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Autore: Tempie90    25/07/2013    12 recensioni
Ennesima Shot che ha come protagonisti i nostri due tontoloni che tanto tontoloni questa volta non sono XD
Spero vi piaccia! =)
Tempie. =)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Nuovo personaggio, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Questione di fiducia: Nico's Adventures!!'
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Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeee...
Voglio pubblicare questa shot per festeggiare insieme a voi la mia laurea!!
Ebbene si, ieri finalmente sono stata proclamata dottoressa...Cioè non dottoressa dottoressa XD...Dottoressa in Lingue e Letterature Moderne! Chi ddici?(Alla Sasà Salvaggio style XD...Chi è siciliano capirà! XD)
Sono eccessivamente euforica e per questo non ho manco riletto la storia prima di pubblicarla XD L'ho letta quando l'ho scritta, spero non mi sia sfuggito niente...Ho deciso di non dividerla in due perchè mi piace la continuità in questa shot (spezzarla non avrebbe avuto senso!)
Spero vi piaccia e che mi farete sapere...Anche recensioni negative, non è perchè sono una neolaureata dovete dirmi solo cose carine...XD
Vi auguro una buona lettura!

P.S. Per marix: è questa la storia che mi ha ispirato la tua...La prima parte però, la seconda è frutto del mio cervello malato XD Ti spiegherò meglio via messaggio privato la parte, se ti interessa! =)
Adesso ho davvero finito.
Ci leggiamo sotto!
Tempie. =)
 

                                         Ti fidi di me?





“Allora per qualsiasi cosa chiamateci! Abbiamo i cellulari in tasca e li abbiamo impostati ‘Normale’ quindi li sentiamo senza dubbio.” Kate parlò agita verso le due rosse che la guardavano comprensive ma esauste dall’ennesima raccomandazione.
“Kate, stai tranquilla. Ce la caveremo benissimo! Nico starà bene per una sera senza i suoi genitori. In compenso ci guadagna una sorella che l’adora e una nonna un po’ fuori dagli schemi..” La rassicurò la piccola Castle.
“Tesoro, potresti evitare di dire certe cose? Stai diventando come tuo padre..” Disse teatralmente la diva.
Alexis e Kate risero.
“Eccomi, sono pronto.” Una voce li fece voltare verso Castle che scendeva le scale con in braccio il figlio. Gli diede un bacio e lo lasciò seduto sul pavimento.
“Bene piccolino, adesso io e mamma andiamo un po’ fuori con zio Javi, zia Lanie, zio Kevin e zia Jenny. Ma non preoccuparti, torneremo presto!” Lo rassicurò.
In realtà sembrava stesse rassicurando se stesso…
“Gagagaaa” Rispose.
“Si come dici tu, piccolo!”
“Bene, direi che possiamo andare, giusto Kate?”
“Si, devo solo prendere la borsa…”
“Credo sia in cucina. Quando sei arrivata l’hai lasciata lì.” Le disse Alexis.
Beckett annuì.
“Grazie Al!”
 
