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Autore: Beauty    24/07/2013    14 recensioni
Cosa succederebbe se Emma, Aurora, Regina, Ruby e Belle si recassero al Kleinfeld Bridal di New York per scegliere il loro abito da sposa? Riusciranno le due assistenti Andrea e Gloria a trovare il vestito giusto per loro e nel contempo a vedersela con madri despote, amiche svitate, fidanzati pervertiti, nonne iperprotettive e padri per niente felici del matrimonio delle loro "piccole"?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aurora, Belle, Emma Swan, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice: Ehm…allora, non so se qualcuno ha mai visto Abito da sposa cercasi, ma se è così allora saprete come funziona. Quanto a come mi è venuta questa idea…è il caldo che mi fa brutti scherzi. Giuro.
Questa storia è una AU dalla prima all’ultima riga, e sarà divisa in cinque episodi. Nell’ordine: Emma, Aurora, Regina, Ruby e Belle.
Se l’idea vi fa schifo, per favore, ditelo.
Quanto al nome delle due commesse…no comment. Solo…se la diretta seconda interessata leggerà, sono certa che capirà tutto. Cognomi compresi. Nel caso si sia offesa, le assicuro che cambierò nome. Eventualmente, la invito a metterci d’accordo per il giorno in cui intende massacrarmi.
Per il resto…buona lettura!
 

Emma

 
Andrea Perry e Gloria Rush erano due assistenti del Kleinfeld Bridal, a New York, ed erano molto brave nel loro lavoro. Erano ancora molto giovani, ma in poco tempo si erano conquistate la fiducia dei loro capi grazie alla loro bravura e capacità nel gestire le clienti che si recavano al negozio per scegliere il loro abito da sposa. Entrambe ritenevano che ogni sposa, quale che fosse la sua età, la sua altezza, il suo peso, o tratti e forma del viso, meritava di avere l’abito perfetto.
E nella maggior parte dei casi riuscivano sempre ad accontentare le loro clienti, sebbene la loro giornata lavorativa fosse solitamente densa di impegni.
Quel giorno era un normale pomeriggio di luglio, molto caldo, tanto che al Kleinfeld Bridal avevano dovuto azionare l’aria condizionata al massimo.
- Quanti appuntamenti ci mancano, oggi?- chiese Andrea, passandosi una mano sulla fronte; soffriva molto il caldo e non vedeva l’ora di tornarsene a casa. Per di più, invidiava tantissimo la sua collega, che pareva essere immune a quell’afa.
- Solo uno…- rispose Gloria, dando una breve scorsa alla cartelletta.- Il cognome è Nolan. Ci aspettano di là.
- Va bene. Sbrighiamoci e facciamola finita alla svelta, sto morendo dal caldo…
Quando le due ragazze giunsero nella sala, videro un gruppetto di persone sedute su un divanetto e intento a chiacchierare. Erano in tutto quattro donne, più un bambino sui dieci anni, dai capelli castani e l’aria profondamente annoiata e imbronciata.
- Buona sera - salutò Gloria con un sorriso.
- Salve!- Andrea la imitò, avvicinandosi al gruppetto.- Benvenute al Kleinfeld Bridal. Chi di voi è Emma Nolan?
A rispondere all’appello fu una giovane donna sui ventotto o ventinove anni, abbastanza alta e snella; Gloria e Andrea la guardarono. Aveva un viso grazioso e un fisico invidiabile, e anche gli occhi scuri e penetranti non erano male. Ma i tratti del volto erano duri e severi, e aveva l’aria di una che non sorrideva molto. Aveva i capelli biondi e mossi, lunghi fino alla vita, pratici se eri il tipo che la mattina sistemava il tutto con una coda di cavallo, ma che contribuivano ben poco a valorizzarle il viso.
Andrea pensò che forse, se avesse messo un po’ di trucco, il suo volto si sarebbe illuminato. Emma Nolan era una donna graziosa, per certi versi, ma dava l’idea di essere un po’…maschiaccio.
Sarà dura trovare il vestito adatto per lei!
Emma si alzò in piedi, stringendo la mano prima ad Andrea e poi a Gloria.
- E’ un piacere fare la tua conoscenza!- disse quest’ultima.- Io mi chiamo Gloria, e lei è Andrea. E loro sono…?
Emma fece un piccolo sorriso, voltandosi in direzione del bambino e delle sue accompagnatrici.
- Lei è mia madre, Mary Margaret - disse, indicando una donna abbigliata con una gonna verde scuro e una camicetta bianca sotto un golf appena più scuro. Mary Margaret Nolan era ancora tutto sommato abbastanza giovane, il suo incarnato era pallido e portava i capelli neri tagliati molto corti. La madre di Emma le salutò con un sorriso, stringendo a sua volta la mano a entrambe.
- Lui è mio figlio Henry…- proseguì Emma, accennando al bambino.- E loro sono le mie damigelle: Ruby e Belle.
Andrea e Gloria guardarono le due ragazze. Apparivano un poco più giovani della sposa, dovevano avere all’incirca ventiquattro o venticinque anni. Quella che individuarono come Ruby era una specie di top model, dal momento che anche stando seduta si poteva notare il suo fisico snello, le gambe lunghe e accavallate sensualmente tradivano la sua altezza – circa un metro e settantacinque con l’aiuto dei tacchi, pensò Andrea; Ruby era molto più bella di Emma, con il viso incorniciato da lunghi capelli castani striati qua e là da qualche méches rossa, le labbra cariche di rossetto e gli occhi ricoperti pesantemente da ombretto e kajal.
Belle, invece, era di una bellezza più delicata e per certi versi anche un po’ infantile, sicuramente nulla a che vedere con quella sensuale e provocante di Ruby, ma comunque più fine. Era la meno alta delle quattro, e sebbene fosse magra non era snella quanto la sposa o l’altra damigella. Aveva una bella pelle dal colorito roseo, un volto ovale e gentile incorniciato da una cascata di capelli castani e mossi, e due occhi bellissimi blu vivaci e penetranti.
- Bene. Voi, signore, potete accomodarvi di là. Emma, noi invece ci trasferiamo nel salottino per fare quattro chiacchiere…- le due ragazze sorrisero, guidando la futura sposa nel piccolo salotto adibito ai colloqui preliminari prima di iniziare il tour de force fra gli abiti da sposa.
Fecero accomodare Emma su una poltroncina foderata di velluto rosso, mentre Gloria e Andrea si sedettero su un divanetto di fronte a lei.
- Allora, Emma - esordì Andrea, sporgendosi un poco in avanti.- Ti abbiamo portata qui per parlare dell’abito che desideri. Hai già qualche idea in mente?
- Beh, non saprei…- mormorò Emma, agitandosi nervosamente sulla poltroncina.- La mia situazione è un po’ complicata…
- In che senso?- fece Gloria.
- Vedete…beh, molte persone che non mi conoscono pensano che sposi il padre di mio figlio…- proseguì la bionda.- Ma non è così. Ho avuto Henry a diciotto anni e suo padre ha dato forfait non appena l’ha saputo. Un paio di anni fa ho incontrato Graham, il mio fidanzato, ed è con lui che mi sposo. Mi ama e vuole bene a mio figlio, ma…ecco, le male lingue esistono da sempre…
- Certo. Certo, capiamo perfettamente…- disse Andrea, scambiandosi un’occhiata d’intesa con Gloria.
- Non voglio che sia una cosa troppo appariscente - fece Emma. - Niente pizzi e perline, niente gonne troppo ampie, idem per la scollatura. E, piuttosto che bianco, lo vorrei più sul color crema. Penso che sia meglio, nella mia situazione…
- Qualcosa di semplice, quindi…- mormorò Gloria, scribacchiando sul taccuino.
- Sì, esatto.
- Bene. Troveremo certamente qualcosa che fa al caso tuo - sorrise Andrea.- Un’ultima cosa: hai preferenze su uno stilista, o un budget da mantenere?
- Non me ne intendo molto di moda, quindi per me lo stilista è indifferente - rispose Emma. - Quanto al budget…se possibile, non vorrei superare i tremila dollari.
 
