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Autore: Juliet Leben22    25/07/2013    2 recensioni
Mi sfiora la guancia tutto ad un tratto. Riconosco quelle mani: mani da scultore,
da pittore, da scrittore. Ho paura a guardarlo negli occhi, potrei perdermi.
-Mi fanno paura i tuoi occhi..- sussurra vicino ad una delle mie orecchie.
Lo guardo senza capire, ora non riesco a sostenere quello sguardo così impaurito.
-I tuoi occhi sembrano un mare scuro in tempesta. Acqua scura, ed una nave..
credo stia affondando. Forse il capitano dovrebbe impartire degli ordini ai
suoi marinai… non credi? –
Lo fulmino con lo sguardo. – Sei tu il capitano. –
Scuote la testa. – No, non lo sono mai stato. –
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Au Revoir


Sto dormendo, lo so. So anche che sto sognando. Sono in una strada, conosco
porta. Porta a lui. Prendo la strada e mi dirigo verso la metà, stavolta sono
spaventata da ciò che potrebbe farmi. Da ciò che potrei fargli.
- Ciao. -
Ricambio il saluto gentilmente, non voglio che trasparisca ciò che ho fatto.
Non dice altro. Mi avvicino, anche se so che è sbagliato.
- Avevi promesso.- dice guardandomi negli occhi e riconoscendo i solchi
occhiaie dietro il correttore.
Faccio finta di non capire a cosa si riferisce, poi una lacrima mi solca la guancia.
- Avevi promesso che non avresti più pianto. – continua.
Ha ragione. Annuisco, arrabbiata.
- E tu avevi promesso che saresti stato vicino a me. E ora? Dove sei? -
Questa è cattiva, non se la merita, ma non riesco a dire altro.
Abbassa lo sguardo e si avvicina. Avvicina la mano e poi la ritrae.
Non voglio che te ne vai, non voglio lasciarti andare,penso.
- Non posso biasimarti se hai deciso di arrenderti. Ma stai tranquilla, non ti
 porterò rancore. – dice tranquillo, senza lasciar trasparire emozioni.
- Odio quando fai l’arrogante.- sussurro io.
Fa finta di non avermi sentito. – Scusa? –
- Oh, dio cristo! Tu non sei qui a vedermi piangere! Tu non sei qui a consolarmi
 e ad asciugarmi le lacrime! Tu non sei qui a vedermi le mani sanguinare a furia
 di dare pugni al muro! Tu non sei qui a vedermi il sangue che cola sulla pelle
 dopo i tagli! Tu..Tu…tu..- cado sulle ginocchia, continuando a piangere:
 dire la verità fa più male a me che a lui.
- Ti ho causato solo dolore? È questo che vuoi dire? - dice sconcertato,ma senza
  sfiorarmi.
Non rispondo. Non alzo neanche il viso.
- Dimmi la verità! Solo lacrime e dolore? –
Scuoto la testa. Possibile che non riesce a capire?
Mi avvicino, tremante. Vorrei poterlo toccare di nuovo, sentire che,
come al solito è davvero lì, ma non ci riesco.
Mi sfiora la guancia tutto ad un tratto. Riconosco quelle mani: mani da scultore,
da pittore, da scrittore. Ho paura a guardarlo negli occhi, potrei perdermi.
-Mi fanno paura i tuoi occhi..- sussurra vicino ad una delle mie orecchie.
Lo guardo senza capire, ora non riesco a sostenere quello sguardo così impaurito.
-I tuoi occhi sembrano un mare scuro in tempesta. Acqua scura, ed una nave..
 credo stia affondando. Forse il capitano dovrebbe impartire degli ordini ai
 suoi marinai… non credi? –
Lo fulmino con lo sguardo. – Sei tu il capitano. –
Scuote la testa. – No, non lo sono mai stato. –
- Cosa ne sai? -
- Ti conosco, mi conosco. –
- Non sai cosa sto pensando!-
- Invece si. –
Un brivido mi percorre la schiena,  non so cosa fare.  Avvicina le sue labbra
alle mie. Le sfiora, ne fa il contorno con la lingua , poi mi bacia.  Riconosco
quelle labbra: labbra schiuse, sorridenti, carnose, dolci, sensuali.
Lascia che il bacio finisca con uno schiocco.  Prende un dito e disegna il contorno
delle mie labbra. Amo quando lo fa, ma oggi non dovrebbe farlo e non so cosa fare. La mia volontà non reagisce.
Quelle mani mi hanno scolpita, mi hanno fatto diventare ciò che volevo, come
posso abbandonarle?
- Potrò scolpirti ancora? -
Riprendo il contatto con la realtà. Riprendo il controllo di me stessa, ancora
 lo sguardo dell’inizio.
- Ho io martello e scalpello. -
Mi tende una mano. – Ti prego, permettimi di nuovo di..-
- Non posso..-
- Spero che potrai perdonarmi un giorno.-
Scuoto la testa. – Perdonarti? Tu non c’entri. –
 Mi sento in colpa. L’ho amato per anni, e lo amo ancora. Come posso distruggerlo
così?
Volta le spalle. – Ricordati: Tu le ali, io la stella e tu libera. –
Chiudo gli occhi, mi sento morire.
- Toccami di nuovo. Scolpiscimi, solo per questa notte. -
Si avvicina, mi abbraccia. .- è già mattina, amore mio. Il tempo è passato..-
- Ti mancherò? -
Sorride amaro, ma non risponde, sta ignorando la domanda.
- Ti mancherò?  -  chiede lui.
- Perdonami. Sempre. –
Mi bacia, schiudo le labbra ed eccolo li, mi esplora la bocca con la lingua.  La
conosce, sembra quasi che sia sua.
- Te lo prometto ci sarò. -
- Non voglio promesse.-
- Nessun rimpianto? –
- Nessuno. Grazie. –
Voglio che quelle mani mi sfiorino ancora il corpo, quelle mani mi scolpiscano ancora.
Voglio che le sue dita mi modellino come creta, ancor una volta, ma oggi non è
possibile.
Lo guardo negli occhi, voglio il suo sguardo nel mio.
Riconosco quegli occhi castano intenso. Mi ci sono persa molte volte, ma lui non mi
aveva mai lasciata cadere. Adoro perdermi nei suoi occhi.. se potessi farlo per l’ultima
volta. No, scuoto il capo per scacciare i pensieri. Ho preso la mia decisione.
 Mi bacia. Mi sento tradita, umiliata da me stessa. Mi sono tolta la mia gioia di vivere.
- Ti prego, se un giorno tornerai, cercami. -
Sorride e getta la testa all’indietro per schiarire una risata.
- Pensavi che non l’avrei fatto? – Ride. Ride di gusto e io piango.
Mi mancherà, lo so. Vorrei urlare ciò che sento. Mi prende per i fianchi,
mi stringe contro di se. Ogni osso, ogni muscolo, tutto. Sento tutto e so che lui sente
tutto di me. Mi sfiora le guance e i capelli, non mi aveva mai toccato così, ma mi piace.
Gli sfioro le labbra, e poi corre.
Scoppio a ridere e a piangere. La mia gioia di vivere è fuggita, non ho più niente.
Le mie amiche al risveglio mi abbracceranno, si congratuleranno con me per l’ottimo lavoro.
Mi diranno: Sei libera.  Ma si sbagliano. La mia libertà è e sarà sempre lui.
Mi mancherà. No, mi mancherai. Addio.
                                      
   
 
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