Mentre tornava all’ingresso sentì Castle chiedere a Martha:
“Madre ma sei sicura che dovremmo andare? Potrebbe camminare da un momento all’altro, secondo me stasera fa i primi passi..”
“Castle lo hai detto anche ieri!” Rispose per la rossa la detective, raggiungendoli in quel momento.
Castle mise il broncio.
“Magari questa volta succede davvero e noi non ci siamo…”
“Papà, se prova a camminare, tranquillo, lo blocco!” Lo prese in giro Alexis.
Ma Castle prese sul serio le sue parole, infatti le consigliò:
“ Ottima idea, Al! Sai cosa potresti fare? Se lo vedi anche solo alzare un piedino per fare il primo passo, corri verso di lui e…spingilo!!!” Concluse fiero della sua trovata.
Nell’appartamento calò un silenzio da ‘passaggio di balle di fieno in un campo deserto’.
“Gaaataaaa” Nico fu l’unico che, a detta di Rick, approvò l’idea.
“Avete visto? Anche lui è contento!” Disse sorridendo.
Kate esasperata gli si avvicinò minacciosa.
“Castle ma sei scemo? Vuoi far cadere tuo figlio durante uno dei suoi tentativi di camminare solo perché tu non ci sei? Così lo traumatizzi a vita e a 20 anni ce lo ritroveremo ancora a gattonare!” Lo guardò come se volesse incenerirlo.
“Ma…lui è d’accordo!” Rispose serio.
Kiddo, per quanto sveglio possa essere vostro figlio, è ancora troppo piccolo per capire certe cose.” Il tono di Martha era quello usato con i bambini di 5, 6 anni al massimo.
“Mamma, Nico ha 9 mesi, capisce perfettamente il suo papà. Vero piccolo?”
“Gaaaggaaa” Rispose come se fosse un gioco. Era fermo in piedi nella sua posizione preferita.
Ormai da giorni non faceva altro che aggrapparsi a qualsiasi cosa e stare in piedi. Non si staccava mai dal suo supporto e se doveva raggiungere qualcosa, allungava un braccino mentre l’altro rimaneva fisso sull’appoggio.
“Tadaaan” Disse tutto contento. “ Avete visto?”
Kate decise di prendere la situazione in pugno. Sospirò e lasciò un dolce bacio sulla fronte del figlio, sussurrandogli che sarebbero tornati presto, prima di prendere Castle per le orecchie e tirarselo dietro.
“Ahi…Meleeeee.” Gridò lo scrittore.
“Zitto Castle e cammina.”
Così dicendo se lo portò fin davanti l’ascensore, ma prima che le porte si chiudessero, Martha li raggiunse velocemente con uno zainetto in mano.
“Richard, caro, sicuramente farete tardi…E’ meglio se andate a casa di Katherine. Non vorrei che Nico si svegli in piena notte dopo la fatica che faremo per farlo addormentare. Ecco, qui c’è tutto l’occorrente per una notte.” Gli lanciò lo zaino giusto in tempo prima che le porte si chiudessero. “ Buona serata!” Concluse sparendo dietro la porta di casa.
 
