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Autore: Zoraya    28/07/2013    5 recensioni
"– Comunque, se non mi sbaglio, noi abbiamo parlato tutti. L’unico che manca è Ranma, giusto?- chiese Ryoga con un ghigno sedendosi: eccola la sua vendetta! Nel frattempo Collant Taro, che si era fatto dare dell’acqua calda da Shinnosuke, fece tornare normale Mousse.
– Che volete da me? - chiese nel panico l’ ”eroe”.
– Perché non ci parli di tutte le tue fidanzate? - chiese la papera.
– No! Non voglio, non sono fidanzato con loro! Io non volevo il fidanzamento!-
– Paura, finocchio, ghu?- chiese Taro, sfidandolo.
– No! Io non ho paura di niente! –
– Allora racconta! - lo mise con le spalle al muro lo smemorato della strana compagnia."
Ryugenzawa, sei ragazzi (c'è anche Kuno), un falò, qualcuno di indesiderato e tante domande... Si opporrà Ranma ai suoi amici/nemici o si arrenderà?
Dedicata a dramy96123 che mi ha aiutato a scriverla e perché è la mia beta! :D
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Collant Taro, Mousse, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Shinnosuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te! Sei sempre il solito idiota!- esclamò furiosa  Ranma ragazza starnutendo fragorosamente sotto la pioggia. Trascinava per un braccio il Tuono Blu del Furinkan, Tatewaki Kuno, messo K.O. dallo stesso perché aveva osato toccarla nel momento in cui si era trasformato.

– Ha ragione Saotome! Dovevo prendere io in mano la situazione… e la cartina.- intervenne Mousse che per una volta (incredibilmente) era stato più veloce degli altri due e, preso l’ombrello rosso di Ryoga, mentre i suoi due compagni di viaggio combattevano, era riuscito a ripararsi dalla pioggia e a non diventare una papera.

– In quel caso credo che saremo finiti in un burrone! Ghu!- intervenne una quarta  voce facendo voltare la ragazza/ragazzo, il cinese ed il porcellino.

 – Collant Taro! Che ci fai qui?- chiese Ranma sorpreso: possibile che non lo avesse sentito arrivare?

– Ciao finocchio! Come stai?- chiese di rimando il ragazzo che, come Mousse, aveva avuto il buon senso di ripararsi.

– Non chiamarmi finocchio! –

– E tu non chiamarmi Collant Taro! –

– Siete peggio di due bambini! -esplose il cinese mettendo fine alla discussione.

– Ti rifaccio la domanda: che ci fai qui? -  chiese ancora Ranma.

– Vi seguivo. - rispose l’altro.

– E perché? - chiese Mousse.

– Pensavo che con voi ci fosse il vecchio. Inoltre ero curioso di sapere dove stavate andando tutti insieme così rumorosamente.- disse il giovane con un sorriso di scherno.

– Ryoga! Questa non è Hokkaido! E’… cos’è?- chiese il ragazzo dai capelli lunghi sbattendo le palpebre dietro le spesse lenti. Ryoga, trasformato in P-chan, scosse la testolina da sopra la spalla di Ranma che si guardava intorno e stava per parlare quando si sentì un rumore proveniente dal lato del piccolo sentiero  in mezzo al bosco. Qualcosa di grosso si stava avvicinando, qualcosa di molto grosso.

I ragazzi si girarono da quella parte solo per vedere un enorme gufo che volava. Con le zampe toccava le chiome degli alberi producendo quel rumore che li aveva resi immobili come pietre.

– Questa è… RYUGENZAWA!- urlò la voce di Ranma ragazza, risuonando nel buio della foresta. In risposta a ciò Ryoga sgranò gli occhietti da porcellino, traumatizzato dall’avventura di quella volta.

– Ci siete già stati, ghu?-  chiese Collant Taro, anche lui con gli occhi sgranati.

– Forse i miei occhiali si stanno davvero rompendo…- borbottò Mousse.

