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Autore: Marti_OBrien    28/07/2013    2 recensioni
“Quindi,” dice Stiles con le labbra che a fatica si muovono contro la spalla di Derek. “Questo è qualcosa, ok? Non penso che possiamo ignorare il fatto che sia qualcosa. Una cospirazione. Tutti gli esseri soprannaturali esistenti ci vogliono intrappolati in spazi angusti.”
Sterek - Traduzione (link dell'originale all'interno)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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ENTRAPMENT

 

Prima, il kanima.

Stiles e Derek finiscono
entrambi in una piscina. Per due ore. Il che porta sia polmonite sia scocciatura perché a quanto pare a Stiles piace parlare e il silenzio tombale di Derek non è esattamente il miglior intrattenimento nell'arco di tempo di due ore. Quindi Stiles parla di qualsiasi cosa fino a quando non escono dall'acqua, pure della sua immensa cotta per Lydia, e tutto questo rende solo più straziante il silenzio del lupo, perché Derek è un bastardo senza cuore incapace di capire a fondo quanto sia bella Lydia. Anche se a volte è insensibile. Insensibile e bellissima. Come una principessa di ghiaccio.

Dopo Scott li ha trascinati fuori, Derek torna a fingere che Stiles sia una cimice indegna di essere schiacciata, e Stiles torna a ricordargli ad intervalli regolari che questa cimice gli ha salvato la vita, capito?

Il che è normale. Bene. Si va avanti.

Si scopre che Jackson è il kanima e non sembra ricordare perché fosse così determinato nel voler tenere intrappolati Stiles e Derek in una piscina ma, checché sia. Stiles non
ha nemmeno più un'erezione quando pensa al cloro e alla pelle bagnata e alle magliette scure che aderiscono pornograficamente a degli addominali oscenamente perfetti.

No, davvero. Non succede più.

 



Dopo, il golem.


C'è una nuova strega a Beacon Hills che ha fatto un incantesimo al coach Finstock con un fango magico, così da farlo trasformare in una sorta di zombie di terracotta. Un golem. Dedito ad uccidere le persone. Sotto il comando della strega.

Ovviamente Scott è troppo occupato a corteggiare Allison per poter prestare attenzione al gigante mostro d'argilla che crea il caos in città, e naturalmente Erica e Isaac sono del tutto inutili e finiscono
k.o. dopo neanche due minuti, perciò Derek e Stiles si ritrovano ad aspettare nella fortezza, senza tener conto del fatto che la fortezza è uno sgabuzzino dove la strega li ha imprigionati con la magia.

Per tre ore.
Tre. Insane.
Ore.

Perché la strega non li ha semplicemente uccisi, Stiles non riesce a capirlo. Non che non sia grato di essere stato risparmiato – deve ancora inviare un compito di storia per venerdì e preferirebbe rimanere vivo il tempo che basta per finirlo, grazie – ma non è sicuro che non morire sia una scelta migliore rispetto al sopportare per un altro minuto il tormentoso-ma-eloquente silenzio di Derek.

Possiamo solo -”
“No.”
“Ma se almeno -”

“No.”
“Perché sei così contrario al parlare? Cosa c'è, romperebbe la tua testa da uomo di Neanderthal creare una frase con più di due parole monosillabiche? Parlare è quello che le persone fanno, ok? Parlare è -”
“ - quello che fai
tu. Stai zitto.”

E Stiles si zittisce.

In effetti non aveva nemmeno voglia di parlare insieme a quell'idiota
dagli addominali scolpiti e che indossa giacche di pelle.

Comunque, Boyd li
libera – chiaramente Boyd è l'unico membro del branco con un cervello funzionante – e tolgono l'argilla dal coach Finstock lanciandolo in un fiume, mentre Stiles chiama il 911 così da far arrivare un'ambulanza per quando lo tireranno fuori.

Oh, e Stiles salva
di nuovo la vita a Derek, quando la strega prova a lanciare una maledizione asfissiante su di lui e invece prende accidentalmente Stiles sul petto.

Non
che si sia lanciato davanti a Derek o che. Sarebbe ridicolo. E suicida. E stupido. E Stiles non è stupido.

