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Autore: jas_    23/07/2013    10 recensioni
Molly è bionda, schietta, solare, lunatica, chiacchierona ed estroversa.
Zayn è moro, tranquillo, pacifico, silenzioso, timido ed introverso.
Molly dice ciò che le passa per la testa senza censure, Zayn è riflessivo, forse troppo.
Molly e Zayn sono agli antipodi, l'unica cosa che li accomuna sono i sentimenti che provano l'uno nei confronti dell'altro.

Spin-off Right side, wrong bed
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
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Capitolo 5

First touch
The first kiss
First girl who made me feel like this
Heartbreak
It’s killing me
I loved you first, why can’t you see?

 
La musica mi faceva fischiare le orecchie e l’aria leggera che c’era quella sera mi faceva venire la pelle d’oca.
Avevo abbandonato la mia maglietta a maniche corte sul divano non appena ero arrivato, carico per la serata che si prospettava e del bagno nella piscina di Louis che ero convinto di fare, tuttavia quando ero arrivato al giardino la situazione che mi si prospettava non era delle migliori e avevo cambiato idea.
Mi ero diretto verso il “bar” ed avevo ordinato una birra che tuttavia giaceva ancora intatta nel bicchiere di plastica che tenevo in mano.
Jess muoveva la testa a ritmo, osservando attento le numerose ragazze in bikini.
«Attento che hai un po’ di bava» lo presi in giro, facendo finta di pulirgli la bocca.
Lui mi fulminò con lo sguardo, «stai zitto tu, con le infradito, mi sembri una donna.»
Alzai un sopracciglio e lo guardai, «siamo ad una festa in piscina, e ti consiglio di guardarti in giro e contare quanti maschi indossano le infradito, e quanti invece le All Star come te.»
Jess mi ignorò, sapendo che era in torto, mi rivolse il suo dito medio e poi bevve un sorso dello strano cocktail che aveva in mano.
Io osservai il contenuto del mio bicchiere, la schiuma della birra era ormai sparita, in realtà non mi andava minimamente di bere così appoggiai il mio drink su un mobile lì accanto.
«Guarda chi c’è» disse Jess, indicando un punto indefinito dall’altro lato della stanza.
Seguii la direzione del suo dito e i miei occhi si posarono su una stupenda ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri, stretta in un sexy vestito blu scuro.
«Ora chi è che ha la bava alla bocca?» mi prese in giro.
Gli tirai una gomitata sul fianco senza tuttavia distogliere lo sguardo da Molly che parlava allegramente con una ragazza di cui non sapevo il nome ma che conoscevo di vista.
Sembrava felice, non preoccupata come alcuni giorni prima, quando era arrivata al locale con Niall e quando mi aveva parlato mentre ero uscito a fumare.
Solo in quel momento mi ricordai dell’irlandese e mi chiesi come mai non fosse con lei.
«Niall?» domandai, distratto.
Jess si strinse nelle spalle, «non ne ho idea, però io ho appena visto una stangona rossa andare verso la piscina, il mio istinto felino mi dice di rincorrerla.»
Scoppiai a ridere a quelle parole, «non fare figure di merda, mi raccomando» dissi divertito.
Jess mi fulminò con lo sguardo, «tu piuttosto, quando ti rivedo voglio sentirti dire che hai parlato con Molly e che le hai  detto ciò che devi dirle.»
Sospirai rassegnato dagli inutili tentativi del mio amico di convincermi a confessare i miei sentimenti. Mi conoscevo troppo bene e non l’avrei mai fatto, non era nella mia persona espormi così tanto, correre dei rischi.
«Certo…» dissi, più per fare un favore a Jess che perché ci credessi veramente.
Lo seguii con lo sguardo addentrarsi nella folla, poi tornai a guardare Molly, e per un attimo i nostri sguardi si incrociarono.
Mi sentii improvvisamente in imbarazzo, con indosso quel costume verde fosforescente e un paio di infradito, ma, ancora peggio, senza maglietta.
Mi sforzai di sorridere, incerto, e Molly fece lo stesso. Alzò il braccio sinistro in segno di saluto, ricambiai sventolando la mano destra prima che qualcuno, nascosto dalla gente che che ballava, la trascinasse via da me.
Improvvisamente la birra che avevo abbandonato poco prima divenne invitante, la presi e la finii tutta d’un sorso, poi me ne andai in giardino alla ricerca di qualcuno a cui scroccare una sigaretta.
Un tizio mai visto era appoggiato ad un muretto ed aveva in mano un pacchetto di Marlboro. Mi avvicinai tranquillo, cercando di assumere l’aria più simpatica che riuscissi ad imitare, e mi sedetti accanto a lui.
«Non è che hai una sigaretta?» domandai.
Questo annuì di malavoglia e mi porse il pacchetto, presi una cicca e poi pure l’accendino che mi stava offrendo.
«Grazie» dissi, dopo aver aspirato il primo tiro.
Il tipo si strinse nelle spalle, indifferente, e continuò a scrutare la folla apatico, come aveva fatto fino ad allora.
Rimanemmo così per un tempo che mi parve infinito e quando giunsi a metà sigaretta circa, decisi di parlare.
«Ti stai divertendo?» chiesi, dato che era la prima cosa che mi era venuta in mente.
Il ragazzo annuì, ma se con la testa diceva di sì, la sua espressione suggeriva tutt’altro.
Poi notai che il suo sguardo si era fermato su una ragazza che mi pareva si chiamasse Stephanie, del secondo anno, intenta a parlare con un fusto dalla pelle abbronzata.
Battei una mano sulla spalla del ragazzo in tono amichevole, «ti capisco» dissi soltanto, e in quel momento notai Molly attraversare il giardino da sola.
«La vedi quella bionda?» sussurrai, indicandola con un cenno della testa.
Il ragazzo non rispose, tuttavia lo vidi annuire flebilmente, così continuai, «sono nella tua stessa situazione.»
 
