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Autore: Alex_Andria    24/07/2013    3 recensioni
Contiene spoiler de L'Ordine della Croce.
La fitta di dolore che sentì le attanagliò il respiro facendola piegare in due, pallida in viso e con la bocca spalancata alla ricerca di aria. Quando si riprese sentì le dita umide e viscide e quando se le portò davanti al viso le trovò rosse di sangue.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexandria Mayfield, Edward Thorne, Jerome Sinclair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho qualcosa dentro che mi fa andare avanti.
Credo sia qualcosa che ha a che fare con il domani,
 con il fatto che c’è sempre un domani,
e che quando arriva tutto può cambiare.

A. Burroughs
 





Jordan Vandemberg era appena stato chiamato dal fratello Bryce a rilevare il comando dell’esercito stanziato alle porte della Vecchia Capitale. 
I Presidiales avevano preso possesso della città. Le strade, deserte dei soliti scholares che gozzovigliavano fino a tarda notte tra i locali della Cittadella, erano piene di processioni di Penitenti e di squadre armate che vigilavano.
Tutto l’Ordine della Croce si trovava alla Residenza di Altieres per proteggere la cugina, la Principessa Sophia.
Il Collegium di Altieres era ancora inagibile dopo gli attacchi messi in atto dalle forze demoniache al servizio di Madrina Marta e lei e le cugine avevano preso possesso di una delle stanze più belle al piano nobile della Residenza dei Blackmore, causando non poco scompiglio in quel posto sempre molto silenzioso.
Al piano di sotto, nell’ampio salone, Gabriel guardava la sua Sophia leggere un libro davanti al camino acceso. Julian girovagava tra i corridoi attento che nulla sfuggisse al suo controllo. Il fatto che fosse il Chiamato del Secondo Cavaliere della Croce faceva di lui uno dei più importanti difensori della Principessa.
Caroline e Fayette erano intente a giocare a carte coi cugini Justin e Drayden nel salottino attiguo alla loro camera.
Quello che stava succedendo le aveva profondamente scosse e lei non le aveva mai viste così felici di passare del tempo coi gemelli, sopportando di buon grado le interminabili discussioni che nascevano tra i due e che finivano irrimediabilmente in una scazzottata.
Tutto quello che stava succedendo, in lei aveva provocato, invece, reazioni discordanti. Da un lato era profondamente preoccupata per le sorti della sua famiglia e delle persone a cui era maggiormente legata, dall’altro avvertiva la consapevolezza di essere una pedina importante in quel gioco macabro che si stava svolgendo fuori dalle mura della Residenza, in mezzo alle strade invase da esseri mostruosi che attentavano alla vita degli esseri umani,  imponendo la loro natura su quella della gente non soggetta al Presidio.
Un fastidioso malessere si impossessava spesso di lei, nausea ed emicrania e un certo dolore concentrato al fianco sinistro, proprio sopra le reni.
Si era rivolta a Madrina Lala che aveva provveduto con uno dei soliti rimedi usati su di lei infinite volte in quei giorni del mese, tranquillizzandola e dicendole che, visto ciò che stavano vivendo, era normale che il suo corpo reagisse in quel modo.
Stranamente però,  i rimedi di Madrina Lala non avevano sortito alcun effetto benefico.
Il malessere che sentiva la tormentava tanto da renderle impossibile rimanere nella stessa stanza in cui i cugini e le cugine ridevano e scherzavano, cercando di alleviare i disagi che la difficile situazione in cui si trovavano comportava.

Così Alexandria Mayfield, dopo essersi massaggiata le tempie con le dita, una profonda smorfia di dolore sulle labbra, si alzò dalla poltrona del salottino cercando un posto più silenzioso dove poter soffrire in pace.
Trovò rifugio nella splendida biblioteca dei Blackmore.
Era certa che in quel posto nessuno l’avrebbe disturbata. Era giorno, i redivivi erano immersi nel profondo sonno della morte che la loro condizione di vampiri comportava, e nessuno, a parte Gabriel che era impegnato con Sophia, avrebbe pensato di recuperare un libro in un momento del genere.
Sprofondò nella poltrona dietro la splendida scrivania di legno finemente intarsiato dai Mastri falegnami di Altieres, portandosi automaticamente le mani al fianco.
La fitta di dolore che sentì le attanagliò il respiro facendola piegare in due, pallida in viso e con la bocca spalancata alla ricerca di aria. Quando si riprese sentì le dita umide e viscide e quando se le portò davanti al viso le trovò rosse di sangue.
- Da quanto va avanti?-
La voce di Jerome la fece trasalire. Ecco l’unica altra persona in tutta la Residenza che avrebbe potuto trovare in quel posto senza destare stupore.
Alexandria lo vide avvicinarsi a lei e prenderle le mani insanguinate con delicatezza tra le sue.
Jerome la fece girare leggermente e fissò la macchia di sangue che traspariva dall’abito color del mare con uno sguardo strano, bramoso di vedere confermato ciò che la stoffa celava.
- Che mi sta succedendo, Jerome?-
Alexandria era spaventata, ansimava, gli occhi lucidi a stento trattenevano le lacrime per il dolore.
- Slaccia il corsetto, Sandria. Devi medicarti la ferita. E’ meglio che vada a chiamare Padre Thorne.-


