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Autore: Bolide Everdeen    27/07/2013    6 recensioni
Pensavamo che tutto fosse finito per i distretti che avevano già versato troppo sangue in passato, che avrebbero potuto vivere liberi. E invece no.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doveva essere una giornata normale. Una come sempre, la stessa, solita, e a volte anche noiosa, routine.

Beh, quello che posso dire è che non è stato così.

Sicuramente non capirete nulla, quindi mi spiego: mi chiamo Primrose Mellark, per gli amici Prim. Forse vi ricorderà qualcosa; anzi, sicuramente.

Primrose è il nome della sorella di Katniss Everdeen, una dei maggiori artefici della rivolta, per cui tutto è cominciato. Solo che alla fine è morta. Tanta fatica per nulla, ma penso che un po' ( anzi, molte) vite sono state salvate, perché gli Hunger Games per i distretti dall' 1 al 12 ( e anche il 13, visto che ora è stato ristrutturato) non esistevano più.

Mellark è il cognome di Peeta Mellark, che ha combattuto i 74° e i 75° Hunger Games con Katniss. Attualmente è suo marito e da lei ha avuto due figli, Primrose e Finnick.

Ecco, Primrose sono io. Ho il nome di mia zia. Mi sarebbe piaciuto tanto conoscerla.

Da quando è avvenuta la ribellione sono cambiate moltissime cose. Innanzitutto tutti i distretti uguali, per ricchezza e per considerazione. Anzi, penso che il distretto 0 ha perso un po' di considerazione, anche se lì sta la sede del governo. Infatti solo da lì vengono i 24 tributi degli Hunger Games. OK, forse ho detto che sono finiti, ma c' era stata un' ultima edizione per i figli o parenti giovani delle più importanti personalità della politica di prima. La realtà è che ci abbiamo preso gusto e abbiamo continuato a farli. Solo che ci potevano essere quattro vincitori, anche se solo alleati. Meglio di prima è.

Il distretto 0 era Capitol City. Ora, come tutti gli altri, è diventato una regione, con un capoluogo. Capitol City, comunque, resta la capitale di Panem. O, almeno, credo che prima lo fosse. La storia m'interessa solo se riguarda i miei genitori.

Io abito nel distretto 12, precisamente in Miners City, ossia città dei minatori. Perché, anche se la ricchezza fra tutti i distretti non cambia, i “ mestieri” restano quelli di prima e la città principale prende il nome della specializzazione del distretto.

Comunque la mia mente è andata troppo via dall' argomento a cui stavo pensando. Devo ritornare a raccontarvi quella maledetta giornata, che mi ha fatto passare tanto tempo in lacrime, accucciata nel mio letto, con la paura che mi aggrediva.

Avevo otto anni. Come ogni giorno andavo a scuola. Sinceramente non mi piaceva molto, ero sola, non avevo amici, perché ancora non era stata studiata la ribellione. Allora sì che sono diventata popolare.

Ogni giorno guardavo i grattacieli altissimi, anche più di quelli di Capitol City. Qualche volta ero stata nella capitale, i miei genitori lavorano anche al governo lì, nella sezione dei soldati. Con loro sento che, anche se venissero gli alieni, sono al sicuro e non potrà nulla succedere a Panem. Solo che mamma mi teneva sempre lontano dalla sezione dove prima c' era un antico ospedale di fortuna, allestito nella guerra, dove molti erano molti. E, quando si doveva passare vicino, camminavamo veloce e con la testa bassa. Non avevo mai capito perché facesse così, fino al giorno della verità, da quando venni a sapere da una professoressa tutto il mio passato. Feci molte domande ai miei genitori quel giorno, conobbi la verità e, a dire il vero, mi arrabbiai molto. Mi dispiaceva che mi tenevano nascosto tutto questo.

Insomma, quei grattacieli mi sembravano sempre un luogo allegro. Dalle finestre lunghe tutte il muro vedevo gente che sorrideva, chiacchierava allegramente. A volte mi ci soffermavo un po', ma Finnick, quella peste di mio fratello, mi trascinava via violentemente. Aveva paura di fare tardi, e voleva comandare, visto che non c' era né mamma né papà ad accompagnarci. Non pensate male, conosciamo tutti a Miners City. Non c' erano pericoli, poi la nostra villa era molto vicina la scuola. Cavolo, mi sto di nuovo soffermando su altri particolari. Devo tornare a quel giorno, in cui tornai a casa e trovai un' atmosfera molto diversa. Spesso tutto era allegro, mamma ci prende velocemente gli zaini e ce li porta su, facendo un sorriso a papà che arrivava per metterci a tavola. Si faceva pranzo parlando di quello che ci era successo, felici, e facendo giochi col cibo, con il pane che papà preparava.

Invece no. Non quel giorno.

Quando io e Finnick tornammo a casa, naturalmente, suonammo il campanello. Spesso mamma era sempre lì ad aspettarci, per aprirci subito e regalarci un abbraccio. Al posto di questo, aspettammo molto dietro la porta, fino a quando quella fu aperta.

Dietro a lei c' era nostra madre, ma con un sguardo spento, basso e triste, in un silenzioso pianto. Poi, con passi lenti, raggiunse il divano e si sedette, guardando il vuoto. Mio padre si avvicino e le prese la mano, anche se non cambiò nulla.

- Sono tornati- sussurrò mamma- sono tornati.

Prendemmo il giornale e guardammo la prima notizia, scritta in grassetto sulla prima pagina: “Hunger Games anche per gli altri distretti”. Più sotto ancora, più piccolo, ci era specificato che sarebbero stati 11 tributi per il distretto 0 e uno per ogni altro distretto, che poteva essere maschio o femmina.

Questo voleva dire che anche io, come i miei genitori, potevo andare nell' arena.

  
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