09/02/2008
4 recensioniAcqua
Sono stanca di combattere.
Sono stanca di vivere sospesa fra due mondi, basta con questa lotta continua.
Nata per il possesso di un gioiello maledetto.
Sì, perché esso è così, maledetto.
Una maledizione che mi ha portato alla morte…
Sospira una giovane donna, mentre con passo lento si dirige verso una fonte.
La sua hakama, rosso scarlatto, sfiora la tenera erba, mentre lei è intenta a dirigersi là, verso l’acqua.
È arrivata alle sue sponde, ora può specchiarsi nelle sue pure acque, alza una mano e si accarezza il viso, così pallido.
Sorride e con una punta d’amarezza, pensa.
Un tempo era roseo e pieno di vitalità.
Era caldo come il sole primaverile …ora…
È freddo come la punta delle mie frecce sacre, perché oramai la vita da dieci lustri mi ha abbandonato...
Socchiude gli occhi e ride beffarda, mentre con lentezza mette a terra il suo arco e le sue frecce.
Sì, sono morta…
Sono un essere senza più il soffio vitale, il mio corpo non è di carne ed ossa.
Ma di polvere e terra.
Apre gli occhi, intanto alza di nuovo la sua mano e la osserva.
Se qualcuno la guarda dirà ch’è di carne, ma non lo è…
Sospira con rammarico.
Incomincia a togliersi la sua veste che cade con dolcezza a terra, lentamente mette un piede in quel liquido freddo, ma lei non avverte nulla.
Il freddo dovrebbe trafiggermi come mille lame, ma invece non è così.
Perché questo mio corpo è un involucro vuoto, incapace di avvertire il tepore di un giorno di primavera.
Il freddo di una notte d’inverno.
Non prova stanchezza.
Non prova fame.
Non prova sente.
Oramai non rammento più il dolce sapore di un frutto succoso.
Pensando a questo si lascia andare tra le acque che lambiscono il suo corpo.
Piega il capo lasciando che suoi lunghi capelli d’ebano galleggino su quelle acque cristalline, un ventaglio nero come la notte priva di astri la circonda.
Chiude gli occhi e si lascia cullare dal rumore della natura, intanto dei fiocchi candidi scendono giù dal cielo e si posano sulle sue rosee labbra e si intrecciano con i suoi capelli.
Fiocchi che sembrano piccole stelle in un cielo sereno.
Buffo, ancora sento il rumore dell’arco che si tende pronto a scagliare la freccia della morte.
Già, perché io volevo ucciderti…
Allarga le braccia e sospira.
Volevo la tua morte perché mi avevi ingannata.
Ferita nel mio orgoglio di donna.
…ma…
Apre gli occhi e ammira la neve che le accarezza il viso, i capelli, e il resto del corpo fuori dalle acque.
…una voce dentro di me urlava, mi supplicava di non ucciderti…
Perciò ti sigillai, ma ora sei libero di vivere una vita felice.
Perché tu infondo meriti di avere un barlume di felicità.
Quella felicità che io non potuto donarti, ma che ti donerà colei che adesso ti è accanto.
Fa un profondo sospiro e si rialza.
Cristalli d’argento formano una regale corona, sul capo di una principessa triste.
Perché adesso il suo viso è triste perché sa che presto dovrà dirgli di nuovo addio.
Esce dalle acque e osserva la natura che lentamente si copre di un manto candido.
Candido come i tuoi capelli.
Sorride pensando a ciò, raccoglie la sua veste e la indossa.
Chissà forse oggi potrò finalmente riposare…
Già perché io sono stanca.
Stanca di lottare.
Stanca di vedere la gente che incontro piangere per i patimenti che subiscono a causa di quel maledetto ninnolo.
Io lo maledirò in eterno, perché se non c'era esso a quest’ora io…
Scuote il capo.
Basta pensare, è ora di andare.
Di combattere per l’ultima volta…
…perché questa sarà la mia ultima battaglia…
Prende il suo arco, le sue frecce e riprende il suo lungo pellegrinare.
Verso il destino.
Fine.
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Spero che vi sia risultata piacevole, sapete adoro la figura di Kikyo, che molti detestano, ma mi chiedo il perché?
Beh, a me piace ^^.
Ringrazio chi la leggerà e chi la commenterà.