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Autore: wallflouis    31/07/2013    6 recensioni
Non sono fatta per stare tra gli Abneganti.
Forse non sono fatta per nessuna fazione.
Candidi? No, io non sono sempre così onesta.
Pacifici? No, l’unico amico che ho è Gale.
Eruditi? Certo, passare nella fazione nemica…Fuori discussione.
Intrepidi?
Mi perdo un attimo a fissare la mia immagine nello specchio. Katniss Everdeen, Intrepida.
Non suona poi così male.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
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-Perché l’hai fatto?-
Vedo Gale sussurrare qualcosa scoraggiato. Giurerei di aver visto i suoi occhi, grigi almeno quanto i miei, diventare opachi, lucidi…ma forse è stata tutta immaginazione.
L’immaginazione di una ragazza che da qualche minuto non è più “Katniss l’Abnegante”, ma “Katniss l’Intrepida”.
Sento l’impulso di chiedergli scusa, di fargli capire che non volevo realmente abbandonarlo, ma che avevo bisogno di sentire la vita che sto conducendo, finalmente mia.  Vorrei poter abbracciare per un’ultima volta sia Prim che Gale, ma so che lui rifiuterebbe qualsiasi contatto da parte mia.
Probabilmente ora mi odia, anche se non ne ha le ragioni. Lui ha scelto di vivere dell’aiuto reciproco, mentre io ho scelto di vivere di adrenalina.
Lascio che la folla di Intrepidi, una delle più numerose presenti all’interno della sala, mi inghiotta, ed in un secondo mi ritrovo immersa tra decine di ragazzi come me. Anche se “come me” rimane sempre un concetto ben lontano dalla realtà.
Io sono in pericolo, e lo sarò per ogni giorno della mia vita ormai. Da quando il Test Attitudinale mi ha dichiarata Divergente, ho imparato a guardarmi le spalle.
Essere Divergenti è rischioso, molto, ma non di certo per gli altri.
Ma per il Divergente stesso.
La Divergenza è anche sinonimo di morte, e se voglio rimanere viva, devo imparare a mentire su me stessa da ora in poi.
 
Non appena noto il gesto di Gale, la rabbia sale, sento il bisogno di stringere i pugni per evitare di scattare e spingerlo via da Prim.
Non voglio che la abbracci come se dovesse consolarla dall’aver perso una sorella.
Non voglio che mi tratti come se fossi appena morta davanti agli occhi di tutti.
Non deve avvicinarsi a mia sorella; lei ha capito il mio atto, lei mi ha sorriso, lui invece, si è limitato a giurarmirancore con un solo sguardo.

***

Sento di ritornare alla realtà quando un Intrepido mi spinge in avanti per spronarmi a muovermi con il resto del gruppo. Se ne stanno andando via.
Ormai la Cerimonia, tra brusii di disapprovazione, applausi, urla di gioia e dolorosi silenzi, si è conclusa, quindi ogni fazione può ritornare alla propria sede accompagnata dai nuovi membri.
In realtà noi non siamo ancora membri, e, come iniziati, valiamo molto poco all’interno della fazione.
Se è possibile, io valgo ancora meno di un Iniziato che ha deciso di rimanere fedele alla propria vecchia vita; in quanto trasfazione, la vita tra gli Intrepidi sarà molto difficile, e dovrò trovare il modo di farmi valere se voglio essere riconosciuta.
 
