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Autore: Red_Nana    08/02/2008    2 recensioni
"solo un sogno" Quante volte lo avete pensato risvegliandovi da un incubo? Questa storia vi dimostrerà che non è solo un incubo, vi dimostrerà che dietro ai nostri sogni c'è qualcosa, anzi qualcuno, che ci protegge e ci guarda! Jack Blackwood, normale studente delle superiori, si troverà a fare i conti con questo qualcuno e credetemi, non è affatto facile capire i sogni!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’erba sotto i miei piedi è morbida, chiazzata ogni tanto da pietre e radici, le radici nutrono gli alberi, gli alberi crescono e coprono il cielo di anno in anno sempre di più…

 

 

L’erba sotto i miei piedi è morbida, chiazzata ogni tanto da pietre e radici, le radici nutrono gli alberi, gli alberi crescono e coprono il cielo di anno in anno sempre di più…

Non che ci sia molto da vedere è notte fonda e non sono qui per fare pittoresche osservazioni sulla flora di questa foresta, già questa foresta, da quindici anni la visito costantemente e ancora sono riuscito a capire dove si trovi.

Eccola finalmente, l’unica fonte di luce dopo miglia so già che lei è li che mi aspetta, il tavolino e le sedie di un bianco puro, come il suo vestito, le rose del giardino la circondano facendola sembrare ancora più bella; mi offrirà come al solito una tazza di thè, la mia mamma…

-Mamma eccomi!- ma lei non è seduta al tavolino, non mi saluta dolcemente come fa sempre.

Sul suolo una chiazza di sangue scuro fa contrasto con l’erba del giardino…

-MAMMA!- è lei, lì, è morta? Respira? Non ho il coraggio di toccarla!

DITEMI CHE è SOLO UN SOGNO!   Il mio cuore urla…

Il vento, sarà il vento che ulula così? Non sono riuscito ancora a toccarla…

-TU!- non ho il tempo nemmeno di girarmi, una bambina, pallida come un fantasma mi pianta nel petto una falce enorme…

-L’HAI UCCISA TU! E’ COLPA TUA!- I capelli biondi si tingono del mio sangue, i suoi occhi sono di un azzurro quasi impercepibile, non sembra affatto una bambina…

“ è un mostro” penso mentre rigira la falce nel petto, poi chiudo gli occhi…

 

Mi trovo di nuovo immerso nel buio, ma questa volta è diverso, non ci sono alberi né sassi, erba o rose… Non c’è il cielo, non c’è la terra, non c’è nulla è semplicemente nero…

-Sono… solo?-

A quanto pare no…

Nell’oscurità appaiono dei segni rossi, pian piano, un paio di occhi, la testa il corpo e otto zampe…

Quello che ho davanti è un mostruoso ragno, gigantesco, fatto solo di segni rossi che potrebbero anche riassumere i lineamenti di un volto umano…

No non sono solo ma sono terrorizzato, il solo guardare quell’essere fa crescere in me terrore, rabbia, dolore…

Il ragno parla, anzi no, ruggisce

-Dov’è?-

-Chi cerchi?-

Sembra perdere la pazienza…

-DOV’E’???- Ruggisce ancora più forte…

-COSA??-

Il ragno spalanca le sue fauci e lancia un urlo terrificante…

-RIVOGLIO, LA MIA, NAZELIS!-

 

L’urlo trapassa le mie orecchie: -JACK!- scendo di corsa le scale del soppalco…

Il mio fratellino è lì seduto sul letto, i ricci neri inondati di sudore, gli occhi sbarrati, non alza lo sguardo, il suo viso è inondato di paura…

-Jack…- Ora mi guarda, Vorrebbe dire qualcosa ma non ce la fa…- Jack cosa è successo?-

-Nulla cassidy, dormi serena.- Parole del genere pronunciate con un faccia del genere non hanno alcun valore, ma lui si rimette e dormire, come se io non avessi capito niente!

