Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Meiko    01/10/2004    4 recensioni
Nel cuore di ognuno di noi c'è sempre luce ed ombra...e quando questo si trova nel cuore del sigillo inizierà una vera e propria guerra tra bene e male. Entrambi vogliono il sigillo, entrambi vogliono lei, e useranno qualsiasi mezzo per averla a se. E se questo sigillo fosse una nostra conoscenza? Entro l'eclissi, il Sigillo farà La Scelta, così è scritto nelle stelle...
Genere: Dark, Drammatico, Generale, Malinconico, Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6

Quando Bunny si risvegliò, avvertì un sottile brivido di freddo scivolare lungo il corpo, i suoi vestiti erano fradici, ed in quel momento era avvolta da un grande asciugamano e da una coperta, sdriata su un letto un po' spartano con accanto una vetrata che in quel momento mostrava le luci notturne dei palazzi che brillavano nella sera, la luna in cielo era una falce delicata e argentata, attirando, calamitando su di se l'attenzione della ragazzina, i capelli un po' spettinati scivolarono via lungo una guancia, un ciuffo biondo a voler nascondere un occhio di colore azzurro.
La luna...com'era bella quella sera...
Il temporale era cessato, non c'erano più nuvole nere...ne tuoni...
Il temporale...
Lentamente, la sua mente rinvangò gli avvenimenti di quella giornata, dalla passeggiata, a quell'incontro casuale, all'arrivo del temporale, alla bestia....alla prigione...all'uomo... Quell'uomo...che la stava lentamente facendo scivolare in un baratro di follia e desiderio.
Poi il ricordo.
Che ricordo?
Forse era il suo nome urlato da quella ragazza.
Una specie di angelo.
Qualcuno ancora si preoccupava per lei...
Poi Solaria..i suoi amici in pericolo.
Milord...
E poi...cosa?
L'idea di perdere Chibiusa...Marzio...le sue amiche...quella voce, quella voce che le sussurrava di non credere, di non credere alle parole di Solaria, quella voce che le metteva in testa quelle idee.
Che...che la convinceva a sfogarsi...
Un dolore allucinante alla testa, un'universo nero che l'avvolgeva, la voce che ora sembrava urlare, l'urlo di lei, Serenity, la sua disperazione.
E poi...poi quel nome...quella voce...

“-SERENITY!!!!!!-”

Milord...Milord l'aveva chiamata.
Milord l'aveva tirata fuori dalle tenebre.
Marzio...Marzio che l'aveva chiamata con la paura in corpo...
L'aveva afferrata, e stretta a se.
Ma lei non ricordava.
Dopo quel nome, non ricordava più nulla...
Solo il sapore delle lacrime, il riflesso del dolore alla testa.
Il sussurrare di quella voce.

Ha chiamato Serenity...ha chiamato Serenity...