Non appena le porte del salone vengono spalancate, tutti gli Intrepidi si riversano sulle scale correndo e saltando tra i due corrimani.
Eppure, ero convinta che solo gli Abneganti preferissero le scale all’ascensore, ma d’altra parte, non è possibile dare sfogo alla propria vena ribelle in un loculo due metri per tre.
Inizio a correre anche io, imitando il comportamento dell’Iniziato Intrepido davanti a me. Sono meno veloce dei veri Intrepidi, ma la più veloce rispetto agli altri trasfazione. Correre mi fa sentire libera, ed è proprio per questo che ho cambiato fazione.
Volevo avere la possibilità di sentirmi finalmente emancipata.                                
Finalmente ci troviamo fuori dall’edificio, e in un momento solo riesco a sentirmi una persona completamente diversa.
Una persona migliore.
Continuo a correre e, più aumento di velocità, più un sorriso si fa strada sul mio viso.
-Non vorranno mica farci saltare sul treno…in corsa?- un trasfazione dei Candidi corre a perdifiato con la paura, dipinta in volto, di non riuscire a superare questa prova.
Ed ecco che il mio sorriso scompare; inizio a sentire le gambe molli, una morsa dolorosa al fianco mi toglie il respiro e la vista inizia ad annebbiarsi.
Vorrei provare almeno a rispondergli, ma appena il mio sguardo cade sul treno che aumenta di velocità, mi sento morire soffocata, come se mi fosse cresciuto un nodo in gola indissolubile. Non saltare sul treno significa diventare Esclusi, e forse rischiare di finire direttamente sotto le rotaie si potrebbe rivelare una previsione migliore che vivere il resto della mia vita privata di qualsiasi cosa.
 
Senza pensarci, salto.
Riesco ad aggrapparmi alla maniglia del portellone, ma non sono al sicuro con il corpo dentro al vagone. Il vento contro il mio viso ha la potenza di uno schiaffo, e ciocche di capelli scuri mi scivolano fuori dalla treccia coprendomi il viso.
Sento le mani scivolare. In quel momento, un unico pensiero mi fa raggelare il sangue dal terrore.
Non ce la posso fare.
Cerco di concentrare tutta la mia forza nelle braccia, ma sembra non essere abbastanza. Strizzo gli occhi per lo sforzo disumano, ma prima che io possa finire sotto le rotaie del treno due forti braccia mi afferrano e mi tirano nella carrozza.
Salva.
Il treno devia improvvisamente e mi ritrovo accasciata sul ragazzo che mi ha salvato la vita.
Peeta.
Scatto in piedi per evitare di mostrarmi anche solo minimamente rossa in viso per colpa sua. Nessuno deve pensare che io sia particolarmente emotiva o debole.
Gli do le spalle e mi limito a sussurrare un debole “grazie” che finisce seppellito sotto l’incessante rumore del treno che sfreccia sulle rotaie.
La base degli Intrepidi è lontana, e per evitare di cadere fuori dal portellone durante una curva, mi siedo appoggiando la schiena alla parete, ed aggrappandomi con le braccia ad un sedile ormai distrutto.
Osservo tutti gli Iniziati, e noto che mancano due di noi.
Due di noiche non ce l’hanno fatta.
Due di noiche forse hanno preferito non tentare nemmeno, piuttosto che morire dilaniati dal metallo arrugginito del treno.
Due sedicenni che ormai sono diventati Esclusi.
Rabbrividisco e chiudo per un momento gli occhi, lasciandomi cullare dagli sbalzi costanti del treno.

***

 
-Tu pensi…pensi di aver fatto la scelta giusta?- senza guardarmi, Peeta mi risveglia, solo con un sussurro. Continua a fissare fuori dal portone del treno, stringendo gli occhi quando la luce del sole lo colpisce dritto in viso.
Ogni volta che lo osservo mi sembra di conoscerlo da una vita, come se al posto di Gale, ci fosse stato lui, nella nostra fazione, in tutti questi anni.
Peeta Mellark un Abnegante.
Scuoto la testa sorridendo per scacciare via la malsana idea. Tutt’ora mi sembra completamente inspiegabile il fatto che Peeta sia entrato a far parte degli Intrepidi.
Per me rimarrà sempre il Pacifico che, qualche giorno fa mi ha aiutato a rialzarmi nel bel mezzo del corridoio, quando, al contrario, nessun altro lo avrebbe fatto.
-Io credo di si…almeno, fino a che non mi costringeranno ad ammazzare qualcuno, suppongo..- prosegue, come se volesse spronarmi a rispondere.
Mentre lui continua ad osservare il paesaggio modificarsi alla velocità della luce al di fuori del treno, ne approfitto per osservarlo.
I capelli biondi, mossi dal vento, gli ricadono sugli occhi socchiusi. Sembra un ragazzo dolce, e non capisco come potrà in futuro…massacrare qualcuno…
Peeta ha parlato di uccidere persone, e io so di non essere negli Intrepidi per questo, ma per avere la libertà che mi è sempre stata negata.
-Suppongo…- sussurro per non farmi sentire dalla Candida che si trova al mio fianco..-di sì. Volevo poter essere me stessa, e loro me ne daranno la possibilità, credo..-
Con una sola domanda, Peeta è riuscito a farmi dubitare per intero della mia scelta.
E se si trattasse solo di fare del male a persone innocenti?
Inizio a pensare a Prim, a l’immagine di qualcuno che le fa delmale, un Intrepido che la picchia e quasi mi viene da piangere.
Nascondo il viso tra le mani; nessuno deve vedere le lacrime rigarmi il viso.
Non fanno esattamente parte del concetto di “coraggioso”.
Sento una mano posarsi con delicatezza sulla mia spalla per poi esercitare una leggera pressione.
-Katniss..- pronuncia il mio nome con una punta di preoccupazione mista a solidarietà nella voce.
Non so perché, ma sentire Peeta pronunciare il mio nome, in quella maniera così serena, mi fa sentire meglio.
-Sto bene, solo..- Peeta mi interrompe, serio in viso, non lasciandomi finire la frase.
-Dobbiamo saltare sul tetto, o falliremo ancora prima che l’iniziazione sia cominciata- dice indicando il tetto di un edificio non molto lontano dal punto in cui il treno si trova ora.
 