- Okay, vediamo di trovare tre vestiti senza…beh, senza niente!- sbuffò Andrea, rovistando fra i capi di abbigliamento di uno dei camerini del Kleinfeld Bridal.- Anche se sembra paradossale, gli abiti semplici sono i più difficili da scovare, non trovi?
- Già…- concordò Gloria, prendendo in mano un vestito protetto da della carta trasparente ed esaminandolo con aria critica.- Gli stilisti in genere riempiono gli abiti da sposa di ogni tipo di fronzoli, trovarne uno semplice è un’impresa…
- Proprio così. Credo che sia perché si suppone che il giorno del matrimonio una donna voglia assomigliare a una principessa. E invece, ci sono di quelle che la pensato tutto il contrario.
- Secondo me, dipendesse da lei, Emma andrebbe all’altare in jeans e maglietta…- commentò Gloria.
- Sì, anche secondo me. Per di più, i suoi gusti in fatto di abiti non le saranno di molto aiuto, se vuole brillare almeno un po’, il giorno delle nozze…- Andrea guardò la sua collega.- Che ne dici, Gloria? Come facciamo per farla…come dire…illuminare un po’?
- Qualcosa ci inventeremo. Ora pensiamo a trovare i vestiti.
Alla fine, si risolsero per tre abiti: uno di seta dal bustino stretto e aderente, poca scollatura e senza spalline, mentre la gonna ricadeva mollemente fino ai piedi, e il cui orlo era decorato con graziosi ma semplici e poco appariscenti ricami; il secondo era un abito a sirena, con una breve striscia di strascico e un nastro di seta a formare le maniche, lasciando appena scoperte le spalle; il terzo, invece, era un vestito anch’esso di seta, dalla gonna con un po’ di strascico e le spalline trasparenti.
Su quest’ultimo, Andrea e Gloria avevano parecchi dubbi, dal momento che, pur essendo molto bello, le spalline e i ricami sulla gonna erano di pizzo, cosa che Emma aveva espressamente richiesto di non avere. Ma infine, dando una scorsa agli altri modelli e al budget fissato dalla sposa, si decisero a portarle quello.
 