La festa stava giungendo alla fine, non avevo idea di che ore fossero né di dove fossero Jess o Molly, l’unica cosa che sapevo era che mi ero fatto un nuovo amico.
Il ragazzo con cui avevo tenuto un monologo per un quarto d’ora circa aveva un nome, e questo era John. Dopo che gli avevo mostrato Molly era stato in silenzio per altri cinque minuti, poi dal nulla si era voltato nella mia direzione e mi aveva porso la mano dicendo semplicemente “John”, io l’avevo stretta, presentandomi.
Da lì aveva iniziato a parlare a raffica della sua vita, della scuola che frequentava, della sua famiglia, della ragazza che gli piaceva e del perché si trovasse in una festa nella quale non conosceva nessuno.
L’aveva fatto solo per vedere Stephanie, per cercare di avvicinarsi a lei, tuttavia senza successo.
Anch’io mi ero sfogato, era bello parlare con qualcuno che non conosceva nulla di te, ad eccezione di quello che tu decidevi di dirgli, e che non ti giudicava.
John era stato in silenzio, gli veniva bene, ad ascoltarmi, fino a quando non avevo notato che Stephanie era rimasta sola. A quel punto l’avevo costretto ad alzarsi ed avvicinarsi a lei con una scusa qualunque, e presentarsi.
E così aveva fatto. Le aveva parlato, e lei gli aveva sorriso, e si erano stretti la mano e lui le aveva indicato l’interno della casa, probabilmente le aveva offerto da bere, e poi erano spariti dalla mia vista. Ed ero rimasto da solo.
Chiusi gli occhi per un secondo passandomi le mani sul viso e quando li riaprii notai Molly, senza scarpe e con i capelli leggermente scompigliati, avvicinarsi e sedersi accanto a me.
«Ciao» dissi dopo un attimo, nel quale lei non aveva spiccicato parola.
Lei si voltò nella mia direzione, mi guardò negli occhi e poi spostò lo sguardo sul mio dorso nudo. Notai la sua espressione irrigidirsi, e pure io avvampai, improvvisamente a disagio.
Poi però lei tornò a guardarmi negli occhi e il mio cuore prese a battere ancora più forte, perché peggio di Molly che ti guardava il petto, era Molly che ti trapassava l’anima con quegli occhi color ghiaccio.
«Ho lasciato Niall» disse poi, di punto in bianco.
Inarcai involontariamente le sopracciglia, quella sì che era una bella notizia, e pure sorprendente.
«Mi dispiace» mi sforzai di dire, nonostante non fosse per nulla così.
Molly socchiuse la bocca, come se stesse per dire qualcosa, ma poi si bloccò. Attese un secondo, prima di parlare. «Non è vero» commentò, divertita.
Increspai le labbra, «hai ragione» ammisi.
Lei annuì abbassando lo sguardo, e poi tornò a guardare davanti a sé.
La osservai con la coda dell’occhio, senza destare sospetti.
Feci scendere lo sguardo dalla sua fronte spaziosa al suo sguardo perso, al suo nasino leggermente all’insù fino ad arrivare alle sue labbra rosee e dischiuse.
Dovetti deglutire per darmi un contegno, e cominciai ad agitarmi sul posto.
Molly era bellissima, ed io ero cotto, e il mio cuore che martellava nel petto, e il mio respiro mozzato ne erano la prova.
«Molly» la chiamai, deciso.
Dovevo dirglielo, pensai, non c’era altra scelta.
Non riuscivo più a portarmi dentro un peso che ogni giorno diventava sempre maggiore, un sentimento che aumentava ogni volta che quegli occhi blu o quel sorriso furbo si facevano spazio nella mia mente.
Presi un grande respiro, alla ricerca del coraggio di dirle ciò che mi passava per la testa dal primo momento in cui la vidi.
«Io… Devo confessarti una cosa» mormorai.
Lei annuì lentamente, senza distogliere lo sguardo da me, come se mi stesse implicitamente incitando a fare ciò che dovevo.
