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Autore: Fuffy91    06/02/2008    0 recensioni
Rieccomi!! Spero vi piaccia! é una storia di avventura, coraggio e mistero.Una strana ragazza legata ad un segreto , ad una ciurma di pirati ben conosciuta e ad un capitano con un cappello di paglia. Intrighi, paure, misteri, segreti, dolori, vie nascoste, strade insidiose, nascondigli , gioie, sorrisi, bevute in compagnia, profumo di arance e magia...questo è Orange Town! Leggete e commentate se volete! Baci da Fuffy91!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il sole era ormai sorto e ,il suo grande occhio infuocato e luminoso, dominava incontrastato il cielo sgombro da nubi e di un azzurro intenso. I suoi raggi si irradiavano ovunque e il suo riflesso si confondeva fra le onde del mare lontano e si rispecchiava anche in una piccola pozza d’acqua, piccolo ostacolo di una stretta strada polverosa. Le sue acque tranquille e fangose vennero scosse, confondendo per un attimo il riflesso del sole, dal calpestio frettoloso di una velocissima Ruby che, a tutta velocità, con un Rubber trascinato per la manica della camicia a giro maniche rossa, ormai lacerata per il combattimento di poco prima, e quasi privo di sensi per la troppa velocità acquisita così all’improvviso dalla sua compagna. Arrivati a destinazione, Ruby si fermò di botto, provocando un leggero polverone e, stupita, vide davanti a sé le porte del cancello in ferro battuto del maestoso palazzo di Roger Smitt, rovinosamente abbattuto e l’entrata libera all’accesso. “Oh, come è possibile! Il cancello è sempre stato chiuso all’entrata!” All’improvviso, la ragazza si ricordò del suo compagno e quando si voltò vide un Rubber accasciato al suolo con la testa che le girava vorticosamente: “ Mi dispiace, mi ero dimenticata di regolarizzare la velocità! Però, avevi detto che potevo andare il più veloce possibile, allora…!” Cercò di giustificarsi Ruby cercando di far rinvenire ad ogni parole il povero malcapitato , scuotendolo leggermente. Rubber rinvenne quasi subito e con stupore di Ruby, balzò in piedi sorridente: “ Tranquilla, niente di grave! Ah, allora è questa la residenza di Rog!” Esclamò guardando con interesse il cancello abbattuto e il palazzo in tutta la sua maestosità: “Sì, è questa!” Le confermò Ruby, eccitata alla solo idea di poter competere con il suo acerrimo avversario. “Bene, allora andiamo! Disse di rimando Rubber schioccandosi le nocche delle mani, carico più che mai. “Si, certamente! Ma, c’è una cosa che non capisco…” “Sarebbe?” Chiese Rubber incuriosito e voltandosi con un sorriso meravigliato a scrutare con attenzione ogni piccolo particolare dell’ampio giardino decorato con siepi, fiori e alberi di ogni sorta. “ è strano che il cancello fosse aperto! Anzi, in realtà, è distrutto, come se qualcuno lo avesse forzato con una potente esplosione!” “Ah, si?!” Disse Rubber voltandosi indietro a guardare ciò che rimaneva dell’alto cancello che, senza accorgersene, aveva superato privo d’interesse. In effetti, doveva ammettere che Ruby aveva ragione; sembravano proprio segni di esplosione quelli riportati sulle rifiniture di entrambe le porte. Improvvisamente, il giovane pirata si ricordò di quel pomeriggio, prima che attraccassero ad Orange Town, che Usopp, agitato, era corso sul ponte tutto carbonizzato per mostrargli eccitato una delle sue ultime invenzioni: la Pillola Bom Bom! Rubber la considerò subito graziosa; era piccolissima come una caramella o una biglia, di un colore azzurrino che se scagliata con forza, poteva provocare una grande e forte esplosione, grazie ad una sostanza speciale contenuta al suo interno( tutte formule chimiche e fisiche che Usopp gli illustrò ma che lui, ovviamente, non riuscì a capire!). Subito, ricordando quell’episodio, come un flash back durato circa un tre secondi nella sua mente, gli balenò in mente il pensiero, la supposizione o forse la certezza che i suoi compagni erano arrivati prima di lui e che in questo momento stessero combattendo insieme. Mancava solo lui, il loro capitano. Così, senza pensarci, mentre Ruby in quegli attimi lo guardava interrogativa e preoccupata per l’espressione del suo viso diventata improvvisamente tra il serio e l’enigmatico, si girò ad osservarla e sempre con la medesima espressione, le disse: “ Andiamo, forza! Non perdiamo altro tempo!” “Si, va bene! Vieni, per di qua!” E correndo lo condusse verso la porta principale del palazzo quasi regale, attraversando il labirinto velocemente, ricordando esattamente