Mary Margaret, Ruby, Belle e Henry erano tutti seduti in attesa di vedere Emma con addosso il primo abito. Andrea e Gloria l’aiutarono a indossarlo nel camerino, quindi la accompagnarono fuori.
Mary Margaret emise un sospiro deliziato quando Emma salì sul piedistallo.
- Oh, tesoro! Questo! Prendi questo! Ti sta benissimo!
Emma fece un piccolo sorriso, ma il suo sguardo critico non suggeriva molta convinzione. In effetti, neanche le due ragazze lo erano. La sposa aveva rivelato avere delle spalle molto più larghe di quanto avessero notato, e metterle così in mostra la rendeva più goffa e sgraziata. Tanto più che quel modello non metteva per niente in risalto le sue forme.
Anche lo sguardo di Ruby e Belle tradiva un pensiero non molto lontano dal loro. Henry fece una smorfia contrariata.
L’unica che pareva affetta da cecità, lì, era Mary Margaret.
- Sul serio, Emma, devi prendere questo!- insistette.- Sei meravigliosa!
- Ehm…forse sarebbe il caso di vedere anche gli altri modelli, Mary Margaret…- azzardò Belle.
- Perché? Questo è perfetto!- rispose l’altra, perplessa.
- E’ meglio non essere troppo affrettate…- ritentò Belle.
- Vediamo come ti stanno gli altri!- intervenne Gloria, facendo scendere Emma dal piedistallo.
Mary Margaret aprì la bocca per obiettare, ma si zittì non appena sua figlia varcò la porta del camerino.
 
Con il secondo abito andò un po’ meglio.
Andrea aiutò Emma a salire sul piedistallo, ma stavolta nessuno vide l’espressione estasiata di Mary Margaret. Piuttosto, la donna non si curò di tradire uno sguardo pieno di delusione.
Emma lo notò, e abbassò lo sguardo. A quel punto, sebbene quell’abito le stesse molto meglio rispetto al precedente, Andrea e Gloria si sentirono sicure di dire che sarebbe stato escluso. Emma dava l’idea di tenere molto all’opinione della madre. Anche se, speravano, non così tanto da prendere in considerazione il primo vestito.
Ruby si alzò dalla poltrona, avvicinandosi a Emma.
- Potresti fare un giro su te stessa, per favore?- le chiese.
Emma ubbidì, girando lentamente sul piedistallo. Quando tornarono a guardarsi negli occhi, Ruby fece una smorfia.
- E’ un po’ troppo…semplice - commentò. Si sporse verso Andrea e Gloria.- Non ci sarebbe qualcosa di più appariscente?
- Emma ci ha richiesto questi modelli - rispose Gloria.
- Che intendi con appariscenti?- fece Belle.
- Che so, qualcosa di sexy…- Ruby sollevò un lembo dell’abito con aria critica.- Più che una sposa, sembri una suora. Lo vogliamo accendere un po’, il tuo Graham?
- In chiesa?!- fece Andrea, esterrefatta.
- Ruby!- Mary Margaret si gettò verso Henry, tappandogli le orecchie.- Ti rendi conto che c’è un bambino piccolo, qui?
Emma fece uno sbuffo divertito.
- Ruby, mi sposo con un poliziotto!- esclamò.- Dovrò pur mantenere un po’ di decoro, no?
- Perversioni a parte, anch’io credo che questo non sia l’abito giusto per te - dichiarò Belle, alzandosi in piedi.- Non ti valorizza molto…
- No, in effetti…- Emma scosse il capo, quindi si voltò verso Andrea e Gloria.- Proviamo l’ultimo modello, che dite?
Andrea annuì, mentre Gloria l’aiutava a scendere, stando bene attenta che lo strascico non si strappasse. Intanto che la conducevano al camerino, le due ragazze si scambiarono un’occhiata. Avevano visto lo sguardo sconsolato di Emma: evidentemente era sconsolata, non riusciva a piacersi.
- Che facciamo?- bisbigliò Andrea.- Qui rischiamo di finire con nulla di fatto.
- Vediamo come va con l’ultimo modello…- le sussurrò Gloria di rimando.- Vedrai che troveremo quello adatto…
 
