Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Agente P    29/07/2013    2 recensioni
“I miracoli hanno un prezzo da pagare. Se crei speranza, genererai altrettanta disperazione.”
Sul momento non aveva dato peso alle parole di Kyoko, ma adesso che ogni cosa in cui credeva era finita in pezzi capiva quanto fossero vere.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Madoka Kaname, Sayaka Miki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fall


E' da molto tempo...che provo qualcosa per Kyosuke Kamijo.”
Le parole di Hitomi non avevano smesso di perseguitarla un secondo.
Mentre correva a casa, cercando in ogni modo di reprimere le lacrime, non poteva fare a meno di pensare: “E se non l'avessi salvata?”
Non appena quella frase apparve nella sua testa si sentì disgustata da se stessa.
Poteva davvero arrivare a desiderare una cosa del genere per una delle sue più care amiche?
Eppure Hitomi sapeva quanto tenesse a Kyosuke, di tutte le sue visite all'ospedale, di tutti i soldi spesi in CD di musica classica. Mai una volta aveva dimostrato di provare qualcosa per lui.
Però le sue parole erano inequivocabili, così come il suo ultimatum.

Domani, dopo la scuola, dirò a Kamijo cosa provo per lui. Aspetterò un giorno esatto. Sta a te decidere se dichiararti a lui oppure no.
Poteva davvero avere dato una scadenza ai suoi sentimenti? Non era sua amica?


Aveva rimuginato sulla discussione con Hitomi per tutta la sera. Le stesse domande avevano continuato a girarle in testa, per quanto cercasse di non pensarci.
Col calare delle tenebre, però, era arrivato il momento in cui si sarebbe potuta distrarre veramente: la caccia alle streghe.
In realtà questo le portava alla mente solo altre memorie dolorose.
Aveva appreso appena il giorno prima in cosa consistesse davvero il contratto con Kyubey, scoperto cosa vuole dire realmente essere una maga.
Quel corpo, il suo corpo, non era altro che un guscio: la vera Sayaka adesso era che quella gemma luminosa, blu come il mare, che teneva sul palmo della mano.
La sua anima.
Tuttavia aveva ricevuto un grande potere e non l'avrebbe sprecato, zombie o meno. Era come aveva detto a Kyoko il giorno prima: non si sarebbe mai rimangiata le sue parole, il senso stesso del suo desiderio, del suo sacrificio.
Voleva essere una paladina della giustizia e lo sarebbe stata.
Scese le scale lentamente, cercando di concentrarsi sul rumore che i suoi passi facevano in quel silenzio. Nell'atrio vide spuntare Kyubey, una presenza che non la sorprendeva in fondo, ma non per questo meno sgradita. Continuò a camminare verso la porta, senza rivolgergli la parola.
All'uscita del condominio trovò qualcuno che non si aspettava: Madoka.
Nonostante tutto era lì per lei, sempre e comunque.
Fu grazie a lei che finalmente riuscì a tirare fuori tutti i pensieri che le avevano occupato la mente quella sera. L'abbracciò forte e tra le lacrime le disse tutto quello che provava.
Che avrebbe voluto non aver salvato Hitomi.
Che non era degna di essere né l'erede di Mami, né una paladina della giustizia, per quanto lo volesse.
Che avrebbe perso Kyosuke, perché lui era vivo mentre lei non era altro che un cadavere, uno zombie animato da una gemma.
Che non avrebbe mai potuto abbracciarlo veramente con quel corpo, né baciarlo.
Singhiozzò sulla spalla della sua migliore amica, cercando di liberarsi in qualche modo di tutto quel dolore.