Castle la guardò shockato. Quella donna era la versione femminile di Jim Beckett!!
Anche Kate la guardò sparire mentre l’ascensore si mosse per portarli al piano terra. Si voltarono a guardarsi increduli. Infine sospirarono rassegnati.
Tutti ormai cercavano di far fare loro quel passo avanti decisivo ed importante, soprattutto per il loro bambino.
Salirono in macchina silenziosamente e si diressero all’Old Haunt per passare una serata tra amici.
I ragazzi li avevano praticamente costretti a uscire di casa, accusandoli di essere diventati degli eremiti. Avevano l’occasione di poter lasciare Nico in ottime mani e godersi qualche serata fuori, perché non sfruttarla?!
Così si erano trovati ad accettare quell’ ‘invito’.
Quando arrivarono al locale, erano già tutti lì ad attenderli.
“Alla buon’ora…C’era traffico?” Ironizzò Esposito.
“Castle, ti sei perso?” Continuò Ryan.
“Ma quale perso, bro? Non esce di casa da così tanto tempo che sono sicuro che stasera neanche si ricorderà la strada di casa!”
“Me lo ricordo benissimo dove abita Beckett!” Rispose stizzito rendendosi immediatamente conto di aver sganciato una bomba.
Kate lo fulminò con lo sguardo di fuoco.
“Aspetta aspetta…Che è questa storia??” S’intromise una Lanie stupita rivolgendosi alla detective.
“Nessuna storia! Per non creare problemi a Nico e a Martha e Alexis abbiamo pensato di tornare nel mio appartamento per questa notte.” Spiegò frettolosamente la detective, omettendo il fatto che non l’avevano deciso proprio loro.
“Ullallààààààà” Disse Esposito.
Ryan aprì bocca per dar man forte all’amico quando Beckett lo congelò sul posto.
“Un’altra battuta maliziosa e giuro che vi mando a dirigere il traffico già da domani mattina!”
Ryan si ammutolì ed Esposito fece il gesto di chiusura della bocca come se fosse una cerniera.
“Perfetto!” Disse fiera. “Ciao Jenny, scusami se non ti ho salutato prima ma, come hai potuto vedere, dovevo mettere in riga i bambini…” Continuò rivolgendosi alla signora Ryan.
“ Non preoccuparti Kate. Mi sono divertita molto ad assistere al siparietto che avete messo su!” Affermò la bionda ridendo.
Risata che suscitò anche quella di tutti i presenti.
“Allora che prendete? Offro io!” Disse sorridente Castle.
“Non pavoneggiarti troppo, writer boy! Per quanto ne sappiamo non pagheresti neanche un drink visto che il locale è tuo. Perciò non sfoggiare la tua finta galanteria. Anche perché non vedo nessuna donna su cui poter fare colpo!” Lo smontò la dottoressa.
“Sei fuori strada, Lanie. Lui le donne le conquista con una strizzatina dell’occhio!” Lo prese in giro Kate.
“Stai attenta detective, posso sempre mostrare le mie doti di latin lover a quella ragazza laggiù che mi sta mangiando con gli occhi da quando ho messo piede qui dentro.” Le rispose provocante lui.
Kate aguzzò la vista per cercare l’oca giuliva che ci stava provando con il suo scrittore. La vide subito, anche perché non cercava in nessun modo di rendere meno palese e fastidioso (per lei) il suo interesse verso Castle.
La fulminò con lo sguardo ma si rese conto che la sua tattica aveva effetto solo su Castle, perché lei continuava a fissarlo e a leccarsi le labbra per attirare la sua attenzione.
Castle si accorse della sua reazione e sorrise soddisfatto.
“Noto che il mostro della gelosia si sta impossessando di te, detective!”
Kate si voltò a guardarlo, essendosi estraniata dalla situazione per cercare di lanciare occhiatacce esplicite alla ragazza intraprendente.
“Gelosa? Io? Umpf, tu viaggi troppo con l’immaginazione. Se proprio ci tieni, puoi raggiungerla io nel frattempo vado a chiamare il ragazzo che mi ha passato il suo numero di telefono pochi minuti fa.” Stava ricambiando con la stessa moneta.