-Un incubo vero?- La mia voce suona quasi arrabbiata. Perché dopo 15 anni non si fida ancora di me??

- Anche se fosse è un semplice incubo.- Mi risponde lui lapidario…

Ecco, la rabbia mi cresce dentro, non posso mettermi ad urlare come al solito, sveglierei tutto il vicinato, così me ne torno a dormire come vuole lui!

Appena rientrata nel letto lo sento, sta piangendo; come al solito non lo vuole dare a vedere…

 

Sono le sette di mattina, il sole risplende e tutti quanti i ragazzi si stanno preparando per la consueta giornata scolastica; gli zainetti dietro le spalle, le gonnine a pieghe fino al ginocchio, le risate concitate delle ragazzine che parlano di ragazzi; in casa Blackwood la situazione non è così idilliaca…

- Cosa c’è Cass? Qualcosa turba il tuo bel faccino!-Esclama Noel ai fornelli, da quando la madre è morta lui svolge tutte le faccende di casa…

Cassidy vuole rispondere, ma non sa se lo vuole fare veramente, fissa la sua colazione cercando le parole per descrivere l’accaduto, come se la scodella di riso potesse parlare per lei…

 - Ha fatto un incubo vero?- Noel ora è faccia a faccia con la ragazza, Cassidy non si può più nascondere, rassegnata risponde: -Si, ma non mi vuole dire cosa ha sognato!-

-beh dopo quindici anni che sogna sempre la stessa cosa era ora di cambiare!- Noel mette su il suo sorriso di plastica cercando di far riprendere Cass ma la ragazza lo vorrebbe semplicemente mandare a quel paese.

Anche Noel odia il suo famoso sorriso di plastica, ma è necessario per mantenere le redini di una famiglia così allo sbando… Dall’alto dei suoi ventitrè anni fa il punto della situazione:

- La sua adorata madre, perno dell’intera famiglia, è morta diciasette anni fa dando alla luce il secondogenito, Jack. Il padre in preda alla disperazione brucia tutte le foto dell’adorata moglie chiude a chiave il suo armadio e tratta Jack come il mostro che l’ha uccisa.

Poi c’è la questione Cassidy, troppo lunga per essere descritta nei particolari; fatto sta che questa ragazzina, pur non avendo alcun legame di sangue con i Blackwood è costretta a vivere con loro a causa del legame strettissimo che ha con Jack. Ora sicuramente vi chiederete: che tipo di legame? Come ho già detto storia troppo lunga per essere narrata qui…

Un gran bel casino vero??

Mentre questi pensieri balenavano come lampi nella testa di noel una figura furtiva si era avvicinata al barattolo dei biscotti…

FERMO LA’!- Urlò il ragazzo armato di forchettone di legno.

Il colpevole del furto era jack, evidente, il corpo del reato giaceva già a metà nella sua bocca:

-Nof of atto fienfe- Balbettava il ragazzo con il biscotto mezzo in bocca…

Cass intanto era scoppiata a ridere: la scena si presentava più o meno così: Noel alto capellone dal visino affilato, brandiva il forchettone contro il fratellino che aveva i capelli ricci spettinati più che mai, gli occhiali storti e la camicia sbottonata mezza fuori mezza dentro.

-Che uomini..- Eclamò la ragazza uscendo fuori, ormai era ora di tuffarsi a scuola…

-ASPETTA CACCHIO!!!- Come di consueto Jack le aveva urlato contro uscendo fuori con la camicia completamente aperta suscitando i risolini di un gruppo di ragazze che passava di lì…

Rassegnato il riccetto tornò dentro; la sua attenzione fu catturata dalla sua immagine riflessa sullo specchio; si aggiustò gli occhiali sul naso affilato e si guardò un’attimo negli occhi, i suoi enormi occhi verdi; per un attimo lo rivide… Il ragno era ancora nella sua mente…

-AH!- istintivamente jack si scostò dallo specchio coprendosi gli occhi con le mani.

