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Autore: jasmine94    26/07/2013    7 recensioni
Se amate le storie ricche di avventure e soprattutto ricche di fantasia, questa FF fa al caso vostro.
Non per nulla infatti è incentrata sul fantastico mondo di Alagaesia, però con un protagonista del tutto nuovo: una ragazza, il cui destino si intreccerà inesorabilmente con quello dei protagonisti del Paolini, in un mondo sempre più magico e misterioso, in cui verranno svelati particolari inediti che ogni fan della saga di Eragon vorrebbe conoscere.
Se vi incuriosisce sapere cosa accadeva nel castello di Galbatorix prima che il nuovo Cavaliere trovasse il suo drago, allora iniziate a leggere questo primo capitolo...buona lettura :)
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo si alzò tranquilla e riposata. Guardando fuori si rese conto di aver dormito per circa 9 ore consecutive. Era una cosa che non le capitava da anni.

La tisana aveva funzionato alla perfezione, oppure aveva semplicemente bisogno di un letto comodo e di un cuscino soffice per dormire tranquilla.

Sentì finalmente di aver recuperato tutto il sonno perduto in quei giorni, e guardandosi allo specchio notò anche quanto il suo aspetto era migliorato: i suoi occhi erano più vivi del solito, e non aveva più quel pallore che l'aveva accompagnata durante tutto il viaggio da sola. L'ultima volta che aveva osservato il suo riflesso nell'acqua aveva visto una donna distrutta, riuscendo appena a riconoscersi.

La tisana, la tisana, tutto merito della tisana. Doveva andare a ringraziare quella donna.

Si vestì in fretta, e in pochi minuti fu già fuori dall'osteria. Tuttavia prima di passare da Angela decise di concedersi un po' di tempo per arrivare alla spiaggia.

Già quando fu quasi arrivata un odore strano le riempì le narici. Era un odore gradevole, doveva essere l'odore del mare. Chissà com'era il mare, Liz non l'aveva mai visto. Le bastò attraversare in lungo una stretta stradina ed ecco che una splendida visione le si presentò davanti. Una lunga distesa di acqua cristallina che si estendeva fino all'orizzonte. Liz pensò di non aver mai visto in vita sua qualcosa di così meraviglioso. Era persino più suggestivo e più incantevole del giardino incantato a palazzo. Rimase a bocca aperta a fissare quel panorama, riscuotendosi solo quando qualcuno la spinse. In effetti era rimasta paralizzata al centro di strada. L'uomo che l'aveva urtata, probabilmente un marinaio, si scusò, per poi correre in direzione del porto.

Liz lo seguì con lo sguardo, arrivare dai suoi compagni, e insieme scaricare la merce dalla barca.

Era affascinata dalla prospettiva di salire su di una barca a vela, una di quelle che si vedevano lontano, verso l'orizzonte, e magari andare via, andare all'avventura, andare ad esplorare cosa ci potesse essere oltre quell'infinita distesa azzurra.

Chissà, forse un giorno...

Adesso basta, la sua mente aveva preso troppo a sognare, era ora di riportarsi con i piedi a terra. Doveva andare da Angela.

Gettò un ultimo sguardo sognante dietro di sé, prima di sparire in una stradina.

Arrivata al negozio, fece per aprire la porta, quando essa si spalancò da sola, dall'interno, e di fronte a lei apparve un ragazzo. Sollevò lo sguardo verso di lei, poi non appena la vide trattenne il respiro. Fu solo per un secondo, ma Liz se ne accorse.

Strinse gli occhi, incuriosita, ma subito l'espressione del giovane si rilassò.

Lui la lasciò passare, poi si allontanò di fretta. L'occhio della ragazza cadde sulla spada che il ragazzo portava attaccata al fianco, vagamente familiare, ma non ci fece caso più di tanto. L'unica cosa che le importava era di aver finalmente trovato qualcuno da sfidare a duello.

Seguì con lo sguardo quella chioma castano-bionda allontanarsi per un po', indecisa, poi quando il giovane girò per infilarsi in un'altra stradina Liz scattò nella sua direzione. Stava quasi per andargli incontro quando un'altra figura gli si avvicinò.

Liz stette ad osservare la scena dietro l'angolo, e riusciva anche a sentire ciò che si dicevano.