“E’ inutile detective non ci casco. Sei stata tutto il tempo con noi, me ne sarei accorto se qualcuno si fosse avvicinato a te!” Rispose tutto tronfio.
“Evidentemente eri troppo impegnato a fissare la tua barbie con il labbro gonfiabile!” Quella risposta l’allarmò.
“Ok, chi ti ha dato cosa? Dov’è? E’ ancora qui? Dimmi chi è!” Disse agitato guardandosi nervosamente attorno.
“E quella gelosa sarei io?” Disse furba la donna.
Castle si bloccò nel suo movimento e la fissò sbalordito. Glielo aveva detto apposta…Oppure no? Voleva saperlo non poteva rimanere con questo dubbio. Kate era sua e di nessun altro.
Quel pensiero lo pietrificò.
Sua.
Era la sua donna.
Voleva che fosse la sua donna.
Perché? Perché sapeva che qualsiasi cosa sarebbe successa, lei ci sarebbe stata. Qualsiasi problema l’avrebbero risolto insieme. Per qualsiasi momento di sconforto lei sarebbe stata lì a sostenerlo. Qualsiasi segreto confidatole, lei l’avrebbe custodito.
Sorrise felice.
Ce l’aveva fatta: aveva ritrovato quella fiducia persa mesi prima, quel modo di amare perfetto.
Il suo sorriso lasciò perplessi tutti i presenti.
Fino a 2 secondi prima era nel panico più totale che cercava affannosamente l’ipotetico spasimante e ora rideva.
Kate aggrottò le sopracciglia.
Castle si riprese e con una nuova gioia negli occhi le sussurrò sensualmente:
“Tanto lo so che non è lui che vuoi!”
Il viso di Kate fu attraversato da tutte le gradazioni del rosso e probabilmente anche da nuove.
Lanie e gli altri, osservando la scena, non poterono che sorridere pensando maliziosamente che tra quei due stava per scoppiare la scintilla, per dar vita a un grande incendio.
“ Ma non dovevamo ordinare?” Jenny pensò bene di tirar fuori dall’imbarazzo la detective, la quale si appuntò di costruire una statua in suo onore.
“Giusto, amore! Tanto ‘offre’ Castle!” Disse Ryan calcando il verbo.
Così dicendo i ragazzi si apprestarono a trascorrere una bellissima serata all’insegna del divertimento e della spensieratezza.
Rick e Kate non smisero di stuzzicarsi per tutta la serata ma la detective notò qualcosa di diverso nello scrittore.
Castle, infatti, cercava sempre un contatto con lei. La sfiorava spesso senza che gli altri se ne accorgessero. E le rivolgeva dei sorrisi dolci.
Aveva occhi solo per lei, ignorando deliberatamente la barbie intraprendente che alla fine si era stancata e, offesa, se ne era andata.
Tutte quelle attenzioni la sorpresero ma la facevano sentire maledettamente bene.
Perciò si lasciò sfiorare, ricambiò i suoi sorrisi e si focalizzò su di lui nonostante la presenza dei loro amici.
Quando la serata finì, erano decisamente più calmi e rilassati.
Si diressero all’appartamento di Kate e lungo il tragitto si assicurarono che Nico stesse bene grazie a un sms di Alexis.
Castle parcheggiò sotto il palazzo. 
Con un po’ d’imbarazzo, almeno per la detective, si diressero all’interno dell’edificio.
“E’ stata una bella serata!” Fu Castle ad interrompere quel silenzio imbarazzante.
“Si…” Gli sorrise Kate. Lui ricambiò.
Attraversarono le porte dell’ascensore e selezionarono il piano.
“Certo a parte il fatto che, per la maggior parte del tempo, Miss ‘mi lecco le labbra per far capitolare gli uomini’ non ti ha tolto gli occhi di dosso fin quando non se ne è andata…” Continuò nascondendo con scarso successo la sua gelosia.
Castle nascose un sorriso.
“Allora ho ragione. Tu sei gelosa!!” Esclamò divertito ma felice.
“Co-cosa? Io non ho detto questo!” Si difese paonazza la donna.
Il din dell’ascensore la salvò da una possibile situazione ‘critica’.
Prese le chiavi nella borsa e velocemente l’aprì.
 