l’uscita, le varie fontane su cui torreggiavano delle splendide statue di angeli, ninfe ed animali acquatici vari, fino ad arrivare al portone principale dove in tutta calma, con lo sgomento ma la gioia dei due nuovi giovani ospiti, videro le sagome di sei persone conosciute: “Lo sapevo, sono loro, sono i ragazzi!” Esclamò esultante Rubber, al limite della gioia, alla vista dei suoi compagni: “Si, sono loro! Allora ce l’hanno fatta! Rubber, guarda sembrano feriti! Forse hanno incontrato la banda di Rog!” E Rubber,a quelle parole, pronunciate con una nota preoccupata nella voce, aguzzò la vista per scorgerli meglio. Doveva ammettere che non avevano una bella cera, soprattutto Zoro e Sanji, che presentavano più bende sul corpo rispetto agli altri: “Si, in effetti, sembrano feriti! Presto Ruby, raggiungiamoli!” “Certo, tranquillo! Aggrappati a me!” E porgendogli una mano, lo invitò ad afferrarla e Rubber, con un sorriso, accolse il suo invito con entusiasmo stringendo la mano più piccla di lei fra la sua più grande ed abbronzata, avvertendo anche in quella circostanza una leggera scossa, e lei ,ricambiando il sorriso, corse più veloce possibile, trascinandoselo di nuovo dietro. Il risultato fu che in un attimo guadagnarono un metro di distanza da loro e fu allora che Rubber e Ruby iniziarono ad urlare per attirare la loro attenzione: “RAGAZZI!! SIAMO QUI! FERMI, ASPETTATECI!” E tutti loro, si voltarono a quel grido, riconoscendo in esso delle voci familiari: “Sono Rubber e Ruby! Sono arrivati anche loro!” Esclamò Nami felice di vederli sani e salvi: “ Si, è Rubber e c’è anche Ruby!” Aggiunse Usopp: “ Wow, guardate come corre! È velocissima!” Continuò Chopper allargando gli occhi e la bocca stupito: “ Già, supera anche Rubber!” Disse Sanji accendendosi un’altra sigaretta. Zoro si limitò a sogghignare alla vista del suo amico trascinato da una ragazza pazza più di lui e a quel sogghigno si unì anche quello più dolce di Robin che a suo parere erano davvero una bella coppia quei due ragazzini! Ma all’improvviso, successe una cosa inaspettata. Una botola nascosta si aprì ai piedi di Nami e quest’ultima, con un urlo di sorpresa, si ritrovò a scivolare nel nulla. Zoro, dai riflessi pronti, cercò di afferrarla trovandosi vicino a lei, ma purtroppo non ci riuscì e Nami fu avvolta nel buio più totale. Rubber e Ruby li raggiunsero proprio in quell’istante, e lasciando la mano della sua nuova amica, il capitano dal cappello di paglia allungò quella stessa mano verso la sua navigatrice ancora visibile in quel tunnel ostile ed oscuro: “NAMI, AFFERRA LA MIA MANO!” Urlò a pieni polmoni Rubber, e lei ,anche se allarmata, riuscì ad afferrarla e ad aggrapparvisi con tutta la forza di cui disponeva. Sentendola, Rubber con un sorriso la riportò alla luce, dove adagiata al terreno, ancora un po’ scossa, cercava di riprendersi: “ Grazie Rubber!” Esclamò con un filo di voce, e lui sorridendole platealmente: “ Figurati! Nessun problema!” “Nami, stai bene?” Le chiese premuroso Chopper, con cerotti giù fra le zampette, pronto a medicarla ma lei sorridendogli: “No, non è necessario Chopper, sto bene, non sono ferita!” “Davvero?! Che peccato!” Esclamò sogghignando lo spadaccino, fulminato all’istante dalla sua compagnia dai capelli rosso-mandarino: “Ma cosa è successo?” Chiese preoccupato Usopp, rigirandosi la fionda fra le dita tremanti: “ Sono le trappole piazzate da Rog per eventuali intrusi! State attenti, ce ne potrebbero essere delle altre!” Avvertì Ruby con un tono fermo. Cautamente li guidò verso il portone d’entrata, mentre i membri della ciurma raccontavano al loro capitano ed anche a Ruby, naturalmente, gli scontri scoppiati fra i sei membri della banda di Rog e i loro strani inviti a raggiungerli al più presto alla sua residenza.. Seguendo il loro esempio, anche Rubber raccontò animatamente i loro scontri con i due fratelli giganti e quello contro “quello strano tizio che lanciava coltelli”, come lo chiamava Rubber, mentre Ruby ridendo, si affrettò a spiegare: “ Jack il Lanciatore di coltelli, alias l’Elemento 6!” “Si, insomma quello!” Puntualizzò Rubber, un po’ accigliato per le frequenti interruzione dei suoi compagni, che non riuscivano a seguirlo fra un discorso ed un altro, e adesso anche di Ruby, ma stranamente si rivolse a lei con tono più gentile e meno brusco: “ E poi Ruby ed io abbiamo anche mangiato sotto un bellissimo albero d’arance!” “ Scroccone! Come al solito, scommetto che hai mangiato tutto tu lasciandolo questa dolcissima fanciulla senza