Ora stava meglio. Non avrebbe pensato né a Kyosuke né a Hitomi. Ora c'era la solo la strega.
Chissà quanti innocenti aveva attirato nella sua barriera, chissà quante persone aveva indotto al suicidio.
Si scagliò sui famigli con foga, tranciandoli di netto. Più ne arrivavano più ne abbatteva, senza curarsi delle ferite.
Come aveva detto Kyubey? Che se voleva poteva rendere il suo corpo - no, il suo cadavere – immune al dolore?
Non aveva nulla da perdere ormai, in fondo. Lo fece e si sentì invincibile.
I famigli potevano morderla, scagliarla in aria, tranciarla, non sentiva niente.
Era così bello non sentire niente. Finalmente il dolore se ne andava, finalmente era libera.
Kyoko doveva farsi da parte, aveva tutto sotto controllo.
Era arrivata alla strega e le aveva staccato di netto la testa. Eppure quella rifiutava di farsi da parte.
Farsi da parte...come avrebbe dovuto fare Hitomi se fosse davvero sua amica.
Cominciò a colpire la strega, ancora e ancora e ancora.
Il sangue la schizzava e si mischiava con quello che usciva dalle ferite che l'avversario cercava ancora di causarle. Perché non si arrendeva e basta?
L'immagine di Hitomi si sovrappose nuovamente a quella strega fatta d'ombra.
Sayaka iniziò a ridere, ridere senza sosta.

"
E' proprio vero! Basta volerlo...e non si prova più alcun dolore!


La barriera si era sgretolata intorno a Sayaka, che non aveva smesso di colpire la strega.
Una volta che l'hai capito è facile. Non penso che perderò più.” commentò, raccogliendo il Grief Seed da terra e rigirandolo dalle mani.
Tutto quello sforzo per ottenere quell'affarino? No, lei non era così. Aveva ucciso la strega perchè se non l'avesse fatto avrebbe continuato a fare strage di innocenti.
Era la cosa giusta da fare, non aveva bisogno di un premio.
Tenere il Grief Seed voleva dire essere egoista e menefreghista come le maghe che disprezzava; per questo lo lanciò a Kyoko, che lo afferrò guardandola confusa.

Tieni. E' questo che volevi, no?” le disse.
La rossa borbottò qualcosa in risposta, ma Sayaka la ignorò.

Così siamo pari, non abbiamo più debiti. Vieni Madoka, andiamo a casa.” disse, ritrasformandosi.
In quel momento le gambe le cedettero e solo il sostegno della sua amica le impedì di finire a terra.
Sayaka fece finta di nulla, ma non capiva: perchè si sentiva così stanca?


Era abbandonata sulla panchina della fermata dell'autobus, appoggiata a Madoka, in silenzio.
Si concentrò sulla pioggia che scrosciava, cercando di non pensare a come sentisse pesante il corpo.
Doveva fare pratica, doveva essere per quello. D'altronde era maga da quanto? Tre giorni?

Sayaka, non dovresti combattere in questo modo...” sentì flebile la voce di Madoka.
Sayaka si sedette diritta, alzando la testa dalla spalla dell'amica, che continuò a parlarle.

Lo so che soffri, te lo leggo in faccia. Però...però non puoi farti massacrare così solo perché non senti dolore...”
Solo così avrei potuto vincere.” rispose, tenendo lo sguardo fisso su una pozzanghera, girata dall'altra parte “Non ho molto talento.”
Io...io lo dico per il tuo bene!” riprese Madoka.
Sayaka capiva dal suo tono che stava piangendo, ma continuò a darle le spalle.

Per...il mio bene?” disse lentamente, alzandosi in piedi.
Ormai è questo che sono.” ricominciò, voltandosi di scatto, la Soul Gem che brillava sul palmo della sua mano “Nient'altro che una gemma che manovra un cadavere, illudendosi di essere viva. Davvero può esserci qualcuno in grado di fare qualcosa per il mio bene? E' una speranza inutile.”
Si stupì di quanto fosse piatto il suo tono nel dire quelle frasi. Che stesse cominciando a perdere anche le emozioni oltre che al corpo?
Questo dubbio fu subito dissipato dalla rabbia che le salì guardando Madoka. Continuava a piangere e disperarsi, ripetendo che avrebbe fatto qualunque cosa per farla stare bene.
Ma allora perchè non faceva la cosa più ovvia?
Perché non stringeva un contratto anche lei?
Kyubey aveva detto più di una volta che Madoka aveva il potenziale magico più grande che avesse mai visto? Lei potrebbe spazzare via le streghe col minimo sforzo.
Allora perché stava lì a guardare? Perché non faceva niente?
Sayaka non si fermò e le disse ad alta voce tutto quello che stava pensando, la voce che si alzava sempre di più.
Quando finì di parlare le voltò le spalle, uscendo dalla fermata, bagnandosi in pochi secondi a causa del temporale.