– No, ci vedi bene.- rispose Ranma (“Bene per i suoi standard”ndRanma).

– Davvero?! E come è possibile?- chiese ancora Collant Taro. 

– Vi spiegherò tutto, ma prima dobbiamo trovare un posto caldo e devo tornare ragazzo.-

 – Ma non c’è niente qui!- protestò il cinese.

– So io dove andare! - Detto questo la ragazza con il codino si incamminò seguita dagli altri. P-chan gli conficcò le unghiette nella pelle della spalla.

– Lo so! Quel ragazzo non sta simpatico neanche a me. – rispose sottovoce Ranma, cosicché solo Ryoga potesse sentire.

 

Ranma sbuffò prima di bussare alla porta della piccola casa. Un rumore, come di qualcuno che sbatteva contro un mobile o qualcosa di simile, una luce che si accendeva e poi una figura che veniva ad aprire. In breve tempo la piccola comitiva si ritrovò davanti un ragazzo della loro età con i capelli scompigliati dal sonno.

– Uh! Voi chi siete? - chiese perplesso.

– Ciao Shinnosuke, Sono Ranma, il fid… Ti ricordi di Akane Tendo? - chiese Ranma.

– E come potrei dimenticarmi di lei? Siete suoi amici? Lei come sta? - chiese a ripetizione Shinnosuke.

– Sì, siamo suoi amici. –

- Allora entrate! Cosa ci fate sulla soglia?- chiese ancora.

– Ehi! Non è che si potrebbe aver anche dell’acqua calda?- chiese Mousse entrando insieme agli altri. Ranma, non troppo delicatamente, scagliò Kuno, ancora svenuto, oltre la porta. Shinnosuke sparì dalla loro vista lasciando i ragazzi seduti intorno al falò spento. Tornò poco dopo con delle teiere di acqua calda e della legna. Mentre lui accendeva il fuoco alla debole luce di una lanterna, Ranma si buttò addosso l’acqua  e poi la gettò sul maialino. I due erano già pronti per dare delle spiegazioni quando il ragazzo si voltò, li squadrò  e disse: - Ma voi chi siete? –

Ranma chiuse gli occhi esasperato e Ryoga, che si era appena rivestito, sbottò

- Siamo amici di Akane Tendo! Ci siamo già incontrati! Possibile che non ti ricordi?-

 – Aspettate! Forse sì! Voi due siete quelli che mi avete aiutato a sconfiggere Orochi! E tu hai provato a picchiarmi perché stavo con Akane! - esclamò Shinnosuke con gli occhi che brillavano.

– Non ti ho picchiato per questo! Sei tu che ricordi male!- si infervorò Ranma.

– Come vuoi… Cosa ci fate qui? - chiese il giovane ospite.

– E’ colpa di questo prosciutto! - scattò Ranma.

– Non è vero! Preparati a morire!- esclamò Ryoga.

Ghu! Vado a prendere dell’acqua fredda.- disse Collant taro. Quell’affermazione ebbe il potere di calmare i due ragazzi all’stante, che si rimisero seduti.

– Ryoga ci aveva detto di conoscere un signore che gli aveva detto di avere la soluzione al… ad un nostro problema comune. - disse Mousse pensando all’ultimo secondo di non spiegare a quel giovane più del necessario.

– Io conosco loro due, ma tu chi sei?- chiese il padrone di casa.

– Ha ragione! Lui è Mousse, un nostro… amico. E lui è Collant Taro, ma odia sentire il suo nome perché non gli piace - tagliò corto Ranma indicando i due ragazzi. Kuno scattò in piedi improvvisamente ed urlò:- Ranma Saotome! Cosa ne hai fatto della mia ragazza con il codino?-

 – E quello chi è?- chiese Shinnosuke. Collant Taro lo guardava incuriosito. Perché mai si portavano dietro un pazzo?