Rimasi in silenzio per un attimo, alla ricerca delle parole giuste, sempre se ce ne fossero di parole in grado di esprimere un sentimento così grande.
«Sei un po’ spettinata» dissi alla fine.
Molly non si mosse di un millimetro per alcuni istanti, e io cominciai a boccheggiare alla ricerca di ossigeno e della forza per non prendermi a pugni da solo.
Avevo bruciato una delle poche chance, se non l’unica, che avevo avuto per confessare i miei sentimenti, e dovevo ritenermi ancora fortunato del fatto che Molly non se ne fosse andata di lì.
Sbuffai e mi alzai, in preda ad un’improvvisa rabbia nei confronti di me stesso. Mi sentivo un vero e proprio stupido, avevo spinto Josh ad avvicinarsi alla ragazza che gli piaceva ma io non avevo il coraggio nemmeno per dire a Molly che mi piaceva.
Mi diressi verso l’interno della casa, ma quando giunsi a metà giardino sentii qualcuno prendermi per una mano.
Mi voltai, pronto a insultare chiunque mi avesse bloccato, ma mi arrestai quando vidi Molly osservarmi seria.
«Sei un deficiente» disse soltanto, tirandomi un pugno sul braccio.
Sussultai, preso alla sprovvista, e mi massaggiai la parte colpita.
«Pensavo avessi un po’ più di coraggio, fai il figo mostrandoti senza maglietta» cominciò, indicando con un cenno della testa la mia pancia, «poi però non hai le palle di portare a termine ciò che inizi. Lo so che non volevi dirmi che sono spettinata, nonostante obiettivamente sia così, ma è inutile che mi fai vedere i tuoi muscoli se poi in realtà non sei forte né coraggioso.»
«Io…» borbottai, in imbarazzo, ma Molly mi bloccò mettendomi una mano sulla bocca.
«Voi ragazzi siete un branco di deficienti, e purtroppo per te, Zayn Malik, ne fai parte. Quindi io ora ti farò una serie di domande e tu dovrai rispondere solo “sì” o “no”, intesi?»
«Sì» cercai di dire, con ancora la mano di Molly sulla mia bocca.
«Non abbiamo ancora iniziato» mi riprese lei.
Strabuzzai gli occhi, e lei rise.
«Ti sta simpatico Niall?» chiese.
Scossi la testa, nonostante fosse palese la mia risposta, gliel’avevo detto apertamente che non lo sopportavo.
«Eri geloso di lui?»
Rimasi immobile, spaventato da quello che avrei dovuto rispondere.
Molly mi guardava impassibile, e non ostentava a togliermi la mano dalla bocca.
Annuii.
«Per… me?» domandò, incerta.
Deglutii, poi mi feci coraggio ed annuii di nuovo, era giunto il momento di essere sinceri.
«Prima volevi davvero dirmi che ero spettinata?»
Scossi la testa, e non riuscii a trattenere un sorriso, nonostante questo fosse ancora coperto dalla mano di Molly.
Lei mi guardò pensierosa, poi parlò di nuovo.
«Io… Ti piaccio?»
Se mi avessero detto che mi sarei dichiarato a Molly attraverso uno stupido gioco diretto da lei, non ci avrei mai creduto, tuttavia mi ritrovai ad annuire.
Lei sorrise, e finalmente mi tolse la mano dalla bocca.
«C’è qualcosa che devi dirmi, ora?» concluse.
«Ti amo» dissi spontaneamente, ma prima che riuscissi a pronunciare la “o”, le labbra di Molly erano già sulle mie.



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Ciao gente!
Dopo più di un mese ce l'ho fatta a postare, anche se almeno questa volta non è stata proprio colpa mia!
Questo è l'ultimo capitolo dello spin off, e se devo essere sincera, mi è piaciuto abbastanza nonostante la fatica che abbia fatto a scriverlo.
Era ovvio che Molly e Zayn fossero fatti per stare insieme, sono diversi ma alla fine si completamo, almeno secondo me.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate!
Grazie mille per tutte le recensioni che mi avete lasciato e per aver aggiunto la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Jas




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