Non seguirmi.” disse a Madoka, che l'aveva già raggiunta, prima di correre via.
Sayaka!”
Udì la voce dell'amica sempre più lontana man mano che si allontanava, coperta dallo scrosciare della pioggia e dal rumore che faceva quando passava sulle pozzanghere.
Fu allora che capì veramente quello che aveva fatto: aveva detto delle cose orribili alla persona che le era sempre stata accanto, che voleva continuare a starle accanto.

Sono una stupida!”
E mentre quelle parole risuonavano nella sua testa, poteva quasi sentire la sua stessa anima diventare pesante e nera.


Aveva passato la notte e buona parte della giornata a vagare senza meta. Non aveva intenzione di tornare a casa per il momento, tanto l'avrebbe trovata vuota come al solito.
La sua mente tornò all'ultimatum di Hitomi: aveva detto che dopo la scuola si sarebbe dichiarata a Kyosuke. L'avrebbe fatto davvero?
A Sayaka non restava che andare a vedere. Si diresse verso il fiume, la strada che prendeva Kyosuke per tornare a casa. Fu allora che li vide, seduti su una panchina.
Hitomi aveva le guance leggermente arrossate e teneva gli occhi bassi mentre parlava, Kyosuke la guardava senza dire nulla. Poi si passò una mano tra i capelli, sorridendole e dicendo qualcosa.
Hitomi a quelle parole alzò lo sguardo sorridendo a sua volta.
Continuarono a parlarsi, senza che Sayaka riuscisse a sentire cosa dicessero, ma capendolo perfettamente in ogni caso.
Avvertì lo stesso peso della sera prima, ancora più forte, la stessa rabbia che l'aveva portata a trucidare la strega. Era come essere immersa in un'acqua nera e cadere, cadere senza fermarsi.
Affogare nella sua stessa disperazione.


Lanciò un urlo tranciando di netto il famiglio che stava affrontando, scagliandosi subito su una delle copie di sé che l'avversario aveva creato, senza smettere di gridare.
Non sapeva nemmeno come fosse arrivata fin lì, sapeva solo che era l'unico modo per non pensare alla scena a cui aveva assistito.
A Hitomi e Kyosuke. A Hitomi e Kyosuke insieme. A Kyosuke perso definitivamente.
La barriera scomparve e la spada le cadde di mano mentre scioglieva la trasformazione.
Si sentiva spossata e non riusciva a reggersi in piedi; continuò ad ansimare, cercando di riprendere fiato. A un certo punto sentì dei passi.

Stai raggiungendo il tuo limite. Devi concentrarti solo sulle streghe.” sentì la voce atona di Homura, che comparve dall'ombra.
Fatti gli affari tuoi.” ribattè lei.
Se non purifichi la tua Soul Gem al più presto...” la mora si bloccò a metà frase, indecisa. Poi estrasse un Grief Seed da una tasca, lanciandoglielo “Usa questo.”
Sayaka lo osservò cadere ai suoi piedi, solo per allontanarlo con un calcio.

Che stai tramando?”
A quelle parole l'espressione fredda di Homura cambiò per un attimo, ma la ragazza si ricompose immediatamente.

Smettila. Non è il momento di essere diffidenti. Ti dà così fastidio che qualcuno ti aiuti?”
Io ho deciso che sarò una maga diversa da tutte voi.” cominciò Sayaka “Non voglio avere a che fare con gente che sfrutta le persone per poi abbandonarle. Non ho bisogno di ricompense e non userò la magia per me stessa!”
Allora morirai.” ribattè gelida Homura.
Morirò quando non sarò più in grado di uccidere streghe. Non sarà un problema perchè avrò esaurito il mio compito...” le gambe di Sayaka cedettero e lei finì in ginocchio “...e al mondo non serve una Sayaka che non riesce a uccidere le streghe.”
Perchè fai così? Voglio solo aiutarti.” fece l'altra, guardandola negli occhi.
Chissà... forse ho capito che sei una bugiarda.” mormorò Sayaka “Si vede nei tuoi occhi... che hai gettato la spugna. Le tue parole sono vuote. Anche adesso dici di volermi aiutare... ma hai altro in mente vero?”
Gli occhi di Homura si assottigliarono.

