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Autore: FriedLarge    24/07/2013    2 recensioni
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Deliri pseudo-rockettari di una me di qualche tempo fa.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Angus, dobbiamo andare.- Persino Zappa doveva alzare la voce, per riuscire a sopportare quel rumore fastidioso.

-Credi che la fenice ci serva ancora? Perché secondo me è alquanto inutile, ora che siamo così vicini... almeno, quanto saremo vicini secondo te?- Plant si stava arrampicando su per la manica di Zappa.

-Angus, dove si trovava l'accampamento dei truzzi, tanto per sapere dove devo andare?- Chiese Zappa prendendolo tra l'indice e il pollice e poggiandolo sulla spalla.

-Laggiù.- Angus indicò il castello che si stagliava sul mare. -Sulla spiaggia davanti al castello.-

Zappa cominciò ad avvicinarsi al castello con grandi passi lenti, mentre Angus riprendeva a suonare e Borchia scodinzolava eccitato vicino a Plant, sull'altra spalla.

Oltrepassarono diversi prati che li separavano dalla città vera e propria, e solo dopo qualche minuto si resero conto che una folla si era radunata alle porte della città e li fissava.

Erano persone normali, abitanti della città. Donne, bambini, uomini. Qualcuno urlava, molti applaudirono appena Angus alzò al massimo il volume del suo piccolo amplificatore.

Si fecero largo tra la gente, Zappa camminava in punta di piedi per evitare di schiacciare qualcuno.

Arrivarono al castello, e lo spettacolo era devastante.

Un esiguo gruppetto di Guerrieri del Metallo, messi in cerchio per proteggersi, cercava di contrastare un'orda di truzzi provenienti da ogni lato e che si andavano ad ammassare senza una logica. Una immensa moltitudine di persone di entrambi gli eserciti era stesa in terra, inerme, morta o ferita.

Più distante, incagliato nella sabbia bianca, c'era quell'orribile vascello rosa che pulsava.

Zappa, prudentemente, si sedette in una depressione del terreno vicino al castello, in modo da non essere visto.

-Non c'è tempo, devo andare là in mezzo.- Angus, continuando a suonare con una mano, prese con l'altra l'amplificatore e cominciò a calarsi sul braccio di Zappa.

-Cosa vuoi fare?- Chiese quest'ultimo perplesso.

-Plant, prendi Borchia e calati.- Angus, mentre pronunciava queste parole, si sedette sul palmo della mano di Zappa.

-Mi spieghi che vuoi fare?-

-Zappa, prendi Plant e Borchia e mettili qui vicino a me.- Il gigante obbedì. -Plant, reggiti a me. Zappa, ora ci devi lanciare in mezzo allo scontro.-

-Ma ti sei fumato il plettro? Vi ammazzate.-

-Sono un mago, ricordi?- Squillò Plant.

-Fidati, fallo e basta.-

Zappa sospirò. Li guardò tutti, uno ad uno. Borchia continuava a scodinzolare.

Poi, con una velocità e una forza impressionante, si alzò e li lanciò nell'aria.

Angus e Plant scesero in picchiata tenendosi saldamente per gli avambracci, mentre con una mano lo stregone evocava una strana luce verde che rallentava la loro caduta. A Borchia non andò meglio: venne sbalzato con violenza e fece un tragitto molto più lungo, cadendo in acqua.

-NO!- Angus mollò la chitarra. Un improvviso dolore lo sconvolse, ma non poteva smettere di suonare!

Cercando di ignorare la tristezza, si concentrò solo sull'obiettivo che doveva raggiungere.

“Non posso fermarmi ora. Non posso fermarmi ora.”

In pochi secondi i due furono in mezzo alla battaglia. Erano piombati proprio al centro del gruppo dei metallari.

Si avvicinò a loro Alexi, che saltò tra le braccia di Angus piangendo e ridendo nello stesso momento.

-Ce l'hai fatta! Ce l'hai fatta!- Diceva.

-Continua a combattere, amico. Io comincio a suonare.-

Ma Alexi non fece in tempo a riprendere la spada in mano. Angus attaccò un assolo, e dalla Chitarra cominciò a provenire della luce. Dapprima era solo un lumino insignificante, ma dopo qualche secondo la sfera era già delle dimensioni di un cocomero.

Si ingrandì, si ingrandì, si ingrandì...

E scoppiò.

Il campo di battaglia si illuminò così tanto da far male agli occhi.

I truzzi, quando la luce fu svanita, dapprima si guardarono intorno smarriti. Poi, semplicemente, svanirono, come statue di sabbia. Di loro non rimase altro che qualche vestito pieno di polvere, gettato in terra.

Angus, stremato, si accasciò in terra.