Una volta entrati nell’appartamento, Castle l’afferrò per un polso e l’attirò a sé, facendo scontrare i loro corpi. Kate non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto della situazione che si ritrovò le labbra dello scrittore sulle sue che la cercavano esigenti.
Restò un attimo stupita dalla situazione con gli occhi sgranati; ma non impiegò più di un secondo per lasciarsi coinvolgere dal bacio.
Portò la mano libera tra i suoi capelli  per avvicinarlo maggiormente e ricambiò con passione.
Si stavano divorando, letteralmente.
Continuarono a ‘mangiarsi’ ancora per qualche minuto, finchè il bisogno d’ossigeno non li costrinse a separare le loro labbra con un sonoro schiocco.
Si guardarono per un attimo negli occhi ed entrambi videro riflessi in quelli dell’altro una nuova luce.
Desiderio, passione ma soprattutto amore.
Rick le lasciò il polso ma Kate non mosse la sua mano dal petto dell’uomo.
Lo scrittore continuò a guardarla in viso, come a voler intuire se volesse  o meno essere lì con lui. Ma non aveva capito che Beckett non desiderava altro da mesi.
La donna si avvicinò titubante alle sue labbra e lo baciò.
Dolcemente, la furia di prima era sparita.
Aspettò una sua risposta, non era ancora certa di quello che Rick aveva appena fatto, forse l’aveva sognato. Ma quando lo scrittore ricambiò con la stessa dolcezza, fu certa che non era affatto un sogno.
Lui era lì, con lei e la stava baciando.
Persa nei suoi pensieri non si accorse che Rick, lentamente, la stava spingendo verso la camera da letto. Quando l’uomo aprì la porta, la donna ritornò sulla terra e si staccò da lui.
“Rick…Sei sicuro? Non voglio che ti senta costretto. Devi volerlo anche tu!” Gli disse arrossendo all’ultima frase.
Implicitamente gli aveva appena confessato di voler fare l’amore con lui…
Rick sorrise donandole un altro bacio a fior di labbra.
“Si!” Sussurrò. “Sono sicuro, Kate. Voglio fare l’amore con te, voglio te adesso e per sempre!” Affermò sicuro.
Emozionata, felice, al settimo cielo. Questo era Kate Beckett, che aveva aspettato e faticato mesi affinchè lui si lasciasse andare con lei.
E adesso erano lì, uno attaccato all’altra, sullo stipite della porta che si fissavano negli occhi, sereni e consapevoli di ciò che quella frase avrebbe comportato.
Castle si riappropriò delle sue labbra trascinandola dentro la camera. E Kate……Beh,  lei si lasciò trascinare con piacere!
Con studiata lentezza l’uomo fece scorrere le sue grandi mani fino ai fianchi della donna e, carezzandola sensualmente, continuò il suo viaggio fino alla fine del suo vestito all’altezza delle cosce.
Con la scusa di alzarlo, gliele percorse fino ad afferrarle il sedere in una stretta dolce ma possessiva.
Così Kate, persa nelle sue mani, si ritrovò priva dell’indumento senza neanche accorgersene, anche perché Castle si era nuovamente impossessato delle sue labbra.
Per l’ennesima volta le loro lingue si sfiorano, si assaporano, fecero scintille.
Beckett riprese possesso delle sue facoltà mentali, fino a quel momento sopraffatte da quelle sensoriali, facendogli scivolare la giacca e aprendo velocemente la sua camicia.
Anche quella finì sul pavimento insieme al vestito.
Continuando a godere dei baci sul collo e sulle spalle da parte dell’uomo, raggiunse cintura, bottone e cerniera dei pantaloni.
Lo liberò di quell’ inutile indumento e finalmente si beò della visuale dell’uomo in boxer.
Non nascose un sorriso malizioso alla vista del rigonfiamento nascosto ancora dall’intimo.
Castle la spinse di nuovo contro lo stipite della porta avvicinando la bocca al suo collo:
“ Davvero un ragazzo stasera ti ha lasciato il suo numero di telefono?” Le chiese preoccupato stringendo la presa sui suoi fianchi. In risposta ricevette un gemito e una mezza risata dalla detective.
“Davvero Rick? Me lo stai chiedendo proprio adesso?” Chiese divertita.
“Non hai risposto!” Mugugnò sulla sua spalla lasciandole dei baci caldi su tutto il percorso dalla clavicola all’orecchio.
Lo voleva, adesso.
“Rick…” Gli afferrò il viso e l’avvicinò a sé. “Ti voglio!” Gli sussurrò sulle labbra prima di baciarle con passione.
L’uomo la distese dolcemente sul letto, ormai dimentico della sua stessa domanda. Fece aderire completamente il suo corpo a quello della donna e la baciò…ancora e ancora.
Baci lenti ma sensuali che non fecero altro che aumentare il desiderio in entrambi.
Rick, in un’unica mossa, le tolse il reggiseno e ammirò la sua Kate ormai quasi completamente nuda.
Si guardarono negli occhi e si sorrisero.
Erano sereni.
Volevano fare l’amore perché sapevano che era la cosa più giusta, vera e sentita in quel momento.
Si abbassò per donarle l’ennesimo bacio sulle labbra, prima di scendere ad assaporare ognuno dei suoi seni.
Li baciò, li leccò, li succhiò ed infine li morse sensualmente.
Kate gemette sotto il suo tocco e si inarcò verso di lui, questo gli permise di afferrare le sue mutandine e sfilargliele velocemente.
Osservandola completamente nuda davanti a sé, Castle temette di poter esplodere da un momento all’altro.
Si tolse velocemente i boxer e le chiese con solo lo sguardo il permesso.
Beckett gli sorrise furba, cosa che stupì lo scrittore: non era certo quello lo sguardo che si aspettava come risposta.
Gli diventò tutto chiaro quando la donna, con una mossa agile, ribaltò le posizioni e si mise a cavalcioni su di lui.
Sorrise pensando che non sarebbe mai cambiata: voleva sempre il comando.
Kate scese su di lui permettendo l’unirsi dei due corpi in un uno solo.
Un sospiro condiviso suggellò quell’unione.
La donna cominciò a muoversi su di lui con il capo reclinato all’indietro e gli occhi chiusi godendo di quel piacere tanto cercato. Castle accompagnò i suoi movimenti prendendola per i fianchi e spingendola contro di sé.
Affondò dentro di lei con ardore e delicatezza insieme.
Sospiri e gemiti riempirono la stanza mentre i due amanti continuarono a danzare insieme.
Castle si sollevò dal materasso per baciarla e rendere più intimo quel contatto. Si ritrovarono avvinghiati, stretti l’uno all’altra: lui seduto che le teneva ancora i fianchi spingendoli contro il suo bacino, lei che lo avvolgeva con le sue gambe. Si aggrappò alle sue spalle mentre gli spasmi aumentavano avvicinandola al culmine.
Rick le baciò il collo, sentendo anche lui la donna stringersi intorno al suo membro.
Si abbracciarono, come si abbracciano due innamorati che si sono appena incontrati, ormai vicini.
Rick affondò il viso nella sua spalla mentre Kate sospirò nel suo orecchio ormai persa nel piacere supremo che stava arrivando.
Esplosero nello stesso momento e si strinsero maggiormente gemendo sommessamente aspettando che le deliziose fitte al basso ventre scemassero.
Respirarono affannosamente ancora avvolti in quel piacere.
Sciolsero l’abbraccio, ma non il loro legame, solo quando si furono calmati.
Si osservarono per qualche secondo e si sorrisero.
Dolcemente Castle la distese sul materasso e uscì delicatamente da lei.
Si posizionò al suo fianco e la strinse a sé.
Si fissarono con occhi sorridenti e pieni d’amore.
Rick avvicinò il volto al suo e, dopo un lieve bacio, le sussurrò:
“Ciao…”
Kate sorrise facendo sfiorare i loro nasi.
“Ciao...” 
Anche lui sorrise, consapevole della stupida dolcezza di quel saluto.
 