<< Ma che sei impazzito?! Vuoi farti scoprire?! Come ti salta in mente di portarti la spada?!E poi dove sei stato tutta la mattinata?! >> gli si rivolse l'uomo. Sembrava davvero tanto infuriato.

Il ragazzo cercò di scusarsi.

<< Sei un irresponsabile! >>lo accusò nuovamente l'uomo.

A quelle parole il ragazzo si irrigidì. Lo superò con grandi passi.

<< Aspetta Eragon! >>

Eragon? Dove altro aveva sentito quel nome? Non riusciva a ricordare.

Decise di seguire i due uomini ancora.

La sua scelta si rivelò ancora più soddisfacente quando si rese conto dell'identità dell'altro uomo.

Incredibile, senza saperlo aveva seguito colui che si era proposta di trovare a tutti i costi. Sorrise soddisfatta quando riuscì a collegare ogni cosa. Niente poteva sfuggirgli.

Avanzò a grandi passi verso di loro, senza dare troppo nell'occhio, e mentre i due erano ancora impegnati a discutere con una mossa fulminea si spinse in avanti ed estrasse dal fodero la spada che il giovane si portava appresso: era rossa.

Ma non aveva pensato affatto alle conseguenze di quel gesto.

Il ragazzo gli sferrò una violenta gomitata proprio sullo sterno, facendole cadere la spada, mentre l'uomo le bloccò entrambe le braccia dietro la schiena.

<< Si può sapere chi sei?! >>

<< Nessuno di importante...la questione qui è...chi sei tu! >>disse Liz guardando il vecchio con freddezza.

<< Sei una spia imperiale? >>chiese ingenuamente il ragazzo rivolgendole due profondi occhi color nocciola.

La ragazza rise, poi rivolse l'attenzione al giovane, inchiodandolo col suo sguardo.

<< Cosa te lo fa pensare? >>

<< Il fatto che sei così abile nel combattimento e così scaltra nel pedinare le persone >>

Liz sorrise compiaciuta:<< Bene, un punto a tuo favore, allora non siete così sciocco come date a vedere... >>commentò.

La riccia rise di nuovo di fronte alla sua espressione.

Intanto l'uomo gli piegò di più le braccia dietro la schiena, facendola urlare di dolore.

<< Dimmi chi sei, non ho pietà per nessuno, nemmeno per le fanciulle >>intervenne con tono duro.

<< Sono solo una ragazzina curiosa, tutto qui >>

<< Dimmi cosa vuoi! >>intimò facendola urlare di nuovo.

Doveva liberarsi al più presto, altrimenti le avrebbe spezzato le ossa.

<< Beh, per essere un vecchio siete abbastanza forte >>

<< Non prenderti gioco di noi ragazzina, stai scherzando col fuoco >>

<< Io so voi chi siete >>disse la ragazza d'un tratto, facendosi seria << siete l'assassino di Morzan, e appartenete ai Varden >>

Una sola frase.

L'uomo, sconvolto, allentò per un attimo la presa, e Liz ne approfittò per liberarsi con uno strattone.

Si compiacque osservando la faccia sorpresa del vecchio, e anche del ragazzo.

<< Allora sei una spia davvero! Come fai a sapere tutte queste cose? >>le chiese quest'ultimo.

<< Non sono una spia, mi trovavo semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato...forse tu non ricordi, ma io sono quella bambina che si trovava nel giardino incantato, che ti ha visto uccidere Morzan >>

<< Cosa? Non... >>ma interruppe a metà la frase, rimanendo interdetto << ...oh >>

Evidentemente gli era venuto in mente. << Si può sapere cosa vuoi da noi? >>

<< Uhm, niente, voglio solo confrontarmi con te in duello... >>

<< Come faccio a sapere che non ci denuncerai alle guardie? >>

<< Perché dovrei? Anche io sono ricercata... >>

<< Davvero? >>intervenne a questo punto il giovane, curioso. La ragazza lo guardò intensamente, per poi annuire.

<< Ci sono. Tu sei la Dama di ghiaccio >>disse ancora.

La ragazza sorrise ancora, stupita:<< Wow, altro punto a tuo favore! Mi sono proprio sbagliata su di te, Eragon >>

Lui fece un sorriso imbarazzato.

<< Allora? Accettate la sfida oppure no? >>

<< Non possiamo...è troppo pericoloso, e poi siamo di partenza >>

Liz annuì, arresa.