– Io sono Tatewaki Aristocrat Kuno, grande campione imbattuto di Kendo e sono chiamato Tuono Blu del Liceo Furinkan!- esplose  Kuno con gli occhi fuori dalle orbite. Ranma sospirò, lieto che avessero cambiato argomento: non doveva dare spiegazioni sulla presunta sparizione della ragazza con il codino (di nuovo) allo spostato che si portavano dietro.

 – Imbattuto?! Sai che sei divertente a volte?- Chiese retorico il ragazzo con il codino. – Comunque… – aggiunse - …noi abbiamo seguito Ryoga che doveva raggiungere Hokkaido per andare nel negozio del tizio che ha incontrato, ma lui si è perso! Questo idiota è venuto con noi solo perché credeva che sarei andato a trovare la sua adorata ragazza con il codino. Se il tempo si fosse mantenuto bello, avrei vinto la sfida e avrei preso il posto di comando! - si rammaricò infine.

– Ma Shinnosuke! Dov’è tuo nonno?- chiese Ryoga ignorando Ranma e concentrandosi sull’altro rivale.

– Oh! E’ andato alle terme per cercare di curare le sue vecchie ossa…- rispose il ragazzo. Ranma era sorpreso: Shinnosuke si ricordava di suo nonno?! La sorpresa non era però destinata a durare, perché il giovane fissò i suoi interlocutori e chiese: - Ma voi chi siete? - Collant Taro sembrò davvero arrabbiato quando rispose.

- Te l’abbiamo detto prima,! Siamo amici di Akane Tendo!-

- Oh! Akane Tendo! Come sta? - chiese ancora lui.

– Lei sta bene! - rispose Ranma abbassando la testa.

– Perché non è venuta anche lei? - chiese Shinnosuke.

– Non poteva, aveva da fare.- spiegò evasivo il ragazzo con il codino.

– Akane Tendo! Fiore delicato è il suo cuore e il suo amore, per quanto timido, è ancora più dolce del profumo dei ciliegi in fiore! Chi osa pronunciare il suo nome senza rispetto?- Kuno pronunciò queste parole in estasi.

– Nessuno ha mancato di rispetto a quel maschiaccio, idiota! - gli rispose Ranma, infastidito dall’atteggiamento dell’altro. Per buona misura gli diede un altro pugno in testa: non lo reggeva proprio.

– Io mi sono sempre chiesto: cosa ci trovate in lei, ghu?- chiese Collant Taro.

– E’ quello che mi chiedo anche io sempre!- fece sorpreso Mousse  rivolgendosi alla porta della casa.

– Io niente!- rispose in fretta Ranma.

– Chi vuoi prendere in giro, finocchio, ghu? -  chiese Collant Taro, sfidandolo.

– Già, Ranma! A chi credi di darla a bere?- esplose quasi, Mousse puntando il dito contro Ryoga.

– Rispondimi! - esclamò poi.

– Quello non sono io, stupida talpa!- urlò Ranma colpendolo.

– Davvero?! - chiese stupefatto la Talpa.

– Akane è una ragazza molto particolare: innamorarsi di lei è facile, è dimenticarsi di lei che è difficile.- disse Shinnosuke, pensieroso.

–Perché? Io non riesco a capire! Cos’ha di speciale?- chiese il cinese.

–E’ molto carina. Poi è diversa dalle tutte le altre, tanto diversa! - continuò Ryoga con gli occhi a forma di cuore.

– Cioè? - chiese Collant Taro.

– E tu cosa ci trovi in Shan-Pu?- chiese Ranma cercando di allontanare da sé quel campo pieno di trappole.

- Shan-Pu! Luce nel mio buio! Stella splendente del mio cielo!-

– Lo abbiamo perso…- brontolò Shinnosuke.

– Non  hai risposto alla domanda.- gli fece notare Collant Taro.

