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Autore: Butiloveheranyway    28/07/2013    2 recensioni
Dal testo
Era una serata di metà agosto ed il caldo era afoso. I grilli, negli alberi in agitazione,gemevano e strillavano allertati da quell'ondata di caldo eccezionale anche in un posto come il Texas.
Finalmente il luna park era in città.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brendon Urie , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata di metà Agosto ed il caldo era afoso. I grilli, negli alberi in agitazione, gemevano e strillavano allertati da quell'ondata di caldo eccezionale anche in un posto come il Texas.
Finalmente il luna park era in città.
Il giovane Brendon aveva pianificato quell'uscita con i suoi amici da settimane ormai, ma all'ultimo momento, per un motivo o un altro, tutti i suoi amici erano venuti meno, lasciandolo con l'amaro in bocca, ma questo non lo persuase dall'uscire quella sera. Non aveva voglia di restare in casa a morire dal caldo soffocante.
Questo luna park era uno dei più grandi che avesse mai visto. Ogni anno, per la fiera del paese, migliaia di persone si riversavano tra le centinaia di bancarelle appena fuori la contea, ravvivando quel piccolo paese che una volta l'anno tornava a pulsare di vita.
Parcheggiò nel grande piazzale di brecciolina, dal quale si levavano piccole colonne di fumo per il continuo attrito dei copertoni al contatto col suolo, antistante all'entrata sulla quale campeggiava una grande scritta composta da centinaia di piccole luci al neon colorate. L'ingresso era libero, i giostrai ci guadagnavano abbastanza anche senza chiedere un piccolo obolo per permettere l'ingresso. Nell'aria un odore dolce di caramello e di ciambelle si diffondeva, arrivando veloce al naso del giovane. Non portava molto denaro con sé, ne aveva speso circa la metà per aggiustare la sua vecchia chitarra.
Si avviò attraverso l'ingresso rapito dai colori e dai suoni di quel posto che sin da piccolo lo avevano affascinato, tanto che da bambino, dopo un litigio con i suoi fratelli più grandi, macchinò una fuga da casa, la quale terminava con l'entrare a far parte di un luna park o, nella peggiore delle ipotesi, in un circo come trapezista.
Erano circa le dieci, ma tutto il posto era illuminato a giorno. Per i piccoli corridoi, risultato delle posizioni delle bancarelle, correvano bambini, che eccitati forse per il troppo zucchero ingurgitato durante la loro permanenza o per la troppa luce ad orari così tardi, urlavano e si rincorrevano. Brendon dovette tirarsi indietro più volte per non essere travolto da un piccolo gruppo di bambini che sciamava verso un trenino sospeso. Spese tutto il suo denaro tra dolciumi e tentativi non troppo riusciti di vincere qualche premio presso i vari tiri a segno che componevano quel luogo di divertimenti. Guardò nel piccolo portafoglio di pelle scuro: solo 5 dollari.
Come li avrebbe spesi?
Si fece un altro piccolo giro tra i tavolini che offrivano i più diversi servizi, soppesando attentamente come usare quella piccola fortuna.
Improvvisamente una voce lo attirò, facendolo tornare sui suoi passi "Ciao giovanotto, ti andrebbe se ti leggessi il futuro?” chiese una donna sulla cinquantina. Indossava un lungo vestito azzurro con alla vita delle piccole pietre preziose. La sua voce era dolce, ad una prima impressione una donna di cui potersi fidare, ma aveva imparato a sue spese che quella era solo una mera utopia.
Bren guardò titubante il grande tendone blu dietro di lei.
“Non aver paura, seguimi.” lo esortò e detto ciò sparì dietro una tenda. Il ragazzo si affacciò scoprendo un piccolo ambiente illuminato dalla luce flebile di poche candele sistemate intorno ad un tavolino basso, ricoperto da una stoffa fucsia. Davanti alla donna era sistemato un cuscino, sembrava comodo. Qualcosa nella sua testa lo portò ad accogliere la richiesta della donna e si inginocchio davanti a lei, posandosi sul cuscino.
“Porgimi la mano e una domanda.” l'indovina prese un mazzo di carte lunghe dal dorso decorato da tanti piccoli ideogrammi marroni e lo mischiò.
Brendon ma che stai facendo?! Da quando credi a queste cose?! Si chiese mentre poneva la mano a palmo aperto sul tavolo.
“Non so,cosa c'è nel mio futuro?” la donna alzò gli occhi dalle carte e le dispose sul ripiano formando un piccolo esercito.
“Scegline tre. Loro ce lo diranno” gli sfiorò la mano e sorrise.
Non molto convinto, scelse tre carte senza prestarci molta attenzione.
La donna le scoprì e lo guardò con i suoi profondi occhi scuri “Succederà qualcosa che ti sconvolgerà, molto presto, caro. Sarà un avvenimento molto importante nella tua vita, le carte parlano chiaro.”
“Seh, vuole farmi credere che ora uscirò di qui e gli alieni mi rapiranno?” rise schernendo la donna davanti a sé.
Si alzò e tirò fuori la banconota, posandola piano sul tavolino. “A lei signora, la ringrazio lo stesso.”
La donna rifiutò la banconota, con un placido sorriso sulle labbra. “Conservala, ti servirà.”
La donna si mise in piedi ed accompagnò il giovane all'uscita, dove accolse una nuova coppia di clienti.
Brendon riprese a vagare per il parco, l'affluenza iniziava a diminuire, ormai tutte le famigliole felici erano andate via, lasciando posto agli adulti. Guardava il suolo soppesando gli esiti della giornata: non si era annoiato, ma era convinto, anzi più che convinto che, se i suoi amici lo avessero accompagnato, si sarebbe divertito maggiormente.
Distratto da queste constatazioni sbatté contro una persona che giungeva dal senso opposto, facendola rovinare al suolo.
“Ma guarda dove vai!” disse lui guardando nella direzione della sua vittima.
"Ma se a venirmi addosso sei stato tu!!” squittì la ragazza che cercava di rialzarsi.
Il ragazzo si chinò e l'aiuto a tirarsi su.
“Fatta male?” la guardò preoccupato, non aveva mai visto una ragazza così bella.
Occhi chiari, pelle candida e capelli scuri. Una di quelle ragazze che difficilmente si sarebbero innamorate di un tipo come lui, di un ragazzo mingherlino e impacciato.
“Sto bene, grazie.” rispose la ragazza aggiustandosi il prendisole bianco.
“Spero di non essermi sporcata.” spazzolava di continuo alle proprie spalle.
“Perdonami non ti avevo visto. Sono Brendon,sei sola?” porse la mano, pentendosi immediatamente.
Ma cosa voleva fare lui, sicuramente lei non era lì sola. Si morse il labbro.
“Io sono Sarah. Sì, aspettavo una mia amica, ma non ha potuto raggiungermi.”
“Sarah, ti va di venire con me a fare un giro sulla ruota panoramica? Ho giusto i soldi per un'ultima attrazione.”



 



 

N.d.A: per questa storia devo ringraziare una persona fantastica,che mi ha aiutato non solo a correggerla ma anche a renderla speciale. Penso che non avrò mai una storia migliore.
Nat,tesoro. So che non sarò mai al tuo livello e per quanto io possa impegnarmi,questo non accadrà mai, proprio per questo ti ringrazio sempre di essere così disponibile ad aiutarmi e a farmi illudere che forse un giorno riuscirò a scrivere una storia buona almeno un decimo di quelle a cui mi hai abituata. Ti ringrazio tesoro. Davvero grazie di essere la mia musa ispiratrice
Fra 
  
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