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Autore: Euridice100    28/07/2013    8 recensioni
"Oh, Belle. Quante volte sei venuta a farmi visita nei sogni?
E tu mi hai mai permesso di entrare nei tuoi?"
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa città è grigia e opprimente proprio come la ricordavo.
Però, per qualche strano fenomeno, al ritorno da un lungo viaggio anche le cose più banali sembrano entusiasmanti novità.
Soprattutto se non c’era alcuna certezza di tornare vivi.
All’approdo la pioggerellina primaverile rende il molo ancora più scivoloso. Impreco tra i denti: sarebbe davvero ridicolo sopravvivere indenne a una profezia e poi rompermi qualcosa proprio ora.
Ora che devo andare da lei.
Quanto mi è mancata. Non l’ho mai ammesso davanti agli altri: saremo solo noi due a sapere che ho trascorso cinque mesi, diciotto giorni e circa sette ore con lei come mio unico pensiero.
Belle. Belle. Belle.
Quelle lettere di miele mi esplodono sulle labbra mentre le ripeto ossessivamente.
Sanno di vita, di casa, di sorrisi, di calore quando fa freddo e acqua per la terra arida.
Anche il suo nome è poesia.
Belle. Belle. Belle.
In futuro ci sarà il tempo per salutare i miei compagni di viaggio, ma stanotte c’è spazio solo per lei.
Rivolgo un sorriso solo a Bealfire, che ghigna di tutta risposta.
“Va da lei”, pare dirmi.
Grazie, figlio mio. Grazie.
 
 
Questa città profuma di pini, pioggia e ricordi.
Sono quasi le nove di sera, dove può essere? Che sia tornata a casa?
No, conoscendo Belle sarà ancora in biblioteca. Si fermava lì anche ore dopo la chiusura e quando io, preoccupato, andavo a cercarla la trovavo seduta sul bancone, col naso affondato tra le pagine di un volume, a ridere, piangere e trepidare per le sue avventure di carta.
Oh, Belle. Quante volte sei venuta a farmi visita nei sogni?
E tu mi hai mai permesso di entrare nei tuoi?
Non lo posso negare, ho paura.
Temo che sia di nuovo successo qualcosa tale da non farci riconoscere più: l’ultima volta che l’ho vista aveva appena riacquistato la memoria, ma – chi può dirlo? - se avesse di nuovo smarrito se stessa?
Come reagirei se cercassi Belle e trovassi Lacey?
O se nel frattempo avesse incontrato qualcuno migliore di me, disposto a offrirle quell’incondizionata sicurezza, quella serenità, quell’accettazione che io vorrei ma non riesco a darle?
La lascerei andare. Lei non è mia prigioniera, mai lo è stata e mai lo sarà.
Certo, forse sarebbe anche l’ultimo giorno della mia vita.
Ma cos’è la mia vita davanti alla sua felicità?
 
 
A furia di camminare e tormentarmi, sono arrivato alla mia meta.
Curioso come fino a cinque minuti fa morissi dalla voglia di rivedere Belle e come ora le gambe mi tremino per la paura.
Ma oggi non deve esserci spazio per la codardia.
Impongo al mio corpo di avvicinarsi alla porta a vetri.
La maniglia sembra scottare.
E poi, eccola.
No, il mondo non si ferma, la terra non trema, il mio cuore non perde battiti quando la vedo.
Provo una sensazione di calore intenso, intensissimo, tale da bruciare ogni rimostranza, ogni dubbio, ogni timore.
Ora i pensieri cupi appaiono immotivati.
Ho davanti agli occhi la mia unica certezza.
 
 
La guardo lavorare.
Si muove con la naturalezza di chi è nel suo elemento, quasi vola tra gli scaffali, consulta registri, prende e lascia libri.
Il vestitino bianco accompagna i suoi movimenti accarezzandola lieve.
È dimagrita, noto con disappunto, ha le guance più scavate e i suoi occhi determinati sembrano più grandi, più cupi.
Più tristi.
Sparisce nel retro ed è in quell’istante che entro.
- Si può? – domando.
- Mi dispiace, ho chiuso quasi mezz’ora fa, torni domani!
Non credevo avrei più sentito la musica della sua voce.
Non riesco a reprimere un sorriso pensando che io ho già vissuto questa scena, ma al contrario.
Eccola che ritorna, cammina velocemente verso il bancone con una pila di libri tra le braccia e gli occhi bassi.
- Belle, - le dico.
Bam.
Tutti i volumi cadono a terra.
Alza lo sguardo, piantandomi addosso quei pezzi di cielo che porta incastonati nel volto.
- R… R… Rumpelstiltskin? – mormora.
È un attimo.
Me la ritrovo tra le braccia.
- Sei vivo, sei vivo, sei tornato da me, - ride e piange, stringendomi con furia.
Le nostre lacrime si mescolano quando le labbra si incontrano.
E a questo punto, ogni parola è superflua.
 
 

“All I ever wanted,
all I ever needed
is here, in my arms”
“Enjoy the Silence”, Depeche Mode

 
 
 
 
N.d.A. :Salve dearies! Come va? Spero abbiate gradito la mia one-shot sul ritorno di Rumpel! Ho dato per scontato che la missione sia andata a buon fine, che Henry e Neal siano salvi e che tutti stiano bene, preferendo concentrarmi sui pensieri dell’Oscuro e sul suo ritorno da Belle… Tanto fluff e introspezione, le mie gioie! *.*
Non mi illudo, sicuramente chissà quante disavventure vivranno i RumBelle prima di rincontrarsi… Ma, pensandoci, loro ci piacciono anche per questo, sapete che noia se fossero calmini calmini!
Non siate timidi, fatemi conoscere il vostro parere sulla storia, critiche e consigli sono sempre graditi!
Grazie a tutti i recensori, ai lettori e a chi aggiunge i miei scarabocchi tra i preferiti o i ricordati! :*
Un ringraziamento speciale a Jarmione, che recensisce ogni mia frase ^_^
B. e F., non vi libererete mai di me! :D
 
   
 
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