– Ma Shan-Pu è così forte e bella! Riesce sempre a battermi e ad essere antipatica e odiosa, ma poi diventa meravigliosa e dolce. Come quella volta, quando ho combattuto con Ranma solo per lei e alla fine ero ridotto come uno straccio… In quel caso è stata così carina con me. Con lei non riesco a ragionare e morirei per salvarla. Cosa conta la mia vita? Niente se non c’è lei!- esclamò Mousse. Ryoga si asciugò, commosso, le lacrime.

-Per me è la stessa cosa con Akane! Mi importa solo di vederla felice e al sicuro per essere soddisfatto! Ma per lei non conterò mai nulla! Come sono infelice! - disse precipitando nella più cupa disperazione.

– Maiale! Tu hai anche Akari! - gli ricordò Ranma. –Oh, è vero! Anche Akari è molto bella ed ama i maiali! Lei potrebbe davvero amarmi per quello che sono, con tutti i miei difetti e i miei pregi!- esclamò il ragazzo con la bandana.

–Tsk!- fece il suo amico/nemico di sempre evitando di fargli notare che somigliava a Kuno in quel momento. –A te, invece, Collant Taro! C’è qualcuna che ti piace?- chiese innocentemente Shinnosuke.

– Non chiamarmi Collant Taro! Odio questo nome! - urlò lui-.

- Scusa! L’avevo dimenticato!- disse il padrone di casa.

– Perdonalo! E’ un po’ smemorato.- lo giustificò Ranma.

– Per questa volta ti risparmio, ragazzo! E risponderò anche alla tua domanda, ghu! Non posso innamorarmi di nessuna ragazza perché nessuna mi amerà mai a causa del mio nome, ghu!- rispose.

– Posso permettermi di darti un consiglio? - chiese il padrone di casa per poi parlare senza aver aspettato la risposta -Perché non ti presenti solo come Taro? Taro non è male…-

- …Hai ragione! Come ho fatto a non pensarci prima, ghu?- chiese retorico e perplesso l’altro.

– Ancora non mi avete detto  cos’ha di speciale Akane Tendo. - fece loro notare Mousse senza guardarli.

– A me è sembrata una ragazza particolarmente goffa e senza nulla di particolare! Ghu!- disse Collant Taro. –E’ quello che dico anche io… - replicò Ranma portando le mani dietro la testa nella sua classica posa rilassata.

– Non è solo questo! Sei tu che non te ne sei mai accorto, ma lei è gentile e dolce ed è diversa dalle altre! -esclamò Ryoga sentendo di dover difendere la donna che amava.

– Infatti lei non si impone mai, cerca solo di aiutare le persone e di non dare fastidio a nessuno. Solo che, dopo molto tempo, lei è come se ti entrasse dentro, nel cuore ed occupasse un piccolo posto, sempre per non disturbare. E’ facile farla entrare lì dentro e farsi avvolgere dal suo calore. E’ difficile rinunciare a quel calore, a quella dolcezza e a quella gentilezza. E’ come se… oh, non riesco a spiegarlo bene!- concluse Shinnosuke prendendosi la testa fra le mani.

– Tu sei fortunato, finocchio! A sentire loro Akane Tendo è l’unica ragazza che valga la pena di frequentare e lei guarda solo te, ghu!- gli fece notare Taro. Ranma si strozzò con la sua stessa saliva.

– COSA?!- urlò.

– Se vuoi te lo ripeto, ghu!-

- No! E poi cosa te lo fa pensare?- urlò ancora il ragazzo con il codino.

– Io l’ho capito dal modo in cui ti guarda e poi perché è gelosa, anche se lo nega.- disse Mousse.

– Già! Tu hai tutta la felicità ed io niente! Anche per questo ti odio! Ranma Saotome, preparati a morire! - urlò P-chan.

– Idiota, smettila! Akane non è affatto innamorata di me e poi tu hai anche Akari!- disse ColuiCheDovevaPrepararsiAMorire.