Bunny cercò di mettersi seduta, i codini spettinati scivolarono in un'ondata dorata, cercando di nascondere il viso stanco e pensieroso di Bunny, che piegò una gamba, abbracciandola e stringendola a se.
La ragazza cercò di non pensare a quella voce, ricordando il calore di Marzio, a quell'amore che lui le offriva così, con dolcezza.
Marzio l'amava, amava lei.
No, la voce aveva torto.
Aveva torto.
-Ah, finalmente ti sei svegliata!-
l ragazza alzò la testa, incrociando lo sguardo rasserenato e felice di Marzio, il ragazzo le si avvicinò, baciandole la fronte e avvicinandosela a se.
-Come stai?-
-...sono un po' stanca...e confusa...-
-Non ti preoccupare. Adesso va a farti un bagno caldo, e prendi pure dei miei vestiti-
la ragazza sorrise, sorrise felice al ragazzo, fissandolo a lungo in volto.
Lui l'amava, l'amava.
Ne era sicura.
Bunny cercò le labbra di Marzio, che rispose dolcemente al bacio, prima di staccarsi e intimandola con un gesto ad alzarsi, un po' barcollando Bunny si allontanò, mentre lui lentamente lasciava svanire via il sorriso, un'espressione preoccupata ora appariva sulla sua faccia.
Che cos'era sucesso a Bunny? Cosa le stava accadendo?
Bunny...
Marzio scosse il capo, si era fatto la doccia, e nonostante si fosse un po' asciugato i capelli qualche piccola goccia scivolava lungo il collo, finendo però sull'asciugamano che si era tenuto sulle spalle, indossava una maglietta a maniche corte con queste rimboccate, lasciando ben in mostra le braccia.
Era successo tutto in fretta, non aveva potuto prendere Bunny e allonntarla da quella prigione elettrica, e poi lui era troppo lontano.
Colpa sua, era colpa sua.
Gia una volta, anzi più volte aveva fatto lo sbaglio di lasciarla sola ad affrontare nemici e pericoli.
Più volte l'aveva lasciata sola.
Ma più di tutte, la ferita più grave, la sua colpa più grave.
Quell'incubo...quell'incubo che per giorni, forse mesi aveva invaso la sua mente.
Quel viso...quel viso colmo di dolore, lacrime che minacciavano di scivolare via da quel volto.
Adesso ritornava in mente, dopo che qualcosa del genere lo aveva fulminato più dei tuoni che avevano rischiato di colpirlo.
Ricordava viva nella sua mente, come in una fotografia.
Quegl'occhi colmi di terrore e dolore, le lacirme scivolavano, scorrevano lungo le guance impazzite, quella bocca spalancata in un urlo di dolore, la paura che faceva tremare quel corpo.
Dolore, Marzio un'intenso dolore nel ricordare, mentre un viso più calmo ma ugualmente triste si era impossessato della sua mente.
Aveva avuto paura...paura di vederla morire li, davanti a lui, senza che lui potesse fare niente.
Si era sentito impotente anche adesso, e aveva fatto l'unica cosa che gli neiva in mente. Urlare, urlare il suo nome, invocarla.
Urlò, e lei lo aveva sentito, le lacrime fermarono la loro corsa, mentre lei sveniva, e lui l'afferrava stringendosela a se.
Serenity...Bunny...
Marzio si guardò intorno, il letto un po' sfatto, l'asciugamano e la coperta messi li.
Istintivamente li accarezzò, cercando il calore del corpo della ragazza, per poi sdraiarsi.
Avvertì chiaramente il profumo di Bunny, un profumo delicato, dolce, leggero.
Quel profumo di pulito e di buono che la seguiva sempre.
Ora era li, impregnato in quelle coperte, mentre vari flashback apparivano e scomparivano nella mente di Marzio, come la nebbia del mattino che andava svanendo.
Nonostante la sua ferma decisione di smetterla di amarla per salvarla da quella visione, non poteva fare a meno di aiutarla e soccorrerla quando era in pericolo.
(Adesso quello che sto per scrivere si riferisce alla puntata della seconda serie, parte seconda della serie, dove Bunny se non sbaglio era stata colpita dal nemico, e stava avendo degl'incubi, mentre le veniva succhiata via tutta l'energia, e a salvarla è milord che l'abbraccia e le da un bacio, mentre Chibiusa dice che sembra come la favola della Bella Addormentata. Spero di aver chiarito)
Poi...quando aveva quasi rischiato di morire.
Anche lui si sentiva che stava morendo con lei.
Sailor Moon era li, svenuta, le sue energie andavano man mano svanendo, il suo viso impallidiva, e i suoi occhi rischiavano di non aprirsi mai più.
No, non voleva, non voleva che andasse a finire così.
Era stata colpa sua.
Ma poi, quando l'aveva salvata, l'aveva lasciata di nuovo.
Era troppo vicina quella visione.
Poi...quando lei era andata a cercarlo, quando aveva capito il perché lui l'avesse lasciata.
No...non poteva permetterlo.
L'aveva fatta soffrire, se ne vergognava.
Lui più di tutti moriva vedendola piangere.
Lei lo aveva salvato quando era stato portato dala parte del male.
Lei più di tutti adesso soffriva.
E lui era sempre stato cieco.
Marzio si passò una mano sugl'occhi, quasi vergognandosi di mostrare il suo sguardo ad una persona li invisibile, la sua coscienza.
Nel frattempo, Bunny si era cambiata, il lungo bagno caldo l'aveva riscaldata e le aveva fatto recuperare parte delle energie, ed ora camminava per l'appartamento di Marzio, ricordando che non era la prima volta che veniva li.
Sorrise, sorrise felice, ricordando delle volte che andava a prendere Chibiusa, o quando lui l'aveva invitata.
Quando...
Il sorriso morì, mentre ricordava quella scena.
Dio, come si era sentita male!
Lui che continuava a dire che nonostante lei aveva avuto lo stesso sogno, nonostante questo. Tra loro era finita.
Aveva temuto di morire li, in quel momento, quando lui le sbatté la porta in faccia.
Non era la prima volta che succedeva una cosa simile, più di una volta il destino li aveva allontanati, e loro con sforzi sovraumani avevano sconfitto questa barriera, riabbracciandosi.
L'ultima volta con Galaxia, lui era morto, quella maledetta gli aveva portato via il seme di stella, la vita...
E lei capì perché non gli aveva mai risposto alle sue lettere, perché non l'avesse più sentito.
Bunny sentì il cuore stringergli, perché con Marzio i ricordi felici venivano messi a tacere da quegl'istanti?
Possibile che non era destino che stessero insieme?
Bunny cercò di ricordare, ricodare ancora il tempo addietro.
Anche quando si erano conosciuti, quando lei aveva scoperto che lui era Milord, li avevano separati.
Lui era passato dalla parte del male, e lei lo aveva salvato.
Dopo...quando avevano perso la memoria, lui non si ricordava più di lei...
Poi l'incubo...
E altro ancora.
Bunny scosse la testa, mentre avvertiva qualcosa pizzicarle gli occhi, qualcosa le picchiò in testa.
Il destino non li voleva insieme, anche quando erano Serenity ed Endimion il male li aveva divisi.
Ma non era giusto.
Lei lo amava...
Lo amava da morire, non voleva lasciarlo, non avrebbe mai voluto.