Anche se alla fine è lui quello ad essere portato via dall'ambulanza, il che è... alquanto stupido.

Stiles quindi
si ritrova attaccato a un respiratore artificiale mentre fissa suo padre in preda al panico, e questo è imbarazzante, non è nemmeno uscito gloriosamente da quella faccenda, e poi Scott salta fuori e Allison salta fuori e Lydia salta fuori, e hey, magari questa cosa non-con-successo ma con-sfacelo ha i suoi vantaggi se gli permette di vedere Lydia prima di morire. Lydia con gli occhi lucidi. E un vestito estivo. Scollato. Mmh. Non è ancora morto ma è già in paradiso. Che figata, eh?

Ma nonostante questo, poiché Derek odia Stiles e vive per mandare in rovina ogni
suo momento di felicità, Derek gli salva la vita a sua volta. Mentre tutti gli altri sono intorno al letto d'ospedale di Stiles ciondolando con gli occhi pieni di lacrime, dicendo parole meravigliose e complimentandosi con lui, Derek nemmeno si fa vedere. Il che va bene, Stile mica vuole vedere la sua burbera faccia ma, alcuni giorni dopo, il soggetto in questione si presenta con un incantesimo per spezzare la maledizione, un incantesimo che a quanto pare ha cercato giorno e notte, e tutt'a un tratto a Stiles non serve più il respiratore e torna perfettamente in salute.

E Lydia
ricomincia a comportarsi come se lui non esistesse. Fantastico.

La strega si rivela essere la loro prossima-alla-pensione insegnante di teatro,
e, ora che Stiles ci pensa su, è sempre sembrata alquanto malvagia con tutto quel suo sguardo da cattiva della Disney, il mascara viola, il lungo vestito nero e le unghie terrificanti. Un altro mistero risolto.

Tranne il fatto che nemmeno lei riesce a spiegare perché
abbia dovuto intrappolare Stiles e Derek per tre ore in quello sgabuzzino.

Oh, beh.

 



Dopo, la sirena.


Non il tipo di sirena crostaceo che canta incoraggiandoti a baciarla, ma una sirena carnivora con giganteschi denti. Denti di squalo. Una sirena mangiatrice di uomini. Veramente terrificante.

Pensa pure che sia una bella idea legare Derek e Stiles con una super resistente alga mutante gonfiabile e lanciar loro nel lago del posto. Per mangiarli. Più tardi.


Molto più tardi. Questo significa che devono rimanere per quattro ore a galleggiare come un tappo di sughero siamese a due teste nell'acqua gelata, schiacciati petto contro petto, cercando vergognosamente di non respirare in faccia l'uno all'altro. Stiles inizia ad avere il torcicollo a furia di tenere la testa girata dall'altra parte rispetto a quella di Derek. Se ora si guardassero finirebbero con – le loro bocche finirebbero con – no.

Allora Stiles poggia la testa sulla spalla di Derek.

“Hey,” dice
il ragazzo, la voce assonnata a causa dell'acqua fredda che penetra nelle ossa e intorpidisce persino l'anima. “Hai mai pensato al fatto che l'universo sta cercando di dirci qualcosa?”

Derek non risponde, ovvio. Perché Derek è una Fortezza della Solitudine fatta uomo. Superman potrebbe tranquillamente trasformare Derek in un celestiale palazzo di ghiaccio e viverci dentro. Sarebbe un eccellente quartier generale artico. Silenzioso come una tomba. Una tomba senziente.

“Intendo,” continua Stiles, perché Derek non gli ha detto di stare zitto, per ora, “finiamo sempre legati insieme o rinchiusi insieme o... galleggiando tra
strani organismi acquatici insieme, e inizio a chiedermi se – non so – sia qualcosa? Una specie di qualcosa. Uno schema. Uno strano schema. Di stranezze.”

Derek si limita a respirare contro il suo orecchio.

“All'inizio ho pensato che l'universo ti volesse semplicemente senza maglietta – sarebbe una cosa sensata perché se io fossi Dio inserirei di sicuro il tuo stare a torso nudo nello spazio contin
uum temporale e in ogni parte della meccanica quantistica.”

Derek
grugnisce.