Dopo qualche minuto, Rick sospirò rilassato e si distese a pancia in sù. Kate rimase sul fianco a guardarlo incantata.
“Rick…” Lo chiamò.
Lui girò solo la testa verso di lei in attesa.
La donna abbassò lo sguardo imbarazzata.
“Tu…Tu mi vuoi davvero?” Chiese infine paonazza.
Lo vide sistemarsi anche lui su un fianco e guardarla sorridendo.
“Non era questa la domanda che volevi pormi, vero Kate?” Disse con dolcezza.
La donna arrossì vistosamente e abbassò di nuovo lo sguardo.
“Chiedimelo!” Quella ‘richiesta’ la costrinse a rialzare il viso.
Erano uno di fronte all’altra, nudi, vicini da permettere comunque di guardarsi negli occhi e Kate glielo chiese:
“Ti fidi di me?”
“Si!”
La risposta arrivò fulminea, certa, sicura.
Kate si aprì in un fantastico sorriso, felice come non mai. Felicità che fu ricambiata dallo scrittore.
Rimasero lì, fermi a fissarsi e sorridersi per un tempo indefinito.
Erano appena diventati consapevoli che da quel momento in poi, avrebbero avuto un futuro meraviglioso, con il loro piccolo Nico, con Alexis e Martha.
Come una vera famiglia.

 
 
 Tempie's corner:

Oleeeee olooooooooooo XD
Allora? Che ne pensate?
Come vi è sembrato come momento di 'riavvicinamento' definitivo? =)
Spero non troppo presto, nè troppo volgare...
Aspetto le vostre recensioni, io nel frattempo vado a recuperare i nuovi capitoli delle altre storie *_*
Un bacio,
Tempie. =)
 
 
 
  
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