<< Forse avete ragione, per un Cavaliere dei Draghi è troppo pericoloso >>

Entrambi gli uomini sussultarono a quelle parole.

<< Intuizione >>spiegò, alzando le spalle << state tranquilli, con me il vostro segreto è al sicuro >>

<< Come facciamo a fidarci di te?! >> disse il giovane.

<< Credo di averlo già spiegato...io tifo per te, Eragon >>

I due però non sembravano abbastanza convinti.

<< Speriamo di rivederci dai Varden un giorno >>pronunciò lei.

<< Addio...ehm... >>iniziò Eragon.

<< Liz >>si presentò.

<< Addio Liz >>finì la frase, poi si allontanò col vecchio, che prima di girarsi le rivolse un'occhiata inquisitoria, che lei sostenne con fierezza.

Allora era vero.

Un nuovo Cavaliere, un nuovo Drago.

Forse per Alagaesia c'era davvero qualche speranza. L'obiettivo primario era intanto arrivare sani e salvi dai Varden, una parte molto difficile se si considera quante volte Liz e Murtagh sono stati in pericolo nel loro viaggio.

Ma non poteva fare altro che sperare, e porre fiducia nell'uomo che accompagnava il giovane. Era sicuramente uno dei migliori, Liz ne era certa.

 

 

 

 

Si svegliò quel giorno per un forte mal di testa.

Erano passati due giorni da quando il Cavaliere e il suo accompagnatore erano partiti da Teirm.

Si era completamente dimenticata di ringraziare l'erborista quel giorno, troppo impegnata a sognare e immaginare come sarebbe stato il regno senza Galbatorix. Un'utopia, ecco cosa.

La sua indole pessimista era prevalsa, e aveva visto a poco a poco tutti i suoi sogni frantumarsi, riportandola alla realtà, che aveva portato con sé anche il mal di testa, che non era più scomparso.

Maledizione. Per una volta che aveva trovato qualcosa che la facesse dormire in pace ecco che arriva l'emicrania. Cosa le sarebbe toccato dopo?!

Liz sbuffò, alzandosi dal letto, nervosa di prima mattina. Non era un buon segno.

Uscì in fretta, diretta un'altra volta all'erboristeria.

Entrò nel negozio come una furia, tanto che Angela, girata di spalle, quasi si spaventò.

<< Liz! Che ci fai qui? >>chiese perplessa, vedendola in quello stato frenetico.

<< Non riesco a dormire! Un'altra volta! >>ringhiò la ragazza.

La donna alzò gli occhi scuri verso di lei, osservandola incuriosita.

<< Ancora incubi? >>

<< No, cazzo! Emicrania! Sto impazzendo! >>

<< Eh, lo vedo >>mormorò Angela.

<< Allora mi vuoi aiutare oppure no? >>disse sbattendo i palmi sul bancone.

La donna la guardò, ancora più perplessa.

<< Ma che hai? Il ciclo? >>scherzò la donna.

<< No! Ti ho detto che ho mal di testa! Ora mi dai qualcosa oppure no?! >>

Angela alzò le spalle:<< Beh, devo prima capire quel è la causa di questa emicrania no? Allora, hai il ciclo? >> domandò tranquillamente.

<< No >> rispose secca.

<< Da quanto tempo non hai il ciclo? >>

<< Cazzi miei >> rispose ancora una volta bruscamente.

La donna alzò gli occhi al cielo, spazientita.

<< Allora, vuoi che ti aiuti oppure no? >>chiese seccamente.

<< Il ciclo non c'entra, credimi, passa avanti >>

<< Senti o me lo dici oppure te ne puoi anche andare, e ti tieni il mal di testa! >>alzò un po' la voce.

Gli occhi della ragazza di fronte a lei diventarono di botto lucidi.

Angela allora avanzò verso di lei, capendo la gravità della situazione.

Liz non rispose, si limitò ad abbassare gli occhi. Poco dopo un singhiozzo la scosse.

<< Liz? >>

Nessuna risposta.

<< Liz mi dici cos'hai? >>

La ragazza non alzò nemmeno per un attimo lo sguardo.

<< Liz sei incinta? >>

Ecco la parolina magica trovata. Angela aveva capito subito che lo stato così nevrotico di Liz poteva dipendere da un'eventuale gravidanza. Era per questo che le aveva posto tutte quelle domande. Inoltre l'emicrania poteva essere dovuta alla gravidanza, quindi coincideva tutto.

