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Autore: whiteblankpage    31/07/2013    14 recensioni
In realtà so davvero un sacco di cose di Freddie.
So che a cinque anni ha ricevuto il primo skate da suo zio, che ha preso la sua prima sbronza con Cook e ha vomitato sulle scarpe di Jj, che proprio in questo istante indossa solo un calzino perché nel disordine della mia camera non è riuscito a trovare l'altro, che ha un paio di boxer portafortuna rubati a Jj otto mesi fa, e so che mi ama e questa è la più strana di tutte sinceramente. 
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Where did jesus go?

 
Guardo Freddie con tutto il disgusto di cui solo gli innamorati sono capaci. Dorme beatamente al mio fianco, i capelli corvini scompigliati gli coprono le palpebre sigillate, la pelle olivastra è illuminata dalla luce che entra dalle tapparelle aperte della finestra, le labbra dal disegno perfetto sono leggermente schiuse, il petto di alza e si abbassa regolarmente. Freddie è la mia cura, eppure è proprio lui a farmi tanto male.
Con Cook è sempre stato tutto più facile. Cook è difettoso, proprio come me. È un disastro ambulante a cui non importa di niente e nessuno e tutto ciò che fa, lo fa mosso dall'istinto. Con lui è facile sballarsi, dimenticare il mondo, scopare dell'armadio della camera da letto della madre di Pandora, fingere che il mondo sia nostro. Lasciarsi trascinare nel suo turbine di errori, farsi investire dall'uragano Cook, è semplice come saltare nel vuoto senza guardare in basso; Freddie invece, il mio Freddie è la spada nella roccia del mio cuore. Stare con lui è più difficile e doloroso che stare con Cook per il semplice motivo che io lo amo.
Elizabeth Stonem innamorata, chi lo avrebbe mai creduto possibile? 
Chi avrebbe mai potuto anche solo lontanamente immaginare che nel mio cuore possa esserci posto per un sentimento tanto puro? Ma forse, in fondo, il mio amore non è così puro. È un amore nero, denso, profondo e oscuro. Quel tipo di amore che prima o poi finisce con l'ingoiarti vivo.
Tremo e mi stringo le ginocchia al petto. È tutto troppo perfetto, siamo fin troppo felici ed io so per esperienza che la felicità non esiste, è fittizia. Succederà qualcosa, farò un casino e Freddie se ne andrà, capirà che con me non c'è modo di stare, che con me nessuno può essere felice. Tony è andato a studiare tanto lontano da Bristol che persino la sua voce al cellulare sembra diversa, distante, la mamma è in Italia con Aldo e papà sembra essersi dimenticato di me. Tutto ciò che so, l'unica misera certezza che stringo in mano è che prima o poi tutti si allontanano il più possibile da Effy. E quando rimango sola le voci ricominciano a sussurrare nella mia testa. 
Con mano tremante percorro delicatamente la linea della mascella di Freddie, constando che è tutto vero. È qui, accanto a me, è la cosa più dolorosamente bella che abbia mai visto. 
Freddie, Freddie, perché non lasci andare il mio cuore?
Lo vedo sbattere le palpebre un paio di volte prima di aprire del tutto gli occhi e rivolgermi uno sguardo assonnato e dolce. 
«Buongiorno bellissimo.» gli sorrido, sono le parole con cui mi sveglia ogni mattina. E adesso che c'è Freddie anche la mattina è bella, ed io ho una fottuta paura che se ne vada e si porti via i 'buongiorno bellissima', i cd dei Linkin Park e i suoi occhi che sono fatti per i miei.
Freddie fa un sorriso obliquo e si stropiccia gli occhi prima di sollevare il busto e scivolare con le spalle contro la tastiera del letto dove sono appoggiata. Ed io mi stupisco di quanto lui sembri avere il bisogno costante di avvicinarsi a me, di toccarmi, di guardarmi. E io amo che lui mi stia vicino, che mi tocchi e che mi guardi, ma ho ancor più paura perché quando se ne andrà non lo farà nessuno, ed io sentirò il vuoto ad ogni passo.
«Che fai sveglia?» mi scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio con premura ed io non sento le farfalle nello stomaco, ma l'acido solforico nelle viscere. 
«Non ho sonno.» mormoro chiudendo gli occhi, mentre col pollice mi accarezza il labbro inferiore, il taglietto che mi sono fatta per stappare una bottiglia di birra con i denti.
Apro gli occhi e lui inclina la testa di lato e sorride ancora, come se ci fosse qualcosa di bello. 
«Andiamo a fare colazione.» mi bacia la fronte e si alza dal letto, lasciandomi un vuoto incolmabile affianco. 
Se qualche istante senza lui fa così male, come farò quando se ne andrà?
 
