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Autore: Black_Oblivion    01/08/2013    1 recensioni
Alla memoria di Celeste Emily.
Dal testo:
"... Io e tutti della Famiglia avremmo fatto qualsiasi cosa per te, ogni tuo desiderio sarebbe stato un ordine per noi. Perché tu eri la nostra piccola principessa, la mia piccola Celeste. Ancora oggi mi ostino a chiamarti “mia”, ma tu sei nostra: dei tuoi genitori, dei tuoi cugini, zii, nonni e di Dio.
Lui ti ha portato via, Lui ha voluto riprendersi il suo angelo..."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADDIO, MIA PICCOLA CELESTE...

 

 

Alla memoria di Celeste Emily.

Nata il 4 Maggio 2011 e morta l’1 Agosto 2011.

Ricoverata nel reparto “Cardiopatologie neonatali” alla nascita,

non ha mai lasciato l’ospedale di Bergamo.

Deceduta durante un’operazione.

 

 

Brescia, Italia                                                                                                                                                                                                     Giovedì 1 Agosto 2013

 

Ciao, mio dolce angelo.

Ormai sono passati due anni… due anni da quando sei morta.

L’oggi di due anni fa, ho ricevuto la notizia, ricordo quel giorno…

Avevamo aspettato la tua nascita per nove mesi, nove mesi nei quali speravamo di non ricevere mai la telefonata della tua morte. Ricordi il tuo baby-shower? Io sì, così come i miei cugini… mia mamma aveva ragione, dovevamo scrivere “Ti aspettiamo Celeste” e non “Benvenuta Celeste” perché sarebbe stata tutta un’illusione.

Mercoledì 4 Maggio 2011, sei nata. E’ stato il giorno più felice della mia vita, tu, il nostro angelo eri nata. Ricordo quando mia zia me lo disse: ero appena uscita da scuola e stavo tornando a casa, quando mia zia mi urlò dall’altra parte della strada: -“E’ NATA! LA CELESTE E’ NATA!”. In quel momento urlai di gioia, chiesi quando fossi nata, e lei mi rispose che eri nata quella mattina. Corsi a dirlo alla mia amica, le saltai addosso dalla gioia e poi corsi a casa saltellando dalla felicità. Ero felice, molto felice.

Immaginavo come sarebbe stato quando avresti compiuto un anno. Immaginavo di portarti all’asilo. Immaginavo di insegnarti a truccarti. Immaginavo di visitare un sacco di luoghi magnifici con te, con la famiglia, con tutti. Avremmo esaudito ogni tuo desiderio, io avevo promesso d’impegnarmi a scuola, così avrei preso tanti dieci e i miei mi avrebbero dato dei soldi che avrei speso per te. Io e tutti della Famiglia avremmo fatto qualsiasi cosa per te, ogni tuo desiderio sarebbe stato un ordine per noi. Perché tu eri la nostra piccola principessa, la mia piccola Celeste. Ancora oggi mi ostino a chiamarti “mia”, ma tu sei nostra: dei tuoi genitori, dei tuoi cugini, zii, nonni e di Dio.

Lui ti ha portato via, Lui ha voluto riprendersi il suo angelo.

L’1 Agosto, è stato il giorno più doloroso e triste di tutti.

Quella mattina stavo leggendo “Le avventure dei Malandrini” una fanfiction sui genitori di Harry Potter, un libro che sicuramente ti avrei letto. Poi il campanello suonò, scesi ad aprire… era mia madre, insieme alla zia Dorcas, zia Chela e alla Sole. Mia madre era triste, mi salutò ed entrò in casa, io uscii dal cancello a salutare mia cugina, la vidi piangere e le chiesi il perché… ma lei non mi rispose. Iniziai a parlarle dei capitoli che avevo letto… poi tornai da mia madre accompagnata da lei. Mia zia disse:-Glielo ha già detto-. Mia cugina fece di no con la testa.

Il sole riscaldava tutto, il tendone bianco faceva ombra, e l’interno del salotto era tutto scuro… mia madre mi guardò negli occhi, erano tristi e lucidi e poi mi disse le parole che non avrei ma voluto udire in tutta la mia vita. Intanto la Sole si era messa in parte a me, di qualche passo più avanti.

-La Celeste è morta- mi disse e iniziò a singhiozzare, cercando forsennatamente qualcosa nella sua borsa. In quel momento dolore, tristezza, amarezza, sorpresa, rabbia, odio e di nuovo dolore mi percorsero tutto il corpo… non volevo crederci… non ci riuscivo. Scoppiai in lacrime sulla spalla di mia cugina.

Tu, il nostro angelo, colei che ci rischiarava la vita anche solo con un sorriso. Tu, che avevi stretto il mio dito con la tua manina non meno di poche settimane prima… te ne eri andata… morta sotto i ferri.