Eh. Magari Danny è Dio. Ma no, non è solo l'essere senza maglia. L'universo vuole anche buttarmici dentro con te. Tutto il tempo. Ogni volta. Sai il perché?”

“No,” dice piano Derek, e Stiles è così sorpreso di sentire la sua
voce che in qualche modo si zittisce.

In più inizia ad essere stanco. E ad avere caldo. Probabilmente è un brutto segno sentire caldo in un gelido lago che sembra il frigorifero degli uomini da mangiare della sirena e/o un magazzino della carne, in modo particolare quando Stiles e Derek sono il suo spuntino di mezzanotte, ma lui semplicemente... non ce la fa più.

“Stiles,” dice Derek da qualche parte sopra di lui.
“Uhm?”
“Continua a parlare”


Uh.
 



Dopo, le fate.

Senza scherzare. Fate.

Non sono passate nemmeno due settimane dall'incidente con la sirena, quando Derek era finalmente riuscito a lacerarla con gli artigli dopo che li aveva slegati per il suo pasto, e Stiles non si era mai sentito così tanto come un burrito a grandezza d'uomo. Rimanendo in tema di burrito, Derek aveva coperto Stiles con una coperta macchiata di sangue che aveva preso dal bagagliaio della sua Camaro (Stiles onestamente non vuole sapere delle macchie di sangue), gli aveva accarezzato la schiena e l'aveva schiaffeggiato più volte dicendogli che doveva fottutamente
svegliarsi, senza contare il fatto che Stiles era sveglio, solo... non del del tutto, ecco. Derek finì di girare il proprio melodrammatico episodio di Baywatch solo quando Stiles spinse debolmente via le sue mani e disse con voce roca “Sto bene.”

E Stiles
stava bene. Molto più che bene. Perché Derek gli aveva chiesto di continuare a parlare. Va bene, era solo un modo per tenerlo cosciente e pertanto considerarlo vivo, ma Derek, Derek, aveva chiesto a Stiles, Stiles, di continuare a parlare.

Stiles aveva fischiettato lungo tutto il tragitto verso casa. Suo padre aveva voluto sapere perché fosse totalmente bagnato, con i denti che sbattevano e
fosse in una Camaro con un misterioso chauffeur che somigliava sospettosamente a Derek Hale, ma Stiles lo aveva allegramente raccontato qualcosa riguardo sport d'avventura e rafting. In effetti era così allegro che suo padre gli aveva solo scompigliato i capelli ed era tornato a dormire, ma, suvvia, perché Stiles non avrebbe dovuto essere felice? Derek, gli aveva chiesto di continuare a parlare.

E dopo si imbattono nelle fate.

O piuttosto,
le fate di imbattono in Lydia, o Lydia si imbatte in loro, perché credono che lei sia la loro regina, quindi la portano nella foresta e la mettono su un trono dal quale non può più alzarsi, non che le importi dal momento in cui l'hanno drogata con del “succo della giungla” che le fa dire cose senza senso in un antico linguaggio delle fate. Inoltre le hanno messo un costume fatto di fiori, un – un bikini di giunchiglie che – hanno buon gusto, questo è tutto.

Davvero buon gusto. Perché, quando Stiles cerca di liberarla, loro pro
vano a mangiarlo. Orde di piccole fate brulicano sopra di lui. In stile piranha. Con zanne microscopiche ma tuttavia molto affilate.

E c
i sono quasi riuscite a mangiarlo, solo che compare Scott insieme ad Allison e quest'ultima colpisce varie fate scagliando delle frecce che passano fin troppo vicino la pelle di Stiles, dopo che Boyd, Isaac e Erica sono entrati in scena come i tre moschettieri, il che è strano, perché per quale motivo Derek li aveva immischiati in cose che non centravano nulla con il branco?

Comunque, il tentativo di salvataggio va terribilmente male, Derek si butta nella mischia, una cosa tira l'altra e – ancora una volta – Stiles si ritrova imprigionato con Derek in una cella-floreale. Praticamente una cella le cui sbarre sono piante rampicanti con fiori altamente velenosi e tossici quanto basta per uccidere chi le tocca anche una sola volta, e Stiles queste cose le sa perché ha letto svariate enciclopedie di erbe più e più volte per trovare rimedi contro lo strozzalupo e altre stronzate.

