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Autore: 6_9Carisma    30/07/2013    2 recensioni
Un'amicizia destinata a durare nella lontananza, per riallacciarsi dopo anni in un'aula di tribunale.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Larry Butz, Manfred von Karma, Miles Edgeworth, Phoenix Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miles ascoltava il silenzio polveroso del parco giochi deserto. La campanella era suonata da un pezzo, tutti gli altri bambini erano tornati a casa con i loro genitori. Ma suo padre non sarebbe più venuto a prenderlo, e questo pensiero gli strinse così forte lo stomaco da costringerlo a cadere in ginocchio.
Chiuse gli occhi e fu di nuovo nel maledetto ascensore, senz’aria, al buio. Impotente. Un flash. Suo padre esangue. E poi un nugolo di avvocati, assistenti sociali, domande, scrivanie, giacche, valigie, fotografie e di nuovo domande e signore sorridenti. E poi lunedì era andato a scuola, come se non fosse successo nulla. E gli sembrava impossibile che il mondo continuasse a girare quando solo tre giorni prima suo padre gli aveva promesso che l’avrebbe portato a pesca. Suo padre che era stato ammazzato.

Una mano sulla spalla lo costrinse ad aprire gli occhi. Phoenix non sorrise ingenuamente come al solito, ma si sedette per terra accanto a lui, con quei suoi capelli da porcospino scarruffati. Rimasero lì qualche minuto, e Larry li raggiunse ansimando poco dopo. Persino il più rumoroso e maldestro studente di tutta la classe riuscì a comprendere che quel silenzio non era colmabile, e rimase interdetto fissando gli amici, disegnando ghirigori di sabbia con la punta della scarpa slacciata.

Miles capì che i suoi compagni d’avventura sarebbero rimasti lì ad impolverarsi finché lui non avesse fatto cenno di volersi alzare; capì che nonostante avesse cercato disperatamente la solitudine tutto il giorno, quei due non gli avrebbero permesso di restarsene da solo col suo lutto; capì che, dopotutto, quei due stavano cercando di tenere a bada il mostro peggiore: l’abbandono. E non l’avrebbero abbandonato nemmeno sotto tortura.

Si alzò e cominciò a camminare senza un meta, seguito fedelmente. Si ritrovarono davanti a casa Wright senza nemmeno accorgersene. Una donna mora e sorridente li aspettava sull’uscio: niente urla, niente “Phoenix, dov’eri finito?!?”, niente lamentele per la polvere e il fango. Solo un sorriso materno che li accolse tutti e tre, e il profumo di carne abbrustolita.
Miles mangiò in silenzio, faticando a inghiottire. Non riusciva più a piangere, aveva il sospetto di aver esaurito le lacrime, ma il magone rimaneva persistente. Si parlò della giornata scolastica, di come Larry era stato pescato per l’ennesima volta a rubacchiare le merende altrui, dell’espugnazione dello scivolo-fortino e della testardaggine con la quale Phoenix aveva vinto la consueta discussione con la maestra sul tentativo di prolungare l’intervallo.

Miles si sentiva sospeso, ai bordi di un precipizio d’angoscia: finché avesse ascoltato quei discorsi non sarebbe caduto. Ma cosa sarebbe successo quando le voci si fossero fermate?

Fu allora: alzò gli occhi e il suo sguardo azzurro incontrò quello nero di Phoenix. Era uno sguardo limpido, che lo trafisse, che vide tutta la disperazione di cui era capace un bambino orfano. Uno sguardo sicuro, deciso, quasi arrabbiato e in quelle pupille lucide una promessa: io non permetterò che tu cada. Il suo migliore amico non l’avrebbe permesso, ne era certo.

Fu un pomeriggio di videogiochi e fumetti, di televisione e gelato, anche se ovattato da una profonda tristezza, che nemmeno il miracoloso esonero dai compiti riuscì a cancellare. Ma Miles si sentì protetto da quel nido di attenzioni discrete, e tanto bastò. Quando cominciò a scendere la pioggia, la signora Wright spense le luci, accese le candele e montò nel salotto una piccola tenda da campeggio, nella quale la cena a base di spaghetti precotti sembrò molto più avventurosa.

Riaprì gli occhi, la stanza era buia; Larry russava al suo fianco ma Phoenix aveva la testa fuori dalla tenda e sembrava in ascolto. Nell’ingresso la voce della signora Wright si confondeva con una voce molto più bassa, un ruggito cavernoso e calmo proveniva da un’ombra imponente.
Miles si sporse a sua volta e i due amici si guardarono.

<< E’ la decisione provvisoria del tribunale. Ero un collega del padre. >>
<< Capisco. Questi fogli sembrano in regola. Miles non mi ha mai parlato di lei … >> Non positivamente almeno.
<< E’ un ragazzo molto introverso. >>
<< Con gli sconosciuti sicuramente. In ogni caso, stando così le cose, vado a svegliarlo. >>

Quando la signora accese le luci nel salotto, la tenda era vuota.

Nell’ombra della soffitta, Larry mugugnava intontito per il risveglio indelicato, massaggiandosi la guancia arrossata per lo schiaffo. Miles e Phoenix col fiatone sorridevano soddisfatti per la fuga riuscita.

<< Ora devi solo lasciare il paese. >>
Miles si mise a ridere.
<< Non essere sciocco. La nostra fuga termina qui. Prima o poi verrà a prendermi. >>
<< Ma se tu … >>
<< State zitti e ascoltate. Fra un po’ dovrò andare, non voglio sprecare questi minuti con congetture fantasiose. >>
Silenzio.
<< Non fate quelle facce. So che ci incontreremo di nuovo, per forza. Ci incontreremo in tribunale. Tu Larry, di sicuro combinerai qualche disastro, e io e Phoenix ti difenderemo! Vedrai, saremo inattaccabili! Io diventerò il miglior avvocato difensore della storia, come mio padre! >> Si stupì. Aveva pensato a suo padre. Senza piangere. Con un sorriso.
<< Hei, e io dovrei essere secondo a te? >> protestò Phoenix, dandogli una spinta amichevole.
Miles sorrise sarcastico: << Pfs! Non hai la serietà adatta per essere il numero uno! Sei così poco credibile che saresti capace di far testimoniare direttamente il morto con l’intervento di una sensitiva! >>
Risero di gusto e poi la botola della cantina si aprì.

Manfred Von Karma si rimise l’impermeabile e sovrastò Miles con un enorme braccio protettore, che agli occhi dei due amici sembrò più che altro una minaccia. Nessuno sorrideva più.

<< Allora, addio. Grazie signora Wright, non dimenticherò le sue gentilezze. Phoenix, Larry, noi ci rivedremo, ricordatevelo. Questo è solo un arrivederci. >> Si allontanarono nel buio, e le lacrime ricominciarono a scendere, confondendosi con la pioggia. Ma Miles sentì uno sguardo caldo arrivare alle sue spalle e avvolgerlo. Lo sguardo di un amico. Una promessa.
  
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