La caffetteria è praticamente vuota ed io e Freddie abbiamo tutta l'aria di due fantasmi capitati per puro caso in un luogo mortale. Dopo aver sbocconcellato una ciambella allo zucchero e bevuto qualche sorso del mio frappè alla fragola mi sento piena e spingo via il cibo. Ho voglia di una canna e di un po' di gin, mi sento soffocare in questo posto per famiglie. 
Freddie a differenza mia ha divorato il suo piatto di uova con bacon e trangugiato con gusto il frappè al cioccolato. Uno strano abbinamento, ma so che ama mischiare dolce e salato e non mi stupisce. In realtà so davvero un sacco di cose di Freddie. So che a cinque anni ha ricevuto il primo skate da suo zio, che ha preso la sua prima sbronza con Cook e ha vomitato sulle scarpe di Jj, che proprio in questo istante indossa solo un calzino perché nel disordine della mia camera non è riuscito a trovare l'altro, che ha un paio di boxer portafortuna rubati a Jj otto mesi fa, e so che mi ama e questa è la più strana di tutte sinceramente. 
Freddie mi ama, Cook mi ama, Jj mi ama, ma cosa c'è in me da amare? Sono un casino, vivo con strane voci nella testa e le spengo con l'alcool e le droghe, combattendo demoni ogni giorno più forti; e so che presto verranno a prendermi, che stanno solo aspettando che diventi abbastanza debole da non poter opporre resistenza. Sono demoni astuti, pazienti. Sanno che più Freddie entra nella mia vita, più la forza mi abbandona. Eppure io non ce la faccio a stargli lontana, perché il suo vuoto coincide con il mio e io ho bisogno dei suoi occhi che mi ricordano tanto la terra, i tronchi degli alberi, un trip meraviglioso senza bisogno di calarsi nulla. 
«Facciamo un gioco.» propongo improvvisamente, giocando con la cannuccia del mio frappè.
«Che gioco?» chiede con la bocca piena e lo sguardo concentrato. E mi ritrovo ad odiare il fatto che lo amo anche quando parla con la bocca piena, che lo amo qualsiasi faccia.
I demoni mi prenderanno presto, ne sono certa. Non sono più in grado di combattere se lui mi guarda così.
«Nascondino.» 
Lo guardo negli occhi e noto la sua serietà, non gli sono mai piaciuti i miei giochi.
«Ti lascerai trovare?»
«Vorrai davvero trovarmi?» ribatto studiando la sua espressione. Sembra addirittura teso ed il suo viso rimane impassibile.
«Farei qualsiasi cosa per trovarti.» il mio cuore perde un battito a quelle parole e uno suono simile al sibilo di un serpente echeggia nella mia testa.
Stanno venendo a prendermi.
 
È passata mezz'ora da quando ho lasciato la caffetteria e sono corsa a nascondermi, e i legamenti delle ginocchia iniziano a farmi male per via della posizione scomoda. Sono rannicchiata nel mio armadio e so che Freddie non mi troverà mai, perché di tutta Bristol come potrebbe pensare che ho scelto proprio casa mia per nascondermi? Sorrido vittoriosa, prendo un sorso del gin che ho trovato in cucina e lascio che mi infiammi la gola. Nonostante le voci che vogliono prendermi al buio non ho paura, sarebbe inutile. Loro possono raggiungermi ovunque, in qualsiasi momento. Ma ora Freddie non c'è ed io sono forte, li tengo lontani, e bevo perché so che loro odiano l'alcool.
Il tempo passa, ed io sto veramente scomoda incastrata come sono tra la casa delle bambole di quando ero bambina e la parete di legno dell'armadio, ma sorrido perché Freddie non mi troverà mai, perché io posso ancora sfuggirgli, non sono debole. 
Presa come sono nelle mie congetture e nel mandare giù grandi sorsate di gin non sento né la porta al piano di sotto aprirsi e chiudersi, né le scale scricchiolare, né la porta della mia camera aprirsi. È quando la luce squarcia il buio del mio nascondiglio ed io mi sento improvvisamente scoperta che lancio un urlo.
«Andate via!» grido terrorizzata, coprendomi gli occhi con le mani. Sono loro, sono venuti a prendermi, a portarmi via.
«Effy.» a chiamarmi però non è la solita voce che sibila sussurri di morte nella mia testa, ma quella affannata e preoccupata di Freddie. Mi sento afferrare con forza e mi ritrovo premuta contro il suo petto, contro il suo profumo. «Sono io Effy, sono io...» mi culla con dolcezza ed io, sfinita, scoppio a piangere. Non ce la faccio più a combatterli.
«F-freddie.» singhiozzo contro il suo petto, stringendo il tessuto della sua t-shirt come se ne andasse della mia stessa vita. E so che in fondo è così, che se lo lascio andare per me è finita. «Verranno a prendermi.»
«Nessuno ti porterà via da me.» sussurra con le labbra vicine al mio orecchio, accarezzandomi con tenerezza la schiena.
«Ma...»
«Niente ma Effy. Tu non vai da nessuna parte.»
«E tu?»
«Neanche io.»
 
Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte. 
Le lacrime mi rigano le guance, e quando realizzo che è stato tutto un sogno urlo tanto forte da sentire la gola bruciare. Vengo scossa da nuovi singhiozzi, per poi essere sopraffatta da un pianto disperato ed implacabile.
«Freddie.» sussurro piano, come una preghiera. «Freddie.» il suo nome fa tanto male che vorrei solo piombare di nuovo in un sonno profondo. «Freddie.» non riesco a smettere, il suo nome esce dalle mie labbra mentre continuo a piangere e stringo le lenzuola tra le dita. Il suo vuoto combaciava perfettamente contro il mio, e ora sono sola con una voragine dentro.
Freddie aveva detto che non sarebbe andato da nessuna parte.
Allora perché è morto?
Lui gli ha fatto del male.
Dov'è il mio Freddie ora?
Non lo so.
Dov'è Dio?
È scomparso. 
 
 
*Spazio autrice*
 
Non linciatemi. So che non è un granché, ma avevo una gran voglia di scrivere qualcosa su Freddie ed Effy e...beh, ecco cosa ne è uscito.
Come avrete letto è stato tutto un sogno di Effy, dopo la morte di Freddie (scena per cui ho pianto anche troppo). Ho cercato di immedesimarmi in Effy, e non è facile. La sua testa è un casino secondo me, ed io non so se questa os è un insulto a Skins perché non mi ho capito niente di come ragione, ma spero che a qualcuno piaccia.
Vi prego di lasciarmi una vostra opinione, è la prima os che scrivo su Skins e vorrei sapere come vi è sembrata!


  
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