Tu invece non fai che far soffrire Madoka.”
Cosa centra Madoka?”
Lei centra sempre.”
A queste parole Homura si trasformò, mentre Sayaka la guardava confusa.

Hai indovinato.” riprese la mora “Non voglio aiutarti, ma solo evitare che Madoka assista alla tua autodistruzione. Se rifiuti il mio aiuto ti aspetta la morte...” continuò, chinandosi e avvicinandosi a Sayaka, che rimase immobile, come ipnotizzata dal bagliore viola della Soul Gem di Homura “...ma se continui a far soffrire Madoka... allora ti ucciderò con le mie mani..!”
Sayaka continuò a rimanere ferma, come se non stesse sentendo davvero quelle parole, mentre la mano di Homura si avvicinava sempre di più a lei.
All'improvviso la mora fu tirata indietro con forza.

Che aspetti? Scappa!”
Era Kyoko, che stava trattenendo Homura a terra con la sua lancia.
Sayaka la guardò senza dire nulla, alzandosi e barcollando, cercando di allontanarsi da loro con le poche forze che le rimanevano.
Perchè Kyoko faceva questo per aiutarla? Poteva essere diversa dall'idea che si era fatta di lei?
Gliene aveva già dato prova in fondo. Però rimaneva egoista come le altre maghe, concentrata solo sui Grief Seed. E questo non riusciva a perdonarglielo.


Sayaka era abbandonata su un sedile di un treno, che sfrecciava rapidamente per il centro della città. Non aveva neanche idea di quale avesse preso, sapeva solo che era tardi e che non aveva ancora intenzione di tornare a casa. Si strinse con le braccia.
Il peso che sentiva dentro non passava, la sua Soul Gem era sempre più scura.
Il fluire dei suoi pensieri fu interrotto da due uomini che conversavano rumorosamente.
Parlavano di donne nei termini più bassi e spregevoli. Le comparavano a dei cani. Le trattavano come zerbini, come giocattoli da buttare quando si rompevano.
Erano queste le persone che proteggeva?
Era questo il mondo per cui si batteva?
Era per gente del genere che stava buttando via se stessa?
Se lo meritavano di essere salvati? O era meglio lasciarli in pasto alle streghe?
Credeva che la fonte del male fossero le streghe, soltanto le streghe, eppure quegli uomini non avevano niente che non andava, non stavano venendo attirati in una barriera o altro. Erano così e basta.
Era per questo che si stava sacrificando?
Sayaka si alzò in piedi, posizionandosi davanti a loro.

Parlami di lei.” disse.
I due uomini la guardarono confusi, chiedendole cosa ci facesse lì. Lei non li ascoltò.

Lei ci tiene a te, fa di tutto per renderti felice. Tu però la paragoni a un cane, non la ringrazi. Quando ti sarai stancato ti sbarazzerai di lei.”
Il treno cominciò a frenare e lo stridio riempì il vagone.

Vale la pena di proteggere questo mondo?” continuò Sayaka, la voce che cominciava a tremarle incontrollata “Per cosa ho combattuto? Avanti ditemelo. Ditemelo o io... io...!”
Sentì di nuovo lo stesso peso opprimente nel petto. Stavolta non la avvolgeva semplicemente, era parte di lei. Quell'acqua scura le ricopriva il corpo, la faceva diventare un'ombra.
Non si sentiva affogare stavolta, se ne sentiva parte.


