You saved my life

Capitolo 1: Ecco a voi Will
 
 
Per Will la vita senza amore era fantastica, il suo modo di dire e motto preferito a scuola era sempre questo: ''L'amore non serve a niente, ti fa solamente soffrire e far stare male, inoltre fa diminuire l'operato scolastico. Quando ti innamori devi stare insieme a quella persona, sposarti con lei e avere dei figli. Spendere, spendere, spendere per mantenerli, per renderla felice, ricordare un sacco di date: anniversario, matrimonio, compleanni … Inoltre quando ci si innamora di una persona c' é bisogno di prestarle un sacco di attenzioni: cure, spese, portarla fuori a cena, nei posti che lei vuole visitare e in un sacco di luoghi. Inoltre quando questa persona muore tu che l'amavi finiresti per soffrirne. Ecco perché non voglio fidanzarmi.''
 
In conclusione: ‘’No girlfriend, no problem’’
 
Tutto questo discorso per gli amici di Will non aveva il benché minimo senso, non per quelli che aveva la ragazza almeno, o che l'hanno avuta in passato.  Ovvero tutti quanti.
 
Vedete Will è sempre stato un ragazzo particolare, a lui non è mai interessato seguire le mode o quello che facevano i suoi compagni ed amici, e questo fin dalle elementari. Per fare un esempio citando una delle sue frasi preferite '' Quando ancora voi guardavate Dragon ball su Italia 1 io giravo su Mtv per non perdermi nemmeno una puntata di Fullmental Alchemist’’ e questo alla tenera età di otto anni.
 
Ora ne aveva diciassette, diciotto tra pochi giorni e frequentava il quarto anno al liceo artistico della sua città. Seppur arrivato a quell’età Will osava sempre definirsi (e a buone ragioni s’intende) la pecora nera del gruppo. Parlava poco, non usciva quasi mai con gli amici, non aveva mai fumato una sigaretta, nemmeno un tiro,  non aveva mai bevuto birra, mai avuto un appuntamento o dato il primo bacio. Niente di tutto questo, insomma c’erano un sacco di esperienze che avrebbe voluto provare.
 
Il sogno di Will era quello di diventare un giorno uno scrittore. Ok, forse uno studente dell’artistico che vuole diventare scrittore può sembrare strano, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole no? Inoltre la scrittura di per sé rappresenta una vera e propria forma d’arte. Non aveva ancora raccontato questo sogno ai suoi per paura che non lo volessero appoggiare. Suo padre era un operaio in fabbrica, un grassone scorbutico e odioso che amava solamente le cose concrete. Mentre sua madre era un’infermiera il cui unico volere per i figli era che i due andassero bene a scuola. Solamente la sorella, si chiamava Chiara, era più piccola di due anni era a conoscenza del suo segreto e lo appoggiava in pieno. Essa frequentava un biologico e il suo più grande sogno era di diventare una veterinaria. I due di comune accordo avevano deciso di non rivelare mai ai propri genitori la verità, fino a quando non fosse stato il momento giusto almeno.
 
Dunque quello era un giorno come tutti gli altri, era sabato e i due fratelli per ammazzare la noia si dilettavano la prima a guardare un film a caso in tv, e l’altro a leggere il suo nuovo libro. Quando d’un tratto la madre entrò defilata in salotto.
 
‘’Ehy Will senti un po’, perché non mi hai detto del ballo di capodanno?’’ chiese alterata.
 
Il ragazzo alzò lo sguardo dal suo libro e fissò la madre, poi la lettera che teneva in mano, infine la madre. Merda l’aveva scoperto. ‘’Perché non ci voglio andare’’ rispose con un’alzata di spalle.
 
‘’Oh e invece sì che ci andrai’’ rispose la madre sempre più alterata, si avvicinò al figlio, aveva il viso paonazzo di rabbia e gli occhi sembravano uscirle dalle orbite, in quel momento Will temette per la sua vita.
 
‘’Ma perché dovrei?’’ chiese il ragazzo, anche lui si stava alterando, stava alzando la voce, il che era una cosa azzarda, soprattutto nei riguardi di sua madre ‘’insomma chi mai vorrebbe ballare con me? E anche se fosse tutti i miei amici andranno con la propria ragazza o ragazzo e io finirò col restare solo, quindi mi dispiace tanto ma no!’’
 
Fu un errore e se ne accorse subito, la madre che ora era più vicina che mai lo fissava con la più ostile delle espressioni.
 
‘’Ascoltami piccolo di cretino’’ disse con la voce più calma che le riuscì in quel momento, ‘’è stata la madre di Mary a darmi questo invito, e la stessa ragazza si è offerta disponibile per accompagnarti poiché vuole uscire con te. Perciò il 31 Dicembre tu ti infilerai il tuo vestito migliore e andrai a quel ballo, sono stata abbastanza chiara?’’ chiese infine.
 
Avrebbe voluto controbattere, ma capì che era meglio di no, non osava mai rispondere a sua madre, non quando era così incazzata almeno,  tremava di rabbia e stava sfoderando il suo sguardo omicida, se in quel momento avesse azzardato a rispondere per le rime sarebbe morto. ‘’Sì’’ rispose controvoglia.
 
‘’Bravo il mio tesoro’’ rispose lei con un sorriso uscendo dalla stanza.
 
Will attese che arrivasse in cucina, quando infine sentì aprire e chiudere la porta e i passi farsi insonorizzati lanciò il libro contro il muro, questi atterrò subito con un tonfo. ‘’Fanculo’’ imprecò sottovoce andando a riprenderlo.