 – L’ho capito anche io che lei ti ama, e vi ho visti insieme solo per poco tempo.- mormorò il padrone di casa. – C’eravamo anche noi a Jusenkyo, Ranma.- gli fece notare Mousse facendolo diventare più rosso della casacca cinese che indossava.

– Che è successo alle sorgenti maledette, ghu?- 

- Niente!- si affrettò a rispondere il moro vestito alla cinese. Ryoga si mise a ridere per la buffa espressione del suo amico/nemico.

– Infatti quello che ha fatto Akane era niente! Oh, che cara ragazza, così dolce e buona da…- Ryoga fu zittito da Ranma che lo fece svenire con un colpo in testa diventando ancora più rosso di prima.

– Ed era niente quello che tu hai detto, vero? “Akane…- anche Mousse fu zittito grazie ad un secchio pieno di acqua fredda.

– Niente! Non è successo niente! - ripeté il ragazzo con il codino. Shinnosuke scoppiò a ridere ed aiutò Ryoga a tornare tra loro. 

– Che diavolo…? Mi hai colpito! Pre…- iniziò il ragazzo con la bandana, ma venne interrotto da Collant Taro.

- Basta, ghu! Non fate i bambini!-

 – Comunque, se non mi sbaglio, noi abbiamo parlato tutti. L’unico che manca è Ranma, giusto?- chiese Ryoga con un ghigno sedendosi: eccola la sua vendetta! Nel frattempo Collant Taro, che si era fatto dare dell’acqua calda da Shinnosuke, fece tornare normale Mousse. 

– Che volete da me? - chiese nel panico l’ ”eroe”.

– Perché non ci parli di tutte le tue fidanzate? - chiese la papera.

– No! Non voglio, non sono fidanzato con loro! Io non volevo il fidanzamento!-

– Paura, finocchio, ghu?- chiese Taro, sfidandolo.

– No! Io non ho paura di niente! –

 – Allora racconta! - lo mise con le spalle al muro lo smemorato della strana compagnia.

– Tsk! Comunque sarei costretto a sposare tre ragazze: Akane, Shan-Pu e Ukyo. Come tutti sanno sono stato costretto a fidanzarmi con Akane da mio padre, che ha fatto una promessa al padre di Ukyo, quindi anche lei è la mia fidanzata. Inutile dire che Shan-Pu  non la considero neanche, quindi puoi stare tranquillo Mousse. Vi basta?- chiese infine.

- Non avevi anche un’altra fidanzata? La sorella di questo qui? Kodachi, se non mi sbaglio.- chiese Ryoga.

– Quella pazza sclerata con il body?! Ma per favore! Non mi metterò mai con lei! E’ peggio del fratello!- urlò il ragazzo con il codino.

– Ho i miei dubbi…- rispose Mousse dando dei colpetti con il piede a Shinnosuke credendo che fosse Kuno, che, purtroppo, rinvenne in quel  momento. – A te chi piace, Tatewaki?- chiese gentile il padrone di casa: sapeva che non sarebbe rimasto vigile per molto tempo.

– Akane Tendo, il fiore del Liceo Furinkan e la ragazza con il codino, fuoco bruciante d’amore! Due ragazze dolci e carine che hanno paura dei loro sentimenti e perciò non riescono ad esprimerli neanche all’oggetto del loro amore! - esclamò il ragazzo con gli occhi scintillanti e tanti fiori e putti colorati tutto intorno a lui. –E che ne pensi di Nabiki Tendo?- chiese Ranma che non voleva parlare di sé.

