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Autore: Greatad    29/07/2013    0 recensioni
Un giovane deve affrontare un'organizzazione magica, aiutato da astuzia, qualche incantesimo e buoni amici. Introduzione Work In Progress come la storia che sto scrivendo, non me ne vogliate.
Genere: Fantasy, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come un altro. C'erano parecchi clienti nel locale di mio
 padre. Me ne stavo tranquillo dietro il grande acquario che divideva la cucina dai tavoli. Mi capitava spesso da bambino di perdermi a osservare tutti quei pesci… 


In fondo a 4 anni non è che si abbia molto da fare , se non fantasticare. E dormire. Un filamento di cacca di pesce rosso stava per toccare il fondo… Chissà che rumore avrebbe fatto? Di certo non poteva aver generato quel rumore di esplosione. L'atrio del ristorante era stato distrutto. Dai calcinacci emerse un uomo, sulla trentina, con un grosso libro sotto braccio. Era illeso, a differenza dei malcapitati seduti sui tavoli vicino l'ingresso, riversi sul pavimento e coperti da macerie e sangue. Incredibile, mi dissi. Pure con un esplosivo avrebbe dovuto farsi qualcosa, era spuntato dalle macerie, non poteva non essersi fatto niente da quell'esplosione! 
Dai tavoli in fondo si alzarono due poliziotti, interrotti durante la pausa pranzo, che estrassero le pistole e tenendole puntate verso il presunto bombarolo gli si avvicinavano lentamente. Questi sembrò non averli notati, e si diresse imperturbato verso l'acquario. Ci misi qualche secondo a realizzare che stava venendo verso di me,  e prima che potesse raggiungere il punto opposto a dove mi trovavo rispetto l'acquario mi nascosi dietro un bancone. I cuochi invece, visto quanto aveva fatto all'ingresso e preoccupati per la mia incolumità, si armarono di coltellacci per difendermi. "Non ti preoccupare, ci pensiamo noi! Tu corri via, prendi la porta sul retro!" mi disse Beppe, con un finto coraggio messo in ridicolo da come tremava. Avrei scommesso il mio peluche preferito che se il bombarolo avesse davvero provato a farmi del male, Beppe sarebbe corso via senza farsi troppi problemi. Io non lo ascoltai, e anzi mi sporsi dal bancone per vedere cosa succedeva. Il bombarolo si era avvicinato al punto dove mi trovavo, ma più che interessato a me lo era per l'acquario. Con tutta calma iniziò a scrutare i pesci, finché non ne vide uno di un azzurrino acceso. Ghignò, tirò fuori da una tracolla un pugnale e lo affondò sulla superficie dell'acquario. Aveva infilzato quel pesce. Bisbigliò "Ti ho preso finalmente, Umi!". Riuscii a sentirlo solo perché ero tornato dove mi trovavo poco prima, come sotto l'effetto di un incantesimo… Che non fosse stata proprio quella mia macabra curiosità a salvarmi?

Quello che successe dopo però non mi è mai stato molto chiaro. I poliziotti, vedendo che puntava un pugnale contro di me (a quanto pare nessuno si era accorto di quel pesce), presero la mira e fecero fuoco. Lo sconosciuto allora aprì il libro e venne avvolto da una barriera. Ai suoi piedi era comparso un lucente cerchio magico, che  assorbì i proiettili. Tutto questo senza voltarsi e guardandomi fisso…

"Tu riesci a vedere il grimorio dei pesci Umi? Interessante… vediamo cosa ti succederà con questo incantesimo…" Detto questo, sfogliò il librone, lesse qualche parola che non riuscivo a capire, mentre un lucente bagliore mi avvolgeva… stava ancora leggendo, quando quel bagliore si estese e man mano che passava attraverso i corpi dei presenti, questi cadevano a terra privi di sensi. Il mago si interruppe, si guardò attorno, e se ne andò, lasciandomi in lacrime in mezzo a quella distesa di cadaveri.   Frattanto erano arrivato i pompieri, richiamati da qualcuno che aveva visto l'esplosione. Rimasero esterrefatti dal vedere un bambino in lacrime in mezzo a quei morti. Mio padre fu chiamato poco dopo. Furono molte le voci, fuga di gas, attacco terroristico, diarrea fulminante adulta, ma nessuno credette a quello che avevo da dire io.
 Ero l'unico superstite e testimone di quella strage, e si sa quanto venga preso sul serio un bambino dagli adulti.
  
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