Inizio ad avere paura.
E se mancassi il tetto anche solo di un centimetro? Cadrei nel vuoto.
In un momento vedo me stessa, stesa sull’asfalto, braccia e gambe in posizioni innaturali, immersa in una pozza di sangue che continua ad allargarsi, come se stesse divorando l’asfalto sui cui giaccio.
No, non posso sbagliare, devo farcela per forza.
Ma alla fine, la verità è che non ho nessuno per cui “lottare”.
Ho abbandonato l’unica persona per cui valeva la pena combattere, per cui avrei cercato di correggere ogni male al mondo, nella mia vecchia fazione.
Cerco di non immaginare Prim perché farebbe troppo male rivederla mentre mi sorride incoraggiante.
Appena riapro gli occhi vedo una mano che mi invita ad alzarmi.
La afferro, ma appena in piedi, non la lascio.
Per il momento non ne avrei il coraggio, e a Peeta non sembra dispiacere la mia determinazione a non lasciare la sua mano.

***

Siamo in piedi, tutti in fila pronti davanti al vano del treno.
In questo momento, tutti gli Iniziati sono attraversati da un solo pensiero.
“Dobbiamo farcela, dobbiamo arrivare a quel tetto vivi.”
Peeta mi stringe la mano con intensità; forse anche lui inizia ad avere paura, anche se, ora, sembra molto più determinato di me all’idea di saltare.
-Hey Rigida…- la voce della Candida che prima era il mio fianco mi richiama; posso sentire il disprezzo con cui ha rimarcato lo sgradevole appellativo di “Rigida”. –Che c’è, te la fai così sotto all’idea di saltare, che hai bisogno della mano del biondino?-
-Smettila Dolly..- la rimbecca seriamente un ragazzo dai capelli scuri, appoggiato con la schiena ad un’asta nel bel mezzo del treno.- la Rigida ed il suo innamorato saranno venuti qui per stare assieme, e ora si tengono la mano come due sventurati amanti…quanta dolcezza c’è nel loro senso di morte vicina..- entrambi scoppiano una risata carica di disprezzo.
Mi volto immediatamente ad osservare Peeta per capire cosa gli stia passando per la testa.
Lui si limita ad osservare quel sottile spazio che c’è tra il treno ed il tetto che dovremmo raggiungere.
Una linea sottile quanto quella che divide la vita dalla morte.
Dalla nostra morte, in questo caso.
-Non ascoltarli, sono solo due idioti.-
-Non credevo che ad un Pacifico fosse permesso giudicare due persone così aspramente.- Scherzo rimembrando quanto i Pacifici fossero inclini a trovare un lato positivo anche nel più infimo uomo.
-Ma io non sono più un Pacifico, ricordi?- Il tetto è vicino e mi accorgo di quanto Peeta sia molto più consapevole di me di aver abbandonato definitivamente quello che era per concedersi una nuova vita. –Pronta a saltare? Se vuoi saltiamo insieme..-
Annuisco; forse insieme possiamo farcela, senza trascinarci l’un l’altro nel profondo baratro dell’annullamento eterno.
-Al tre.- grido per sovrastare il rumore del treno che aumenta di velocità sterzando sulle rotaie.
-Uno!-
-Due..- sono sempre più sicura. Finalmente riesco a inquadrare chiaramente la situazione.
Io sono Katniss, un’Iniziata Intrepida. Questo salto rappresenta il passo iniziale verso una nuova vita; la mia vita da Intrepida in cui potrò andare incontro ad ogni limite, senza mai aver il terrore di pensare troppo a me stessa e troppo poco alle persone che mi circondano.
-Tre!- grida Peeta trascinandomi con sé verso la bruciante ghiaia di cui è cosparso il tetto.
Mi ritrovo inginocchiata, con le mani graffiate, ma pur sempre pronta a rialzarmi. Un dolore mi attraversa le braccia ma sto bene.
Peeta è atterrato quasi in piedi, e non appena si risolleva del tutto, mi sorride.
Non riesco nemmeno a rialzarmi che qualcosa, o meglio, qualcuno mi piomba sulla schiena, facendomi sbattere il viso sul pavimento con estrema veemenza.
 