nemmeno un sorso di succo d’arancia!” Esclamò irritato Sanji, ma Rubber gli disse: “ Non è vero! Ci siamo divisi i panini equamente!” “è vero, Rubber ha ragione! È stato anche così gentile da cedermi quello più grande!” “COSA?! NO, NON Può ESSERE!” Esclamarono in coro tutti, stupiti e sbalorditi a quella rivelazione: “ Ma si, invece, ve lo garantisco!” Aggiunse Ruby non capendo perché si stupivano così tanto, come se non stessero parlando della stessa persona. Abbandonarono il discorso per un attimo e, con i cuori emozionati che battevano all’unisono, con mani tremanti, Ruby ebbe l’onore di aprire la porta che conduceva verso i loro destini. Quando lo scricchiolio sinistro cessò quando il portone principale fu completamente spalancato, Ruby vide che l’interno, come l’esterno, non era proprio cambiato dall’ultima volta che vi era entrata: bello e quasi perfetto il primo e tetro e in penombra ,grazie ad alcune candele attaccate alle pareti, il secondo. Meravigliati e curiosi, i membri della ciurma di Rubber la seguirono verso il corridoio d’ingresso che portava al salone principale. Nami, con espressione birichina e furtiva, si avvicinò al suo capitano e accostandosi vicino alla sua persona, gli bisbigliò: “E così, tu e Ruby avete combattuto e pranzato insieme, vero Rubber?” “Uhm…si, perché?” Gli chiese Rubber leggermente preoccupato per il tono di voce della sua compagnia, come quando esigeva qualche pagamento anticipato: “ No, niente, così, chiedevo solamente!” E sghignazzò senza motivo, secondo Rubber che la osservava ancora più preoccupato: “ E dimmi solo una cosa. Per curiosità, forse sarà una sciocchezza la mia ma, non posso fare a meno di notare come tu, insomma, sembri diverso nei suoi confronti.” “Diverso? Come diverso?” “Ma si, il modo di come la guardi, la difendi, il tono di voce che assumi quando le rivolgi la parola, il fatto che le hai ceduto il pranzo più ghiotto…piccole cose che, in effetti, non sembrano da te!” A quella verità sbattuta così tumultuosamente in faccia e il fatto che i suoi mutamenti non fossero solo frutto della sua immaginazione, lo colpirono più delle pugnalate ricevute da quel tizio tutto matto che Rog gli aveva scagliato contro. Rimase così colpito, che non disse nulla alla sua navigatrice, mentre lei continuava a guardarlo sorridente e certa delle sue supposizioni: “ Un’ultima cosa, poi ti lascio in pace, ma devi rispondermi sinceramente: te ne sei innamorato?” E a quelle parole, Rubber divenne improvvisamente rosso, tanto che dovette nascondere il viso nel suo cappello di paglia, per non farsi prendere in giro ulteriormente. E Nami, contenta e sorridente, gli scompose i capelli corvini in prossimità della nuca e gli disse infine: “ Ok, credo che la tua reazione mi basti!” E con una nuova risata tornò al suo posto, vicino alla sua “sorellona” Robin che sorridendo, le domandò: “Cosa c’è? Come mai quell’aria così soddisfatta?” E Nami ridendo allegra: “ Rubber versione innamorato è davvero spassoso!” E Robin sussultando un attimo a quella rivelazione e guardando Ruby e Rubber a pochi centimetri di distanza che le camminava accanto, sorridendo pacata, disse: “ Eh si, in effetti hai ragione!” E risero entrambe facendo voltare il resto dei loro compagni che scrollarono le spalle senza capire. Arrivati nel salone principale, tutto stile barocco e le pareti in velluto rosso Tiziano, il tutto illuminato da un grande lampadario di cristalli splendenti veri, che torreggiava su di loro come un secondo ma tenue sole in quella casa buia e tetra. “Benvenuti, vi stavamo aspettando!” Disse fredda e velenosamente ironica Ice, scendendo tranquillamente le scale in marmo dorato che conduceva ai piani superiori, con un sorriso gelido e velenoso dipinto sulle labbra sottili. All’improvviso tutto mutò e tutti vennero divisi e portati da speciali aggeggi di metallo sbucati chissà dove in luoghi diversi e l’unica cosa che risuonò in tutto il palazzo furono le urla di stupore dei malcapitati che vennero sovrastata dalle risa isteriche e divertite della donna di ghiaccio dagli occhi e dall’animo rossi. Spero vi sia piaciuto amici e amiche di OP!!! Una piccola premessa su ciò che sarà l’inizio degli scontri più sensazionali di tutti!!! Saluti speciali alla mia carissima Sorella OP, alias Maho87 e salutissimi anche a voi cari lettori e lettrici fedeli, ammiratori e compagni di viaggio in questa bellissima avventura!!! Alla prossima e baci bacini e bacioni dalla vostra Fuffy91!!!XDXDXD
  
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