– Cosa dovrei dire di lei? E’ la ragazza più meschina ed approfittatrice che poteva esistere al mondo. Anche se mi è molto utile perché mi procura le foto dei miei amori. Devo dire che ha anche lei la bellezza tipica della famiglia Tendo e, sotto sotto, so che ha un grande cuore che nasconde. Lo so perché la conosco da tempo e, quando sua madre era ancora viva, lei era molto diversa. Credo che abbia costruito una specie di muraglia intorno a sé per difendersi da tutto il dolore dovuto a quella mancanza. Comunque potrei stare insieme a lei se solo fosse più remissiva e dolce. Ma forse non è dolce con me solo perché si sente rifiutata visto che a me piace la sorella. Oh, devo fare qualche cosa per lei!- i ragazzi si guardarono l’un l’altro, sconcertati: Kuno che faceva un discorso serio?! Da quando?

– Quanto vorrei essere qui da solo con la ragazza con il codino e con Akane Tendo!- disse poi guadagnandosi l’ennesimo pugno da Ranma.

– Perché lui non sa che siete la stessa persona? -gli sussurrò Collant Taro.

– Perché è un idiota! - fu la risposta dell’altro.

– Comunque, finocchio, tu non hai detto nulla, ghu!-

– Pettegoli! Non voglio parlarne!- si ribellò Ranma.

– Sì che ne parlerai.- replicò Ryoga contento di aver trovato un campo in cui il suo nemico  era un incapace. Il nemico sbuffò e Mousse disse, con il solo scopo di sfidarlo e farlo parlare.

- Forse non parla solo perché non è così virile come dice di essere! E’ vero quello che mi hanno detto? Che il tuo primo bacio lo hai dato ad un ragazzo? - 

– Non era il mio primo bacio! E non l’ho dato ad un ragazzo! E’ lui che l’ha dato a me in un mio momento di debolezza quando ero ragazza! Poi mi sono vendicato e con gli interessi! Chi te l’ha detto?- si difese il ragazzo.  – Se per dimostrarvi di essere virile devo parlarvi delle mie “fidanzate”, lo farò!-. E il giovane si arrese di fronte al muro compatto di ragazzi curiosi (“e pettegoli” ndR) che lo ricattavano.

– Ukyo è… Ukyo! E’ la mia migliore amica, cucina bene, è carina ed è anche dolce. Solo che è molto insistente e pronta a tutto pur di diventare la mia unica fidanzata ed inoltre mi sento in colpa per quello che le ha fatto mio padre. Certo, io ero piccolo e non capivo quello che stava accadendo, ma mi sento lo stesso responsabile perché lei ha rinunciato alla sua femminilità per causa mia. Comunque di Ukyo mi posso fidare, o almeno potevo farlo prima, quando era solo un’amica. Adesso è diventata…diversa. E’ molto simile a Shan-Pu e, per quanto possano essere carine e forti entrambe, non sono le ragazze per me: troppo appiccicose! Ho perso il conto di tutti i trabocchetti che hanno escogitato per farmi mettere con loro e non mi piace essere obbligato o costretto. E’ per questo che non considero Shan-Pu una mia fidanzata: non voglio sottostare a delle stupide leggi di un piccolo e sperduto paese della Cina che, tra l’altro, non è neanche il mio paese.-  Il ragazzo con il codino finì di parlare e si guardò intorno.

– Che avete da guardare così? - chiese con fare innocente.

– Non hai parlato di Akane Tendo! - rispose Shinnosuke.

– Sapete quello che penso di lei! - cercò di difendersi Ranma.

– Io no! - rispose il loro ospite.

– Neanche io, ghu! - gli fece notare Collant Taro.

– Noi sappiamo solo la parte degli insulti, non il resto…- disse Mousse rivolto al fuoco.

– Sono da questa parte, idiota! - urlò il ragazzo con il codino.

– Forza, Ranma! Qui sei tra amici! O… ma no, non è possibile…- iniziò Ryoga cercando di usare l’astuzia.

–“O” cosa? Parla, prosciutto!-

- Ho pensato che forse non parli perché sei un vigliacco.- concluse soddisfatto P-chan.