Siamo sicure che sei TU ad amarlo? Ricordi quando vi siete conosciuti la prima volta?

Di nuovo, di nuovo lei.
Maledetta, maledetta!
Però...
Bunny spalancò gli occhi, ricordando.
Quando lo aveva conosciuto, tra i due non si erano instaurato un rapporto pacifico.
Anzi, lei lo odiava.
Poi aveva cominciato a sopportarlo, ma in quel periodo.
In quel periodo...
Bunny sentì qualcosa scivolarle via lungo il viso senza la sua volontà.
In quel periodo stava con Rea, e sembrava soddisfatto di quella relazione.
Solo quando aveva scoperto che Marzio era Milord, che la persona che amava era la stessa che non sopportava, era cambiato tutto.
Ma...allora...
Forse...forse non lo amava...
Forse si stava illudendo, forse il cuore l'aveva illusa che lo astava amando...
Infondo...lei era Serenity, e Serenity amava Endimion...
Possibile che quell'amore che provava fosse quello di Serenity?
No, non lo accettava...
Per così tanto tempo...
Bunny si accasciò a terra, appoggiandosi al muro li accanto, lasciando gli occhi spalancati che poi si socchiusero lasciassero scivolare via delle lacrime.
Per tutto questo tempo...si era illusa di amare Marzio...quando invece...
E se non l'avesse mai capito? Se non avesse mai scoperto che lui e Milord/Endimion erano la stessa persona?
Avrebbe continuato la sua vita...non avrebbe mai scoperto nulla...avrebbe salvato Milord...ma non avrebbe amato Marzio.
E Marzio...
Marzio sarebbe rimasto con Rea...
Bunny non ce la fece: lentamente si nascose il viso sulle ginocchia.
“Un pochino...solo per qualche istante, vi prego...”
I codini biondi scivolarono via, mentre la ragazza piangeva, piangeva di fronte alla verità, la verità che la stava uccidendo, mentre la voce, la voce sembrava prendere forma, come una se stessa adesso gentile, che le accarezzava la testa, vestita di una tunica color panna, che sorrideva gentile come una mamma.
Piangi...piangi pure...ora che lo sai...ora che lo hai capito...forse...prenderai la scelta giusta...
E sappi, che qualunque scelta farai...io sarò qui...accanto a te...piccola Bunny...

