potevi sbattermi anche al muro dato che c'eri, tanto.» si portò le mani dietro la nuca, ridendo sotto ai baffi.

«Mi spiace se ti ho offeso col mio poco tatto.»

Il ragazzo trattenne una risata sonora. Ma come diavolo parlava? Sembrava una donzella francese vecchio stile.

«Fai bene a dispiacerti. Sono io che ti piaccio? Povera bambina.»

La ragazza si sentì morire a quelle parole. Non si aspettava che lui ricambiasse i suoi sentimenti ma addirittura trattarla in quel modo; come una sconosciuta o una qualunque adolescente alle prese con il loro primo amore.

Chiuse gli occhi, trattenendo le lacrime. «Sì e.. mi spiace avertelo fatto capire così.»
Il cuore di Jamie fece una capriola; Sophie ricambiava.

Lei fece qualche passo indietro diretta verso la prima via di fuga, la sua camera.

Gliel'aveva detto finalmente. Si sentiva più libera, come se un peso dallo stomaco le fosse stato tolto, ma purtroppo sentiva di aver perso una persona importante.

 

I'm begining to hear voices

I'm begining to hear voices

I'm begining to hear voices

I'm begining to hear voices

I'm begining to hear voices

I'm begining to hear voices

 

Jamie la raggiuse allungando una mano per poterle prenderle la mano ma lei prontamente la ritrasse. «Vieni qui, Sophie.»

«No, non riuscirò più a guardarti in faccia dopo quel che ho fatto.»

«Lo ammetto, sono sadico e quindi no, non mi dispiace che tu mi abbia baciato; volevo solo divertirmi un po' nel vederti in difficoltà.»

Sophie si asciugò in fretta qualche lacrima e sussurro un 'davvero?'.

Jamie le alzò il mento con un dito e sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi sinceri. «Sì, sei tu quella ragazzetta che mi piace. È una cosa che va avanti da poco prima della mia partenza ed è diventata più insistente nei mesi di lontananza. Ti ho cercata poco perché pensavo di scacciarti via dai miei pensieri e invece eccoti ancora qui... e qui.» si portò una mano sulla testa e poi sul cuore.

«Sei il solito idiota, James!» gli diede un piccolo pugno sul petto. «Questo era per il tuo lato sadico.»

Jamie rise e intreccio le mani con quelle della ragazza. «Mi dici bene cosa provi? Indizio! Due parole, cinque lettere.»

«Ti.. ti amo?» prese un respiro profondo. «Già, ti amo.»

Le labbra del ragazzo si allargarono in un sorriso. «Ti amo anch'io, ma chérie.»

Si chinò per darle un bacio, uno dei primi di quella lunga notte. 

 

 

SPAZIO AUTRICE. 

Non so da che parte del mio cervello malsano sia uscita questa One Shot. 

Non vedevo l'ora di pubblicarla quindi l'ultimo pezzo lascia un po' a desiderare. e.e

Spero vi sia piaciuta e niente, au revoir.

  
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