Tu eri stata l’unica persona che ci univa. Le “guerre tra fratelli” nella nostra famiglia sono molte. I fratelli s’incolpano a vicenda portando divisione e “odio” tra le famiglie. Ma tu, ci avevi uniti, rendendoci una Grande Famiglia. E ora che non c’eri più… saremmo tornati di nuovo alle “guerre”.

Mia madre se ne ritornò in auto assieme alle altre, mi disse che andavano a vederti… mentre io dovevo restare lì con mio fratello. Non la smettevo di piangere. E ancora oggi, quando penso a te, non riesco a smettere.

Credo che se fossi venuta, anzi sono sicura che se fossi venuta, ti avrei cantato una ninna nanna, mentre ti stringevo. Purtroppo non ho potuto… ma te la canto adesso:

Dormi piccolina,

 E non pianger più

Al sicuro tu sarai

Tra le braccia mie

Ti addormenterai

Sogni e poi ti sveglierai

Tu, piccina mia

Dormi ancor

Tu, piccola stella

Un giorno crescerai

Tu, piccina mia

Dormi ancor.

Ti piace? A me sì.

Quel giorno in molti cercarono di dirmi:-Lei ora sta bene. Pensa che non deve più soffrire. Se fosse vissuta, sarebbe stata sempre malata-. A me non importava, continuavano a dirmelo, ma io li sentivo solo per metà.

Il 3 Agosto c’è stata la tua veglia. Fiorella, tua madre, non faceva che piangere. Le davamo dei tranquillanti a sua insaputa. Credo che non esista dolore più grande per una madre perdere la propria figlia.

In quella casa, nessuno rideva, o giocava, o sorrideva… eravamo tutti tristi… e tutti piangevano. In bella mostra c’era la tua bara, quella che ti conteneva, quella che ti protegge (ancora oggi) dalla terra.

In quei giorni avevamo pianto molto… e al tuo funerale, non avevo più lacrime. Tentavo in tutti i modi di piangere… ma non ci riuscivo.

E’ una cosa della quale mi pento da quel giorno.

Il giorno dopo andammo in cimitero, era il giorno della tua sepoltura. Quel giorno avresti dovuto compiere i tuoi primi tre mesi di vita. Quando la bara calò in quel buco nel terreno, tuo padre prese a ricoprirti di terra, così fecero tutti quelli che era lì quel giorno. Tua madre lanciò nel buco un pupazzetto, era un piccolo Teletubbies rosso… aveva il braccialetto di riconoscimento dell’ospedale.

Tornammo a casa… poi i miei ricordi si fanno confusi. Ritornammo nella casa dov’era la tua bara.

Durante il mese che separava l’inizio della scuola. Giuro, su tutto quello che ho, che ti ho visto.

Era notte fonda, ma io non riuscivo a dormire. Faceva ancora molto caldo e la stanza era illuminata dalla flebile luce del condizionatore che c’era in corridoio. Sentii dei passi, mi sporsi dal mio letto a castello e guardai… non vidi nessuno, ma continuai a sentire i passi.

Ritornai a guardare il soffitto, poi, forse per uno scherzo del destino, forse per istinto, guardai oltre dall’altra parte del letto. Vidi una bambina, doveva avere circa cinque o sei anni. Era alta per la sua età, i capelli neri e lisci le ricadevano anche davanti, la pelle era candida e gli occhi neri penetranti. Mi alzai di pochi centimetri dal cuscino.

Poi vidi un flash bianco e mi addormentai… Non l’ho mai raccontato a nessuno, forse a mia madre un giorno sulla tua tomba, ma non mi prestò attenzione, troppo presa da pensieri che manifestava quanto lei tenesse a te.

Questa lettera simboleggia la tua vita. I sentimenti che probabilmente tutte le persone, che come me ti volevano bene, avranno provato nel sentirsi portare via il proprio angelo custode.

Ora ti dico piccola mia:-Spicca il volo. Addio, mia piccola Celeste. Un giorno del mio futuro ci rivedremo. E potremmo stare insieme come una Grande Famiglia. Ne sono sicura-

Non ti dimenticheremo mai!

Ci sono molte altre cose delle quali dovrei parlarti, ma rimenderò il tutto all’anno prossimo, ormai diventa una tradizione, no?

Arrivederci, ti mandò un sacco di baci e abbracci

tua cugina Jessabel

 

 

 

 






 

Note d’autrice:

Cara _LarrysLove_, dimmi cosa ne pensi e se ricordo tutto alla perfezione.

 

Celeste, spero che tu stia bene lassù. E ti dico: che nessuno si dimenticherai mai del suo piccolo angelo. E per noi, tu eri il nostro piccolo angelo custode.

  
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