La ragazza sussultò, alzando la testa.
No, no!!NO!
Si alzò, si alzò con foga, allontanandosi da quella figura che ora era svanita come neve al sole, camminando frettolosamente verso Marzio, che l'aspettava, l'aspettava sorridente, tranquillo.
Ignaro di ciò che lei in quegl'istanti aveva vissuto.
La ragazza si strinse a lui, stupendolo, lasicando scivolare qualche altra lacrima.
Marzio non poté fare a meno di stirngerla, moriva dalla voglia di sentirla accanto a se, il suo corpo freddo veniva scaldato solo da lei, e le sue labbra secche reclamavano la pelle di lei e le labbra di lei.
Marzio la baciò, la baciò dolcemente, facendo dimenticare a Bunny quella voce, lasciandola trasportare, coccolare da quelle emozioni.
Voleva essere cieca, per non vedere più l'evidenza dei fatti.
Solo...per quella...notte...
Voleva illudersi.
“Ti prego...lasciami illudere...”

Tartaro stava camminando lungo i corridoi di quella reggia che appariva infinita, tanto l'oscurità la rendeva tale, quando avvertì qualcosa che era ferma, accanto lui, e sorrise, fermando i suoi passi.
-Mio principe...-
-Tartaro, dimmi, com'è andata la missione?-
l'uomo sorrise, divertito da quella domanda, tenendo il capo chino, nonostante odiasse Kama con tutte le sue forze doveva rispettarlo in quanto suo principe.
-Bene, mio signore. Il nostro obiettivo non è mai stato così vicino.
Se posso poi esprimere un mio parere personale, la principessa Psiche sembra più bella del solito...-
Kama strinse i pugni, ringhiando, la sola idea che quell'essere si fosse avvicinato alla ragazza gli faceva ribollire di rabbia il sangue.
Come...come aveva potuto lui, quell'essere, toccarla?
-...è stata una gioia rivederla-
no, non resisteva!
Afferrò serramente il bavero della giacca di Tartaro, sbatacchiandolo contro una colonna che si crepò a quella violenza, Kama sembrava furioso alle notizie del generale, che sorrideva divertito da quella reazione.
-Tartaro...maledetto...-
-Cosa vi succede principe? Non siete contento della riuscita della missione?-
Kama si calmò, anche se tutti sapevano che lui e la principessa Psiche erano molto amici, non poteva lasciarsi andare alle emozioni, e sorrise divertito all'affermazione del generale, che lasciò il viso un'espressione seria e stupita a quella reazione del ragazzo.
-Compimento della missione? Ma non farmi ridere! La tua signora vi ha chiesto di far soffrire Solaria e gli altri, non di tentare di portare la principessa dalla nostra parte. Come vedi, oltre ad aver disubbitdito alla signora, hai anche fatto di testa tua, Tartaro-
l'uomo avvertì la furia salirgli in corpo, il sorrisetto divertito di Kama veniva storpiato in un principio di risata dalla rabbia dell'uomo, che si tratteneva nel dargli un pungo, se, l'avesse toccato Eris lo avrebbe ucciso senza neanche pensarci.
Kama sentiva il sapore della sua rivincita, e diede un'altra stoccata all'uomo, voltandosi e apparendo più severo e divertito che mai.
-Vedi di non disubbidire più alla mia signora. Puoi anche nascondergli questa tua bravata, ma io posso tranquillamente farti punire...-
-Maledetto!-
Tartaro allungò una mano, lanciando una folata nera, come un manto oscuro, che però venne respinto con lo sguardo dal ragazzo, che lo guardò infastidito.
-Tu non puoi toccarmi, anche perché Eris...non te lo perdonerebbe-
Kama si avviò verso il corridoio, passando accanto a Tartaro, ch ancora ringhiava infastidito, sussurrandogli con vendetta.
-Puoi anche fare del male a me...ma ricordati che io...posso distruggerti...perciò...bada a come ti comporti con mia madre...e con chi sai chi...- (battuta alla Harry Potter! ^^; n.d.Meiko)
Tartaro avvertì il gelo in quelle parole, e sentì il principe svanire dietro di lui, permettendogli di sfogare il suo odio verso la colonna gia creapta di suo, mandandola in frantumi, per poi allontanarsi, lasciando che questa si ricomponesse.

(Capitolo breve.
Vi chiedo scuse, tantissime scuse per nn averla più aggiornata, da quando è finito Sailor Moon e non hanno continuato le altre serie non riuscivo più a scrivere.
Spero che non siati arrabbiati con me!
Vi saluto, spero di aggiornare al più presto!
BYE!
Meiko)

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Meiko