Sono spacciati.

Non possono toccare le sbarre ma la cella è grande a malapena per una persona (le fate sembrano non avere la minima idea di cosa significhi “grandezza umana”), quindi Stiles e Derek devono trovare un modo per occupare lo stesso spazio nello stesso momento, come particelle di bosone che
formano uno stato quantistico. Stiles ignora Derek quando gli dice di stare zitto e di non parlare di fisica perché, hey, Derek gli ha chiesto di continuare a parlare una volta, e Stiles l'ha presa come carta bianca per parlare tutto il tempo. Per sempre.

In conclusione, l'unico modo per creare uno stato quantistico è avvicinarsi il più possibile l'uno all'altro così da non lasciare nemmeno un micron tra i due. La faccia di Stiles è totalmente immersa nella giacca di pelle del lupo e la sua fronte inizia ad arrossarsi a causa della barba sul mento di Derek.

“Quindi,” dice Stiles con le labbra che a fatica si muovono con
tro la spalla di Derek. “Questo è qualcosa, ok? Non penso che possiamo ignorare il fatto che sia qualcosa. Una cospirazione. Tutti gli esseri soprannaturali esistenti ci vogliono intrappolati in spazi angusti.”

Derek grugnisce. In segno di assenso o fastidio generale, Stiles non saprebbe dirlo. Derek porta la propria mano sulla schiena del ragazzo come se si fosse quasi dimenticato che il suo scopo è quello di stringersi a Stiles per sopravvivere invece di, di fare qualsiasi cosa stia facendo
adesso e Stiles -

- Stiles
si rende conto di una cosa. “Hey, aspetta un attimo,” dice senza respiro, perché il palmo di Derek si è appena spostato dietro la sua testa, “sei un essere soprannaturale anche te.

“Sì,” brontola Derek, e subito dopo si ritrova ad alzare il mento
di Stiles e a baciarlo, la bocca è umida e calda, e Stiles lo stringe forte, ansima, e i fiori sulle sbarre tremano pericolosamente e -

- e non è solo la fronte di Stiles ad essere arrossata quando escono da lì.
 



Infine, il vampiro.

A questo punto Stiles non è sorpreso di ritrovarsi rinchiuso in un grande bara con l'interno in velluto.

Ma ci vorrà almeno un'ora prima che Lydia – ora più scaltra grazie al suo passato di regina delle fate – riesca a tradurre le iscrizioni in latino sulla bara e
liberarli con un contro incantesimo, quindi. Hanno tempo. Per se stessi. E Stiles ha Derek per sé, su di sé, steso sopra di sé. Un metro e ottanta di caldi, pesanti, deliziosi massicci muscoli.

“Denim e pelle e erezione, oh mio,” sussurra Stiles
prima di essere morso a causa del suo agitarsi. Okay, non effettivamente morso, diciamo che riceve un forte succhiotto – a Derek piace lasciare succhiotti – ma va bene perché a Stiles piace riceverne. Soprattutto sul collo. O sulle cosce. O sul suo... ehm.

Questi periodi di cattura sono molto più facili da sopportare ora che Stiles sa a cosa servono. A cosa Stiles vuole che servano. A cosa Derek vuole che servano. A cosa l'interno universo vuole che servano.

Muove silenziosamente le sue mani sotto la maglia di Derek, e sorride quando
il lupo ringhia leggermente.

Punto suo.


 


Fine



 

Angolo traduttrice:

Questa meravigliosa fanfiction è stata scritta da Saucery e la storia originale la potete trovare qui. Devo dire che questa è la mia prima traduzione, quindi mi scuso subito se non è esattamente scritta nel migliore dei modi, ma quando ho letto per la prima volta la storia ho dovuto tradurla, mi sentivo in colpa a lasciarla stare. Ma bando alle ciance (?), spero comunque vi sia piaciuta e se trovare degli errori non esitate a farmelo sapere! Ogni recensione verrà tradotta e mandata all'autrice, o se volete scrivergli direttamente voi trovate i modi per contattarla nel link che vi porta alla fanfiction originale. 

Magari un giorno scriverò pure io una fanfiction così bella

 

  
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