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Autore: N F LEYDEN    30/09/2004    4 recensioni
Cosa succederebbe se un brillante scienziato scoprisse il segreto biologico della magia, se ora Silente, Harry e tutti i babanofili si sentissero profondamente minacciati da coloro che hanno sempre protetto. Storia del primo conflitto Mago-Babbano.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Così finisce la mia prima storia

Così finisce la mia prima storia, nello sperare che vi sia piaciuta, e nel ringraziare chi l' ha letta, chiedo anche a chi arriverà a fine capitolo di lasciare un commento, che vi sia piaciuta o meno.

Faccio ora questa preghiera, perché come già detto, questo è l'ultimo capitolo, più oltre non si va .

Buona lettura.

 

 

                                           AURORA

 

“ …Dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di pensare, rivoluzionare il nostro modo di agire, e dobbiamo avere il coraggio di rivoluzionare le relazioni fra le nazioni del mondo… >>.

                                                                             Albert Einstein

 

 

 

<< Così è finita? >>

<< Finita? Si, si può dire che sia finita, e non certo nel migliore dei modi, ma secondo me, vi è ancora una parte da recitare in questa storia >>.

<< Ancora una parte? Come può esserci ancora una parte dopo tutto quello che è successo? >>.

La risposta fu il silenzio.

 

 

 

 

Nove giorni prima, ( due giorni prima della tragedia )

 

<< Ecco, ho avuto l’autorizzazione signor Burt >> disse Hermione, << avrà i suoi soldi, ma ora risolva il gioco >>.

<< Sarà un piacere mia cara >> rispose l’uomo.

Trenta minuti dopo il gioco era risolto e le e-.mail bloccate.

<< Ecco >> disse Hermione, << ingoi questa pillola, in quarantotto ore il suo aspetto sarà cambiato secondo parametri casuali, sarà irriconoscibile per chiunque >>.

<< Mille grazie >> rispose l’uomo ingoiando la pillola.

<< E questo è il suo assegno >> continuò la ragazza.

<< Ha fatto la cosa giusta >> disse l’uomo intascandolo.

<< Lo spero >>.

<< Addio >> Burt si avviò verso la porta.

<< Signora >> entrò un giovane mago con una busta gialla, << è arrivato questo per lei >>.

Hermione aprì la busta, conteneva un tipico cellulare Babbano.

Driiin

<< Pronto? >> fece incerta Hermione.

<< Sono il segretario alla difesa del Regno Unito >>.

<< Finalmente ci incontriamo di persona >>  disse la ragazza.

 

 

Burt doveva fare presto, aveva appena sentito la voce di uno degli uomini che aveva tradito, asciugandosi la fronte di sudore, accelerò il passo.

 

 

 

Hermione aveva appena chiuso la chiamata, era sconvolta, il babbano gli aveva appena rivelato che non era mai esistita nessuna operazione medusa, anzi che non erano mai stati al corrente di nessun virus sperimentale, Burt aveva provveduto a non far avere sentore alle alte sfere di questa arma eccezionale, aveva fregato tutti…La battaglia era stata inscenata al solo scopo di far spaventare i maghi, tutti quei ragazzi erano morti solo per i suoi loschi piani di potere, aveva giocato tutti, Ron era morto per niente.

Una rabbia ceca e furente l’invase.

Uscì di corsa dall’ufficio, << Dov’è il capitano Potter? >>.

<< E’ appena partito per Cork >> le rispose una guardia.

<< Avete visto il signor Burt? >>

<< E’ uscito circa dieci minuti fa >>

Dannazione pensò, l’aveva perso.

Driiin.

Il cellulare babbano squillò nuovamente. << Pronto >>

<< Sono ancora il segretario alla difesa >> disse la voce, << ho forse un’informazione che potrebbe esserle utile, appena giunta da una chiamata anonima >>.

<< L’ascolto >> rispose Hermione.

 

 

 

 

Gerge Burt aveva vinto, anzi stravinto, doveva solo aspettare due giorni per divenire irriconoscibile e allora avrebbe avuto un potere senza eguali, i soldi erano solo il primo passo.