Il pulsare sordo ed incessante continuò per qualche secondo, poi si sentì un rumore di cavi strippati e amplificatori che cadevano, e il silenzio dominò su tutto. Come era strano, il silenzio, in quel momento il loro disperato grido di vittoria. Era stato a lungo desiderato e a lungo acclamato, e nessuno si sentì di romperlo.

I soldati si sfilarono gli elmi e li poggiarono in terra.

La quiete fu rotta dal rumore della nave che si allontanava, e lontana dalla riva, affondava.

Quando anche la punta dell'albero maestro fu sommersa, sul pelo dell'acqua si notava una figura che nuotava verso la riva.

Angus gridò per la felicità quando, saltellando allegramente e scrollandosi l'acqua di dosso, si vide arrivare incontro Borchia. Stringeva dei cavi elettrici strappati tra le fauci.

Plant, intanto, si sentì strattonare una manica e si voltò.

-Ho sentito parlare di te. So che sei un mago molto qualificato, quasi quanto Ozzy, e sai eseguire incantesimi di guarigione molto complessi. Ti prego,vieni a vedere. Ci serve il tuo aiuto.-

Plant si fece guidare attraverso un capannello di gente. In mezzo a loro, c'era Kilmister, pallido, steso in terra, nella sabbia pregna di sangue, con un pezzo di stoffa su un occhio.

-Mio dio...! Come è potuta succedere una cosa del genere?- Plant si chinò, il naso a pochi centimetri dalla faccia di Kilmister, levò il pezzo di stoffa ed esaminò con attenzione la ferita.

-Uno di quegli schifosi... - Kilmister tossì rumorosamente -Si, ha preso l'accendino e mi ha bruciato un occhio! Qualcuno ha del Jack Daniels? Fatemi bere! Questo coso frizza!-

Pensieroso, Plant si torse le mani. Poi, si alzò e, rivolgendosi ad Alexi, disse:

-Ascoltami...-

-È molto grave?-

-Più di quanto tu possa immaginare. Probabilmente le sostanze che stanno negli accendini sono tossiche, e a contatto con gli occhi hanno sprigionato un veleno molto potente. Almeno, ha del veleno in circolo nel corpo. Posso farcela, ma sarebbe rischioso per entrambi.-

-Quanto rischioso?-

Plant non rispose e si chinò ancora sul corpo di Kilmister.

Ascoltò per qualche secondo il battito del cuore, poi gli scoprì il petto e ci mise una mano sopra.

Kilmister cominciò a riprendere colore, mentre Plant lo perdeva e diventava bianco come un cencio.

Dopo qualche minuto, Kilmister si alzò. L'occhio era tornato al suo posto, il veleno era scomparso e si sentiva bene. Alexi lo abbracciò.

Kilmister allora si girò e vide Plant. Era accasciato in terra, pallido e immobile.

-Povero ragazzo Lo porto da Ozzy.- Lo prese in braccio e tutti, insieme, si avviarono al castello.

 

 

 

 

Quattro giorni dopo.

 

 

Alexi, come amava fare, guardava il mare fuori dalla finestra. I festeggiamenti, conclusi il giorno prima, lo avevano lasciato inquieto e, in un certo senso, triste. Gli mancava suo padre. Sentiva di non essere pronto per ricoprire quel ruolo, sebbene lo avessero addestrato fin da piccolissimo. Alla fine era andata bene per tutti, tranne che per lui.

I suoi pensieri furono interrotti da un rumore alle sue spalle. Stavano bussando alla porta.

Alexi, malvolentieri, andò ad aprire. Era Angus.

Con aria imbarazzata mise piede nella stanza, arredata in modo spartano, e guardò Alexi.

-Se ne sono andati.- Disse, con un tono di voce velatamente triste.

-Chi?-

-Zappa e Plant. Se ne sono andati. È giusto così, dopotutto.-

-Un giorno o l'altro torneranno a trovarti, non ti preoccupare.- Alexi mise una mano sulla spalla dell'amico.

-Come sta Kilmister?-

-Va in giro vantandosi dell'occhio nuovo di zecca... a quanto pare ora ci vede anche meglio di prima.-

-Plant è un bravo stregone... un po' pazzo, ma credo che dipenda dal fatto che sta sempre solo con Jimmy.-

-E quel gigante... dove l'hai incontrato?-

-Zappa... È stato lui a fare tutto. A quest'ora saremmo tutti morti, senza di lui.-

Alexi annuì e i due si affacciarono alla finestra, osservando il cielo che cambiava colore e il sole che scompariva tra le acque del mare dei Riff.

 

 



This

Is

The

End.

 

 

 

 

 

 

-Fred-

 

(Dedicato a Juri, Tatanka, L, Fierafiamma e tutti quelli che mi hanno seguito fino alla fine, con tanta pazienza :D )

  
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