– Vigliacco io?! Ti faccio vedere quanto sono vigliacco! Volete sapere cosa penso di Akane? Allora sarete accontentati! - replicò il giovane  (“forse vigliacco no, ma idiota sì” ndRyoga).

– Akane è un maschiaccio, priva di sex-appeal , non ha un briciolo di femminilità, è violenta e incredibilmente goffa! Non la sopporto quando mi picchia o non mi ascolta o peggio non mi fa parlare! E’ così imprevedibile! A volte mi sembra che mi tratti come il suo anti-stress personale da prendere a pugni quando più le pare e piace! La odio quando se la prende con me per qualsiasi cosa, la odio quando è troppo orgogliosa e quando decide di farm… farsi del male solo per darmi una mano. La odio quando ficca il naso in questioni che non la riguardano rischiando la vita. So che lei vorrebbe solo aiutarmi a tornare a casa vivo, ma non sa che così facendo io… io…- si interruppe per un secondo. – Ammettiamolo…- aggiunse poi cambiando argomento - …i suoi occhi non sono stelle e lei non è un fiore, non ha una voce melodiosa e non somiglia ad una dea come dite tutti voi. Lei è umana, ha tanti difetti, solo che sono nulla rispetto ai suoi pregi. E’ stata spesso in pericolo anche per colpa mia ed io c’ero per lei, ma lei mi ha salvato così tante volte: era lei quella che mi stava vicino quando non potevo vedere mia madre, lei mi ha aiutato a combattere contro me stesso e a superare me stesso. Mi ha spronato tante volte. Con la sua fiducia mi ha impedito più volte di crollare e mi ha fatto sentire un ragazzo normale.- Ranma si stava pian piano estraniando da tutti loro e lo capirono dai suoi occhi persi nel fuoco, lastre di ghiaccio quasi opache, come offuscate da lontani ricordi.

– Lei è qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Akane è come il sale: quando esagera è insopportabile, ma senza sarebbe tutto troppo insipido. Non capisce mai quello che cerco di dirle e molto spesso finiamo per litigare senza neanche un motivo. Si ostina a cucinare anche se non è in grado e mi costringe a mangiare. Nonostante i ripetuti attacchi alla mia vita, mi piace questa sua determinazione. Inoltre lei non mi ha mai obbligato a fare qualcosa che non volevo e ha sempre pensato prima ai miei sentimenti e poi ai suoi. Non ha mai tentato di ingannarmi e per questo  la ritengo migliore delle altre. Alla fine il suo unico difetto è l’orgoglio… No, c’è anche l’insicurezza che non le fa capire le cose più banali, tipo il mio rapporto con le altre: a me loro non interessano! Non vorrei smettere di litigare con lei perché credo che questo sia il modo migliore che abbiamo per esprimere quello che non riusciamo mai a dire. Però vorrei anche trovare un altro modo meno violento. C’è solo una cosa che voglio davvero: vederla felice e l’ho capito qui a Ryugenzawa. Ma a Jusenkyo ho capito che per la mia di felicità ho bisogno di Ak…- il ragazzo si interruppe all’improvviso diventando rosso come mai gli era capitato: si era ricordato che non era solo.

–Ranma! Lo sapevo che sotto sotto sei sempre stato tenero e che ami davvero Akane!- esclamò Ryoga commosso. 

– Ma cosa dici? Non osare ripeterlo, Charlotte!- lo ammonì il ragazzo con il codino alludendo al famoso incontro con Hazusa Shiratori.

– Ripetilo se hai il coraggio! - esclamò il ragazzo con la bandana. Ma prima che Ranma potesse aprire la bocca una secchiata di acqua gelida lo colpì in pieno.

–Metti questo zuccherino! - urlò una voce fin troppo conosciuta porgendo a Ranma un reggiseno bianco.

– Vecchio! Che ci fai qui?- chiese Ryoga sconcertato.

– Mi ero nascosto nello zaino di Ranma e mentre voi parlavate sono uscito da lì! Come siete cattivi: non vi siete accorti di un povero vecchio come me!- si lamentò Happosai evitando un colpo di Ranma.