Ma per prima cosa doveva nascondersi, fortunatamente, aveva un posto segreto, consiglio di un amico, introvabile per chiunque, maghi compresi.

Rise sommessamente entrando nel suo lussuoso nascondiglio, praticamente al centro di Londra.

Buttò sul letto la valigia di soldi prontamente intascata, e si avviò verso la doccia.

<< Buonasera, Signor Burt >> una gelida, glaciale voce di donna venne dalle sue spalle.

Hermione aveva il volto contratto in un’espressione di puro disprezzo.

 << Come mi ha trovato? >> chiese incredulo Burt.

<< Abbiamo una amico in comune >>.

Burt capì due cose:

La  prima, era di essere stato tradito. La seconda era che la sua fine era giunta.

<< Addio, signor Burt >>.

 

 

 

 

 

 

Cinque giorni prima, ( due giorni dopo la tragedia )

 

<< Abbiamo ricevuto una segnalazione di intensa attività magica non registrata in un edificio della Londra babbana >>

<< Volo >> rispose Robert Wise.

L’edificio era in tipico stile vittoriano, forse un po’ fatiscente, ma ancora ampiamente in grado di fare la sua figura.

Robert iniziò con circospezione a salire l’ampia rampa di scale, il suo magitometro segnava ancora scariche provenire da uno dei saloni nel piano superiore.

Aprì magicamente una porta ed entrò, la camera era completamente a soqquadro, sedie e tavoli rivoltati, lo schermo di un computer scaraventato a terra, libri e appunti sparsi dappertutto.

Poi vide l’uomo, la gobba prominente rendeva il cadavere di Edward Chin inconfondibile.

Robert si inginocchiò a fianco del corpo del professore, il volto era una maschera di sofferenza.

<< Ma cosa è successo qui dentro? >> si chiese il mago, poi cominciò a capire, tutti gli appunti dello scienziato sembravano improntati a trovare un modo per riattivare il gene della NAS.

Chin aveva provato a invertire il processo di Anubi, operando però questa volta sulla linea somatica invece che su quella germinale, era un progetto teoricamente impossibile, alla portata del suo genio.

<< Ma anche i migliori possono sbagliare >> disse Robert coprendo con un lenzuolo il corpo esanime dello scienziato, << e questa volta l’errore ti è costato la vita >>.

 

 

 

 

 

Un giorno prima, ( sette giorni dopo la tragedia )

 

Fabian aveva lavorato senza soste per sette giorni, aveva seguito scrupolosamente le istruzioni scaricate dal terminale di Chin.

Quella mattina preparò il pacco e uscì in strada, al primo ufficio postale spedì il pacco allo studio legale Ian & Tomilnson.

Poi riuscì in strada, e fu allora che si sentì seguito. 

 

Tutt’attorno i palazzi erano grigi e fatiscenti, la strada piccola e fiocamente illuminata portava all’entrata della vecchia stazione della metropolitana, dove decine di barboni dividevano il letto con ratti e cani randagi.

Era un tipico quartiere della zona industriale di Londra, e tutto sommato l’incessante alluvione rendeva un favore al quel luogo, nascondendone in parte lo squallore.

L ‘uomo sedeva spalle al muro, i capelli completamente fradici di pioggia erano attaccati al viso, era palesemente esausto, ma gli occhi azzurrissimi si levavano ancora fieri a squarciare l’oscurità incalzante. A pochi passi giaceva abbandonata una pistola scarica, l’uomo gli lanciò una triste occhiata.

Dalla cortina di pioggia una figura incappucciata avanzò verso di lui.

<< Alla fine mi hai raggiunto, Potter >>.

Harry teneva la bacchetta puntata dritta sull’uomo.

<< Lo facciamo solo per proteggerci >> rispose Harry, l’espressione piena di rammarico.

<< Palle! >> ringhiò l’uomo << voi dite di esservi battuti contro il male, dite di essere buoni, col potere che vi ritrovate avreste potuto evitare immani tragedie, ma non l’avete fatto, mai >>.

Harry non rispose, non sapeva cosa rispondere, alla fine disse: << Non ho l’ordine di ucciderti, nonostante quello che hai fatto, ma ti dovrò cancellare la memoria, tutto quello che sai su di noi >>.