Ecco che i singhiozzi della ragazza si fermarono, e gli occhi azzurri di Liz quasi la perforarono.

<< Vieni qui, tesoro, ti do subito qualcosa per calmarti >>disse in tono dolce, prendendola per mano.

Liz tirò su col naso, poi si fece trascinare nell'altra stanza.

Non voleva raccontare a nessuno della gravidanza, ma davvero non ce la faceva più a portare questo peso da sola. In fondo Angela era stata così gentile la prima volta. Sicuramente si sarebbe occupata di lei, anche quando era in quello stato.

<< Perché ho questo carattere di merda? Me lo spieghi? >> la supplicò.

<< Non è colpa tua, piccola, è normale >>la consolò la donna.

<< Vieni, raccontami tutto, io sono qui... >>la incoraggiò ancora.

Dopo un ultimo singhiozzo Liz alzò lo sguardo verso di lei.

La donna davanti a lei le dava un'impressione così...materna.

Si fece avanti e la strinse in un abbraccio.

Liz ne aveva bisogno, aveva bisogno davvero di un'amica, qualcuno a cui confidare tutto. Forse la persona giusta era proprio quella di fronte a lei.

 

 

 

 

Angela le aveva offerto di restare a Teirm.

L'avrebbe ospitata, l'avrebbe aiutata col bambino.

Sembrava tutto improvvisamente così facile, così comodo.

Fosse stata una persona normale avrebbe accettato subito.

Ma Liz era particolare, l'aveva sempre saputo. A volte la sua mente era così contorta da dover per forza trovare un lato negativo alle cose.

Per questo non le rispose subito, per questo chiese tempo per pensarci.

Quando finalmente dopo un paio di giorni di riflessione aveva quasi accettato, e stava andando all'erboristeria per comunicarglielo, il destino volle che Liz vedesse in piazza qualcuno attaccare un nuovo manifesto.

Si avvicinò, incuriosita, pensando alla povera prossima vittima del re, quando vide stampata nientemeno che la faccia di Murtagh.

Subito si accese nella sua testa una spia di allarme.

<< Che significa? >>chiese di getto, senza pensarci.

L'uomo si girò verso di lei, con sguardo interrogativo.

<< Q-questo ragazzo non era già ricercato? Perché state attaccando di nuovo manifesti? >>

<< Senti ragazzina, circa ogni settimana spuntano almeno una decina di facce nuove da attaccare, cosa vuoi che mi ricordi io? >>commentò scocciato.

<< Mi potete dire almeno se la taglia è la stessa? >>

L'uomo all'inizio sbuffò, poi però acconsentì.

<< Venite, seguitemi... >>disse incamminandosi presso una stradina e facendole cenno di seguirlo.

Spuntarono di fronte ad un muro, nel quale vi erano attaccati circa un centinaio di manifesti.

<< Ecco, qui ci sono tutti i criminali più importanti...beh, passati il tempo a controllare >>e se ne andò di fretta, senza lasciarle il tempo di ringraziare.

Liz alzò lo sguardo, sconvolta. Come avrebbe potuto fare a controllare tutto?

Si passò una mano fra i capelli, sospirando, poi iniziò il suo lavoro, con buona volontà.

Dopo qualche secondo trovò le facce di Eragon e del vecchio: le taglie erano altissime. Erano giudicati i peggiori nemici del regno.

Dopo un po' di ore spese a ricercare in lungo e in largo ecco che lo trovò: un manifesto ingiallito con il viso di Murtagh stampato sopra. E proprio accanto a lui quello raffigurante la dama di ghiaccio, col cappuccio e la maschera, irriconoscibile. Le loro due taglie erano uguali.

Liz si adoperò per staccarli dalla parete, facendo attenzione a non strapparli.

Dopo averlo fatto, li arrotolò entrambi e li mise nella sacca, poi tornò al punto di partenza.

Lì il nuovo viso di Murtagh era circa in cinque o sei manifesti della piazza.

Ne staccò un altro, per osservarlo meglio e confrontarlo con quello vecchio.

Non solo il disegno era cambiato, raffigurandolo sia di fronte che di profilo, ma la cosa più sconvolgente era la taglia sulla sua testa. Era aumentata enormemente, arrivando quasi al livello di Eragon.