Per un momento vedo tutto nero e sento di non poter comandare nessuna parte del mio corpo.
E’ come si mi avessero gettato l’intero vagone da cui solo saltata, addosso. Il peso sulla schiena scompare, ma la vista rimane annebbiata e percepisco i suoi ovattati.
Sento qualcuno chiamare il mio nome, ma credo di avere gli occhi troppo gonfi per riconoscere di chi si tratta.
Non appena riesco a scorgere il mondo che mi circonda in maniera più nitida, mi passo le mani sul viso bruciante per rimuovere anche da esso la ghiaia.
Un graffiomi attraversa la guancia e non appena lo sfioro, un tremito di dolore misto ad eccitazione mi pervade.
Un graffio del genere non può che darmi un aspetto più Intrepido, penso.
 
La prima cosa che vedo sono Peter e Dolly che si danno il cinque, lei che urla di avermi usata come tappeto per atterrare e lui che ride e mi indica come se fossi un fenomeno da circo.
Per la seconda volta nella giornata, mi ritrovo pronta a stringere i punti ed affondare le unghie nel palmo della mano, tutto per reprimere la rabbia che vorrei sfogare sopra l’espressione da presuntuoso di Peter.
Ad interrompermi ci pensa Max, uno dei Capi-fazione, che ci da il benvenuto spiegando come tutte la nostra vita sta per cambiare.
In meglio per alcuni, in peggio per altri.
Max lancia un’occhiata rapida giù dal tetto e poi squadra tutti noi. Non si lascia scappare nemmeno un Iniziato e, quando il suo sguardo si posa su di me, mi sento inspiegabilmente debole.
E’ come se Max avesse la capacità di leggermi nel pensiero, di trovare ogni mia singola paura ed urlarla davanti a tutti gli altri per rendermi più debole.
-Qui sotto sapete che c’è?- molti iniziati scuotono la testa, Peter, invece, continua a darsi di gomito con Dolly.
-Qui sotto c’è l’entrata del nostro complesso residenziale. Solo da lì potrete accedere all’interno del palazzo. E c’è solo un modo per arrivare li sotto… Volete indovinare quale?- il sottile gioco mentale di Max mi spaventa.
Passeggia davanti a noi come se aspettasse solo che qualcuno,  preda della disperazione più totale, prenda lo slancio per gettarsi giù dal tetto.
E forse è proprio questo che vuole… che ognuno di noi si getti dal tetto.
-Scale per caso?- scherza Peter, venendo immediatamente fulminato da Max.
-Non scherzerei tanto se fossi in te, trasfazione. L’unico modo per scoprire cosa vi aspetta all’interno della nostra base è saltare giù dal tetto. E forse sarai proprio tu a piombare nel vuoto per primo…o stai pensando di aver sbagliato fazione?- inizio ad ammirare Max. Una delle poche persone capaci di far capire a Peter che lui non vale più di nessun’altro.
Peter è un trasfazione, e come tutti noi, la sua identità ufficiale di Intrepido è appesa ad un filo.
Osservo per un momento il cornicione.
Forse sotto mi aspetta il vuoto, o forse una protezione…forse c’è dell’acqua, non lo so. Quello che so è che non lascerò di certo a Peter l’onore di scoprirlo per primo.
Strappo le maniche della camicia attirando lo sguardo di Peeta su di me.
-Katniss che vuoi fare?- sussurra preoccupato, ma fingo di non averlo sentito. Avanzo e appena supero Peter gli lancio la stoffa delle maniche dritta in viso.
Salgo sul cornicione e chiudo gli occhi per un momento.
Non sto per morire, non lo permetterebbero.
Questo sarà il salto che segnerà la mia divisone definitiva dalla mia vecchia vita. Con questo, sarò pronta davvero per l’iniziazione degli Intrepidi.
In un secondo piego le ginocchia e salto.
Le orecchie fischiano e sento la stoffa della camicia gonfiarsi, fino a che qualcosa mi impedisce di andare ancora più in fondo.
Rimango impigliata… in una rete.
Ma certo, con questo impediscono agli iniziati di sfracellarsi al suolo, con una rete.
 