Emma aveva accolto l’ultimo abito con una smorfia incerta, dovuta – le due ragazze ci avrebbero potuto giurare – al pizzo in eccesso, ma alla fine erano riuscite a convincerla.
- Tu provalo!- l’aveva incitata Gloria.- Se poi non ti piace, vorrà dire che cambieremo…
Mary Margaret, Ruby e Belle avevano sgranato gli occhi quando Emma aveva fatto il suo ingresso con addosso il terzo abito. Perfino Henry era sembrato risvegliarsi dallo stato catatonico.
Andrea e Gloria si scambiarono un’occhiata soddisfatta: sebbene fosse un po’ lontano da quanto richiesto dalla sposa, quel vestito era esattamente quello che faceva per lei. Le spalline trasparenti nascondevano l’ossatura troppo ampia delle scapole, la scollatura non era esageratamente ampia e quel pizzico di decorazioni risaltava la sua figura.
- Fossi in te, fuggirei con questo addosso!- dichiarò Ruby. - E’ perfetto, Emma.
- Davvero, sei stupenda!- rimarcò Belle.
- Tu che ne pensi, Henry?- chiese Emma, mordendosi il labbro inferiore.
- Sei bellissima, mamma!- rispose il bambino, entusiasta.
- Mary Margaret?- Ruby voltò il capo in direzione della donna.
- Uhm…non male - rispose Mary Margaret, piattamente.
Questo parve stroncare anche la parziale convinzione di Emma.
Andrea guardò Mary Margaret, desiderando solo di prenderla a schiaffi.
Emma volse tristemente lo sguardo verso uno degli specchi, guardando la sua figura riflessa.
- La scelta spetta a te, Emma - intervenne Gloria.- Quale dei tre abiti preferisci?
La donna non rispose.
- Possiamo farti vedere degli altri modelli, se vuoi…- propose Andrea.
- No, grazie, non serve - sospirò Emma, tristemente.- Se dovessi scegliere, questo sarebbe l’abito perfetto…- indicò il vestito.- Ma…
- Ma?- incalzò Andrea.
- Ecco…non so…- Emma giocherellò con una ciocca bionda.- Credo di essere io a non andare bene…
- Ma che dici?!- sbottò Belle, alzandosi e andandole incontro.
La ragazza le scostò alcune ciocche di capelli dal viso, gettandoglieli dietro alle spalle.
- Sei bellissima, Emma…- disse.- Basta solo sistemare qualche dettaglio…che so, magari un’altra acconciatura…
A quella frase, Andrea sentì come una lampadina che si accendeva nella sua testa. Si avvicinò a grandi passi a Emma.
- Gloria, vieni a darmi una mano…- chiamò la sua collega.
Andrea, con l’aiuto di Gloria, raccolse i capelli di Emma in una coda, quindi glieli alzò sopra la nuca a formare uno chignon. Il volto di tutti si illuminò: pettinata in quel modo, Emma faceva tutta un’altra figura.
- Ma è geniale!- esclamò Ruby.
- Visto?- ammiccò Gloria.- Aggiungeteci un bel velo da sposa e qualche perlina…
- …e una lieve spruzzata di trucco…- sorrise Belle.- …e il gioco è fatto!
- Potrei occuparmi io del make-up!- si offrì Ruby.
- Senza offesa, Ruby, ma…meglio di no - scherzò Belle.
Emma ridacchiò, tornando a guardare la sua figura riflessa nello specchio. Gli occhi le si illuminarono, e il volto si distese in un sorriso.
- E va bene. Mi avete convinta. E’ questo il mio abito!
 
- Beh, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta…- sorrise Andrea, rivolta a Gloria, mentre osservavano il gruppetto uscire da Kleinfeld Bridal.
- Già…- rispose Gloria.- Ehi! Guarda lì!- disse d’un tratto, indicando Belle.
Andrea capì al volo, ed entrambe corsero incontro alla ragazza.
- Belle!- chiamò Andrea; la damigella si voltò, sorpresa.
- Noi…noi volevamo ringraziarti…- disse Gloria.- Per quello che hai fatto con Emma.
- Già, avevamo proprio bisogno di una mano…Grazie - aggiunse Andrea.
Belle rivolse loro un sorriso.
- Di niente, è stato un piacere. Beh, io vado…Spero di rivedervi presto…
Anche noi…, pensarono le due ragazze, salutandola.
 
 
 
Angolo Autrice: Qui ci sono gli abiti da sposa scelti per Emma:
 
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Nel prossimo capitolo, Aurora…e, per inciso, contrariamente a quanto ci si aspetta, non sarà Filippo lo sposo…;).
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