Dopo qualche secondo di shock, Liz si precipitò dall'erborista.

<< Angela! Angela! Guarda qui! >>prese i due manifesti e glieli mostrò, poi aspettò la sua reazione con ansia.

<< Wow, questo allora sarebbe il famoso Murtagh...carino il ragazzo >>sorrise.

<< Beh, oltre questo...cosa noti? >>

<< La sua taglia è aumentata parecchio... >>commentò la donna.

<< Lo so! >>dichiarò la ragazza saltellando.

<< Hai idea di cosa significhi? >>chiese Angela.

<< Che probabilmente Murtagh non è stato catturato! Anzi! E' riuscito a fuggire! >>esclamò con gli occhi luccicanti.

<< Già...credo sia l'ipotesi più azzeccata >>annuì.

Liz prese a fare il giro di tutto il negozio, avanti e indietro, parlando con Angela della situazione, o meglio parlando da sola, visto che la donna non disse nemmeno una parola.

<< Come ho potuto dubitare di lui? E se adesso mi stesse aspettando dai Varden? Sarà preoccupatissimo per me...perché mi sono trattenuta qui così tanto! Io lo sapevo che dovevo andare subito! >> si rimproverò.

<< Liz fermati un attimo! >>esclamò esasperata la donna.

Ma la ragazza non le diede retta e dopo averle detto che tornava in osteria per preparare le cose della partenza sparì oltre l'ingresso, senza darle il tempo di fermarla o di dire qualcosa.

Ma la donna era preoccupata:e se fosse tutto un trucco? O un errore? E se Murtagh non fosse comunque riuscito ad arrivare dai Varden?

Come avrebbe fatto Liz a sopportare un'altra delusione?

Poi ebbe un'idea.

 

 

 

Liz tornò in negozio trafelata dopo un'oretta circa.

<< Allora, ho sistemato tutto, ho pagato il locandiere, ho comprato un po' di provviste e ho preso anche un cavallo...credo di aver fatto tutto. Non mi sto dimenticando nulla vero?? >>chiese agitata alla donna.

<< Liz sei proprio sicura di voler partire? Diventa sempre più pericoloso per la condizione in cui sei... >>

<< Certo che sono sicura. Avevo promesso che ci saremmo incontrati dai Varden, e così farò >>pronunciò decisa, << e poi sono sicura di farcela...ancora non ha manco tre mesi! >>disse sorridendo e toccandosi il ventre piatto.

La donna la circondò con le braccia, stringendola forte.

<< Avrei voluto accompagnarti...ma veramente non posso... >> disse amareggiata.

Liz le mise una mano sulla spalla :<< Non ti preoccupare, davvero. >>

A questo punto Angela strinse gli occhi, concentrandosi sul suo sguardo.

<< Liz, hai pensato all'evenienza che Murtagh possa anche non essere arrivato dai Varden? O che non ci arrivi mai? >> disse seria.

Liz spalancò gli occhi. Evidentemente non ci aveva pensato. Era stata talmente euforica per aver scoperto che non era nelle mani del re da non pensare affatto a quante altre possibili azioni avrebbero potuto verificarsi.

E se fosse arrivata dai Varden ma lui non c'era? E se, appunto, non fosse mai arrivato? Come avrebbe fatto?

Allora è vero che la speranza può far risvegliare in te un dolore e una paura così grandi da impedirti anche di muoverti. All'inizio si era, per così dire, rassegnata alla perdita di Murtagh. Era quasi riuscita a farsene una ragione, a sopportarlo.

Ma adesso, ci sarebbe riuscita anche per una seconda volta?

Forse no, l'avrebbe aspettato per l'eternità. Sarebbe morta ogni giorno aspettandolo.

Sarebbe riuscita a vivere con una tale ansia nel cuore?

<< Ho avuto un idea, Liz, lascia che ti spieghi >> Angela interruppe i suoi pensieri, riscuotendola.

Puntò i suoi occhi di ghiaccio sui suoi scuri, curiosa.

<< Vedi, io ho l'abilità di saper leggere il futuro delle persone... >>

<< Cosa? Dici sul serio? Perché non me l'hai detto subito?? >>

<< Liz, a volte conoscere il futuro può essere doloroso...non puoi scappare al destino, riflettici... >>

La ragazza si zittì, abbassando lo sguardo.