Prima di correre dal Maestro di Spada dell’Ordine della Croce,  Jerome le portò delle garze imbevute di acqua santa.
-Tampona la ferita, starai subito meglio.- Detto questo, girò sui tacchi lasciando la biblioteca sorvegliata all’esterno da un soldato dell’Ordine.
 Alexandria aprì i nastri del corsetto con molta cautela. Ogni movimento le costava fatica.  Quando raggiunse la leggera sottoveste, il rosso del sangue spiccava in modo impressionante contro il bianco della stoffa. Ma ciò che impressionò di più la ragazza fu il disegno che ornava la veste in modo irreale, quasi l’opera di un pittore di soggetti sacri. La forma della croce si stagliava netta in tutta la sua potenza marchiando la stoffa, copia esatta del disegno che di lì a poco avrebbe scoperto sulla pelle candida della parte bassa della schiena.

Quello che trovò fu peggio di quello che aveva immaginato. Proprio sopra la natica sinistra, laddove il fianco curvava dolcemente, una croce della grandezza del palmo di una mano le segnava la carne, simile a un tatuaggio dai bordi neri e l’interno rosso sangue.
Prese le garze e cominciò a detergere la parte insanguinata e dolorante, provando una deliziosa sensazione di sollievo.
Fu così che Padre Thorne la trovò.
Quando lei alzò gli occhi su di lui si sentì avvampare dalla vergogna.
Nessuno l’aveva vista mai in quello stato, nessun uomo, nemmeno un medico.
Meno che mai un quasi prete. Alexandria di lui sapeva che era il Maestro di Spada dell’Ordine della Croce, che era un prete mancato e che era il mentore di Gabriel.
Sapeva che era un Chiamato, che portava i segni della Croce, sapeva che contro la sua spada nulla potevano i Presidiales.
Improvvisamente tutto nella sua mente divenne chiaro.
-Sono una Chiamata anch’io?-
Ned scostò delicatamente le garze dalla ferita che lei teneva premute con la mano sul fianco e osservò la Croce con molta attenzione.
Poi il suo sguardo si posò su di lei.
- Alexandria Suellen Mayfield, la Croce ti ha chiamato tra le fila del suo Ordine. Un Chiamato è raro e prezioso e il fatto che tu sia una fanciulla non cambia le cose. Ma non le facilita neppure.-
Sospirò, coprendole di nuovo la ferita con altre garze imbevute.
-Sono consapevole che non hai mai tenuto un’arma in mano ma essere un Cavaliere comporta l’istinto al combattimento. Le tue capacità sono potenziate dal segno.Quanto prima cominceremo il tuo addestramento. Non preoccuparti , Alexandria.-

Alexandria lo guardò con gli occhi sbarrati.
- Non dovrò dormire in caserma, vero?-
Ned proruppe in una sonora risata.
-Non sarà necessario, Sandria. Ti guiderò passo passo. La vicinanza di Sophia acuisce il potere della Croce e le armi sono troppo potenti se non sei ben addestrata a usarle. Dovrai seguire le funzioni perché le armi vanno benedette, ne va della tua stessa vita. Ti abituerai presto, vedrai.-
L’aiutò a indossare una vestaglia che aveva portato con sé, sorridendole rassicurante.

 Alexandria stava meglio. L’acqua santa aveva rimarginato la ferita e ora la carne circondata dai contorni della croce era di un colore roseo.
- Padre Thorne, c’è mai stato un Chiamato che fosse una ragazza?-
Ned Thorne scosse la testa e Alexandria capì in quel momento che la vita di semplice dama del Sud non le apparteneva più.






Note
“Un Chiamato è raro e prezioso” sono le parole con cui Ned Thorne si rivolge davvero a Julian nell’Ordine della Croce. Ho voluto usare le stesse parole di Virginia perché rendevano perfettamente il senso dell’importanza dell’essere Chiamato.

Nell'Ordine della Croce non si fa riferimento al punto del corpo in cui compare il Marchio della Croce di Alexandria. E' stata la stessa Virginia a rivelarmi che per la sua Cavalieressa aveva scelto quel punto tanto sensuale.
Grazie Mamy <3

L’angolo dell’Autrice.
Conosco bene il personaggio di Alexandria interpretandolo ogni giorno nel GdR Il Presidio BF.
Quando, leggendo la Croce, ho capito cosa era successo ad Alex ho immaginato che la scena si fosse svolta davvero in questo modo.
Grazie alla mia Lady Mamma per aver reso il personaggio di Alex così intrigante, almeno per me, e a tutti i miei cugini Sinclair e Mayfield
E grazie al mio grande amore, non canon ma reale sotto tutti gli aspetti, Gareth. Anche Mamy ci shippa ;)

Un bacio,
Giu.


   
 
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