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Autore: Butiloveheranyway    24/07/2013    3 recensioni
Era stato tutta la serata ad osservarlo,ad ammirare il suo sorriso così perfetto,il modo in cui dopo aver terminato la canzone si spostava dalla fronte il lungo ciuffo scuro,sentendosi avvampare ogni qualvolta questo guardava nella propria direzione.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera il freddo era pungente. Si strinse nelle spalle cercando ci concentrare su di sé il poco calore che la sua felpa riusciva a produrre. Erano ore che camminava senza una meta,e ne era stanco, ma non sarebbe tornato a casa, non quella sera. Il lento movimento delle sue gambe, che poteva essere paragonato a quello dei suoi pensieri, lo portò inconsapevolmente ad attraversare la città.
Lo stupì constatare che a quell'ora della sera, questa fosse così vuota, forse per colpa della neve che ammantava tutto ciò che toccava, trasformando il panorama della città in una vista molto simile ai piccoli souvenir in vetro venduti in periodo natalizio, o forse a causa della partita di campionato che si sarebbe giocata, eccezionalmente, quella sera.
 Rincuorato da questi pensieri si trovò a passeggiare in un vicolo, uno di quelli che risalivano alla fondazione della città: lunghi e stretti cunicoli, poco illuminati, se non dalla presenza di luci secondarie, proprio come in questo caso; al termine del percorso, che si stagliava tra gli alti palazzi del quartiere ed era puntellato dalla presenza si vecchi bidoni di latta, vi era un piccolo locale dall'aspetto molto intimo. Si fermò davanti alla vetrata e vi scorse dentro.
 Riconobbe il piccolo palco e il tavolino circolare davanti ad esso facendo un passo indietro. Si strinse nelle spalle paralizzato, come se una morsa d'acciaio lo ghermisse. La vista di quei posti lo riportò a rievocare nella sua mente la violenta litigata di poche ore prima. Posò le mani al vetro, sentendo l'impellente bisogno di appoggiarsi. Nella sua mente, come frame di una pellicola, scorrevano le scene della litigata: le parole, le urla e lui che lasciava la casa.
Ora era lì nel locale dove tutto era iniziato.
Lo ricordava come se fosse ieri: lui seduto al tavolo, mentre sorseggiava la sua bibita e ascoltava rapito quel ragazzo che sapeva fare di chitarra e voce un'arma unica. Era stato tutta la serata ad osservarlo, ad ammirare il suo sorriso così perfetto, il modo in cui dopo aver terminato le canzoni si spostava dalla fronte il lungo ciuffo scuro, sentendosi avvampare ogni qualvolta questo guardava nella propria direzione.
 Alla fine del piccolo show case il musicista impacciato gli si era avvicinato, e avevano iniziato a parlare scoprendo la centinaia di affinità tra loro.
 Si allontanò dal vetro. I ricordi erano troppo dolorosi per essere rivissuti. Prese un lungo respiro e guardò il vetro della finestra ancora una volta, immaginandoci di scorgere due occhi. Due occhi scuri grandi come la luna che lo guardavano, stava impazzendo.
 Si voltò, asciugandosi le lacrime che non avevano tardato ad arrivare e lo vide, lì davanti a lui, stretto nel suo maglione crema e quegli occhi nascosti dietro un paio di occhiali scuri, sorrideva.."We're feeling so good Just the way that we do When it's nine in the afternoon.."
  
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