-Cosa succede?- Noel era visibilmente allarmato… La sua espressione si fece seria: era il momento di affrontare la situazione…

- Raccontami su…-

-Raccontarti cosa?- Jack non capiva…

Noel iniziò pazientemente a spiegare: -So che tutte le notti sogni la mamma e per qualche strano motivo, anche se non hai mai visto la sua immagine, la sogni com’era quando era tra noi… So che la sogni da quando Cass è venuta ad abitare con noi e so che oggi non hai fatto lo stesso sogno. Ti turba non è vero?-

Jack abbassò lo sguardo mentre si preparava per uscire: -Era in una pozza di sangue… Era morta…-

- Jack, è morta ben diciassette anni fa! Renditi conto della realtà! E’ SOLO UN SOGNO!-

 

Jack lo sa che è solo un sogno, apre la porta di scatto e corre fuori, lontano da quella casa che non l’ha mai voluto… Essere rifiutati, essere considerati assassini per un crimine che non aveva commesso…

- SAREBBE STATO MEGLIO SE NON FOSSI MAI NATO!-

Lo pensava almeno una volta al giorno da quando era stato messo al mondo...

Poi era arrivata Cass, prima un’amica, poi una sorella, la più dolce delle sorelle... Lei c’era sempre nei momenti difficili e lo tirava su solo con un sorriso, eppure pensava di essere un peso anche per lei… Si chiedeva perché viveva…

 

-Hey Blackwood!- -Guardatelo piange come una checca!-

La solita banda di quartiere… Lo avevano preso di mira fin dall’inizio delle superiori ma lui si era sempre lasciato picchiare senza mai reagire… IN fondo avrebbero fatto un servizio al padre se lo avessero tolto di mezzo no?

Il più grosso si avvicina e prende Jack per il colletto della camicia:

-Cosa c’è Blackwood? Vuoi la mammina?-

Solo un attimo…

Le pupille del ragazzo si stringono quasi a diventare un filo, Gli occhi si fanno gialli rabbiosi, una voce gli risuona in testa:

-Ti fai trattare così, Figlio mio?- La voce è quella del ragno…

-NO CHE NON MI FACCIO TRATTARE COSI’!-

Per la prima volta nella sua vita Jack inizia a menare le mani, a quanto pare ci riesce fin troppo bene, la sua forza è quasi mostruosa. In preda alla rabbia non risparmia nessuno, rompendo mascelle e costole come se fossero semplici stuzzicadenti…

 

Il ragazzo è ancora lì, guarda quello che ha fatto con un misto di paura e ammirazione:

-Sono stato veramente io?- Le sue mani sono sporche di sangue. Si avvicina a tutti per controllare se sono vivi. Tutto a posto, non andrà in galera e dopo questa ripassata nessuno gli verrà più a rompere le scatole.

-Com’è tardi, devo andare a scuola- Di malavoglia inizia ad incamminarsi, poi si ricorda. Il ragno lo ha in un certo modo aiutato! Assorto da questi pensieri inizia ad intravedere la scuola…

-Chissà cos’è Nazelis…- Jack è curioso, fa inversione e si dirige verso l’unico luogo che sa dare risposte alle sue domande…

 

 

 

 

 

Allora iniziamo!

Questo racconto è più o meno l’estratto della sceneggiatura del mio fumetto… Vorrei che leggeste la trama e che mi diceste cosa ne pensate, purtroppo non sono per nulla brava a scrivere credo di averci ficcato tremila errori di grammatica ma purtroppo vado di fretta e la scuola occupa il buon 70% della mia giornata!

Da voi vorrei soprattutto critiche, ditemi ciò che vi piace, ciò che non vi piace, quello che non vi è chiaro e quello che secondo voi non è originale! Vorrei seriamente riuscire a pubblicare questa storia quindi ho bisogno di tutto il vostro appoggio!

Grazie di essere arrivati fino alla fine!

Arianna

  
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