Un ragazzo dai capelli ramati e gli occhi scuri mi tende la mano.
-Una Rigida che salta per prima. Non si era mai visto. Complimenti..-sorride incoraggiante, pur rimanendo serio con lo sguardo. Afferro la sua mano e finalmente mi trovo sul cemento.
Noto una folla dietro alle sue spalle, da cui spunta una ragazza.
- una Rigida, che da inizio alle danze, beh complimenti ragazza mia… Quattro, lo annunci tu o io alla folla?-
-Lauren..- la richiama il ragazzo..- Allora, come ti chiami?-
La sua voce profonda mi spinge a pensare. Non sono più una Everdeen, da oggi in poi sono solo Katniss.
-Katniss..-
Quattrosi gira verso la folla e grida: “A saltare per prima: Katniss”.
Poi si gira verso di me e mantiene il suo sorriso.
-Benvenuta tra gli Intrepidi, Katniss.-
 







Angolo scrittrice.
Ma Buonsalve! ^^ Scusate il ritardo nella pubblicazione, ma ero ferma a metà capitolo senza capire come uscirne lol Vi annuncio con piacere che questo è
l'ultimo capitolo che si rifà alla prima parte di Divergent. D'ora in poi via alla libera ispirazione, yee. Dal quarto capitolo ci saranno solo riferimenti a Divergent come trama, con i personaggi di Hunger Games c: Mi distaccherò il più possibile dal libro, lo giuro. lol

Io vi
dichiarerò amore eterno. Non ho mai avuto cinque recensioni per un solo capitolo! E' come se Un Peeta ricoperto di Rune mi chiedesse di fare un giro giù per il Pozzo degli Intrepidi mentre stringe un Tridente.
Insomma, è
assurdo per me c':
E festeggio pure il fatto che il primo capitolo sia stato visualizzato
150 volte.. Io vi aaaamo. 
Ringrazio davvero infinitamente coloro che hanno recensito i capitoli, e anche le otto dolci personcine che l'hanno inserita tra le seguite, 
perché senza tutti voi, non avrei avuto la forza di continuare questa storia.

INFORMAZIONE DI SERVIZIO: *non ve ne fregherà* ma sabato parto finalmente per il mare! Sono tra-incasinata con tutti i compiti che ho, ma partirò per Lerici lol Quuuindi non potrò aggiornare ne scrivere per tutta la settimana. Prevedo che mi porterò un quaderno per eventuali appunti, ma forse fino alla fine delle prossime due settimane non riuscirò ad aggiornare, non uccidetemi lol

SECONDA INFORMAZIONE DI SEEEEERVIZIO: Se volete, io sono su twitter (amo quel social), @hutchssmjle , quindi se volete insultarmi, oppure anche solo menzionare ci sono sempre ^^

Eeee come al solito, Recensite! Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate di questo seguito, se volete che vada avanti o che corra a nascondermi. Se avete delle critiche sono ben accette, come sempre c: *non siate crudeli pls*

Lots of Love


Clapton (che si ostina a Don't dance(?) )

  
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