<< I-io ho bisogno di sapere se lo rivedrò, Angela...non posso vivere con questo peso nel cuore, mi distruggerà un giorno >>ammise, seria.

<< Tu ti fidi? Se io ti dirò che non lo rivedrai te ne farai una ragione e resterai qui? >>

Dopo pochi minuti di esitazione la ragazza alzò lo sguardo.

<< Sì, lo farò >>concluse.

<< Bene >>e si diresse verso l'altra stanza.

Quando tornò aveva in mano un piccolo sacchetto di pelle.

<< Io non mi prendo gioco delle persone usando quelle stupide sfere di cristallo o quelle inaffidabili carte...il mio potere va molto oltre... >>commentò piuttosto soddisfatta.

Tuttavia Liz notò che non c'era alcun sorriso sul suo volto, solo concentrazione, quasi preoccupazione.

<< Circa qualche giorno fa ho predetto il futuro ad un ragazzo con queste ossa... >>disse seria.

<< Davvero? E com'era? Lui ti ha creduto? >>chiese tutto d'un fiato.

<< Non lo so, sinceramente...all'inizio non ci crede nessuno, poi, beh, sono costretti a crederci... >>commentò la donna.

Poi rovesciò sul tavolo il contenuto del sacchetto, facendo cadere alcuni bastoncini strani.

Vedendo che Liz li guardava interessata, Angela la informò:<< Queste sono ossa di drago >>.

La ragazza si ritrasse, con una smorfia di disgusto.

Angela non vi fece caso, e prese le piccole ossa fra le mani.

Liz notò solo adesso che vi erano incise piccole rune. Alzò lo sguardo, il volto della donna era serio: aveva gli occhi chiusi e mormorava qualcosa.

Un improvviso tremito scosse la ragazza quando si rese conto di avere di fronte, quasi sicuramente, una strega.

Spalancò gli occhi, agitata, quando la donna lasciò andare le ossa sul bancone, rimanendo sempre ad occhi chiusi.

<< Angela, voglio solo sapere se rivedrò Murtagh. Il resto non mi interessa, tienitelo per te... >>. La donna la zittì, sollevando la mano.

Ed ecco che finalmente aprì gli occhi, concentrandosi sulla lettura delle rune.

Dopo alcuni minuti di silenzio assoluto Liz stava iniziando ad avvertire una certa ansia. Vedeva la donna di tanto in tanto asciugarsi la fronte, poi ritornare alla lettura. Infine ebbe una reazione strana: spalancò gli occhi, quasi spaventata.

<< Angela, che c'è? Si tratta di Murtagh? Lo rivedrò? Allora? >>chiese impaziente.

L'indovina respirava affannosamente.

<< Angela? Rispondimi! Che succede? >> chiese ancora Liz, iniziando ad agitarsi.

Finalmente Angela sollevò lo sguardo. << Vattene, Liz, vattene dai Varden, subito. >>esclamò con voce tremante ma autoritaria.

Liz arretrò, spaventata. << Mi dici cosa succede? >>

L'indovina improvvisamente sbattè le mani sul bancone, facendola sussultare.

<< V-a-i! >>

<< M-ma Murtagh? >>chiese timidamente.

La donna con furia spinse le ossa oltre il bancone, che caddero a terra con un rumore sordo.

<< Rivedrai il tuo Murtagh solo se ti sbrighi ad andare dai Varden! Altrimenti non ci arriverai mai! >>urlò la donna, guardandola con occhi minacciosi.

La ragazza, sempre più spaventata, si ritrovò ad arretrare sempre di più, poi, quando giunse vicino alla porta d'ingresso si voltò di scatto e fuggì dal negozio.

Si ritrovò a correre verso il suo cavallo, senza alcun motivo. O meglio senza sapere il perché, il motivo lo sapeva benissimo: le parole e il tono dell'indovina l'avevano lasciata atterrita.  

Eh già, sono ancora viva.
Almeno credo di riscattarmi con un capitolo bello lungo e avvincente come questo, no? Vi prego ditemi che mi perdonate :)
A me piace tanto questo capitolo, per non contare che ci sono stata un secolo a scriverlo, non so perché... Beh, diciamo che adesso che è estate sono ancora più impegnata che d'inverno!
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate :) A presto dolcezze <3
  
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