C'era
una volta, un bellissimo lupo bianco dagli occhi gialli. Era un
esemplare veramente sublime, amato e rispettato dai suoi simili, temuto
ed odiato dagli altri animali. Anche se non era il capo del suo branco,
veniva comunque trattato con molto più riguardo rispetto ad
un semplice lupo, perfino dal capobranco in persona. Aveva gli amici,
era circondato dalle 'lupacchiotte' che gli andavano dietro, aveva cibo
in quantità.... insomma, aveva tutto ciò che
potesse desiderare e viveva un'esistenza felice. Finché....
un bel giorno non si ritrovò da solo a girovagare per le
immense praterie cui era solito cacciare col branco. Era sera, tirava
una piacevole brezza primaverile che smuoveva appena l'erba e i fiori.
Il suo morbido pelo bianco veniva accarezzato da questa brezza,
facendogli provare una bellissima sensazione. Si fermò per
annusare una margherita dove, sulla sua sommità, vi era una
piccola coccinella. L'insetto, accorgendosi del lupo, prese il volo
andando via mentre quest'ultimo alzò lo sguardo per
seguirla. Fu in quell'occasione che la vide per la prima volta: grande,
rotonda, pallida, bellissima.... La luna si palesò davanti a
lui in tutto il suo splendore. Il lupo rimase senza fiato a quella
vista meravigliosa. Cos'era quell'immensa sfera luminosa in cielo?
Perché non l'aveva notata prima? Perché mi sta
fissando? Nella testa del lupo cominciarono ad accavallarsi tante
domande; domande che ben presto lasciarono spazio ad un unico
desiderio: quello di poterla toccare. Desiderava stare quanto
più vicino a quella bellissima sfera che l'aveva rapito
completamente. Cercò quindi un qualcosa che gli permettesse
di elevarsi da terra e di raggiungere quindi l'oggetto tanto
desiderato. Purtroppo riuscì a trovare solamente una rupe
abbastanza alta. Ci si arrampicò con fretta e furia, ma una
volta in cima si accorse di essere ancora molto lontano dalla luna.
Provò ad allungare una zampa, ma l'agitò a vuoto
invano. Da quel momento, il suo atteggiamento cambiò
radicalmente: cominciò ad allontanarsi dagli amici, ad
allontanare le varie pretendenti, rinunciò perfino di
mangiare pur di vedere quello spettacolo bellissimo nel cielo stellato.
Vide la luna in tutte le sue fasi, da quella crescente fino a quella
calante ed il suo amore per essa non calò minimamente. Amava
la luna, l'amava dal profondo del suo cuore. Avrebbe fatto di tutto pur
di poterla raggiungere e stare finalmente insieme. Ma purtroppo, la
realtà era ben diversa e ben presto se ne accorse.
Cominciò a diventare triste, depresso e scontroso. Venne
allontanato definitivamente dal branco, perse la voglia di cacciare, il
suo corpo si stava poco a poco ammalando e la sua bellezza era oramai
perduta. Riusciva comunque a procacciarsi del cibo durante il giorno
per arrivare alla notte, orario in cui poteva vedere la sua amata. Una
sera, mentre provava ancora invano ad allungare la zampa per
raggiungere la luna, i suoi occhi iniziarono a lacrimare e fece una
cosa che nessun lupo ebbe mai fatto prima: iniziò ad
ululare. Un lungo ululato carico di tristezza e disperazione. Un
ululato così cupo e spaventoso che allarmò gli
altri animali nei dintorni, compreso il suo vecchio branco.
Continuò ad ululare per ore ed ore finché,
esausto, non si accasciò a terra. "Perché mi
guardi da lassù ma non vuoi raggiungermi?" Questa fu la sua
ultima domanda prima di chiudere per sempre gli occhi. I suoi vecchi
compagni lo raggiunsero ma era oramai troppo tardi. Iniziarono quindi
anche loro ad ululare. Da quel momento in poi, i lupi presero
l'abitudine di ululare quando sono tristi, disperati o vittime di un
evento particolarmente tragico. Gli altri animali invece, percepiscono
questo come un qualcosa di minaccioso e ne stanno quindi alla larga.
Poveri 'lupi solitari', senza nessuno che li consoli.