<< La vita di un uomo >> rispose lo sconosciuto, << è fatta di ricordi, brutti o cattivi che siano, essi sono la testimonianza di ciò che siamo. Se mi cancellerai la memoria sarà come uccidermi, e il Signore sa se voi “buoni” non avete il diritto di uccidermi. Non sono stato io a scatenare questo inferno >>.

<< Mi dispiace >> disse Harry sollevando un po’ di più la bacchetta.

<< Sei un fottuto ipocrita Potter >>.

<< Sarà, ma tu hai distrutto il nostro mondo, cosa ti aspetti da noi? >> chiese il ragazzo.

<< Che riflettiate sui vostri errori e sulle vostre mancanze >> rispose Fabian guardando dritto la bacchetta, << e poi, non ho distrutto il vostro mondo e forse, dopo tutto questo, sarà migliore >>.

<< Oblivion >> fece Harry, che dopotutto voleva solo finirla.

 

 

 

 

<< Alla fine di tutto, Wise è ancora vivo? >> riprese Hermione

<< Non ricorda niente di noi, ma per il resto sta bene, dirige un laboratorio di ricerca in California e vive con la donna >>. Rispose Harry.

<< Incredibile >> sbuffò la ragazza, << avrà pure una vita invidiabile >>.

<< Questo >> rispose semplicemente Harry, << non lo so >>.

<< Forse >> disse la ragazza guardando Harry dritto negli occhi, anche noi possiamo migliorare la nostra >>.

Harry non rispose, ma per la prima volta da giorni sorrise.

 

 

 

 

 

 

Dieci anni dopo.

 

Il postino, palesemente babbano, bussò quella sera di un martedì primaverile, alla casa dei coniugi Potter.

<< Buonasera >> disse una bambina intorno ai sei anni che venne ad aprire la porta.

<< Ciao piccola >>rispose l’uomo, << posso parlare con i tuoi genitori? >>.

<< Lily? Chi è? >> un uomo col classico abbigliamento dei professionisti di successo venne alla porta.

<< Buonasera signor Potter >> disse il postino, devo consegnarle questo pacco da parte dell’ufficio Ian & Tomilnson >>.

<< Oh, grazie >> fece Harry un po’ incerto.

<< Chi era >> chiese Hermione entrando in salotto, con in braccio un’altra bambina di poco più di un anno.

<< Ho ricevuto questo pacco >>  rispose Harry aprendolo, ma appena levi le alette di cartone, da un grande cilindro metallico scaturì un impalpabile fumo bianco che riempì la camera.

<< Apriti le finestre >> gridò Hermione, ma il fumo sembrava non avere nessun attributo tossico, e così l’episodio, dopo i dovuti controlli cadde nel dimenticatoio.

 

 

 

Un anno dopo.

<< Signor Potter, ancora un pacco per lei >> fece il postino.

Anche questo veniva dallo studio Ian & Tomilnson, ma consisteva in un semplice foglio bianco.

<< Cosa vuol dire >>chiese Hermione.

Harry non rispose, gli erano appena venute in mente le parole di Wise “ non ho distrutto il vostro mondo, e forse dopo tutto questo sarà migliore ”.

<< Ci ha salvato >> mormorò il ragazzo, << Un anno fa ci ha spedito un antidoto, vaccino, cura o come diavolo si chiama e ci ha guarito, credo sia una specie di anti-virus che noi abbiamo trasmesso anche agli altri >>.

<< Vuoi dire che potremo avere figli non gabbani? >> chiese Hermione.

<< Esatto >>.

<< E cosa significa il foglio bianco? >>

<< Ci dice che potremo riscrivere daccapo il nostro futuro, un futuro più giusto, spero >> poi lo sguardo andò alle sue due bambine, più importanti di ogni altra cosa, ed entrambe babbane, << maghi e babbani saranno molto più uniti adesso che tante famigli avranno già figli non maghi, sarà un futuro diverso >>.

In quel momento nella notte riecheggia il pianto indignato di una nuova vita, è un pianto alto e ruggente, inconfondibilmente sano, inconfondibilmente magico.

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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