Si lasciò cadere su una sedia della stazione: era incredibile come ormai riuscisse a fare appena qualche passo senza il bisogno di riposarsi.
Tenne lo sguardo fisso a terra, sulle mattonelle bianche e nere del pavimento, lasciando che il vento le soffiasse tra i capelli.
Se qualche giorno prima le avessero detto che sarebbe finita così non ci avrebbe creduto.
Si sentiva l'ombra di se stessa. Dei pensieri che non si sarebbe mai immaginata le scorrevano in testa. Tutti i suoi ideali si erano infranti nel giro di una giornata.
La conversazione con Hitomi le sembrava così lontana ormai, nonostante tutto fosse cominciato da quel fatto. Anche Kyosuke le sembrava appartenere a un altro mondo tanto si sentiva diversa.
Era riuscita ad allontanare da sé persino Madoka, l'amica che non l'aveva mai abbandonata e che voleva il meglio per lei.
Alla fine cosa aveva portato a termine di ciò che si era ripromessa?
Kyosuke era guarito, avrebbe potuto suonare di nuovo, ma lei non l'avrebbe mai più potuto ascoltare come una volta. L'aveva perso e Hitomi se lo era preso.
Non avrebbe dovuto mentire a se stessa su quel desiderio: voleva che Kyosuke guarisse e che stesse con lei, ma poteva ottenere solo una delle due cose.
Poi c'era il suo proposito di portare avanti gli ideali di Mami. Questo era stato anche peggiore, visto che non aveva né il talento né l'esperienza della ragazza.
Inoltre aveva capito di avere una visione totalmente sbagliata del mondo.
Per lei era tutto bianco e nero, come quelle piastrelle che continuava a fissare, mentre in realtà era tutto una scala di grigi.
Nessuna bontà totale, nessuna malvagità totale. Le eccezioni che potevano esserci non erano sufficienti. La sua carriera da maga era stata un unico, continuo fallimento, adesso lo capiva.

Ti ho trovata finalmente.”
La voce di Kyoko interruppe il filo dei suoi pensieri. La ragazza si sedette accanto a lei, aprendo un pacchetto di patatine.

Quando la finirai di essere così testarda?” continuò, addentandone una.
Scusa se ti ho fatto perdere tempo...” mormorò Sayaka.
Che dici? Non sembri tu.”
Così se ne accorgeva anche lei, eh?

Forse perchè non mi importa più di niente.” rispose Sayaka, abbozzando un sorriso “Non capisco più per cosa combattessi o che cosa cercassi di proteggere.”
Tirò fuori la sua Soul Gem: il blu limpido era stato sostituito da un colore scuro e torbido, come l'acqua da cui continuava a sentirsi avvolgere.
Kyoko la guardò stupefatta, lasciando cadere la patatina che stava per mangiare.

E' come mi hai detto tu... speranza e disperazione si bilanciano sempre. Ora capisco cosa volevi dire. Ho salvato molta gente, ma a poco a poco odio e rancore hanno cominciato a infestarmi il cuore. Ho addirittura ferito la mia migliore amica...!”
Sayaka...” disse Kyoko, osservano la Soul Gem quasi nera.
Se desideri la felicità di una persona ne maledirai un'altra.” continuò Sayaka, scossa da un singhiozzo “E' così che funzionano le maghe...”
Sentì le lacrime formarsi agli angoli dei suoi occhi, tuttavia sorrise, mentre una di queste cadeva e colpiva la sua Soul Gem.
Si girò verso Kyoko, sentendo dentro di sé che sarebbe stata l'ultima volta, sorridendole.

Sono proprio una stupida.”

Questa fanfiction partecipa al contest "Le situazioni di X e Y" di Marge86 (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10552968)

 
Note dell'autrice

Bene, che dire, è il mio primo contest in assoluto e sono parecchio agitata
Ho scelto di scrivere su PMMM e in particolare su Sayaka perché sono un'anime e un personaggio che ho amato e che mi han dato tanto.
Ho cercato di rendere il conflitto interiore di Sayaka, le sue sensazione e i suoi sentimenti nei momenti salienti che hanno portato alla sua trasformazione in strega, impresa ardua perchè essendo PMMM un media visivo certe immagini sono davvero impossibili da trattare a parole!
Ho provato a dare un senso di fallimento che comincia dalle prime righe e continua per il resto della storia, chissà se sono riuscita nel mio intento.
Spero di aver fatto un buon lavoro, di aver rispettato l'IC dei personaggi e i messaggi dell'anime. Quindi, non mi resta che dire a chi dovesse leggere che se volesse lasciarmi un parere in modo da sapere dove migliorarmi e se sono riuscita nel mio intento ne sarei ben felice :)

  
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