– Distruggiamolo, Charlotte!- urlò il giovane nel suo corpo di donna.

– Sei sempre il solito idiota! COMBATTIAMO!- urlò Ryoga partendo all’attacco nello stesso momento in cui il vecchio tornava a porgere al suo “allievo” il reggiseno e lo toccava da tutte le parti. Kuno ebbe la malaugurata idea di rinvenire proprio in quel momento e di abbracciare la “ragazza” con il codino urlando

- Ragazza con il codino! Sei venuta qui solo per vedermi? Oh, come sei dolce!- Ranma ragazza urlò rabbrividendo per quel contatto indesiderato. In poco tempo si scatenò il putiferio: i muri e il tetto della casa ne risentirono visibilmente.

– Vecchio! Cambia il mio nome, ghu!- urlò Collant Taro afferrando Happosai scagliato lontano da Ranma e gettandosi dell’acqua addosso.

–Mai! Ranma, ti prego, fammi contento: mettiti questo!- urlò lui al ragazzo.

– Ragazza con il codino, non permetterò a nessuno di importunarti!- esclamò Kuno.

– Ranma! Non fare il codardo e battiti con me!- gridò invece Ryoga.

– La smettete di fare i bambini! Basta! - li riprese Mousse in piedi puntando un dito contro il muro. Shinnosuke si limitava ad osservare tutto con un enorme punto interrogativo sulla testa.

Ranma ripeteva

-No! No! NO! Vattene! Basta! Non fare l’idiota P-chan!-

 

-Scusa Shinnosuke per tutto questo!- si scusò per l’ennesima volta Ryoga quella mattina sulla porta della casa. Il ragazzo si trascinava dietro uno svenuto Kuno ed era affiancato da Mousse che gli chiedeva di spiegargli perché gli animali erano così grandi. –Non preoccupatevi! Riuscirò a sistemare tutto prima che torni mio nonno. Credo. Spero.- disse il giovane.

– Allora noi andiamo! Arrivederci, ghu!- disse Collant Taro che teneva sulle spalle il vecchio addormentato aspettando di allontanarsi da lì solo per continuare il loro duello. Gli altri si allontanarono e Ranma fece per seguirli ma fu richiamato da Shinnosuke

- Saluteresti da parte mia Akane Tendo?- gli chiese. Ranma serrò la mascella infastidito

- Certo! Nessun problema!- rispose.

– Ranma, dirai mai ad Akane quello che hai detto a noi ieri?- gli chiese ancora.

Il ragazzo con il codino arrossì e sorrise tentando di assumere la sua solita aria strafottente.

– No! Non subito almeno! Akane ha ragione nel dire che sono un testone! - 

– Io non me la farei scappare se fossi in te! Un po’ ti invidio, sai? – mormorò il ragazzo smemorato.

– Vedi, Akane è riuscita a disintegrare quasi tutte le mie barriere, ma deve ancora lavorare su quella dell’orgoglio.- rispose il ragazzo vestito alla cinese voltandosi per andarsene.

– Il destino vi ha uniti e credo che nessuno possa rompere questo legame, ma molte persone ci proveranno lo stesso, quindi  stai attento perché qualcuno potrebbe riuscirci.- concluse Shinnosuke. Ranma non si voltò e raggiunse in poco tempo i suoi compagni di viaggio, ma continuò a pensare a queste ultime parole. Ripensandoci era quasi sicuro che la lotta tra i suoi sentimenti ed il suo orgoglio fosse iniziata quel giorno. La sua non fu una lotta, fu una vera e propria guerra che lo portò a commettere molti errori, ma anche molti passi avanti nel suo rapporto con Akane. Comunque in quel momento gli importava solo fare la pace con la sua fidanzata e non aveva ancora preso in considerazione l’idea della sua guerra.   

 

  
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