Come il cielo
d’inverno
“Fate la brava”
mi disse, mi girai e guardandolo negl’occhi
risposi: “Non sono un cane che potete premiare quando
ubbidisce e punire quando
sbaglia!”
“No?” Lo disse con una punta di tristezza per poi
ribattere
più sicuro: “No! Avete ragione; io non vi
premierei mai”. Mi sorrise con un
luccichi spavaldo nello sguardo, posò una mano sul mio
braccio e strinse la
presa.
Insieme ad un bordo della sala
guardammo il piccolo
spettacolo che Lorenzo aveva indetto in “onore” del
conte, la sua espressione
rimase quasi impassibile se non quando per guardare la mia faccia
disgustata e
dirmi: “Ho sempre adorato i rettili”, ridemmo piano
entrambi; passare da quel
tono aspro a quello dolce lui impiegava pochissimo e anch’io
iniziavo a seguire
il suo esempio; “Come potrebbe non
avermi
mai premiato se mi ha regalato tutto questo?” mi
ritrovai a pensare.
Firenze era fredda e buia la luna non
si vedeva e solo poche
stelle spuntavano nel cielo; “Siete un mistero per me, come
il cielo d’inverno
nasconde le stelle voi nascondete i vostre segreti. Ma io li
scoprirò tutti
fino all’ultimo” pensai
a
quell’affermazione e risposi poco dopo: “Non li
scoprirete mai tutti non ve lo
permetterò” per un attimo sembrò
stupito.
“Perché mai?” sapevo che lo avrebbe
chiesto.
“Perché i miei misteri sono l’unica cosa
che mi lega a voi”
NOTA
DELL’AUTRICE: Spero
che vi sia piaciuta è un po’ misteriosa ma
è in questo il suo fascino. Vi
chiedo per favore di recensire perché non avevo mai scritto
prima una flashfic e
non so cosa pensare, quindi datemi un
parere.